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Wanda Ferro (FdI): "L' Arsac esclude la provincia di Vibo dall' istituzione dei Centri complessi sviluppo agricolo, la giunta regionale non approvi l'atto aziendale"

 “È paradossale che un territorio quale quello di Vibo Valentia, che ha nell'agricoltura e nell’agroalimentare i suoi settori trainanti, venga escluso dalla costituzione dei Centri complessi di sviluppo agricolo previsti dal nuovo atto aziendale dell’Arsac e distribuiti su tutto il resto del territorio regionale”.

È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che chiede alla giunta regionale di non approvare l’atto aziendale predisposto dal commissario straordinario dell’Arsac, e di chiedere di prevedere nell’atto aziendale definitivo la costituzione dei Ccsa anche nella provincia di Vibo Valentia.

“Sono quattrordici i Ccsa previsti in Calabria e distribuiti nelle province di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Reggio, destinati a offrire servizi di grande rilevanza per le aziende agricole e le associazioni di produttori, a partire dalla divulgazione delle tecniche e delle metodologie produttive innovative, ma anche svolgendo attività di sperimentazione,  di supporto tecnico-scientifico, e offrendo analisi di laboratorio a supporto delle attività agricole, indispensabili ad assicurare la qualità delle produzioni. Gli agricoltori della provincia di Vibo restano quindi esclusi da questo supporto e a giustificazione di questa scelta - spiega l’on. Wanda Ferro -  viene evidenziata la mancanza di immobili nel territorio provinciale. Questa circostanza non ci risulta però corrispondere al vero, visto che Arsac è proprietaria di 501 ettari di terreno nel territorio di Pizzo e di oltre 3 ettari con capannone nel territorio di Briatico”.

Per Wanda Ferro, inoltre “l’eventuale attivazione dei cosiddetti ‘Punti di contatto territoriali’ previsti nell’atto aziendale non può certo sostituire il lavoro attualmente svolto dal Centro di sviluppo agricolo di Vibo Valentia, poiché queste strutture non potranno assicurare la stessa offerta di servizi e disponibilità di risorse umane. Insomma la provincia di Vibo sembra non rientrare nei progetti di sviluppo agricolo, agroalimentare e agroindustriale della Regione Calabria. La giunta regionale intervenga per riparare ad un provvedimento estremamente dannoso per il territorio vibonese e per le possibilità di sviluppo della sua economia”. 

 

 

Nasce la 'Lc Telesio volley'

Si è costituita presso il Liceo classico 'Telesio' di Cosenza, la Lc Telesio volley 2018. Dal prossimo anno il Liceo vanterà anche questo importante tassello: una squadra di pallavolo che disputerà il campionato Fipav (Federazione italiana palla a volo).

Il dirigente scolastico,  Antonio Iaconianni, al termine della cerimonia che si è conclusa con il taglio della torta ha dichiarato ai giornalisti presenti: «Il Liceo 'Telesio' cresce ancora, questo progetto ambizioso che ho battezzato 'Casa Telesio' si arricchisce con un'altra sfida che, in ambito sportivo, si affianca alla nostra squadra di calcio che lo scorso anno ci ha già dato belle soddisfazioni. La squadra di pallavolo, la nostra squadra di pallavolo, che mi vedrà presidente, nasce dalla volontà di tanti, ed un ringraziamento particolare va, oltre che a tutto il personale scolastico ed al collegio dei docenti, alla prof.ssa Francesca Mastrovito che farà parte della compagine sociale, a Ferdinando e Bruno Aloe che mi sono sempre vicini con serietà ed impegno in tutti i progetti sportivi portati avanti dalla scuola. Un grazie, poi, al docente di scienze motorie Giuliano Lanzillotta, che con spirito di abnegazione ha sposato l'idea, al prof. Gennaro Canonaco, nonché ai signori Luigi Carbone e Giuseppe Stillitano  ed infine al prof. Antonio Sposato, mio secondo collaboratore. Il Telesio - ha continuato il preside - crede nel valore dello sport, crede nella possibilità di crescita che può offrire una sana attività sportiva. Siamo ovviamente ambiziosi - ha concluso Iaconianni - e ci piace fare le cose in grande, quindi, grazie anche al coach Antonio Cimino che guiderà la nostra squadra ed al sostegno della città tutta, puntiamo a grandi risultati, nella speranza che i nostri quotidiani sacrifici per rendere la scuola più attrattiva e moderna possano sempre trovare il consenso ed il giusto sostegno da parte di tutti, particolarmente delle istituzioni! Appuntamento alla prima partita che sarà certamente una prima vittoria!».

 

Soverato: no a plastica e inquinamento, se ne discuterà in un convegno

Domani, venerdì 22 giugno, alle ore 17,30, presso il teatro comunale di Soverato, si terrà un incontro sul tema dell'inquinamento del mare dalla plastica.

Organizzato dal Rotary Club di Soverato, con il patrocinio del Comune di Soverato, lʼevento potrà essere unʼoccasione di riflessione su nuovi stili di vita, nuovi modelli di produzione, di consumo e di gestione dei rifiuti.

Dopo i saluti di Anna Sia, presidente del Rotary di Soverato e del sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, ospite dʼonore sarà Nicolò Carnimeo – docente universitario, scrittore e collaboratore del programma Linea Blu (Rai 1) – che parlerà della sua esperienza di navigatore fra le isole di plastica, «nella più grande discarica del pianeta», racchiusa nel libro «Comʼè profondo il mare. La plastica, il mercurio, il tritolo e il pesce che mangiamo», edito da Chiarelettere (Milano) nel 2014, giunto in questi giorni alla settima ristampa.

Parteciperanno al dibattito Aldo Perrotta, di Legambiente circolo di Catanzaro -Soverato, Valentina Mazza del Wwf di Catanzaro, Francesco Papucci direttore della Eco Management S.p.A.

 

Le mani della 'ndrangheta sui canili, eseguite 11 misure cautelari

Nel corso di una vasta operazione condotta a partire dalle prime luci dell'alba, la Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha eseguito 11 provvedimenti di custodia cautelare (3 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 3 di sottoposizione all’obbligo di dimora e presentazione alla Pg e 1 di sottoposizione all’obbligo di dimora), nei confronti di altrettante persone ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e illecita concorrenza con minaccia e violenza, commesse con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta; turbata libertà degli incanti; intestazione fittizia di beni e truffa aggravata.

Durante l'operazione denominata "Happy dog", che ha portato anche al sequestro di alcune aziende, sono state effettuate numerose perquisizioni in provincia di Reggio Calabria, in altre provincia calabresi e in quella di Milano.

L’inchiesta, condotta dal 2014 al 2016 dalla Squadra Mobile reggina e dal Commissariato di Bovalino (RC), ha consentito d'accertare l’infiltrazione nel settore canino degli interessi di soggetti vicini alla cosca Zagari-Fazzolari-Viola di Taurianova (RC), con conseguente condizionamento degli appalti indetti per l’assegnazione dei servizi di custodia e assistenza di cani randagi presso strutture private (canili); di documentare condotte intimidatorie ed estorsive poste in essere dagli stessi nei confronti di un imprenditore operante nella Locride nello stesso settore, vessato anche da soggetti vicini alle cosche operanti nel territorio di Platì (RC) e Sant’Ilario sullo Ionio (RC); di portare alla luce condotte di concorrenza sleale finalizzate ad ostacolare e screditare l’operato del titolare del canile della Locride che si era aggiudicato l’appalto di Taurianova, anche attraverso campagne mediatiche e denigratorie, con il coinvolgimento di trasmissioni televisive locali e nazionali, realizzate con il concorso di funzionari pubblici infedeli, che avrebbero posto in essere comportamenti ostruzionistici nell’esercizio delle loro funzioni in danno della vittima, ed esponenti locali di associazioni animaliste; nonché infine di accertare alcuni delitti di intestazione fittizia di beni poste in essere al fine di partecipare ad alcune gare di appalto nel settore canino, nel tentativo di superare gli impedimenti derivanti dalle interdittive antimafia disposte dalla Prefettura di Reggio Calabria, con conseguente truffa aggravata ai danni di Enti comunali.

Tra i destinatari dei provvedimenti, figurano: i fratelli Francesco ed Antonio Fava, imprenditori di Taurianova ritenuti vicini alla cosca Viola-Zagari-Fazzolari operanti nel settore canino e titolari/gestori di un canile nella cittadina pianigiana, per i quali il gip ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere; Domenico Marando, nipote del boss di Platì Domenico Papalia (attualmente detenuto), per il quale è stata disposta la misura cautelare in carcere; Luigi Bartolo, titolare di un canile a Melissa (KR) (arresti domiciliari).

Arresti domiciliari anche per il direttore del servizio veterinario dell’Asp di Reggio Calabria Antonino Ammendola, per il dirigente del servizio veterinario di Locri, Vincenzo Brizzi e per Maria Antonia Catania, rappresentante locale di un’associazione animalista.

Disposto l’obbligo di dimora e della presentazione alla Pg nei confronti di rappresentanti e commercianti di prodotti per animali.

Nel corso dell’operazione, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip su richiesta della Dda sono state sequestrate le imprese “Happy Dog s.rl.” e “Rifugio Canino il Parco s.r.l.” con sede a Taurianova e “Mister Dog s.r.l.” con sede a Rocca di Neto (KR), operanti nel settore della custodia e assistenza di cani randagi.

 

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