Sculco contro la Regione: “Figuraccia su leggina ‘farlocca’ su commissari Asp”
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“È con soddisfazione che prendo atto della bocciatura da parte del Governo di una leggina ‘farlocca’ approvata ad aprile in prossimità della campagna elettorale e con l’evidente intenzione di condizionare il voto, in particolare a Crotone, dove il commissario dell’Asp, dottor Sergio Arena, scaduto e privo dei requisiti per essere nominato direttore generale, è stato incredibilmente prorogato contro ogni criterio di buona amministrazione e trasparenza”. È quanto asserisce la consigliera regionale Flora Sculco che aggiunge: “Questa figuraccia ricade sull’Esecutivo regionale che avrebbe dovuto correttamente indicare direttori generali e non prorogare i commissari. Ho pubblicamente denunciato, nell’immediatezza, la vergognosa pagina legislativa della Regione ed ho scritto al presidente del Consiglio dei Ministri chiedendo di promuovere specifica impugnativa avverso la legge regionale n. 11/2016 nella parte in cui ha aumentato la durata temporale dell’incarico dei commissari straordinari, così come ho scritto anche al presidente dell’Anac, perché vigilasse su tutte le nomine deliberande, soprattutto in relazione all’Asp di Crotone ove è stato prorogato un commissario già in carica da oltre un anno, mentre la città di Crotone si accingeva ad andare al voto del 5 giugno per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco”. Sottolinea Flora Sculco: “La bocciatura da parte del Governo dà ragione alle mie sollecitazioni ed anche al mio auspicio affinché quel commissario non emettesse atti e provvedimenti in un contesto assai oscuro. Di sicuro, da qui in avanti il commissario dottor Arena non potrà assumere decisioni di alcun genere, a meno che non si vogliano assumere gravi responsabilità in sede di Corte dei conti”. Ancora la consigliera regionale: “Anche uno studente al primo anno di giurisprudenza si sarebbe reso conto dell’illegittimità costituzionale della leggina approvata, ma l’averla voluta approvare, a dispetto di tutto e tutti, tradisce la volontà di utilizzare la sanità per finalità improprie”. Conclude la consigliera regionale: “si è voluto allungare il tempo della durata dei commissari per circa metà legislatura regionale, violando il principio della temporaneità e straordinarietà dell’incarico del commissario amministrativo, essendo lo stesso in carico del tutto straordinario e temporaneo in quanto svincolato dai principi costituzionali. La manifesta assenza di qualsiasi motivazione giuridica sufficientemente idonea a legittimare i commissariamenti delle Aziende sanitarie regionali, autorizza a dedurre che si è voluto strumentalizzare la legislazione per un utilizzo politico dei commissari”.
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