"Potere al popolo": nuova assemblea prevista a Serra San Bruno

Come ricevuto in comunicato stampa, dal referente del Movimento "Potere al Popolo" Domenico Commisso, pubblichiamo:

 

"Mentre i vertici dei partiti decidono ogni strategia a tavolino imponendo i candidati dall’alto, il movimento “Potere al popolo” continua a strutturarsi attraverso assemblee popolari che partono e si realizzano sempre e solo dal basso, sui territori. Si tratta di momenti di confronto e condivisione in cui ci si sta incontrando e in cui si stanno definendo obiettivi comuni convergenti in un programma condiviso.

Dopo la prima assemblea tenutasi a Soverato lo scorso 29 dicembre, il prossimo incontro di “Potere al Popolo” dell’area Soveratese-Preserre-Vibonese è previsto per venerdì 12 gennaio, alle ore 17, a Serra San Bruno, presso la “saletta” dell’associazione Il Brigante (via Chiesa Addolorata 9).

All’ordine del giorno dell’assemblea a Serra San Bruno, oltre alle prossime iniziative che sanciranno l’avvio della campagna elettorale e l’organizzazione per la raccolta firme, è prevista la scelta delle candidature sulla base delle proposte formulate dai gruppi di lavoro presenti nel collegio.

 

«Siamo le giovani e i giovani – si legge nel manifesto di “Potere al popolo” – che lavorano a nero, precari, per 800 euro al mese perché ne hanno bisogno, che spesso emigrano per trovare di meglio. Siamo lavoratori e lavoratrici sottoposte ogni giorno a ricatti sempre più pesanti e offensivi per la nostra dignità. Siamo disoccupate, cassaintegrate, esodati. Siamo i pensionati che campano con poco anche se hanno faticato una vita e ora non vedono prospettive per i loro figli. Siamo le donne che lottano contro la violenza maschile, il patriarcato, le disparità di salario a parità di lavoro. Siamo le persone LGBT discriminate sul lavoro e dalle istituzioni. Siamo pendolari, abitanti delle periferie che lottano con il trasporto pubblico inefficiente e la mancanza di servizi. I malati che aspettano mesi per una visita nella sanità pubblica, perché quella privata non possono permettersela. Gli studenti con le scuole a pezzi a cui questo paese nega un futuro. Siamo le lavoratrici e i lavoratori che producono la ricchezza del paese. Ma siamo anche quelli che non cedono alla disperazione e alla rassegnazione, che non sopportano di vivere in un’Italia sempre più incattivita, triste, impoverita e ingiusta. Ci impegniamo ogni giorno, organizzandoci in comitati, associazioni, centri sociali, partiti e sindacati, nei quartieri, nelle piazze o sui posti di lavoro, per contrastare la disumanità dei nostri tempi, il cinismo del profitto e della rendita, le discriminazioni di ogni tipo, lo svuotamento della democrazia. Pratichiamo ogni giorno la solidarietà e il mutualismo, il controllo popolare sulle istituzioni che non si curano dei nostri interessi. Crediamo nella giustizia sociale e nell’autodeterminazione delle donne, degli uomini, dei popoli».

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