Sequestrati oltre 62 chili di cocaina purissima trasportati con il legname

La Guardia di Finanza, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro. Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di 2 borsoni occultati in un container, che trasportava legname, proveniente da Arica (Cile) e destinato a Ploce (Croazia). Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 55 panetti, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, oltre 12 milioni di euro. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al sequestro di oltre una tonnellata di cocaina e alla recente operazione di polizia giudiziaria denominata "Vulcano".

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Sequestrato ingente quantitativo di cocaina

A seguito della perquisizione, effettuata da uomini della Guardia di Finanza, dei containers caricati su una cargoship attraccata presso il porto di Gioia Tauro è stato eseguito il sequestro di un ingente quantitativo di cocaina, individuando una nuova metodologia di importazione dello stupefacente. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà, alle ore 13.00 odierne, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho.

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Porto di Gioia Tauro, Nicolò: “In dubbio il futuro di 442 lavoratori”

“Sul Porto di Gioia Tauro si continua a perdere tempo prezioso. Il rischio attuale è quello di veder sfumare irrimediabilmente l’ultima chance per la risoluzione di una vertenza su cui si gioca il futuro di 442 lavoratori e  delle loro famiglie”. Lo afferma in una dichiarazione il capogruppo di Forza Italia a palazzo Campanella Alessandro Nicolò. “Ad oggi, né il Governo nazionale né tantomeno la Regione Calabria, sono intervenuti per tentare una mediazione. Di questo passo, potrebbe saltare ogni spazio utile di manovra per definire una questione che tiene col fiato sospeso le maestranze e l’intero settore produttivo che ruota intorno al più importante porto di transhipment del Mediterraneo. Un quadro a tinte fosche perché, accanto ai 442 portuali in esubero a rischio disoccupazione, traballano tanti altri posti di lavoro legati all’indotto. Dai dati emerge, tra l’altro, che il traffico merci è in picchiata”. “Ancora, dunque, nessuna novità dall’ultimo incontro che la settimana scorsa il presidente Oliverio ha tenuto a Palazzo Campanella con le parti interessate. Oltre a non essere stata individuata alcuna mediazione, Mct è rimasta ferma sulle sue posizioni in merito allo stato di crisi che investe il porto, ribadendo la contrarietà al contratto di solidarietà ma dichiarandosi disponibile solo a chiedere un Cigs per crisi aziendale per 12 mesi. Lo scenario, dunque, diventa sempre più nero per una realtà economica che avrebbe dovuto guidare i processi di sviluppo della Calabria nell’area euro mediterranea. Una vertenza delicatissima e dall’impatto imponente – sottolinea ancora Nicolò - che rischia di far scivolare nel baratro una delle poche realtà economicamente importanti e di veder cancellato ogni possibile progetto di rilancio. La posta in gioco è altissima in un territorio fragile e depresso come quello calabrese dove enti locali ed imprese chiedono aiuti e risorse pubbliche. Per scongiurare ipotesi nefaste per il porto di Gioia Tauro e per l’intera era industriale serve un impegno straordinario della Regione. Il presidente Oliverio e la sua Giunta sono chiamati ad intervenire con urgenza sul Governo nazionale al fine di assicurare prospettive concrete di garanzia e di certezza dei posti di lavoro. Il Patto per la Calabria firmato il 30 aprile scorso ha inserito il porto gioiese tra le priorità nelle politiche di promozione economica. Siamo alla solita annunciata?  Si tratta del rilancio del porto e del retro porto, una piattaforma tutta centrata sulle infrastrutture,  un’occasione importante per l’attuale classe politica al governo di dimostrare concretezza”.

Sequestrati 238 kg di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro

Gli uomini del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - hanno individuato e sequestrato un ingente carico di cocaina purissima. Il quantitativo di stupefacente, 238 kg di cocaina, è stato rinvenuto all’interno di 7 borsoni occultati in un container, che trasportava carne in fusti, proveniente da Santos (Brasile) e destinato ad Odessa (Ucraina). Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 220 panetti, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 50 milioni di euro. L’attività delle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al complessivo sequestro di quasi una tonnellata di cocaina.

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Porto Gioia Tauro. Rischio mobilità per 442 addetti, Nicolò: "Regione intervenga su Governo nazionale"

“Siamo politicamente e umanamente dalla parte dei lavoratori del Porto di Gioia Tauro e delle loro famiglie e chiediamo insieme a loro che Oliverio e la sua Giunta regionale intervengano con urgenza sul Governo nazionale per assicurare prospettive concrete ai 442 addetti del porto gioiese scongiurando il rischio gravissimo della loro messa in mobilità”. Lo dichiara Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale esprimendo “fin d’ora, con ferma convinzione, la mia piena solidarietà al presidio di lavoratori che l’intero arco delle organizzazioni sindacali ha annunciato sarà effettuato domani a Palazzo Campanella”. “Stavolta mi auguro sinceramente che il presidente Oliverio guarisca dalla perniciosa forma di ‘annuncite’ acuta che lo sta affliggendo – aggiunge, sarcastico, Nicolò –  perchè c’è a repentaglio la prospettiva del lavoro per circa 500 operai e tecnici, considerati ‘esuberi’ e per i quali la società Medcenter Container Terminal ha annunciato i licenziamenti. E perchè è diventato a rischio anche lo stesso futuro del porto di Gioia e della sua area portuale, ovvero della leva fondamentale che può garantire un futuro diverso all’intera Calabria”. Continua Nicolò: “Dopo la beffa sconcertante dell’incredibile cancellazione della fabbrica di automobili che a Gioia tauro avrebbe dovuto dare lavoro stabile a 800 persone, credo che sia per Oliverio che per Renzi sia finita per sempre la stagione delle promesse, delle passerelle fini a sé stesse e degli annunci a vuoto. La situazione, per tanto, troppo tempo trascurata, è diventata gravissima, incombente ed impone risposte concrete e tangibili. Occorre, pertanto, chiedere un incontro urgente ai tavoli governativi romani per individuare innanzitutto le soluzioni più adeguate per evitare la messa in mobilità dei lavoratori”. “E non basta – incalza il capogruppo di Forza Italia – bisogna avviare un confronto serio e chiarificatore per mettere alle strette il Governo Renzi: che intenzioni ha per lo scalo di Gioia? E per l’area portuale? Come si possono finalmente generare politiche di rilancio e di innovazione delle attività produttive? La Regione deve fare la sua parte fino in fondo: sono necessarie serie politiche industriali e programmi di sviluppo e di investimento pubblici per garantire nell’immediato i livelli occupazionali e per creare nuova occupazione generando sviluppo e crescita nel porto, che è il più importante scalo di transhipment del Mediterraneo e per l’area circostante che deve essere recuperata e rilanciata per un uso produttivo e manifatturiero, com’è nelle sue naturali vocazioni”. 

Cocaina fra legname e semi di quinoa: avrebbe fruttato 108 milioni di euro

Gli uomini del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - hanno individuato e sequestrato 2 ingenti carichi di cocaina purissima nell’arco della scorsa settimana. Un primo quantitativo di stupefacente, circa 40 kg di cocaina, è stato rinvenuto occultato in un container, che trasportava semi di quinoa, proveniente dal Cile e destinato a Fos sur Mer (Francia). Altro carico più ingente è stato rinvenuto in diverso container che trasportava legname, proveniente dal Brasile e diretto a Ravenna. In particolare, all’interno di esso sono stati trovati 18 borsoni all’interno dei quali vi erano 500 kg di cocaina. Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, per un ammontare complessivo di 540 kg, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 108 milioni di euro. L’attività delle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al complessivo sequestro di circa 700 kg di cocaina.

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Autorità Portuale dello Stretto, Azione Nazionale: “Lungimiranti le scelte della Giunta Scopelliti”

“L’iter procedurale e le concertazioni per l’istituzione di un’unica Autorità Portuale dello Stretto con Gioia Tauro ‘centro direzionale’, venne avviata dalla Giunta Scopelliti”. È quanto viene affermato in una nota di Azione Nazionale Reggio Calabria che sottolinea che “è fondamentale, anche in questo caso, ristabilire verità e concretezza dando giusto risalto a scelte che giorno dopo giorno si confermano essere state lungimiranti. Nel 2014 – è la precisazione - dunque in tempi non sospetti, quella Giunta chiese ed ottenne dal Governo, l’istituzione  di un Tavolo Tecnico al fine di migliorare i collegamenti nell’Area dello Stretto e promuovere iniziative utili alla costituzione di un’unica grande Autority comprendente anche altri porti calabresi, pianificando strategie di sviluppo dell’intero comprensorio che, da sempre, si riconosce nella vasta Area dello Stretto e del Mediterraneo. La Giunta di centrodestra organizzò ripetuti incontri alla presenza dei rappresentanti istituzionali siciliani e calabresi, dove vennero discusse le opportunità che un ampio sistema portuale complementare può portare alle popolazioni e all’economia lavorativa dei nostri territori, guardando con ottica moderna e innovativa tutte le chance e le potenziali ricadute che una scelta del genere avrebbe per la Calabria e la Sicilia. È importante che, oggi, dopo quasi due anni, dal Governo venga riconosciuto quello che la Giunta Scopelliti chiedeva a gran voce raccogliendo le istanze e le necessità dei territori: ci auguriamo che, adesso, si proceda con solerzia e celerità anche all’istituzione della ZES sempre per la zona di Gioia Tauro: dal Governo in tal senso, infatti, ad oggi – è la conclusione - non abbiamo registrato nessun atto concreto ma solo semplici spot elettorali”.

Bruno Bossio (PD): "Bando al provincialismo, riforma autorità portuali italiane valorizza Gioia Tauro"

"Come componente della Commissione trasporti della Camera e a nome della delegazione calabrese dei deputati PD esprimo apprezzamento - dichiara l'onorevole Enza Bruno Bossio, deputata del Partito Democratico - per l'approvazione nel Consiglio dei Ministri di ieri del piano per la portualità. Si supera la tradizionale frammentarietà del sistema portuale italiano rendendolo più competitivo sui mercati europei e internazionali. Con la decisione assunta dal Governo, come da noi auspicato, Gioia Tauro si valorizza come la più grande autorità portuale italiana e come il più grande hub di transhpment del Mediterraneo. Il sistema portuale calabrese assume un ruolo centrale nel sistema dei traffici del Mediterraneo. Ciò è ancora più importante in presenza degli scambi e dei traffici che si svolgono nel Mediterraneo ancor più dopo  il raddoppio di Suez". "Gioia Tauro - rimarca l'esponente dem - diviene così un punto di forza del sistema portuale nazionale e l’area dello Stretto, con l’accorpamento di Messina, diventa maggiore fattore attrattivo. La decisione assunta dal Governo non costituisce un depotenziamento ma può generare maggiore impulso per lo sviluppo della polifunzionalità di Gioia Tauro e per il rilancio del porto calabrese come fondamentale porta d’accesso in Europa. Bando, dunque, a polemiche campanilistiche e provincialistiche. Tuttavia quanto deciso dal Governo ieri è un primo passo. Alla luce della riforma approvata, Gioia Tauro, ancor più tra le 15 autorità portuali italiane è destinata ad essere candidata con più forza ed autorevolezza ad ottenere l’immediato riconoscimento della Zona Economica Speciale.

 

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