Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 992
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Onoriamo i veri eroi bonificando la giungla della fasulla anti 'ndrangheta

Era ora che qualcuno, a livello istituzionale, aprisse gli occhi e smettesse di voltarsi dall'altra parte davanti allo scandalo della corruzione delle anime e delle menti che i "professionisti dell'antimafia" allestiscono con una spregiudicatezza pari solo all'omertà di chi intuisce e tace. La Commissione parlamentare antimafia, infatti, ha deciso di aprire uno squarcio definitivo sulla gestione di associazioni e fondazioni che si sono rivelate un perfetto trampolino di lancio per personaggi senza arte né parte, arricchitisi di denaro e popolarità ingiustificata. L'azione di pulizia deve, però, essere, radicale. Non limitarsi a raccogliere nella rete i "pesci piccoli" per esibire risultati di fronte all'opinione pubblica, troppo spesso pigra nell'esaltazione di sedicenti star della lotta alla criminalità organizzata. In questo calderone della vergogna, è bene che gli inquilini di Palazzo San Macuto lo abbiano ben chiaro fin dai primi passi, si affollano in tanti: giornalisti, politici, parenti di vittime, istituzioni laiche e religiose, magistrati, sì, anche magistrati talmente impegnati nell'attività di divulgazione del nulla da dimenticare di avere un ufficio dotato di sedia, scrivania e faldoni su cui sgobbare per mettersi concretamente di traverso alle scorribande criminali di mafia, camorra e 'ndrangheta. Autentici truffatori della buona fede di un popolo pigramente inginocchiato al cospetto del sacro furore del simbolismo. Non c'è bisogno di ricordare in questa occasione quale sia stata la sorte in vita di Giovanni Falcone o di Paolo Borsellino, osteggiati con uno stillicidio di parole velenose ed atti paralizzanti da quegli stessi colleghi che, una volta defunti, li hanno sistemati come santini sulle rispettive scrivanie. Deturpare la nobiltà della eterna lotta tra il bene ed il male, tra la vita e la morte, per meschini interessi affaristici è, prima ancora che un'azione disdicevole, una disposizione d'animo criminale. Solo il ridicolo autocompiacimento del politico medio disegnato dalle dinamiche moderne è pari all'insulsa autoreferenzialità di falsi profeti che si dimenano tra un convegno ricco di tartine quanto vuoto di contenuti ed una patetica "iniziativa con le scuole". Perché l'operazione riesca a determinare un mutamento sostanziale nella percezione e nel giudizio nei confronti di questa categoria di sciacalli è assolutamente indispensabile, però, che la stessa Commissione parlamentare antimafia si svincoli da legami con soggetti che, senza né arte né parte, si sono insinuati nelle maglie larghe delle consulenze elargite in assenza di meriti di qualsivoglia natura. Il rischio, altrimenti, è che affidandosi a corrucciati "esperti" in cerca d'autore, in Calabria come in Campania e Sicilia si formi una casta altrettanto pericolosa, formata da quella medesima categoria di avvoltoi del web, della toga o del buonismo associativo, oggetto, nelle intenzioni dei componenti dell'organismo di Palazzo San Macuto, di una radicale azione di pulizia. Consegnarsi alla schiera di millantatori che si aggirano famelici, carichi di ignoranza e furbizia, nelle redazioni dei giornali o nei Palazzi di Giustizia, sarebbe, infatti, il definitivo inchino alla menzogna creata ad arte da quel corto circuito mediatico-giudiziario che da decenni assassina la possibilità di combattere, per davvero, le organizzazioni criminali.  

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.