Antonio Marziale sul furto al Galluppi di Reggio Calabria

"Il furto delle giostre alla scuolaGalluppi’ di Reggio Calabria si inserisce in un contesto di danni ad istituti scolastici, sul territorio regionale oltre che cittadino, che non può continuare ad essere considerato mera coincidenza”.

Lo afferma in una dichiarazione il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.

“Quando i numeri diventano quantitativamente esponenziali, abbiamo il dovere di leggere gli accadimenti per quello che sono, ossia attacchi all'istituzione che più di ogni altra può aiutare le giovani generazioni a smarcarsi dalle logiche criminali e costruire un tessuto per il futuro fondato sui canoni della democrazia e della legalità. Ascoltando al telefono stamattina la dirigente scolastica Antonella Puntillo – prosegue Marziale - ho appreso che per portare via le giostre era necessario quantomeno un camioncino, e allora chiedo come mai sia possibile che nessuno si sia potuto accorgere di nulla in una zona frequentatissima.

Se davvero la Calabria vuole cambiare, allora diventa necessaria la collaborazione di tutti, altrimenti il cambiamento non rimane che mera utopia, la stessa che ha illuso decine di generazioni. Quando i reati sono contro qualcosa che riguarda la socializzazione e l'acculturazione dei bambini, tutto diventa più grave, perché è da loro che passa il progetto della Calabria che si vuole e che non c'è".

Calabria, Garante infanzia: "Fare attenzione all'influenza delle sette pseudo-religiose"

"Negli ultimi giorni sono stato costretto ad inviare all'autorità giudiziaria segnalazioni giuntemi da genitori in fase di separazione che imputano il cattivo agire dei rispettivi coniugi all'appartenenza di alcuni di essi a sette pseudo cristiano-religiose".

E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria.

"A preoccuparmi - spiega Marziale - sono le ricadute sui bambini, fisiche oltre che psichiche, perché nelle denunce si parla anche di strani segni sui loro corpi, così come di coincidenze che, alla fine, non possono più essere lette come tali: stesse date di allontanamento dal tetto coniugale, stesse parole di commiato, stessi atteggiamenti dei bambini nell'allontanare il genitore incolpevole, stesse dinamiche generali di comportamento".

"I segnalanti, ben identificati - continua il Garante – e non tutti calabresi, ragione per cui ho dovuto coinvolgere i colleghi di altre regioni, mi hanno anticipato di ulteriori denunce che da qui a poco mi giungeranno, perché sembrerebbe proprio che la separazione dei coniugi sia tra le peculiarità di una setta in particolare, fra l'altro, che conta molti adepti”.

Per Marziale, “è necessario che chiunque sia a conoscenza di situazioni simili, tra i vicini, tra i parenti, non sottovaluti la situazione e anche in forma anonima, qualora ci fossero bambini di mezzo, ci segnali il tutto affinché il mio Ufficio possa informare le autorità inquirenti e giudiziarie per proteggere eventuali bambini in difficoltà. La manipolazione psicologica - termina il Garante - è una delle forme più frequenti e dolorose di lesione dei diritti dei bambini e degli adolescenti,  e causa di gravissime forme di devianza".

Antonio Marziale: "Il Tribunale per i minorenni è ritenuto nel mondo un' eccellenza”

“C’era l’idea di accorpare il Tribunale per i minorenni ai Tribunali ordinari. Sarebbe stata una iattura, perché per trattare un bambino in termini di giustizia occorre competenza,  preparazione, una sensibilità particolare che il magistrato minorile ha”.

È quanto ha dichiarato il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, nel corso della conferenza stampa con il presidente Nico D’Ascola sul Tribunale per i minorenni.

“Accorpare il Tribunale per i minorenni a quello ordinario significava togliere autonomia ai giudici di fare  per esempio  quello che mirabilmente sta compiendo il presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Roberto Di  Bella. Il Tribunale per i minorenni - ha evidenziato il Garante - è ritenuto nel mondo una eccellenza, questo non significa che non abbia dei difetti che si possono e si devono correggere, ma non attraverso l’eliminazione. C’è stato un intreccio storico di competenze di ruoli, tra me, il presidente D’Ascola e il presidente Di Bella, che ha in qualche modo aiutato questa istituzione a rimanere in piedi. Sono sicuro che questa sinergia sia stata il fattore più determinante di questo iter che ha portato il ministro Orlando a dire che la norma è stralciata. Il Garante ha fatto da collante nella convinzione di lavorare in rete per l’interesse collettivo. È la Calabria ad aver recitato il ruolo da leone più importante”.

Sul suo ruolo Marziale ha aggiunto:” Sono Garante da un anno ed ho raggiunto importanti risultati come la rianimazione pediatrica. Ma, voglio evidenziare  che non ho soldi finanziati per poter lavorare. L’anno scorso i soldi mi sono stati prestati dal Welfare, dall’assessore regionale Roccisano. Adesso,  è stato fatto un nuovo bilancio, ma quest’anno non ho ancora ricevuto alcun finanziamento. Inoltre, i soldi dell’anno scorso mi sono stati dati il 24 dicembre e in 7 giorni ho dovuto fare impegni di spesa. Mi sono interfacciato con tutte le autorità governative regionali e politiche, ma non ho ricevuto risposta. Non ho una lira di bilancio - ha concluso Marziale -  non posso programmare lavori perché non ho soldi nel budget destinati e perché mi è stato espressamente detto che per il prestito che mi è stato fatto l’anno scorso straordinariamente quest’anno non c’è la disponibilità”.

 

Calabria: "Svaniti nel nulla 118 minori sbarcati a Corigliano"

"Tra il 30 giugno e il 30 luglio risultano dispersi sul territorio 118 minori stranieri non accompagnati sui 346 sbarcati soltanto sul porto di Corigliano Calabro": è quanto comunica il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.

"I dati - spiega Il Garante - sono stati raccolti da Maurizio Alfano, che ho personalmente incaricato di coadiuvarmi in questa difficile opera di ricognizione, grazie anche alla collaborazione dell'amministrazione comunale e delle strutture preposte all'accoglienza o all'inserimento di questi sventurati ragazzi".

"Dalle informazione raccolte - continua il Garante - è da rilevarsi che la soglia anagrafica dei naufraghi minorenni si è sensibilmente abbassata, mentre è aumentata del 15% circa la percentuale di sbarcati rispetto al 2016 e, tra questi, ben 11 ragazze, 9 delle quali, grazie all'intervento di Alfano per conto dell'Ufficio del Garante, sono state subito inviate in strutture di prima accoglienza sul territorio italiano, evitando così situazioni di scongiurabile promiscuità, anche se drammaticamente 2 di loro risultano disperse".

"Un altro rilievo da non sottovalutare concerne la provenienza dei minorenni coinvolti in questo esodo - evidenzia Marziale -  come la Somalia e l'Eritrea, prima d'ora coinvolti solo marginalmente".

Il Garante continua: "Difficile non dirsi preoccupati davanti ad un simile quadro, soprattutto se si tiene in considerazione la recente denuncia del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, proprio sull'allontanamento dei minorenni, alcune volte addirittura attesi da furgoni pronti a caricarli e portarli chissà dove. Si può immaginare al ricongiungimento con altri parenti già in Italia o in Europa, ma si possono immaginare anche tante altre e sinistre possibilità".

Per Marziale: "Il governo e le istituzioni europee devono molto alle prefetture, e un ringraziamento personale rivolgo io al prefetto Tomao, ai comuni coinvolti e a tutti gli attori di queste autentiche missioni di accoglienza, senza il cui apporto la situazione risulterebbe ingestibile, ma ciò evidentemente non basta a garantire ai minorenni sicurezza, se è vero, com'è vero, per esempio, che la mediazione, volta alla loro assistenza in termini legali, culturali e linguistici interviene dopo settimane, se va bene. Adesso è necessario, però, interrogarsi sul destino e sulle responsabilità di queste emorragie nei centri di accoglienza ed ė necessario individuare possibili complicità di organizzazioni che potrebbero condurre i naufraghi da un inferno ad un altro".

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Il Garante per l’Infanzia e Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale sul film di Jonas Carpignano che a partecipato al Festival di Canes

“I riflettori del Festival di Cannes sul film di Jonas Carpignano dedicato ai bambini della Ciambra di Gioia Tauro giungono nel momento storico in cui le istituzioni, mai come oggi, hanno concentrato la loro attenzione sul quartiere simbolo del più autentico degrado urbano e sociale, grazie al determinato e sensibile intervento del Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, dopo la denuncia da me fatta, convintamente e continuamente sostenuto nella sua azione dal quotidiano Gazzetta del Sud”.

A dirlo, è il Garante per l’Infanzia e Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale che aggiunge: “Se il qualificato pubblico di Cannes è stato emotivamente coinvolto dalla proiezione del film, si immagini quale sentimenti di pietà e rabbia può aver suscitato il sopralluogo delle istituzioni sul luogo, nel vedere stuoli di bambini disinvoltamente scorrazzare tra tonnellate di rifiuti e detriti, come fossero giostre di Disneyland – spiega Marziale – e dormire in case letteralmente invase da magma fognario. Una realtà, che difficilmente la macchina da presa può catturare nella sua più intima miseria. Nei giorni scorsi, il Prefetto ha convocato una riunione allo scopo di individuare iniziative urgenti volte alla risoluzione delle più impellenti problematiche di carattere igienico sanitario, cui ha partecipato, tra gli altri, il Dirigente della Protezione Civile Regionale, Carlo Tansi che ho sentito telefonicamente – afferma ancora il Garante – e ringrazio perché nelle sue parole ho nitidamente avvertito una determinazione totale a fronteggiare le difficoltà che la sfida comporta e che il massimo rappresentante del Governo sul territorio, Michele di Bari, ha detto di voler vincere a tutti i costi, in nome e per conto di quei bambini che hanno il sacrosanto diritto di conoscere lo Stato nei suoi servizi più elementari. Proprio questo è il punto –aggiunge Marziale –: i bambini e i loro diritti ad essere integrati ad una civiltà che non è loro estranea, perché sono cittadini di Gioia Tauro, cittadini d’Italia e d’Europa”.

“Ma, nel corso dell’ultimo anno – evidenzia ancora il Garante – una sfida è stata più o meno vinta, perché mai, come nella stagione scolastica in corso, la dispersione scolastica è stata contenuta, frutto di un’intesa raggiunta da me raggiunta con l’Amministrazione comunale in carica nel luglio 2016, che ha provveduto ad inviare un pulmino con assistenti sociali a bordo per registrare le assenze e le presenze. Un servizio interrottosi per pochi giorni in quanto non era stato saldato il premio assicurativo del mezzo, che ho provveduto a coprire con i fondi del mio Ufficio”.

Aggiunge Marziale: “Dai dati forniti dalle autorità scolastiche al comandante della Polizia Municipale, Angelo D’Ascola, risultano infatti due bambini interessati al fenomeno della dispersione su una popolazione scolastica di 62 minorenni. Soltanto la scuola può permettere ai bambini di fronteggiare anche la cultura degli adulti di riferimento, certamente non avulsi da responsabilità e che poco hanno fatto per risollevarsi dalla situazione. Laddove ci sono bambini – conclude – si ha il dovere di non sfuggire alle proprie responsabilità. L’avere ratificato la Dichiarazione ONU sui Diritti del Fanciullo impone al nostro Paese una presa di coscienza scevra da giustificazionismi di sorta, quelli da cui è rifuggito mirabilmente il Prefetto di Bari. Lontano dal voler fare inutili e sterili polemiche, ma mai si era visto un Prefetto girare alla Ciambra, mai un Questore, come Raffaele Grassi, mai un Garante, sintomo di una congiuntura storica che vede uomini impegnati in ruoli diversi e uniti nel comune intento di tramutare i diritti dei Minori in azioni concrete e non lasciarli come inchiostro prigioniero della carta”.

 

Antonio Marziale sulle violenze nella scuola di Oppido Mamertina

"I bambini sono il bene più prezioso e più fragile dell'umanità e chi ha a che fare con loro quotidianamente non può permettersi il lusso di scaricare le proprie frustrazioni maltrattandoli. Chi lo fa deve cambiare mestiere, anzi bisogna farglielo cambiare". E’ quanto afferma il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, nell'apprendere dell'ennesimo episodio di violenze a scuola, stavolta a Oppido Mamertina (RC), dove due maestre sono state filmate dai Carabinieri intente “ad apostrofare, strattonare e malmenare bambini”.

"Finalmente la mia decennale proposta di sottoporre i docenti a visite psicologiche periodiche ha trovato la giusta attenzione nei giorni scorsi al Ministero dell'Istruzione - continua Marziale - ed entro domani mattina provvederò  ad inviare le linee guida dettagliate, perché è tempo di porre fine ad un fenomeno raggelante e consolidato, conosciuto in minima parte perché, purtroppo, la maggioranza delle volte non denunciato. Ma, quanto appreso dalle cronache basta e avanza per farci parlare di emergenza".

"I docenti svolgono un ruolo usurante, che mette a dura prova le emozioni - evidenzia Il Garante - ma ciò non giustifica l'accanimento su creature deboli. Stanare coloro i quali hanno problemi di tenuta emotiva significa prevenire e mettere in sicurezza i bambini. Al diavolo chi intravede nella proposta l'intento di criminalizzare una categoria, anche perché  i docenti con i quali mi trovo ad agire nel quotidiano si dicono all'unisono d'accordo".

Per Marziale: "Ogni genitore ha il diritto di sapere che gli adulti ai quali affida i propri figli siano rispettosi di essi. A nessuno è dato di compromettere lo sviluppo emotivo dei piccolini, che negli adulti di riferimento devono trovare guide non aguzzini".

"Domani renderò note le linee che ho inviato al ministro Fedeli - termina il Garante - e comunico che l'idea delle telecamere sta trovando opposizione in quasi tutte le sedi istituzionali da me esplorate. Ma sulle visite periodiche psicologiche non cedo".

il Garante per l’Infanzia e l'Adolescenza, Antonio Marziale, chiede visite annuali di tenuta psicoemotiva per gli insegnanti a prevenzione dei maltrattamenti sui bambini

“Il numero di bambini maltrattati psicologicamente o corporalmente nelle scuole non può non definirsi emergenziale soltanto a leggere le cronache e fermo restando che il sommerso è di gran lunga superiore, da me tratto grazie a segnalazioni che troppi genitori mi indirizzano, salvo poi avere reticenza a denunciare. Così non si può continuare”. Questa la motivazione di fondo che domani porterà il Garante per l’Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria al Ministero dell'Istruzione “per chiedere - spiega lo stesso Antonio Marziale - che i docenti di ogni ordine e grado siano, almeno una volta all'anno, chiamati ad una visita di tenuta psicoemotiva”.

“E’ una proposta - continua il Garante - che porto avanti da almeno quindici anni  e che ha registrato molteplici adesioni finanche tra gli stessi docenti, consapevoli del fatto che non si tratta di criminalizzare una categoria per la stragrande maggioranza composta da professionisti ineccepibili, bensì di stanare le persone in difficoltà per problemi che non è giusto scaricare su malcapitati bambini destinati a portarne i segni vita natural durante. Il mestiere di docente è tra i più usuranti ed impegnativi che esistano e un momento di stanchezza è plausibile”.

Per il sociologo “il dibattito sulle telecamere in classe è destinato a fallire miseramente, perché sono emerse difficoltà sul piano della privacy rapportata soprattutto ai piccolini, pertanto è necessario concentrarsi sul fattibile, basta che questo fenomeno abbia fine e pazienza se qualche sparuto e suscettibile soggetto vuol trarre dalla proposta spunti polemici, che respingo preventivamente e che non sarebbero che la conferma della necessità di attuare prima possibile la proposta”.

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Calabria. Maltrattamenti bambini, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza propone la videosorveglianza nelle scuole

"Desidero ringraziare i consiglieri Sebi Romeo e Francesco Cannizzaro, rispettivamente capogruppo di PD e CdL in Consiglio regionale, per avere immediatamente colto il mio invito, lanciato venerdì scorso, nel corso di ‘Pomeriggio Cinque’ ed orientato a sollecitare l’installazione della videosorveglianza nelle scuole, quale deterrente verso i maltrattamenti sui bambini, che cominciano a fare pericolosamente statistica su tutto il territorio nazionale”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. 

“Quanto accaduto a Gallico - spiega Marziale - non deve mai più accadere. Maltrattare i bambini, emotivamente o fisicamente, è un crimine contro l’umanità debole e indifesa e le istituzioni non possono rimanere ferme a guardare. Pertanto, già alla fine della puntata del popolare contenitore Tv condotto da Barbara D'Urso, con il consigliere Sebi Romeo abbiamo attivato opportune verifiche allo scopo di capire se la massima Assemblea elettiva del territorio può, in materia, legiferare motu proprio o deve comunque fare riferimento al Parlamento nazionale. Il cammino - evidenzia il Garante - è tortuoso, anche perchè deve fare i conti con disposizioni dettate dalle norme sulla privacy ed altri aspetti; mal che vada è importante presentare in Consiglio regionale un documento d’indirizzo per porre la nostra Regione come capofila in un processo che deve garantire incolumità e tutela ai piccoli e sicurezza ai genitori”.

Marziale conclude così: “Invito i consiglieri Romeo e Cannizzaro a raccordarsi al fine di presentare il documento congiuntamente già alla prima seduta in programma del Consiglio e li ringrazio per questa bella lezione di civiltà politica, perchè i bambini sono patrimonio comune e non esistono steccati di sorta davanti agli obiettivi che le istituzioni democratiche devono prefiggersi per rispondere concretamente ai loro bisogni”. 

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