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Ospedali di montagna, Censore: "nuovo futuro per le strutture sanitarie"

SERRA SAN BRUNO - «Sia nel merito quanto nel metodo, non posso che accogliere con vivo compiacimento l’apprezzabile e rimarchevole iniziativa presieduta dal Presidente Mario Oliverio, capace di coinvolgere, da una parte, il Commissario ad acta Massimo Scura, il quale ha confermato la propria disponibilità ad integrare la proposta di rete ospedaliera già decretata, e dall’altro gli esponenti delle istituzioni interessate che vivono e conoscono il territorio e che auspicano un repentino cambio di passo rispetto ad una gestione che ha comportato una evidente spoliazione dei servizi sanitari in determinate aree geografiche estremamente complesse e disagiate e caratterizzate da una elevata complessità orografica». E’ quanto afferma il deputato del Pd Bruno Censore, commentando l’incontro sugli ospedali di montagna che si è tenuto ieri, presso la sede della presidenza della Regione, presieduto dal Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e al quale hanno preso parte il Presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo, il Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario ed i sindaci ed i rappresentanti dei Comuni interessati, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno, Soveria Mannelli e Acri. «Finalmente – prosegue Censore – gli ultimi accadimenti sugli ospedali di montagna ci ripagano di tante battaglie condotte dal sottoscritto e dall’attuale Assessore Regionale Carlo Guccione, battaglie non di retroguardia ma di difesa dei territori più deboli e del diritto alla salute delle popolazioni interne. Ho sempre sostenuto, e continuo a sostenere che i quattro ospedali di montagna non possano restare marginalizzati da scelte non concordate e assunte da chi ha una scarsa conoscenza del territorio. Pertanto - conclude il Deputato del Pd - resta prioritario l’obiettivo dell’equità e della qualità del sistema sanitario calabrese, mi auguro quindi e, cautamente sono pure ottimista, che la visione avveduta e scevra da spinte ragionieristiche che è emersa dal confronto voluto da Oliverio mi auguro riesca a condurre alla rivisitazione del tanto discusso Decreto n.9 del 2 Aprile scorso avente ad oggetto “Approvazione documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell'emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti” e a scongiurare, così, il graduale depauperamento degli unici avamposti sanitari che ancora sopravvivono in territori di frontiera drammaticamente carenti dal punto di vista infrastrutturale».

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