Redazione

Redazione

Website URL:

Eroina nascosta in una betoniera, 51enne finisce in manette

Nel corso di un servizio antidroga, con l’accusa di detenzione di eroina ai fini di spaccio, i carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato Domenico Pisciotti, di 51 anni.

Nella specifico, durante un appostamento, i militari della Tenenza di Cassano all’Ionio hanno notato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, davanti ad un magazzino nella sua disponibilità.

Giunti sul posto, i militari hanno comunicato al 51enne l’intenzione di sottoporlo a perquisizione.

Ricevuta la notizia, Pisciotti ha manifestato un certo nervosismo.

Iniziato il controllo, in una betoniera elettrica, i carabinieri hanno rinvenuto un bilancino di precisione ed una busta di cellophane contenente 40 grammi d’eroina.

Un altro bilancino di precisione, è stato trovato in un secchio da lavoro custodito nell’auto dell’uomo.

Tutto il materiale è stato, quindi, sottoposto a sequestro, mentre per Pisciotti sono stati disposti gli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

Serra, Fratelli d'Italia: "L'amministrazione Pd ha smantellato il gruppo comunale di Protezione civile"

Riceviamo e pubblichiamo

"C'è voluto il primo vero acquazzone, perchè di questo fortunatamente per noi si è trattato, per scoprire che dopo oltre due anni di amministrazione targata PD a Serra San Bruno non esiste più il gruppo comunale di Protezione Civile tant'è che il sindaco ha dovuto ricorrere all'aiuto del gruppo di protezione civile di Mongiana.

Se a Serra San Bruno c'era una cosa che funzionava alla grande questo era il Gruppo di Protezione Civile costituito da una ventina di giovani molto preparati e sopratutto non caratterizzati da colori politici, che ogni qualvolta c'era un'emergenza sacrificavano i propri affetti ed i propri interessi per mettersi a disposizione del Sindaco, inteso come "Istituzione" e non come persona fisica appartenente ad un partito politico, per intervenire dove c'era bisogno.

Probabilmente dal momento del suo insediamento il Sindaco Tassone avrà pensato di avere la bacchetta magica e quindi di poter fare a meno del preziosissimo aiuto del Gruppo Comunale dei volontari della Protezione Civile, oppure avrà pensato che il gruppo avrebbe dovuto essere costituito da soggetti che indossassero la casacca della Protezione Civile, ma quella del PD.

Sarebbe bastato, qualora lo avesse ritenuto opportuno, non riconfermare il coordinatore ed il vice coordinatore in quali tra l'altro, dimostrando una correttezza non molto comune e che non tutti possiedono, avendo ricevuto tale nomina dal Sindaco precedente, al momento del cambio della guardia alla guida del Comune avevano presentato le loro dimissioni.

Caro Sindaco, non servono i comunicati stampa che mettono in risalto il fatto che Lei durante l'acquazzone è stato in continuo contatto con il responsabile regionale della protezione civile, serve che Lei ripristini immediatamente il gruppo comunale dei volontari della Protezione Civile non perchè ne ha bisogno Lei, ma perchè eventi imprevisti ed imprevedibili possono verificarsi in qualsiasi momento e la presenza e la professionalità di quei giovani oltre ad essere necessaria potrebbe rivelarsi fondamentale.

Naturalmente per far parte del gruppo non bisogna necessariamente indossare la casacca del PD, ma bisogna essere predisposti, preparati e capaci sia a coordinare che ad agire nel momento del bisogno.

Le ricordiamo, inoltre, qualora non ne fosse a conoscenza, che il gruppo comunale di Protezione Civile ha in dotazione, oltre al fuoristrada, anche un lancia musa, confiscata alla criminalità organizzata, che le autorità preposte a suo tempo hanno assegnato al Comune di Serra San Bruno proprio con la specifica finalità di metterla a disposizione del gruppo comunale dei volontari della Protezione Civile".

Circolo Fratelli d'Italia Serra San Bruno

Soriano: trovati 6 chili di marijuana in un garage, due arresti

 Nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, supportati dai colleghi di Monterosso Calabro, Polia e dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari.

In particolare, in un garage di Soriano Calabro, i militari hanno rinvenuto un bidone in plastica contenente circa 6 chilogrammi di marijuana già essiccata e confezionata in vari pacchi di cellophane, suddivisi nelle diverse grammature, pronti per essere immessi sul mercato.

Contestualmente, gli uomini dell'Arma hanno trovato anche una bilancia ed uno scatolone contenente varie bustine e cellophane.

Lo stupefacente, che al dettaglio avrebbe fruttato circa 60 mila euro, è stato sequestrato insieme all'altro materiale rinvenuto.

L’attività si è conclusa, quindi, con l’arresto di Antonio Criniti, di 28 anni e Filippo De Marco, di 39 anni, ovvero gli utilizzatori abituali del garage.

Una volta espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati posti ai domiciliari, in attesa delle disposizioni dell’Autorità giudiziaria.

Inchiesta casa di cura, eseguite sette misure cautelari

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare (3 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora) nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, del dissesto della casa di cura “Villa Aurora”, nonché il sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 12 milioni di euro.

Ai destinatari delle misure sono stati contestati, in particolare, l’associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, l’autoriciclaggio e l’omesso versamento di ritenute.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo delle indagini condotte dalle fiamme gialle reggine, in relazione alle vicende che hanno riguardato la casa di cura “Villa Aurora”.

Le risultanze investigative avrebbero messo in luce la sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di false comunicazioni sociali, truffa aggravata ed appropriazione indebita aggravata in capo ai diversi soci ed amministratori che, nel corso del tempo, si sono succeduti nella gestione della casa di cura.

Le indagini avrebbero permesso, inoltre, di scoprire l'esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio.

Pertanto, l'esecuzione dell'ordinanza di misura cautelare ha interessato: Giorgio Rea, di 40 anni (custodia cautelare in carcere), Pietro Domenico Mangiapelo, di 50 anni (custodia cautelare in carcere), Alessandro Casinelli, di 37 anni (custodia cautelare in carcere), Patrizia Ferri, di 40 anni (arresti domiciliari), Francesco Margiotta, di 37 anni (arresti domiciliari), Marco Petricca, di 37 anni (arresti domiciliari), Musto Giuseppe di 37 anni (obbligo di dimora nel comune di residenza).

Contestualmente, i finanzieri hanno proceduto al sequestro di beni, per un valore pari a circa 12 milioni di euro.

 

 

Subscribe to this RSS feed