La destra reggina ricorda Ciccio Franco

Domani ricorre il 26° anniversario della scomparsa del Sen. Ciccio Franco, appassionato protagonista della Rivolta di Reggio del 1970 e strenuo difensore della Città.

Il leader dei “Boia chi molla” morì improvvisamente, stroncato da un ictus, all’alba del 16 novembre 1991, all’età di soli 61 anni.

Il Comitato 14 luglio e il Centro studi tradizione partecipazione, unitamente ai movimenti e ai partiti della destra reggina lo ricorderanno con una cerimonia prevista per domani alle ore 17, presso la stele posta davanti l'Arena sul lungomare che, nel 2005, l'Amministrazione comunale guidata da Giuseppe Scopelliti gli ha voluto dedicare.

"Mai come oggi - scrive in una nota il presidente del Comitato 14 luglio, Giuseppe Agliano - in cui a prevalere sono la rassegnazione, il menefreghismo e l'antipolitica, l’esempio di uomini come Ciccio Franco deve essere da monito ai cittadini di Reggio. Infatti, grazie al coraggio, alla passione, alla caparbietà e alla capacità di personaggi come Lui che, con le loro battaglie politiche riuscirono, negli anni post-rivolta ad ottenere vitali conquiste per la città. Infatti, dopo lo scippo del capoluogo, ci vollero molti anni affinchè il territorio si riprendesse da quel colpo quasi mortale inferto dalle lobby del centrosinistra nazionale, con la colpevole ignavia e subalternità di quello locale, e memorabili battaglie in tutti i consessi elettivi, per avere assegnate alla città importanti istituzioni, tra le quali la Corte d’Appello, l’Università, la sede del Consiglio regionale, l’Università per Stranieri. Anche il riconoscimento della Città Metropolitana, straordinario strumento per il definitivo rilancio di Reggio in ottica nazionale ed europea (ottenuto grazie alla tenacia e alla lungimiranza del sindaco del tempo Scopelliti) è figlio di quella destra rappresentata da Ciccio Franco, erede degli ideali e dei valori che animarono la stagione della Rivolta. Senatore della Repubblica dal 1972 fino alla sua morte, Ciccio Franco, per le sue idee e la sua attività, dovette subire anche l'onta del carcere e della latitanza, al riguardo - conclude la nota - rimane memorabile l'intervista che Oriana Fallaci gli fece nel 1971. Fu consigliere comunale ininterrottamente per circa 30 anni e attivissimo dirigente sindacale della Cisnal,di cui ricoprì la carica di segretario nazionale aggiunto. Domani, questa ricorrenza sarà ancora più triste per l’assenza del suo amatissimo nipote Antonio, prematuramente e improvvisamente scomparso lo scorso anno".

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