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Falcomatà annuncia al popolo l'arrivo del Bibliobus: sicuro che non esistesse prima?

"A Reggio Calabria è partito il BiblioBus: una vera biblioteca Itinerante per tutti i cittadini. Una pratica diffusa nelle principali metropoli europee che finalmente diventa realtà anche qui". Ad annunciarlo al popolo di Facebook e Twitter è Giuseppe Falcomatà. Il sindaco di Reggio, legittimamente orgoglioso per il (ri)lancio dell'iniziativa, spiega che: "All’interno del bus sono liberamente consultabili i libri donati da molte associazioni e da editori. Questa è un'occasione di crescita collettiva e di condivisione: il Bibliobus offre infatti l’opportunità di mettere a disposizione i propri libri e consultarne di nuovi". Tutto bello, tutto meritevole di applausi, se solo non si tralasciasse un dettaglio che, in un'epoca dominata dal flusso ininterrotto di informazioni, rischia facilmente di essere dimenticato da quegli stessi cittadini ai quali il Primo Cittadino si rivolge rivendicando l'originalità bontà dell'idea, come sottolineato dalla frase "finalmente diventa realtà anche qui". Basterebbe, infatti, resettare la memoria, evidentemente colma di input zampillanti a getto continuo, per afferrare dal recente passato quello che serve: nel caso specifico, infatti, si tratta di un servizio che era stato avviato nel gennaio del 2011, come facilmente riscontrabile consultando lo stesso sito del Comune di Reggio Calabria, dal quale abbiamo catturato l'immagine a corredo dell'articolo. Il "particolare"  non è passato inosservato agli occhi di un'utente Facebook, Dominella Maio, che, infatti, ha subito commentato il post del sindaco scrivendo: "Iniziativa interessante, ma è un evento già realizzato nel nostro Comune qualche hanno fa, con un successo strepitoso!!! Evento per il quale sia la città che le scuole hanno risposto con interesse, e tanto entusiasmo, tanto che il bibliobus era oramai un punto di incontro. Al solito, progetto iniziato, senza un seguito, dove, gli Enti promotori e di gestione, erano di pertinenza, settore Cultura, ed il personale assolutamente qualificato, con un patrimonio librario arricchito con ultime edizioni. Peccato che dei vecchi progetti fatti, oggi, sembra tutto nuovo!! E che le persone addette specializzate siano ad oggi disoccupate". Considerazioni identiche che sono state messe per iscritto anche da altri fan del Primo Cittadino, evidentemente muniti di fosforo a sufficienza per ricordare quel che è stato. Merito, dunque, di Falcomatà e della sua "squadra" aver (ri)proposto il Bibliobus, esperienza felice ed interrottasi lungo il percorso,  ma onestà intellettuale esige, da parte nostra, rimettere ordine nel cassetto in cui sono riposte le azioni compiute dai pubblici amministratori succedutisi nel corso del tempo. 

 

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