Sanità, le accuse di Nesci (M5S) e l'ira di Oliverio

 “La montagna ha partorito il topolino. La nomina a commissario alla sanità calabrese di Massimo Scura e a subcommissario di Andrea Urbani dimostra ancora una volta le logiche spartitorie del governo Renzi”. Non usa mezzi termini la deputata Dalila Nesci per stigmatizzare la nomina, da parte del Governo, del nuovo commissario alla sanità. Secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle l'investitura di Massimo Scura evidenza che “la Calabria resta terra di conquista, affarismo politico e collocamento di amici e compari”. In altri termini, “gli appetiti ed equilibri di potere hanno avuto la meglio sull’interesse pubblico”. A giudizio della Nesci, le nomine di Scura ed Urbani, confermerebbero, inoltre, la “ distanza di Renzi dal governatore regionale, Mario Oliverio”. Come se non bastasse, secondo la deputata grillina le designazioni fatte ieri mettono una seria ipoteca,  anche, sul futuro della Calabria, poiché  “le mosse del Consiglio dei Ministri per il commissario alla sanità calabrese fanno pensare che il Pd nazionale resterà incollato a Ncd. I due partiti gestiranno in tandem la Calabria, scavalcando Oliverio, messo all’angolo”. Una riflessione, quest’ultima, che trova conferma nella dura presa di posizione del Governatore della Calabria che, nel corso del Consiglio dei ministri di ieri,  ha manifestato tutto  il suo disappunto sostenendo: “in questi giorni nessuno mi ha chiamato per confrontarsi con me, sono il presidente della Regione con un mandato diretto dei calabresi e mi avete lasciato solo per mesi davanti a problemi gravi per la Calabria”. Una solitudine che non fa ben sperare per il futuro.

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