Arrestato un giovane che ha minacciato e aggredito la madre

I Carabinieri hanno tratto in arresto un venticinquenne accusato di aver rivolto minacce alla mamma e di averla picchiata. Azioni che il giovane avrebbe commesso in preda ad una rabbia violenta provocata da banali ragioni. E' stata la madre ad allertare i militari dell'Arma di Catanzaro. I reati di cui ora deve rispondere A.G. sono maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Quando gli uomini in divisa sono arrivati presso l'abitazione, il ragazzo ha dato vita ad una accesa reazione nei loro confronti. Non era la prima volta che la donna veniva malmenata, tanto che in altre circostanze il figlio era stato denunciato. I medici le hanno diagnosticato una guarigione in una settimana per i lividi procurati dalle percosse. 

   

Arrestato un uomo che ha picchiato moglie e suocero

Minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia: sono questi i reati contestati ad un 31enne tratto in arresto dai Carabinieri. Di nazionalità romena, avrebbe malmenato più volte la moglie ed il padre di lei nel corso di un violento alterco scoppiato a Marina di Gioiosa Jonica per motivazioni banali. Non appena  i militari dell'Arma sono arrivati con l'intento di interrompere l'acceso litigio, ha cercato di fuggire ed ha puntato verso di loro un coltello da cucina. Nonostante si sia opposto, gli uomini in divisa sono riusciti a fermarlo. 

   

Stalking e maltrattamenti ai danni dell'ex moglie: arrestato dalla Squadra Mobile di Vibo

Nel pomeriggio di ieri personale della Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia, a seguito di lunghe e laboriose indagini, ha tratto in arresto in esecuzione di ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari un 50enne vibonese pluripregiudicato, in quanto ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori (stalking), maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, ingiurie e minacce. Il provvedimento cautelare è stato emesso, in tempi rapidissimi,  dal Giudice delle indagini preliminari Anna Rombolà su richiesta del pubblico ministero Barbara Buonanno, sostituto procuratore presso il  locale  Tribunale, che ha coordinato le indagini. L’uomo, dal mese di giugno scorso, si è reso protagonista di una serie continua di episodi di violenza e minaccia, nonché di vessazioni fisiche e morali ai danni dell’ex coniuge, protrattesi fino al giorno prima dell’arresto. In particolare, l’arrestato, malgrado la fine della sua relazione sentimentale con l’ex moglie, pretendeva che la stessa vedesse il loro figlio minore solo in sua presenza, che la donna non uscisse di casa, non si truccasse o parlasse al telefono con altre persone, arrivando a seguirla nei suoi spostamenti quotidiani e ad aspettarla nei luoghi generalmente da lei frequentati, minacciandola di morte e percuotendola ogni qualvolta lei non avesse rispettato le sue prescrizioni. L’attività investigativa della Squadra Mobile ha permesso di porre fine a un’escalation sempre crescente di offese, violenze fisiche e morali, prepotenze, umiliazioni, attuate dall’indagato ai danni dell’ex moglie e, in diverse occasioni, anche alla presenza del figlio minore della coppia, che avevano condizionato la stabilità e tranquillità personale e familiare della donna e dello stesso minore, entrambi costretti a vivere in uno stato continuo di timore per la propria e altrui incolumità personale, comportamenti cessati solo a seguito dell’odierno provvedimento cautelare. L’arrestato dopo le formalità di rito è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

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Ritarda l'orario della cena: uomo minaccia la moglie con coltello

I Carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di un uomo accusato del reato di maltrattamenti in famiglia. Un comportamento che, secondo quanto rivelato dalla moglie, si protraeva ormai da tempo. Atti violenti e continue intimidazioni alla donna erano, infatti, all'ordine del giorno. Nell'ultimo caso, a convincere la vittima a chiamare i militari dell'Arma di Scalea è stato il coltello puntatole contro dal consorte che, in preda ai fumi dell'alcol, era furioso perché la moglie non aveva ancora preparato la cena. L'episodio è avvenuto sotto gli occhi attoniti dei due figli, rispettivamente di 13 ed 11 anni. Lo stesso era avvenuto la settimana scorsa: in quel caso l'uomo, di nazionalità romena, le aveva sferrato contro diverse suppellettili. A scatenare la sua ira il fatto che la donna fosse rientrata tardi a casa. 

 

Prende a calci e pugni la moglie: arrestato dai Carabinieri

Un uomo di 43 anni è stato tratto in arresto dai Carabinieri. I reati ipotizzato sono lesioni e maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, il 43enne, all'epilogo di un acceso alterco esploso per ragioni banali, avrebbe picchiato con violenza la moglie e spintonato il figlio non ancora maggiorenne. L'episodio è avvenuto a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza. Ferita al viso, per la donna si sono rese necessarie le cure del personale sanitario dell'ospedale. Non è la prima volta che l'aggressore si è reso autore di gesti simili, tanto che la consorte in altre circostanze aveva sporto querela. 

Picchiava e minacciava moglie e figliastro: arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno arrestato e ristretto ai domiciliari un cinquantaduenne accusato di lesioni ai danni della consorte e del figlio di lei, oltre che di maltrattamenti in famiglia. L'istanza formulata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri e dal sostituto Antonio Bruno Tridico è stata accolta favorevolmente dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cosenza, Salvatore Carpino, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare. E' stata la moglie, di nazionalità, ucraina a denunciare l'uomo, dando così avvio all'indagine sfociata nel provvedimento restrittivo eseguito a carico del cinquantaduenne. Sulla scorta di quanto ricostruito dagli investigatori, la donna ed il figlio venivano intimiditi e picchiati da tre mesi. 

 

Accusato di maltrattamenti in famiglia: assolto

Assolto A.C., di 35 anni, dall’accusa di maltrattamenti in famiglia. Questo il verdetto reso dal Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Palmi, quale esito del giudizio abbreviato a cui l’imputato aveva scelto di sottoporsi successivamente al suo arresto eseguito il 13 aprile scorso. I fatti traevano origine da due denunce sporte dall’ex coniuge legalmente separata, conseguenti alcuni episodi nei quali la coppia aveva vissuto un momento critico derivante dal perfezionando delle pratiche legali di separazione. Inizialmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari, l’imputato aveva deciso di trascorrere la fase cautelare chiedendo – quale unica autorizzazione, immediatamente concessa – la possibilità di proseguire nella sua attività lavorativa per continuare a versare regolarmente le somme dovute all’ex moglie ed ai due figli minori a titolo di mantenimento, in attesa del giudizio. In sede di discussione i Legali dell’imputato, Avvocati ti Davide Vigna e Carlo Bonaro, hanno posto l’accento sull’estemporaneità dei due episodi valorizzati nel capo d’imputazione al fine di ritenere sussistente il reato di maltrattamenti; quest’ultimo, in particolare, si caratterizza per la volontà da parte del soggetto agente di una sistematica e totale sopraffazione della vittima. Secondo i difensori non ogni episodio conflittuale, a maggior ragione se inquadrabile in una fase di crisi della coppia (che nella maggior parte dei casi è a carattere momentaneo) può ritenersi sintomatico della manifestazione di tale specifico reato. In accoglimento delle tesi difensive il GUP Palmese, ad esito della camera di consiglio del 13 luglio, ha pronunciato sentenza assolutoria con la formula “perché il fatto non costituisce reato” contestualmente dichiarando cessata la misura cautelare.

 

Picchia e minaccia di morte la moglie, arrestato

Un cittadino marocchino, Mounir Hammoukhoya, di 37 anni, è stato arrestato, con l'accusa di maltrattementi in famiglia, dai carabinieri di Locri. L'uomo è stato denunciato dalla moglie che dopo, l'ennesima aggressione, ha dichiarato ai carabinieri di essere stata ripetutamente picchiata e minaccita di morte a partire dal 2012. La donna è stata accompagnata in ospedale, dove i sanitari l'hanno giudicata guaribile in cinque giorni.

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