Chiaravalle C.le: la minoranza si rivolge al Prefetto

"Si sono riuniti stamattina i gruppi di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale per assumere decisioni idonee a contrastare la gravissima azione del Sindaco Donato, volta a minare violentemente le garanzie ed i diritti dei Consiglieri Comunali, che soffoca la trasparenza e tenta di sopprimere la partecipazione democratica".

E' quanto scrivono in un comunicato i consiglieri comunali Giuseppe Maida, Francesco Maltese, Gregorio Tino ed Emanuela Neri.

"Il rifiuto di convocare il Consiglio Comunale - prosegue la nota -  che si aggiunge a due precedenti episodi analoghi, a seguito di formale ed opportuna richiesta dei consiglieri di minoranza su questioni di enorme rilevanza pubblica come la potabilità dell’acqua e l’attività di controllo su atti gestionali della pubblica amministrazione, rappresenta un gravissimo atto di arroganza volto ad azzerare la dialettica democratica, ad annullare ogni attività di vigilanza politica e sociale e a mortificare l’espressione democratica di oltre 2/3 della comunità chiaravallese. La pervicace resistenza, inoltre, genera un inquietante preoccupazione che deve essere immediatamente fugata nel superiore interesse dell’istituzione municipale: cosa hanno da nascondere il sindaco e la sua maggioranza?"

"Non è il caso in questa sede di richiamare giurisprudenza, circolari ministeriali o interventi dei Prefetti di tutta Italia sulla materia e ci auguriamo che la lettera di rigetto della richiesta di convocazione del Consiglio sia stata concepita autonomamente dal Sindaco e che non ci sia stato il concorso di altri organi amministrativi dell’ Ente, tuttavia - proseguono i consiglieri - giunti a questo punto, è necessario ed indifferibile l’autorevole intervento degli Organi di controllo per ripristinare condizioni di agibilità democratica".

"I Consiglieri Comunali di minoranza, quindi, a conclusione della riunione, hanno deciso di intraprendere, sin dalle prossime ore, azioni forti e concrete che saranno portate all’attenzione e alla valutazione di S.E. il Prefetto di Catanzaro".


 

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