Molti comuni, pochi abitanti

Pian pianino si fa strada la mia idea della conurbazione dei Comuni: magari si fanno belli con le penne altrui, ma almeno se ne parla. Perché conurbare? Detto in breve: - quasi tutti i Comuni sotto elencati non sono “storici” come si millanta, ma risalgono, come Enti, al 1807 o 1811; - quasi tutti contano una popolazione di poche o pochissime centinaia di anime, e non sto qui a distinguere le età, o pare brutto; - molti posseggono un vasto territorio male o per niente utilizzato; - i detti territori sono intrecciati tra loro, il che rende arduo ogni piano regolatore o altro intervento urbanistico e turistico e industriale… - tutta l’area dal Corace all’Alli conta meno abitanti della sola Lamezia, e perciò stesso non conta niente, come prova che quasi mai riesce ad eleggere un qualsiasi politico. Io, nel Golfo di Squillace Sud in senso lato, metterei assieme i seguenti Comuni: 1.Guardavalle, Santa Caterina, Badolato, Isca; 2. S. Andrea, S. Sostene, Davoli, Satriano, Soverato, Gagliato, Petrizzi; 3. Argusto, Chiaravalle, Cardinale, Torre R.; 4. S. Vito, Cenadi, Centrache, Olivadi, Palermiti; 5. Montepaone, Montauro, Gasperina, Stalettì; 5. Squillace, Borgia, S. Floro; 6. Girifalco, Amaroni, Vallefiorita; 7. Serra San Bruno, Spadola, Brognaturo, Simbario, Mongiana, Fabrizia (Nardodipace lo mandiamo con Caulonia etc).  Restano due problemi che a dirli paiono grossi e in realtà sono irrisori nel senso letterale: i nomi da assegnare ai nuovi Comuni, e qui sbizzarrite la fantasia; e l’eventuale opposizione di improvvisati (e interessanti) patrioti, con vibranti manifestazioni di piazza. Tranquilli, la Chiesa ha chiuso Diocesi con un millennio e mezzo di storia, Squillace in testa, e non se le ricorda più nessuno: e non per questo gli indigeni sono diventati meno cattolici o più cattolici. 

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