"Indispensabile proteggere l'olio extravergine calabrese"

E’ stata depositata nei giorni scorsi, presso la segreteria del Consiglio regionale della Calabria, una mozione sulla "protezione dell’olio extravergine di oliva", a firma dei consiglieri regionali del gruppo Oliverio Presidente Orlandino Greco, Mauro D’Acri e Franco Sergio. "La ratio della mozione - spiegano - è quella di tutelare l’olio extravergine calabrese ed in generale italiano, visti anche gli ultimi scandali dai quali emerge la costituzione di un 'cartello' che gestisce la grande commercializzazione di un presunto 'olio extravergine italo spagnolo' commercializzato con marchio 'made in Italy', allo scopo di screditare l’olio extravergine d’oliva italiano. Non esiste infatti un cosiddetto 'metodo italiano' come preparativo di olio extravergine, bensì esistono le olive italiane, ed in particolare calabresi, che contengono proprietà nutrizionali superiori a qualsiasi altre olive provenienti da altri Paesi. Con la mozione depositata - continuano gli esponenti politici - si chiede che la Regione Calabria, insieme ad altre regioni meridionali, avvii un’azione di forza per contrastare questo 'cartello' , onde evitare la distruzione dell’intero comparto della olivicoltura meridionale, vera e propria ricchezza per il benessere delle nostre popolazioni e per l’economia del Meridione. Se invece dovesse prevalere la logica del cartello internazionale, le aziende olivicole meridionali saranno costrette a dismettere gli impianti poiché sarà per loro impossibile produrre olio al costo di tre euro al chilogrammo. Purtroppo, allo stato attuale, solo una minima parte dell’olio extravergine di oliva prodotto in Calabria è imbottigliato e commercializzato da imprese calabresi e soprattutto non ne viene certificata la superiore qualità. Pertanto, con la mozione depositata - evidenziano i consiglieri regionali Greco, D’Acri e Sergio - si impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale a promuovere un incontro con il ministro delle Politiche Agricole, possibilmente in accordo con i presidenti delle Regioni del Mezzogiorno - Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia - al fine di procedere alla revoca immediata, in via cautelativa, dell’utilizzo del marchio 'made in Italy' ai soggetti denunciati dall’intelligence dell’agenzia delle Dogane; a non concedere ad altri l’utilizzo del marchio 'made in Italy' per la commercializzazione di olio extravergine di oliva che non sia prodotto 100% italiano; ad elaborare un regolamento che preveda sulle etichette la qualità e la provenienza territoriale dell’olio extravergine italiano sull’esempio di quanto avviene per i vini italiani; a porre in essere tutti gli atti conseguenti e necessari a certificare gli oli extravergine di oliva prodotti dai diversi cultivar presenti nella Regione secondo la qualità e la provenienza". "La mozione presentata - concludono - assume grande rilevanza soprattutto a seguito dell’inchiesta avviata dalla procura di Torino, e condotta proprio in queste ore dai Nas, che vede coinvolte 7 aziende italiane leader nel settore. Secondo l’accusa tali aziende vendevano olio d’oliva come extravergine quando in realtà non lo era, scrivendolo addirittura sulle confezioni. Anche su questa vicenda chiederemo che la Regione Calabria, in accordo con le altre Regioni meridionali, si costituisca parte civile nel procedimento per tutelare le aziende olivicole calabresi". 

 

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