Parlamentari calabresi, gli stakanovisti ed i "fannulloni"

Gli stakanovisti ed i fannulloni. Potrebbe essere questa la formula più indicata per definire i parlamentari eletti in Calabria. A leggere la graduatoria della partecipazione al voto dei componenti di Camera e Senato pare proprio che alcuni parlamentari eletti nella nostra regione vadano a Roma giusto per cambiare aria o per svagarsi. A stilare la classifica degli assenteisti cronici e dei presenzialisti ad oltranza è stata l’associazione Openpolis che ha messo insieme i dati relativi alle votazioni elettroniche in aula, dall’inizio della legislatura ad oggi. Si tratta di uno studio non esente da qualche imperfezione dovuta all’impossibilità di distinguere le assenza caso per caso. I regolamenti di Camera e Sanato non prescrivono, infatti, la registrazione del motivo per cui non si è preso parte al voto, pertanto non è possibile distinguere tra le assenza determinate da motivi istituzionali, come ad esempio le missioni e quelle prive di qualsivoglia giustificazione. In ogni caso, la classifica rappresenta un ottimo strumento per valutare l’attività di deputati e senatori che, anche in ragione del lauto stipendio corrisposto dagli italiani, dovrebbero ridurre al minimo le loro assenze. Così si scopre che nonostante la credibilità della classe politica sia ormai al di sotto del fondo, ci sono rappresentanti (si fa per dire) del popolo che non sembrano preoccuparsene più di tanto. Non si spiegano altrimenti le assenze collezionate a Montecitorio da Giuseppe Galati (Misto) e Jole Santelli (FI – Pdl) che chiudono la classifica rispettivamente con il 26,06 ed il 21,25 per cento di partecipazione al voto. Meglio di loro ha fatto anche il “calabrese putativo” Domenico Scilipoti collocato, con il 59,29 per cento, in fondo alla graduatoria dei senatori. Numeri che, qualora ce ne fosse bisogno, confermano che la “casta” esiste ed è più viva che mai. Del resto, quale comune mortale potrebbe permettersi di fare, più o meno un quarto, del lavoro assegnato senza che il datore di lavoro lo metta alla porta? Certo, non bisogna fare l’errore di generalizzare, di accomunare tutti in un unico calderone. Ci sono, infatti, esempi virtuosi, come quelli rappresentati da Rosanna Scopelliti (Ap/Ncd-Udc) alla Camera e Doris Lo Moro al Senato che, nel corso del loro mandato, hanno fatto registrare l’85,9 ed il 96,83 per cento di partecipazione al voto. Esempi che dovrebbero essere la regola, non l’eccezione.

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