Trasversale delle Serre, nuova mobilitazione: “Nessuna risposta sui finanziamenti”

“Sono già passate due settimane da quando due deputati calabresi, Parentela e Nesci, hanno sollevato in Parlamento la questione ‘Trasversale delle Serre’, chiedendo chiarimenti sull'effettiva consistenza dei finanziamenti destinati, finalmente, a chiudere i 50 anni di storia di questa perenne incompiuta”. È quanto viene affermato in una nota dal Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato” che aggiunge: “abbiamo atteso pazientemente e in silenzio, assecondando, per una volta, la visione ottimistica di chi dava per scontata l'imminente risposta del Governo, con la conferma dei faraonici investimenti, da Satriano a Vallelonga, già recentemente promessi dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Purtroppo, di tutto abbiamo sentito parlare, in questi giorni, tranne che di Trasversale! Il premier Renzi, anche se per poche ore, ha persino riesumato l'idea del Ponte sullo Stretto. Neanche un accenno, però, alle incompiute calabresi, nel cui lungo elenco compare tutt'ora la “mitica” superstrada Jonio-Tirreno. E sì perché la recente apertura di due svincoli, tra Gagliato e Torre di Ruggiero, tutto ha fatto tranne che rendere definitiva la realizzazione di questa infrastruttura viaria che occupa le cronache calabresi dagli anni '60 del secolo scorso. Peraltro – rileva il Comitato - i cantieri appena chiusi sono stati subito riaperti, causa giunti difettosi e gallerie illuminate ‘a giorni alterni’. Insomma, potrebbe sembrare quasi una barzelletta, ma dal retrogusto molto amaro. In questo scenario si collocano il mutismo ormai cronico della politica locale e lo stallo dei lavori nella zona di Monte Cucco, ‘quasi finiti’ secondo l'Anas. Ma il capocompartimento non aveva, forse, preannunciato novità per il mese di ottobre? Già, ma di quale anno, come al solito, non si sa...”. Il Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, “riprendendo in mano le redini della protesta”, sta organizzando, per i prossimi giorni, “una nuova mobilitazione che chiamerà a raccolta le popolazioni delle zone più interne e isolate del Preserre e del Vibonese. Territori abbandonati a se stessi nei quali i cittadini, adesso, sono chiamati a tornare artefici del proprio destino”.

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