Coronavirus, Serra: Liberamente chiede unità e lancia un pacchetto di proposte

"In queste ore di apprensione, scandite dai numeri inerenti all’emergenza covid-19, vogliamo innanzitutto mandare un messaggio di sincera solidarietà a tutto il personale, sanitario e non, dell’ospedale San Bruno oltre che di vicinanza ai nostri concittadini colpiti da un male che, come prevedibile,  non sta risparmiando nessun territorio".

E' quanto si legge in una nota del Movimento civico Liberamente

"Nel contempo, e senza alcun intento polemico, vogliamo evidenziare come oggi, che ormai è tardi per convocare la conferenza dei sindaci o per mettere in atto minacce di azioni eclatanti, potrebbe rivelarsi dannoso (come pare sia accaduto per l’accelerazione sulla riapertura del Pronto Soccorso), lanciarsi in iniziative non ponderate. Perché - continua il comunicato -se è giusto che ognuno dia il proprio contributo, occorre anche farlo  nella maniera più attenta ed oculata possibile, consapevoli che ci sono norme e protocolli da rispettare e che questi, condivisibili o meno,  devono fare i conti con le macerie di un sistema sanitario frutto della politica degli ultimi vent’anni. Riteniamo quindi che ognuno possa contribuire lavorando – come anche noi abbiamo fatto e stiamo facendo – sui fronti a propria disposizione, lasciando la scena a chi, con quel poco che gli è rimasto, si sta trovando ad affrontare a mani nude una situazione terribile.

Non è il momento della divisione, ma quello di unirci in un’unica voce per chiedere ciò che tutti vogliamo: i dispositivi di protezione ed i controlli adeguati per la sicurezza di tutti i nostri operatori sanitari; l’effettiva messa in funzione ed adeguata attrezzatura della tenda pre-triage; la messa a disposizione di professionalità - individuate tra quelle collocate in tutto il territorio del distretto - in numero sufficiente a consentire il funzionamento in sicurezza del servizio 118, del PS, della tenda medesima e, non da ultima, della seconda ambulanza.

Considerata poi l'ordinanza regionale di chiusura del territorio comunale, riteniamo possa essere utile attivarsi in sinergia perché chi di competenza valuti l’opportunità di estendere il numero dei tamponi alle categorie più esposte (sanitari e personale ospedaliero, forze dell’ordine, commercianti, commessi, soggetti costretti ancora a muoversi per motivi di lavoro, ai quali tutti va il nostro ringraziamento). Allo stesso modo, si potrebbe pensare alla creazione, come peraltro sta avvenendo in altre province (Piacenza ad esempio), di un’unità speciale di continuità assistenziale costituita da personale adeguatamente preparato ed attrezzato per la cura ed il trattamento a domicilio di eventuali soggetti colpiti dal virus sin dall’esordio della malattia. Tanto potrebbe consentire l’assistenza in sicurezza dei soggetti asintomatici o poco sintomatici presso le proprie abitazioni o, in alternativa, ove gli stessi lo ritenessero più adeguato per una maggior tutela dei familiari, in immobili preventivamente individuati ed attrezzati resi disponibili da parte della Regione.

Ci auspichiamo infine che questa grave situazione possa servire a far capire che il "pubblico" non può essere più un concetto astratto ma  è imprescindibilmente  una parte importante di ciascuna delle nostre vite, così come ci auguriamo che il futuro possa vederci uniti quando si tratterà di  rilanciare la lotta per il diritto alla salute.

Oggi - conclude la nota - non ci importa chi si prenderà il merito di ciò che di buono verrà, perché non è questo il momento del protagonismo, non ora che i nostri sanitari affrontano il dramma di una sanità devastata; che i nostri concittadini vivono l’incubo di un nemico invisibile ; che una nostra famiglia soffre in dignitoso silenzio. Non ora, che la nostra Calabria,  l’Italia, il mondo intero piangono i propri morti".

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