Cerca di favorire la fuga di un minore ospite di un centro di prima accoglienza, arrestato

Gli agenti della Polfer di Villa San Giovanni hanno arrestato un francesce di origini tunisine, N.S., di 40 anni, perché trovato in compagnia di minorenne che, da qualche giorno, si era allontanato da un centro di prima accoglienza di Agrigento.

L’uomo ha riferito ai poliziotti di aver prelevato il minore in Sicilia e di essere diretto in Francia.

Su disposizione del magistrato del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, il minore è stato riaffidato agli assistenti del centro di accoglienza mentre l'arrestato, responsabile del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è stato associato alla casa circondariale di Arghillà.

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Picchia la moglie in presenza del figlio minore, in manette 41enne

In seguito ad una segnalazione giunta alla sala operativa della Questura di Reggio Calabria, il personale della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Volanti è intervenuto presso l’abitazione di una coppia residente in centro città, dove una lite per futili motivi era degenerata violentemente.

Nel corso dell'intervento, gli agenti hanno tratto in arresto un 41enne del luogo, accusato di lesioni personali e maltrattamenti ai danni della moglie.

All’interno dell’abitazione era presente il figlio minorenne della coppia che ha assistito all’aggressione ai danni della madre.

La donna in lacrime, e con evidenti segni di violenza sul volto, ha chiesto aiuto ai poliziotti denunciando di non poter più sopportare il comportamento aggressivo e violento del proprio compagno.

L’uomo, che già in passato si era reso protagonista di episodi di violenza nei confronti della moglie e di altri familiari, è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia ed è stato ristretto presso la casa circondariale di Arghillà in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida.

La donna è stata ricoverata presso il locale presidio ospedaliero dove le sono state prestate le dovute cure mediche.

Minore ferito a Broganturo, Marziale: "Le prime cure portate con un ritardo di ben 20 ore"

Il Garante  per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, interviene sul ferimento del minore straniero non accompagnato nel vibonese:

"Nella mattinata di ieri, il coordinatore della mia Consulta per i minori stranieri non accompagnati, Maurizio Alfano, ha effettuato un sopralluogo nel centro di accoglienza dove, è acclarato da fotografie e referti medici, un ospite è stato ferito, e sulla dinamica compete agli organi inquirenti fare piena luce. Alfano – sostiene il Garante Marziale - ha rilevato la mancanza dei requisiti minimi in relazione alla posizione geografica della struttura ospitante, da ritenersi in grave ed allarmante isolamento urbano, un numero in eccesso di ospiti, in netto conflitto con quanto stabilito dalle norme vigenti.

Il mio coordinatore ha audito in presenza del tutore, delegato dal sindaco, un determinato numero di ospiti, le cui dichiarazioni posso fornire solo alle autorità preposte, ma c'è da tenere in considerazione che il primo cittadino ha demandato le proprie funzioni di tutoraggio al direttore del centro, procedura ovviamente inammissibile, se non altro per conflitto d'interessi.

Vi è da aggiungere – prosegue Antonio Marziale - che lo stesso direttore si premurava di fornire all'ente gestore del centro, immediatamente, notizie che in quanto tutore avrebbe dovuto tacere. Ciò che emerge e che io posso riferire, senza entrare nel merito della dinamica del ferimento, è che il giovane, in evidente ed innegabile bisogno di soccorso immediato è stato portato nel nosocomio per le prime cure con un ritardo di ben 20 ore, nonostante avesse gengive e denti spaccati e sanguinanti.

Il verbale della visita del mio coordinatore per i MSNA (Minori stranieri non accompagnati) è stata trasmesso alla magistratura ordinaria e minorile, alle prefetture di Vibo Valentia e Catanzaro, con allegata la documentazione d'insieme. Personalmente, penso che la soluzione migliore per sanare i conflitti dentro strutture del genere sia quella della collaborazione leale. Davanti a negazionismi e palesi omissioni, allora, è bene che le istituzioni valutino fino in fondo le responsabilità e adottino i provvedimenti contemplati.

Al di là dei formalismi – conclude Marziale -  c'è in gioco la vita e la dignità di creature che, se sono la dentro, certamente non sono state baciate dalla sorte e la difesa ad oltranza dell'indifendibile dimostra che a prevalere non è certamente il rispetto dei minorenni".

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