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"Non ci sentiamo inferiori a Londra": Falcomatà fra propaganda e farneticazioni

Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ieri è stato sentito dai componenti della Commissione regionale "Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento". Oggetto dell'audizione l'istituenda Città Metropolitana che Falcomatà, dopo aver sbeffeggiato per anni forse perché materializzazione di un'idea partorita da Giuseppe Scopeliti, sta vendendo come una pozione magica dagli effetti sorprendenti. Qualche conseguenza collaterale derivante dall'assunzione di questo intruglio, tuttavia, è già ben evidente. Basta ascoltare il brevissimo filmato postato sulla sua pagina Facebook per capire che, anche a piccole dosi, i malefici possono risultare devastanti. Sono appena centosei secondi estrapolati dal comizietto che il Primo Cittadino ha riservato ai consiglieri regionali presenti. Un discorso senza né capo né coda, servo di una propaganda di bassissima lega in cui ha tovato spazio un'immaginazione senza limiti. Prendere anche solo in considerazione l'ipotesi di accostare nella stessa frase Madrid, Bilbao, Manchester, Londra a Reggio Calabria è un insulto insopportabile all'intelligenza di chi in questo frangente ha avuto in sorte di permanere in riva allo Stretto. Persone in carne ed ossa abituate, loro malgrado, ad una dura battaglia di sopravvivenza, in una trincea scavata per evitare i colpi, al cuore ed al corpo, inferti da immondizia, buche, traffico automobilistico totalmente fuori controllo, parcheggi selvaggi, inciviltà galoppante, rifiuti ovunque, strade lerce, acqua che non scende dai rubinetti delle abitazione (e qui è bene fermarsi per rispetto nei confronti del lettore). Un inferno caotico e schiavo dell'anarchia. Eppure, in un crescendo fuori controllo, Falcomatà ha avuto la ventura di superarsi e, sprezzante del senso del ridicolo, è andato oltre farfugliando di "pianificazione e programmazione" che, neanche a dirlo, non sono state fatte in passato. Per fortuna che Giuseppe (non Peppe) c'è: è notorio, infatti, (ma solo agli adepti), che una volta insediatasi, l'Amministrazione Falcomatà, ventre a terra, ha lavorato alacremente per arrivare agghindata all'appuntamento con la Storia. Certo, lo hanno fatto con discrezione, perché nessuno ne ha avuto contezza, ma tant'è. "Se Londra presenta un piano di pianificazione strategica da qui al 2050, noi non ci sentiamo al di sotto di Londra", ipse dixit. E perché mai, in fondo, dovremmo avvertire un complesso di inferiorità nei confronti della capitale inglese? Scherziamo? Cosa ci manca ai blocchi di partenza, a parte tutto quello che fa di una città un'organizzazione ordinata e mediamente adatta alla vita degli esseri umani? L'ubriacatura parolaia, prima della provvidenziale interruzione del video, ha poi subito un ulteriore salto di qualità e, quasi con l'intento dichiarato di apparire completamente staccato dalla realtà, il sindaco della imminente Città Metropolitana di Reggio Calabria si è inerpicato fino a toccare la vetta di un ardito paragone tra l'attuale momento storico e quello segnato dall'Assemblea Costituente che disegnò l'Italia repubblicana. E per cortesia, se qualcuno, in merito all'avventato confronto con le vere città sopra elencate, avesse la voglia di prendere le difese di Falcomatà, lo faccia avendo almeno la decenza di non nascondersi dietro la foglia di fico degli "esempi migliori da imitare": sarebbe soltanto un altro inganno, niente di più e niente di meno.

 

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