Presentazione nuovi assessori, Oliverio mostra i muscoli: "Giunta di legislatura"

E' stata presentata la nuova Giunta regionale. Mattatore della conferenza stampa, neanche a dirlo, Mario Oliverio. Dall'inizio alla fine dell'incontro con i giornalisti, il presidente è stato un fiume in piena che ha provato a trascinare lontano lo spettro dell'immobilismo che aleggia sulla sua figura dal momento dell'insediamento risalente ormai ad otto mesi addietro. Perfettamente consapevole dell'immagine di stallo data all'esterno dal mini Esecutivo saltato per aria dopo l'esplosione dell'inchiesta "Erga omnes", l'inquilino di Palazzo Alemanni ha assicurato che in questo frangente, avvolto in una coltre di fitta nebbia, "abbiamo lavorato tanto, soprattutto per la programmazione e per i fondi europei". Addentrandosi nel cuore dell'appuntamento con i cronisti, ha nascosto le difficoltà incontrate lungo il primo tratto del percorso dietro un: "Bilancio della Regione" definito "disastroso". Durante il lavoro ricognitivo in questi mesi", i nuovi responsabili della politica calabrese hanno trovato, è questa l'accusa lanciata dal "lupo di San Giovanni in Fiore",  tanta confusione nelle strutture e nelle società". Prima di esporre i profili professionali dei nuovi assessori, tutti esterni, Oliverio ha dato la sua versione dei fatti, parlando di "rinnovamento epocale" e dell'apertura di "una nuova fase" grazie al coinvolgimento di "esponenti che arrivano da università della Calabria". Indifferente alle critiche mossegli da "compagni di cordata" ed avversari che hanno bocciato la scelta di affidarsi a personalità provenienti dalla cosiddetta società civile, ha rivendicato la:"netta discontinuità con il passato" ed il "largo consenso" accordato al programma con cui si è presentato alla platea elettorale. Del resto, era indispensabile: "voltare pagina ed aprire una stagione nuova". Rintuzzando le polemiche sorte attorno a presunte pressioni romane, ha eretto un muro garantendo di aver agito "senza condizionamenti esterni", assumendosi "pienamente la responsabilità di questa scelta". Un canovaccio, a dire la verità, utilizzato, già in passato quando ha dovuto difendere a spada tratta l'operazione Nino De Gaetano, cooptato in Giunta nonostante fosse invischiato in una vicenda giudiziaria e successivamente ristretto ai domiciliari nell'ambito della famigerata "Rimborsopoli". L'estromissione dei consiglieri regionali dalla compagine di governo non lo preoccupa più di tanto perché, a suo dire: "il ruolo del Consiglio regionale non si esalta se si esprime nell'Esecutivo". il presidente ha insistito nel difendere la propria autonomia decisionale contrattaccando: "Per troppo tempo poteri extra istituzionali  hanno esercitato potere, adesso non potrà più essere così". Espletato il dovere rituale di ringraziare Matteo Renzi e Lorenzo Guerini, rispettivamente segretario e vice segretario del PD, che in questi giorni lo avrebbero sostenuto ed invitato ad andare avanti, ha rimarcato con orgoglio la presenza di tre donne in Giunta, una mossa resa possibile, ha precisato, anche dalla discussa modifica dello Statuto. Scendendo nello specifico delle deleghe attribuite ai singoli assessori, ha iniziato dal professor Antonio Viscomi, che, oltre a rivestire la carica di vicepresidente, si occuperà di Bilancio e Programmazione. "Il professor Francesco Russo - ha comunicato il Governatore - che è stato relatore della nostra proposta su Gioia Tauro, si occuperà di logistica e sistema portuale". Federica Roccisano, invece, si occuperà di scuola, lavoro e welfare". Ex presidente del Consiglio comunale di Caulonia, è: "una giovane ricercatrice universitaria, con un curriculum ricco". Quanto ad alcuni delicati snodi settoriali nella gestione della macchina regionale, il presidente ha confermato che: "L'Agricoltura sarà tenuta dalla Presidenza, altre questioni, come Cultura e Turismo, avranno strutture specifiche e strategiche". E' conscio, Oliverio che: "Il cambiamento passa sì dalla nuova Giunta ma anche dalla burocrazia, che deve mettersi al passo. La burocrazia regionale - è il suo giudizio sferzante - è una palude, c'è bisogno di un cambiamento netto in questo". Un quadro di fronte al quale, tuttavia, non mostra remore o timori, perché, ha sentenziato esibendo i muscoli: "Questa è una Giunta per la legislatura". 

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