Redazione

Redazione

Website URL:

Lamezia Terme incontra Lucano. Igor Colombo: "La Chiesa modernista continua ad andare contro la dottrina cristiana!"

Riceviamo e pubblichiamo le "Riflessioni di un cattolico tradizionalista", come le definisce Igor Colombo, autore della nota, riguardanti l'incontro avvenuto ieri a Lamezia Terme, nel salone della parrocchia di San Francesco di Paola, tra il Padre dell’ordine dei Minimi, Mimmo Lucano ed i cittadini lametini.

Credo che, in fase e sede di analisi storica della prima metà del XX Sec., sia ormai del tutto pleonastico ricordare come la Chiesa abbia condannato il comunismo con Pio XII nel 1949 attraverso tre documenti emanati dalla Congregazione del Sant’Uffizio che rendevano inconciliabili per natura Cristianesimo e comunismo, visto ormai che la Chiesa stessa, attraverso i papi che sono venuti dopo il Concilio Vaticano II, le Diocesi locali e tutti gli ordini religiosi, ormai non sembrano più tenerne conto. Tutto ciò lo si è visto nella  sua concretezza proprio ieri a Lamezia Terme, quando l’ex sindaco di Riace, quello del  pugno chiuso a mo' di saluto dalla finestra di casa sua  alle persone che erano andate a sostenerlo e  che racchiude quella ideologia comunista che la Chiesa ha condannato e scomunicato, ha trovato piena accoglienza nel salone della parrocchia di San Francesco di Paola, ricevendo addirittura gli onori ed i saluti di casa del  Padre dell’ordine stesso dei Minimi nel corso di un incontro organizzato dalle associazioni di stampo comunista a sostegno del signor Lucano.

La mia riflessione in questo intervento non vuole essere incentrata sull’aspetto politico e giudiziario della vicenda Lucano, visto che vi è un’indagine in corso e, da quanto è emerso ed ammesso anche dallo stesso ex primo cittadino di Riace, vi è stata una palese violazione della legge e se i suoi sostenitori vogliono leggerla in chiave esclusivamente machiavellica dove è il fine che giustifica i mezzi questi saranno affari loro e la questione non mi tange assolutamente.

Piuttosto il mio pensiero è focalizzato su come la Chiesa si sia allontanata sempre più  in maniera pericolosa  dalla sua originaria dottrina cristiana, che non è certamente quella del provvedimento pastorale e pertanto non dogmatico dello stesso eretico Concilio Vaticano II  voluto da Giovanni XXIII poi avallato da Giovanni Paolo II che ad Assisi nel 1986  ha messo sullo stesso piano tutte le religioni del mondo (anche quelle protestanti e false) e che ancora prima, con Paolo VI nel 1975,  ha aperto anche al comunismo con l’Ostpolitik, per finire alle stesse parole di Papa Bergoglio sull’immigrazione e sull’accoglienza di quegli stessi popoli africani, la maggior parte sfruttati dalle ricche multinazionali e diventanti ghiotto business in occidente di gente senza scrupoli, e che sempre più spesso ascoltiamo nei suoi discorsi e nelle sue parole.

Però tutti questi discorsi e riflessioni dei papi della Chiesa conciliare vengono affermati  dal soglio pontificio come dottori privati e non come dottori della Chiesa, a differenza di altri successori di Pietro che nei loro documenti, encicliche e parole, parlavano come dottori della Chiesa, prendendo l’insegnamento dei Padri e filosofi  della stessa Chiesa Cattolica, come Sant’Agostino nella Patristica e San Tommaso nella Scolastica, quindi la loro parola era infallibile. 

Che a Lamezia Terme avvengano queste situazioni  di accoglienza e di sostegno verso chi professa una certa ideologia, e che quindi per suo dogma e dottrina dovrebbe essere ateo, (indipendentemente dal fatto  che i sostenitori del signor Lucano lo definiscano filantropico ma che è ancora tutto da dimostrare), non mi sorprendono più, visto che già nel dicembre del 2016 lo stesso Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Monsignor Cantafora, non solo ha donato il salone vescovile all’espressione teoricamente opposta del comunismo, cioè il capitalismo finanziario rappresentato allora dall’ex ministro ministro Boschi, per la sua campagna  sul referendum Costituzionale, ma ha addirittura partecipato all’evento di una personalità che, indipendentemente da tutto, con la sua famiglia è emblema di  un certo potere economico e finanziario coinvolta, oltretutto, nelle ben note vicende della banca Etruria e di tanti risparmiatori frodati da un sistema bancario che è satanico e che rende schiavi numerosi popoli della Terra compresi quegli stessi immigrati che in massa si spostano da noi per fini e volontà sovranazionali che travalicano ogni pensiero cristiano espresso dallo stesso Bergoglio e  che anzi vanno contro ad esso, perché come  ha insegnato un grande Papa del passato, Leone XIII, nella sua enciclica Rerum Novarum, nel quale condannava capitalismo, marxismo ed ateismo, ci ha insegnato un deciso processo magistrale di forte valenza sociale per spingere noi cattolici alla restaurazione della società cristiana, che proprio oggi le idee moderniste, progressiste, di ritorno ad un certo luteranesimo ed idealismo soggettivista e relativista, sta unendo ciò che in passato è stato perfettamente diviso, cioè Chiesa e liberalismo, verso una pericolosa spirale di secolarizzazione della società cristiana che era già avvenuta nella massonica rivoluzione francese.

Per concludere vorrei dire al Padre dei frati Minimi della Chiesa di San Francesco di Paola, Padre Vincenzo Arzente, che ha quasi paragonato il Santo calabrese al signor Lucano, che sarebbe stata cosa gradita far sapere che lo stesso San Francesco è stato un uomo di Chiesa e di Dio che preannunciò l’attacco e l’invasione dei Turchi ad Otranto, di tutto quel  mondo islamista che nella storia ha sempre voluto  distruggere il Cristianesimo con la scimitarra per tante volte (Poiters, Lepanto, Vienna) e che di fondamento teologico non ha mai avuto nulla, come  oggi non ce l’hanno le organizzazioni ideologiche guerriere tipo l’Isis, che sono discendenti di quella gente armata e finanziata dagli stessi protagonisti che vogliono far entrare nella nostra Europa ed in Italia molti di quelli che lo stesso Lucano e tutto un mondo della sinistra vorrebbe far diventare italiani.

San Francesco fu il Santo che ebbe proprio la visione di San Michele Arcangelo e che quando fondò l’ordine dei Minimi alzò il Crocifisso  affermando che la battaglia contro il demonio ed i nemici della Chiesa doveva vedere Cristo trionfatore e non a caso San Michele Arcangelo, nella sua apparizione al Santo paolano, gli mostrò un cappuccio ed uno stemma a forma di sole con la scritta Charitas, che nulla a che vedere ha con la carità pelosa che oggi si fa verso esseri umani sfruttati ed oggetto di mercato, ma di ben altro e profondo significato e che espressioni di laicità di estrema sinistra non possono ricondursi alla morale ed agli insegnamenti di Cristo che troviamo nel Vangelo, perché lo stesso Gesù ci dice che “chi crede in lui sarà salvato”.

Dio è misericordioso ma sa anche essere soprattutto Giusto e ci avvisa continuamente, come fece attraverso Santa Margherita Maria Alocque, la quale avvisò cento anni prima dello scoppio della rivoluzione francese, su invito di Gesù, e chiese al Re di Francia di mettere nella bandiera il Sacro Cuore, cosa che venne ignorata dalla corona francese. L’unico giudizio da temere per tutti noi è quello di Dio e nelle parole di Cristo che disse “Io sono la Via, la Verità e la Vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.

Dove sta ormai negli insegnamenti degli uomini di Chiesa la parola conversione?

Che Padre Vincenzo Arzente, che purtroppo non ha ricordato le parole di conversione a Cristo ad un comunista, possa anche pregare per me e per tutte quelle persone che realmente soffrono, e credo ne abbia viste tante, ed io da umile peccatore pregherò anche per lui affinchè la prossima volta si ricordi di divulgare la parola di Cristo, quella vera, agli uomini che non credono in lui affinchè si convertano e si salvino perché la Chiesa come istituzione spirituale non può permettere l’errore e quindi la dannazione delle anime.

E rivolgendomi ad uno dei padri spirituali che dice di avere Lucano, Alex Zanotelli, per giunta comboniano e che pertanto, per la missione e congregazione da lui scelta (fondata da Daniele Comboni che predicava la rigenerazione e lo sviluppo dell’Africa sul proprio territorio e si batteva per convertire, battezzare ed educare i popoli africani), non dovrebbe accettare la definizione che l’ex sindaco di Riace ha dato a se stesso, cioè laico di estrema sinistra che per il cristianesimo è un grave errore e peccato così come è stato un grande errore teologico l’incontro tenutosi ieri in una Chiesa Cristiana, che ha artatamente ignorato l’insegnamento di Leone XIII nella enciclica Rerum Novarum: “per diritto divino ogni popolo deve avere una terra ed ogni terra un popolo”.

Parco Provinciale di Savutano, sorge spontaneamente un Comitato di cittadini: “Bruno ha fallito, il neo presidente Abramo faccia completare l’opera pubblica”

“I lavori del Parco della biodiversità di Savutano a Lamezia Terme sono inspiegabilmente fermi. Rimaniamo basiti di fronte al comportamento irresponsabile e irrispettoso assunto dalla Provincia di Catanzaro verso un’intera comunità”. E’ quanto afferma un comitato di cittadini, sorto spontaneamente, che già tempo fa manifestò il suo malessere alla Provincia di Catanzaro ed all’ormai ex Presidente Enzo Bruno.

“Sono state tante – aggiungono i cittadini - le promesse fatte sul parco della multi cultura, mai mantenute in questi anni. A partire da un incontro che si svolse nel mese di aprile del 2015 nella sala ‘Napolitano’ del Comune di Lamezia Terme, in prossimità delle imminenti elezioni amministrative, che si sarebbero successivamente svolte nel mese di giugno, in cui Enzo Bruno affermò che -entro un anno Lamezia avrebbe avuto la sua area verde attrezzata-.

Parole, evidentemente, prive di un senso compiuto se si pensa che sono passati più di tre anni e mezzo da quelle dichiarazioni e l’opera è lontana dall’essere portata a compimento. Da quel momento si sono susseguite una serie di dichiarazioni da parte della Provincia di Catanzaro sulla conclusione dei lavori del Parco di Savutano, puntualmente smentite dai fatti. L’ultima in ordine di tempo asseriva che il parco doveva essere completato entro il 2018”.

“Ci appelliamo – aggiungono i cittadini – al neo presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo, al quale formuliamo i migliori auguri di buon lavoro, affinché l’importante infrastruttura venga completata nel più breve tempo possibile ed ai cittadini di Lamezia vengano restituiti rispetto e diritti, principi bypassati in questi anni dall’Ente provinciale”.

San Ferdinando, tre persone sorprese a coltivare Marijuana

Nella serata di ieri, 4 novembre, in via Calvario di San Ferdinando, nell’ambito di un ampio servizio di controllo del territorio disposto dal Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro, finalizzato al contrasto del fenomeno della coltivazione illegale di canapa indiana nella Piana, i carabinieri della Stazione e del Nucleo radiomobile hanno arrestato in flagranza di reato, L. F., 39enne idraulico con precedenti di polizia, D’A. R., 32enne disoccupato con precedenti di polizia, e C. M., 58enne rosarnese, pensionato e con precedenti di polizia, tutti accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione del L. F., i militari hanno sorpreso quest’ultimo all’interno del proprio appartamento con gli altri due fermati, tutti intenti ad operare all’interno di in una stanza adibita ad essiccatoio – sigillata per non far uscire umidità ed odori – con circa 4 mila piantine di canapa indiana del tipo olandese nana, dell’altezza media di 20 centimetri circa, disposte su 40 filari da 100 piante ciascuno, in fase di essiccazione e 250 dosi di marijuana già essiccata, il tutto per un peso complessivo di circa 13 chilogrammi.

La marijuana rinvenuta, che immessa nel mercato illegale avrebbe fruttato oltre 10 mila euro, è sottoposta a sequestro penale per essere successivamente trasmessa al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso.

Tutti gli arrestati, infine, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà in attesa del giudizio di convalida, come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Palmi.

De Biase al neo presidente provinciale Abramo: "Lamezia ha bisogno di interesse da parte delle Istituzioni"

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte di Salvatore De Biase, già presidente comune di Lamezia Terme, relativa al completamento del parco urbano di Savutano a Lamezia Terme.

Era Marzo 2017 e il Presidente della Provincia di CZ, Enzo Bruno, dichiarava al sottoscritto, quale Presidente del Consiglio Comunale di Lamezia, che i lavori del parco urbano di Savutano a Lamezia, sarebbero stati completati entro i tempi previsti dal cronoprogramma già stilato, ovvero entro il 2018. Ciò pubblicamente espresso sulla stampa e sui social network più accreditati.

Precisava insomma che di seguito al finanziamento concesso con decreto ministeriale del 9 giugno 2010, approvato regolarmente il progetto esecutivo relativo ai lavori per la realizzazione del centro giovanile della multi cultura e di un’area verde attrezzata in località Savutano dell’importo di 500 mila euro, di cui 375 mila per lavori, “Lamezia avrebbe avuto il suo parco urbano”. Naturalmente e amaramente, affermo che i lavori sono fermi.

Oggi, nuova vita per la Provincia a guida del Sindaco di CZ, eletto in questi giorni anche a Presidente della Provincia, Sergio Abramo, a cui va l’augurio di buon lavoro, assieme all’intero consiglio eletto nella competizione provinciale.

Ad egli in modo particolare e a quanti lo sostengono e lo hanno sorretto per il risultato elettorale evidenziato, affido il destino del progetto di che trattasi.

Invoco la sua vicinanza verso il territorio lametino, che come risaputo, è orfano di una rappresentanza strettamente ancorata al comune di Lamezia, per le note vicende.

Faccio appello inoltre, alla triade commissariale che governa il nostro comune, affinché apra una interlocuzione costante sulla problematica rappresentata e spinga in modo determinato sulla competenza che la provincia può svolgere, che si configura in modo specifico e per molti aspetti emergenziale, sulle strade e sugli istituti scolastici, a cui affidare la giusta attenzione.

Sono certo che il neo Presidente della Provincia, profondo conoscitore delle istituzioni e della politica, saprà cogliere e capitalizzare l’appello ad egli rivolto, offrendo ai lametini il suo apporto, per aprire ancora una volta un dialogo fattivo che garantisca la soluzione di problematiche che anelano vicinanza e sostegno.

Nell’attesa che egli valuti una opportuna risposta, offro l’augurio più prospero di buon lavoro per l’intera comunità amministrata.

Subscribe to this RSS feed