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In calo le rapine alle banche

Annata positiva quella del 2016 per le banche, almeno per quanto riguarda il tema della sicurezza. Sono infatti state attestate in netto calo le rapine. Questo è un trend nazionale, ma che si conferma anche nel territorio di Catanzaro. Le banche sono quindi più sicure, sia grazie alle nuove tecnologie sia ai costanti controlli.

 Il trend nazionale

 Le banche italiane sono più sicure, lo rende noto l’Abi. Secondo i dati forniti, queste investirebbero ogni anno oltre 600 milioni di euro proprio per rendere le proprie filiali sempre più sicure, non solo per una questione di perdite, ma soprattutto per garantire ai propri clienti un servizio sempre più puntuale, preciso e sicuro, appunto. Quello che manca oggi, infatti, nel rapporto tra banche e clienti è proprio la fiducia. A causa dei fatti accaduti a livello nazionale e inerenti l’economia, i clienti stanno vivendo una fase di diffidenza nei confronti delle banche, ecco perché è così importante offrire almeno una garanzia di sicurezza sempre maggiore e sempre più all’avanguardia.

 Il centro di ricerca Ossif dell’Associazione bancaria italiana, durante il convegno “Banche e sicurezza”, ha sottolineato come il dato nazionale che riguarda il numero di rapine messe a segno nelle banche del Paese sia tendenzialmente in calo, si parla di un -32,8%. A livello nazionale le rapine sono quindi passate da 536 nel 2015 a 360 nello scorso anno, nel 2016.

 In Calabria scende l’indice di rischio

 Per quanto riguarda la Calabria, invece, si può notare come sia sceso l’indice di rischio, ovvero il numero di rapine messe a segno ogni 100 sportelli. Tale indice di rischio si attestava all’1,8 mentre adesso è sceso all’1,6, seguendo così quello che è il trend nazionale dove dall’1,8 si è scesi all’1,2. Quindi, per entrare nel vivo della questione, le rapine registrate nelle banche calabresi nel 2016 sono state 7, mentre nell’anno precedente erano state 8, quindi si è registrato un calo del 12,5%: una cifra più che positiva che fa ben sperare anche per il futuro.

 Non solo banche sicure

 Oltre alla sicurezza delle banche non si può non parlare anche della sicurezza dei nuovi dispositivi di pagamento, come le nuove carte biometriche che consentono di pagare senza digitare il pin. Perché sono così sicure? Perché funzionano grazie alla “registrazione” dell’impronta digitale del titolare. Tutti i dati vengono salvati e messi al sicuro, in questo modo si può utilizzare la carta senza il timore che possa essere clonata. Al momento ancora in Italia le carte biometriche non sono disponibili, ma lo saranno a breve.

Tutte queste misure, quindi, dovrebbero incentivare i clienti a fidarsi della propria banca, ristabilendo così un rapporto che, negli ultimi tempi, stava venendo sempre meno.

Gli strumenti sul web per poter ricercare carte sicure sono davvero tanti: ad esempio è possibile confrontare e scegliere la migliore carta di credito visa su Cartedipagamento.com, un sito indipendente specializzato in news e recensioni di carte prepagate, credito e revolving

In calo le rapine alle banche

Annata positiva quella del 2016 per le banche, almeno per quanto riguarda il tema della sicurezza. Sono infatti state attestate in netto calo le rapine. Questo è un trend nazionale, ma che si conferma anche nel territorio di Catanzaro. Le banche sono quindi più sicure, sia grazie alle nuove tecnologie sia ai costanti controlli.

 Il trend nazionale

 Le banche italiane sono più sicure, lo rende noto l’Abi. Secondo i dati forniti, queste investirebbero ogni anno oltre 600 milioni di euro proprio per rendere le proprie filiali sempre più sicure, non solo per una questione di perdite, ma soprattutto per garantire ai propri clienti un servizio sempre più puntuale, preciso e sicuro, appunto. Quello che manca oggi, infatti, nel rapporto tra banche e clienti è proprio la fiducia. A causa dei fatti accaduti a livello nazionale e inerenti l’economia, i clienti stanno vivendo una fase di diffidenza nei confronti delle banche, ecco perché è così importante offrire almeno una garanzia di sicurezza sempre maggiore e sempre più all’avanguardia.

 Il centro di ricerca Ossif dell’Associazione bancaria italiana, durante il convegno “Banche e sicurezza”, ha sottolineato come il dato nazionale che riguarda il numero di rapine messe a segno nelle banche del Paese sia tendenzialmente in calo, si parla di un -32,8%. A livello nazionale le rapine sono quindi passate da 536 nel 2015 a 360 nello scorso anno, nel 2016.

 In Calabria scende l’indice di rischio

 Per quanto riguarda la Calabria, invece, si può notare come sia sceso l’indice di rischio, ovvero il numero di rapine messe a segno ogni 100 sportelli. Tale indice di rischio si attestava all’1,8 mentre adesso è sceso all’1,6, seguendo così quello che è il trend nazionale dove dall’1,8 si è scesi all’1,2. Quindi, per entrare nel vivo della questione, le rapine registrate nelle banche calabresi nel 2016 sono state 7, mentre nell’anno precedente erano state 8, quindi si è registrato un calo del 12,5%: una cifra più che positiva che fa ben sperare anche per il futuro.

 Non solo banche sicure

 Oltre alla sicurezza delle banche non si può non parlare anche della sicurezza dei nuovi dispositivi di pagamento, come le nuove carte biometriche che consentono di pagare senza digitare il pin. Perché sono così sicure? Perché funzionano grazie alla “registrazione” dell’impronta digitale del titolare. Tutti i dati vengono salvati e messi al sicuro, in questo modo si può utilizzare la carta senza il timore che possa essere clonata. Al momento ancora in Italia le carte biometriche non sono disponibili, ma lo saranno a breve.

Tutte queste misure, quindi, dovrebbero incentivare i clienti a fidarsi della propria banca, ristabilendo così un rapporto che, negli ultimi tempi, stava venendo sempre meno.

Gli strumenti sul web per poter ricercare carte sicure sono davvero tanti: ad esempio è possibile confrontare e scegliere la migliore carta di credito visa su Cartedipagamento.com, un sito indipendente specializzato in news e recensioni di carte prepagate, credito e revolving

Operazione Dandi: i dettagli dell'arresto per le rapine a mano armata in esercizi commerciali

Alle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri hanno tratto in arresto un giovane di 19 anni, indiziato di aver commesso due distinte rapine, travisato e con armi, ai danni della tabaccheria Pedullà e del supermercato Mersì  di Siderno, rispettivamente il 9 febbraio e il 30 marzo 2015. L’odierna operazione di Polizia Giudiziaria, convenzionalmente denominata Dandi (dal nome del protagonista del libro “Romanzo Criminale” di cui P.A.G. custodiva diverse foto sul proprio telefono cellulare) ha permesso di valorizzare una lunga e complessa attività di indagine nel corso della quale si è operata una intensa ed efficace osmosi info-operativa tra le diverse componenti dell’Arma territoriale, le quali hanno attuato per settimane lunghi e mirati servizi di perlustrazione, sostenuti, altresì, da una efficace attività di tipo tecnico-investigativo svolta dai Reparti Specializzati dell’Arma. Gli eventi criminosi addebitati al 19enne all’epoca dei fatti, avevano ingenerato un vero e proprio clima di tensione e di paura nella cittadinanza locale particolarmente allarmata dalla sfrontatezza di un rapinatore che per mesi ha ingenerato grande preoccupazione in tutte le potenziali vittime di rapine (ossia titolari e/o lavoratori di piccole ditte/imprese o esercizi commerciali anche a conduzione familiare). Solo l’assidua e costante presenza dell’Arma -tramite i servizi di controllo del territorio svolti dalle pattuglie automontate del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Locri e della locale Stazione Carabinieri- ha nuovamente riportato la situazione alla normalità. In particolare, il 26 maggio 2015, grazie all’intuito investigativo dei militari della Stazione Carabinieri di Siderno, impegnati durante un predisposto servizio finalizzato al contrasto dei reati predatori, i Carabinieri sono riusciti ad identificare il rapinatore che, notato in circostanze di tempo e di luogo sospette nei pressi di un esercizio commerciale del luogo, ha attirato l’attenzione dei Carabinieri che lo hanno fermato e perquisito rinvenendo, sulla sua persona, abiti occultati al di sotto di quelli indossati, nonché un passamontagna tipo mefisto con visiera, una pistola "scacciacani" priva del tappo rosso e una busta in plastica di colore bianco, solitamente utilizzata nelle rapine. Nell’ambito della medesima attività i militari dell’Arma sono riusciti altresì ad individuare l’abitazione utilizzata dal sospetto malvivente quale "punto d’appoggio per organizzare "il colpo". Si trattava dell’abitazione, intestata ed in uso ad un anziano familiare di P.A.G., all’interno della quale è stato rinvenuto materiale vario, abilmente occultato, riconducibile al giovane. P.G.G.,a seguito delle risultanze investigative è stato ritenuto responsabile delle suddette rapine per la comprovata sussistenza di gravi, precisi e concordanti indizi desunti dall’attività d’indagine di tipo tecnico, suffragata dagli accertamenti svolti dalla Sezione "Grafica e Fonica"  del R.I.S. (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Messina, nonché dalle perizie dei CTU designati dall’Autorità Giudiziaria di Locri. Da tale attività tecnica, in particolare, è emersa, secondo gli inquirenti, la compatibilità tra il paio di scarpe usato dal malvivente durante le rapine con quello rinvenuto presso la sua abitazione in occasione della perquisizione domiciliare effettuata dai Carabinieri (la presenza di una goccia di vernice bianca sulla scarpa sinistra da lui indossata durante le rapine, presente anche nelle scarpe rinvenute nella sua abitazione in occasione della perquisizione domiciliare è stata particolarmente utile agli investigatori). Ulteriori e successivi accertamenti tecnici svolti sulle tracce audio estrapolate dall’apparato telefonico sequestrato - che sono state comparate con la voce registrata in occasione della rapina alla tabaccheria Pedullà - nonché l’esame dei dati antropometrici di P.G.G. confrontati con la sagoma del rapinatore, immortalata dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati, hanno costituito il corposo materiale indiziario, grazie al quale sono state ampiamente confermate, a parere dei titolari dell’indagine, le ipotesi investigative avanzate dagli inquirenti del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Locri. In particolare sono stati estrapolati i filmati acquisiti dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati, controllate e comparate le tracce audio dell’apparato telefonico sequestrato, nonché sono state eseguite perizie antropometriche e fisiche che hanno costituito il corposo materiale indiziario, grazie al quale sono state ampiamente confermate le ipotesi investigative avanzate dagli investigatori in ordine alla precisa responsabilità di P.A.G. quale responsabile della rapina verificatasi il 10 febbraio 2015, ai danni della tabaccheria Pedullà, consistita nell’essersi impossessato, travisato in volto e mediante la minaccia di una pistola, della somma di 1.500 euro, attesa la schiacciante corrispondenza con il giubbotto, la pistola e le scarpe indossate dal rapinatore con quelli sequestrati all’interessato e, soprattutto, la perfetta identità del tono vocale; responsabile della rapina verificatasi il 30 marzo 2015, ai danni del market  Mersì, consistita nell’essersi impossessato, travisato in volto e mediante la minaccia di una pistola, della somma di 200 euro, attesa la corrispondenza con la pistola e le scarpe indossate dal rapinatore con quelli sequestrati all’interessato e soprattutto, così come documentato dalle risultanze degli ultimi accertamenti antropometrici del R.I.S. dei Carabinieri di Messina, anche della statura reale del rapinatore; responsabile delle violazioni in materia di armi e disciplinate dagli artt. numeri 10,12,14 L. n. 497/1974. L’arrestato, così come disposto dal Tribunale di Locri – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, prescrivendo contestualmente il divieto di non allontanarsi senza autorizzazione del Giudice e di non comunicare (nemmeno per telefono o con altri mezzi informatici e/o telematici) con persone diverse dai familiari conviventi.    

 

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Diciannovenne arrestato per due rapine

Si è conclusa alle prime ore dell’alba di oggi una importante operazione di polizia svolta dai Carabinieri che ha portato all’arresto di un 19enne originario di Siderno, gravemente indiziato della commissione di due rapine perpetrate nei primi mesi del 2015, ai danni di alcuni esercizi commerciali della stessa cittadina ionica. L’arrestato è stato sottoposto dai militari dell'Arma del Gruppo di Locri alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Rapine in negozi e banche: un arresto dei Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 36 anni per i reati di associazione per delinquere finalizzata allea commissione di rapine presso istituti bancari e attività commerciali e violazione di norme in materia di armi, in esecuzione all’ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, emesso dalla locale Procura Generale della Repubblica. Cristoforo Adorno Alati, di Reggio Calabria, dovrà scontare una pena complessiva residua di 2 anni, 10 mesi e 22 giorni per i fatti commessi nella città dello Stretto tra il 2010 e il 2011.

Commesse due rapine nel Vibonese

Un negozio che vende articoli per la casa ed un'agenzia di scommesse sono stati presi di mira nell'arco di qualche ora in provincia di Vibo Valentia. Intorno a mezzanotte e mezza, tre banditi hanno agito armati e col viso coperto e sono entrati nel centro scommesse che si trova a Vena di Jonadi. Colpito il proprietario alla testa col calcio di una pistola, i malviventi hanno preteso la consegna del denaro e sono fuggiti col bottino che ammonta a 1.500 euro. La ferita riportata nell'aggressione ha reso necessario, per l'esercente, il ricorso ai medici del Pronto Soccorso che hanno suturato la lesione applicando diversi punti.  Gli agenti della Squadra Mobile della Questura hanno avviato indagini sull'episodio. Il secondo caso si è registrato a Paravati, frazione di Mileto. In questa circostanza, su cui stanno lavorando i Carabinieri, sono stati due i delinquenti che hanno rapinato il negozio di prodotti casalinghi.

 

 

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Due tabacchini rapinati lo stesso giorno: in manette un ragazzo di 20 anni

Un ragazzo di 20 anni è stato arrestato stamane dai Carabinieri. Rapina aggravata in concorso e ricettazione sono i reati contestati a M.D., di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza. Secondo quanto ipotizzato dai militari dell'Arma, l'8 agosto dello scorso anno avrebbe rapinato, insieme ad altre persone ed a mano armata, due rivendite di tabacchi: una in via Monte San Michele, a Cosenza, l'altra in Via Pasquali, a Mendicino. Due "colpi" che fruttarono complessivamente una somma vicina ai 400 euro. Nella seconda circostanza, il proprietario dell'esercizio commerciale fu violentemente picchiato. I banditi, per scappare dai luoghi delle rapine, utilizzarono due scooter rubati che gli investigatori ritengono di aver individuato nel Gilera e nello Yamaha trovati perquisendo il domicilio del giovane che, inoltre, è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica marca Bruni modello 92 calibro 8 a salve, sprovvista di tappo rosso. Gli altri banditi devono ancora essere rintracciati.  

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Ancora criminalità nelle Serre. Villì: “Cresce la preoccupazione, è emergenza sicurezza”

È emergenza criminalità nelle Serre. Nei paesi dell’entroterra Vibonese la popolazione è sempre più scossa a causa del proliferare di episodi di illegalità. Furti, rapine, violenze: nessuno si sente più al riparo e ora la paura fa novanta. Soprattutto per gli anziani che temono le incursioni notturne di gente senza scrupoli alla ricerca di facili bottini, ma anche per i genitori che vedono nell’entrata e nell’uscita da scuola motivi di rischi per gli alunni. A Vazzano, dopo gli ultimi avvenimenti, il sindaco Domenico Villì ha deciso di avviare delle iniziative per accendere i fari sulla difficile situazione. “Intendo convocare un consiglio comunale aperto – ha affermato il primo cittadino appositamente interpellato - con all'ordine del giorno la discussione su sicurezza e legalità. Inviterò tutte le figure istituzionali dal prefetto ai consiglieri regionali ed alla deputazione locale. Sono preoccupato per i gravi fatti che si stanno verificando a Vazzano. Bisogna alzare la guardia – ha concluso - e non arrendersi a questi balordi che minano la serenità della comunità”.

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