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In Calabria si perde tempo anche con i miracoli

 Come ogni anno, vado a Torre di Ruggero per la devozione. Davanti il santuario, do un’occhiata alla data, che è notoriamente taroccata a 1858 (guardate bene le due ultime cifre), l’anno dell’apparizione, mentre prima stava scritto 1896, l’anno genuino in cui, con molta calma, finirono la facciata! Con calma: i santuari hanno a che vedere con l’eternità, che fretta c’era? Dentro la chiesa, la statua di Maria. E questa è una storia che merita di essere raccontata, ed è, a suo modo, una metafora del Meridione. Avvenuto il miracolo, i Torresi decisero di costruire il santuario sui resti di una chiesa più antica, memoria di un’apparizione del XVII secolo. Quanto alla statua, rivolsero una supplica a S. M. Ferdinando II, il quale, cattolico devotissimo, ne decise subito la donazione. Subito… Beh, nel Meridione subito ha un significato elastico, e fu così che Egli, il 22 maggio 1859, morì senza aver potuto inviare la statua. I Torresi, imperterriti, si rivolsero al successore, S. M. Francesco II, il quale, cattolico ancora più devoto, ne decise subito la donazione. Subito… Beh, nel Meridione subito ha il suddetto elastico significato, e fu così che Egli, il 13 febbraio 1861, lasciò Gaeta e il Regno senza aver potuto inviare la statua. Finalmente la Madonna in un modo o nell’altro arrivò, e venne posta in opera, dove ancora si trova; ma regnava ormai Vittorio Emanuele II di Savoia, il quale, massone e famoso donnaiolo, passò così per devoto anche lui di Maria Vergine! Riflettete, riflettete; e non vi meravigliate se per il santuario hanno impiegato quattro decenni; e se da quattro decenni la Trasversale non si fa e non si farà forse mai!

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