Fischi e urla: pesante contestazione contro l'assessore regionale Roccisano

Non tira una bella aria per i rappresentanti della Giunta regionale. Da mesi nell'occhio del ciclone a causa della mancanza del cambio di passo promesso al momento dell'azzeramento dell'Esecutivo precedente, fulminato da inchieste giudiziarie e guerre interne al centrosinistra, la nuova squadra messa in piedi da Mario Oliverio continua ad arrancare visibilmente. Manca la capacità di creare consenso, è ben visibile un deficit di decisionismo e le bucce di banana si moltiplicano lungo il percorso, vedi anche la recente inibizione dello stesso presidente Mario Oliverio, decisa dall'Autorità Anticorruzione per la nomina, giudicata illegittima, di Santo Gioffrè, a Commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Ed è proprio dalla provincia reggina che arriva stamane l'ultima battuta d'arresto, almeno sul piano dell'immagine. Intervenendo sul palco allestito a Locri in occasione del corteo di protesta organizzato contro le misure volte a ridimensionare o chiudere il locale ospedale, l'assessore regionale Federica Roccisano è stata pesantemente contestata dalla folla. Urla dal folto gruppo di partecipanti si sono levate all'indirizzo della giovane titolare delle deleghe a Scuola, Lavoro, Politiche giovanili e Welfare. "Vattene" "Via", mentre altri fischiavano, sono state le grida udite in minuti concitati che hanno costretto l'assessore a pronunciare una sola frase prima di abbandonare la scena: "Gli obiettivi della Regione Calabria sono la tutela dei diritti dei cittadini e della salute pubblica. Quindi anche l'ospedale di Locri rientra in questo piano". Critiche nei suoi confronti sono state mosse pubblicamente pure da Giovanni Calabrese, sindaco di Locri. Intervenendo da quel medesimo palco, il Primo Cittadino, ideatore insieme ad altri della pubblica dimostrazione svoltasi stamattina, ha tuonato: "Noi - ha detto Calabrese - non siamo contro nessuno. Siamo qui per il popolo, per i cittadini, per il riscatto della Locride e per i diritti della gente. Tutto il resto non c'entra nulla". Presenti, fra gli altri, il presidente della Provincia Giuseppe Raffa ed il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. 

    

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