Esclusione aeroporto Reggio da Piano Ryanair, Nicolò: “Oliverio faccia sentire la voce della Regione”

"L’esclusione dell’aeroporto ‘Tito Minniti’ dal nuovo piano di ripartizione della più grande compagnia Low Cost mondiale Ryanair, che ha deciso d’investire esclusivamente sugli scali di Lamezia e Crotone, nel silenzio assoluto del Governo regionale e del Governo nazionale, rischia di prostrare ulteriormente le ambizioni dell’aeroscalo dell’unica Città Metropolitana della Calabria, mortificando il diritto alla mobilità di un vasto bacino di utenza”. È quanto sostiene il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione Alessandro Nicolò. “Una brutta notizia per l’aeroporto dello Stretto estromesso dagli importanti circuiti della compagnia irlandese, contrariamente alle promesse di sviluppo dell’importante infrastruttura, annunciate sia dal premier Renzi che dal presidente Oliverio” - evidenzia l’esponente politico. “Un rilancio in grande stile quello di Ryanair o di analoghe compagnie che potrebbe sortire effetti significativi per la tutela dell’aeroporto dello Stretto. Quali sono le motivazioni di queste scelte? Vi sono state riunioni romane? Che ruolo ha avuto la Regione?” - prosegue Alessandro Nicolò. “Paradossale che non si sia prestata la giusta attenzione verso uno scalo aeroportuale individuato quale snodo strategico di collegamento per l’invidiabile posizione geografica. Riteniamo che, anche per l’aeroporto Metropolitano dello Stretto, si avvii lo stesso percorso giustamente intrapreso per l’aeroporto di Lamezia su cui si continuano ad investire ingenti somme e per il 'Sant’Anna' di Crotone, capace di attrarre nuovi investimenti grazie ad una significativa coesione delle Istituzioni” – sottolinea il Capogruppo di FI. “Come diceva Nietzsche ‘Bisogna avere buona memoria per mantenere le promesse’”. “Attendiamo che il presidente Oliverio faccia sentire la sua voce sull’esclusione dello scalo reggino dal Piano Ryanair 2017, in occasione del prossimo incontro in programma a Crotone con i vertici della compagnia irlandese. Sarebbe un’ottima occasione per un minimo di concretezza rispetto ad una politica che deve guardare al fare e ai risultati” – conclude Alessandro Nicolò.

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Emergenza aeroporto, consiglieri FI sfidano Renzi: "Firmi la petizione?"

"Le affermazioni di Renzi dimostrano il disconoscimento totale della realtà reggina". E' senza appello il giudizio espresso dai consiglieri comunali di Forza Italia. "Sabato mattina - affermano Antonino Maiolino, Mary Caracciolo, Giuseppe D'Ascoli, Luigi Dattola, Antonino Matalone ed Antonio Pizzimenti - è andata in scena l’ennesima passerella fugace, in spregio a quelli che sono i reali problemi che quotidianamente affrontano i reggini e la città. Abbiamo ripetuto più volte che non è sufficiente il mero nome di Città Metropolitana per far rifiorire un terra martorizzata da chi, come il Presidente del Consiglio, sminuisce i problemi della città affermando, mediante social network, che 'la questione dell’aeroporto di Reggio Calabria l’ho segnalata al ministro Delrio il 30 aprile'. La domanda sorge spontanea: e tutti gli appelli fatti dai lavoratori e dai politici calabresi che da più di un anno cercano di mettere in luce le evidenti problematiche di un aeroporto a cosa sono servite? Forse il Presidente, ignaro della collocazione geografica di una città affascinante come Reggio Calabria, ma piena di difficoltà, non sapeva ancora dell’esistenza dell’aeroporto? O forse nei tanti viaggi del Sindaco a Roma non c’è mai stata occasione di parlare del rischio di chiusura aeroporto? Il Ministro Delrio è stato già diverse volte invocato, anche dalla compagine politica di centrosinistra, affinché intervenisse in modo appropriato e strutturale per salvare un aeroporto, la cui chiusura determinerebbe una vera e propria catastrofe in termini di occupazione, trasporti, turismo, economia, solo per fare taluni esempi. Noi chiediamo i fatti, non i tweet, o peggio ancora le segnalazioni, magari via whatsapp. Noi chiediamo che Reggio Calabria, cuore del Mediterraneo, non sia mercificata per qualche selfie, che non fotografa certamente la realtà dei lavoratori che protestano, dei servizi che mancano, delle tasse insostenibili. Invitiamo il presidente Renzi ad agire concretamente e in breve tempo, con un piano strutturale teso a valorizzare l’aeroporto 'Tito Minniti'". "Reggio - avvertono gli esponenti 'azzurri' - non può più attendere".

 

Aeroporto ‘Tito Minniti’, Nicolò: “La Regione versi alla Sogas le quote societarie arretrate”

"Rispetto al rischio incombente per l'aeroporto 'Tito Minniti' della revoca della concessione, con scenari deprimenti per l'intera area dello Stretto, serve un'assunzione urgente di responsabilità da parte della Regione che deve procedere con immediatezza al versamento nei confronti della Sogas delle quote societarie arretrate afferenti il 2014. Si tratta di cifre cospicue, detenendo la Regione una quota di partecipazione alla società di gestione dello scalo superiore al 14 per cento". È quanto chiede il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò che aggiunge: "Non permetteremo che l'aeroporto dello Stretto prosegua quell'inesorabile declino cui sembra ormai condannato da una politica distratta e inconcludente. Occorrono risposte certe soprattutto in termini economici per interrompere la procedura avviata per la revoca della concessione, visto che nonostante l'integrazione delle richieste documentali da parte della nuova gestione della Sogas, l'Enac non abbia ancora sciolto le sue riserve. Ove non si superasse l'ostacolo finanziario - afferma Nicolò - saremmo di fronte ad una scelta di azzeramento di uno scalo aeroportuale dalle straordinarie potenzialità, la cui vocazione strategica nelle dinamiche di sviluppo dell'Area dello Stretto verrebbe ad essere azzoppata così come l'ambizioso progetto della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Non consentiamo più che si sprechi ancora tempo prezioso per la risoluzione di questa vicenda. Attendiamo da parte del presidente Oliverio riscontri concreti rispetto a promesse di rilancio che fino ad oggi sono rimaste solo proclami elettorali roboanti. Esigiamo dalla maggioranza che sostiene l'Esecutivo, specie dai consiglieri regionali  eletti nella circoscrizione Sud - continua il capogruppo di FI - una politica sinergica che, oltre a superare il contingente e a riportare la gestione dello scalo a condizioni di normalità, pianifichi una progettualità di ampio respiro per rendere il 'Tito Minniti' aeroporto internazionale baricentrico per la Città Metropolitana. Chiediamo al presidente Oliverio che venga inserito nel master-plan un progetto serio che riguardi concretamente l'aeroporto 'Tito Minniti', considerato che non ci può essere sviluppo senza una politica dei trasporti che guardi al miglioramento dei collegamenti interni e al raccordo con il resto del Paese e dell'Europa. Lavoreremo non solo per la difesa della struttura – conclude l’esponente azzurro - ma per la realizzazione di un aeroporto adeguato ad una città che ha vocazione e potenzialità turistiche che non possono essere trascurate e quindi attuate senza una logica che guardi realmente ai collegamenti e alla mobilità".

Passeggeri gratis sulle navi da Messina all'aeroporto di Reggio

Un pullman messo a disposizione dall’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria attraverso il servizio "Chiamabus", consentirà, a breve, in corrispondenza degli orari dei voli Reggio Calabria-Roma e Reggio Calabria-Milano, il passaggio gratuito sulle navi della società Caronte&Tourist dei passeggeri che da Messina dovranno raggiungere l’aeroporto "Tito Minniti".  E’ il risultato dell’incontro tra il consigliere regionale del Pd Domenico Battaglia con l’amministratore delegato della Caronte&Tourist, dottor Nino Repaci, questa mattina, nella sede della società di Villa San Giovanni, al quale ha partecipato anche il presidente della Provincia Giuseppe Raffa. "Ringraziamo della sensibilità il dottor Repaci, soprattutto in un  momento delicato sul fronte dei trasporti a causa della recente interruzione dell’autostrada Messina-Catania – ha sottolineato Battaglia-. Si tratta di un segnale sociale significativo che mette al centro l’importanza strategica dell’infrastruttura aeroportuale di Reggio Calabria”.  Il presidente Raffa ha fatto presente “il valore aggiunto, in termini di solidarietà e sussidarietà, che un privato importante quale la Caronte offre al territorio dell’Area dello Stretto. E’ la dimostrazione di come, non sempre, i privati pensano ai loro interessi, sostituendosi, per il bene della collettività, ai compiti dello Stato centrale”. L’incontro tra Battaglia e il dott. Repaci segue la recente approvazione, nell’ultima seduta di Consiglio regionale, del regolamento della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell'area dello Stretto, regolamento che è stato redatto dallo stesso Battaglia.  "Con il sì all’unanimità da parte dell’Aula- ha ribadito il consigliere regionale- si aprono decisamente nuovi scenari nell’ambito della tanto auspicata integrazione  tra Reggio e Messina, mettendo nero su bianco il valore di una intesa in campo culturale, universitario, professionale e sociale, alla quale il Consiglio regionale ha dato un impulso significativo, istituendo, con il varo della legge di stabilità, lo scorso aprile, la Conferenza. Ebbene, valorizzazione, integrazione e sviluppo in materia di infrastrutture, trasporti, ambiente, università, ricerca e innovazione tecnologica e turismo saranno obiettivi tanto più possibili quanto più si riuscirà a dialogare con le figure che possano contribuire a realizzare accordi di programma da sottoporre alla discussione e approvazione del Consiglio regionale della Calabria e dell’ Assemblea regionale siciliana. In questo contesto- continua Battaglia- si colloca l’incontro con l’amministratore delegato della Caronte, la cui competenza ed esperienza sono al servizio di una Azienda con mille dipendenti che da cinquant’anni assicura la mobilità ed i collegamenti h24 tra le due sponde.  Si tratta di un primo e proficuo scambio di idee su quello che potrà essere un percorso di integrazione dei servizi e delle attività ritenute strategiche per lo sviluppo culturale, economico e sociale dell’Area dello Stretto”.   Da parte sua, il dott. Repaci ha assicurato “la massima disponibilità e collaborazione affinchè il processo di metropolizzazione in atto a Reggio Calabria ed integrazione dell’Area dello Stretto siano due facce della stessa medaglia grazie anche a questo nuovo strumento approntato dal Consiglio regionale della Calabria”.   

 

Agonia dell'Aeroporto dello Stretto: Marino (FI) chiama in causa anche il Governo

"Se l’aeroporto ‘Tito Minniti’ versa in uno stato di perenne agonia, le responsabilità non sono addebitabili solo alla Regione, ma anche all’abbandono del governo nazionale”. E’ quanto afferma il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Reggio Calabria Demetrio Marino. "Sfugge al Segretario Costantino, peraltro sempre molto attento, che solo il 14 agosto dell’anno scorso - come ha efficacemente stigmatizzato il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò - il premier Renzi, durante il suo show in Prefettura reggina, dichiarò che per l’aeroporto dello Stretto aveva in serbo una strategia di rilancio con il Decreto Sblocca Italia. Nulla di più falso. Quei proclami roboanti non hanno trovato alcun riscontro concreto anzi oggi siamo costretti a constatare con amarezza il progressivo declino cui è stata condannata una struttura vocata a divenire aeroporto baricentrico internazionale per la Città Metropolitana e per l’intera area dello Stretto". "La ristrutturazione e l’ampliamento, nonché gli altri interventi straordinari annunciati per il 'Tito Minniti', sono rimasti chimere perché il documento sulle grandi opere non ha contemplato l’aeroporto dello Stretto che si è visto sostanzialmente privato di finanziamenti importanti dirottati su altre realtà. La Calabria è stata dunque esclusa dai programmi di sviluppo e dal sistema delle grandi opere. Al di là delle pur esistenti responsabilità della Regione, avremmo gradito che Renzi tenesse fede alle sue promesse che oggi suonano solo come spot atti a catturare il consenso. Chiediamo dunque al Governo e alla Regione di rimediare senza indugio alle inadempienze. Servono interventi in grado di superare le criticità che attanagliano il 'Tito Minniti' e riportare a condizioni di normalità la gestione dell’aeroporto dello Stretto".

 

Aeroporto di Reggio, Nicolò mette sul banco degli imputati governo, Regione e PD

"Soltanto ipotizzare la chiusura del ‘Tito Minniti’ dovrebbe far tremare le vene ai polsi. Chiudere l’aeroporto di una delle più grandi città del Mezzogiorno come Reggio Calabria, vorrebbe dire che il Governo non solo non mantiene le promesse, ma addirittura ha un piano per cancellare il Sud". E’ quanto afferma il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò che aggiunge: "Certo, le continue polemiche non aiutano il 'Tito Minniti'. Servono soltanto a sollevare polveroni localistici, che, inevitabilmente, introducono diversivi, quando l’unica cosa essenziale è comprendere quali provvedimenti il Governo e la Regione intendano assumere per rimettere in sesto un’infrastruttura fondamentale ed imprescindibile per qualsiasi ipotesi di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno". "Le polemiche, in sostanza - asserisce Nicolò - servono solo ad eludere le responsabilità del Governo Renzi e quelle, inequivocabili, della Regione che seguita a non dare allo scalo aeroportuale reggino le risposte che ci attendiamo anche rispetto a quanto asserito dal presidente Oliverio nelle linee programmatiche illustrate in Consiglio regionale". "Se gli ordini del giorno che il Consiglio approva, e di questo dovrebbe farsi garante il presidente Irto, non sono carta straccia, allora occorre prendere le mosse proprio da quanto scritto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale nel corso dell’ultima seduta" - evidenzia il capogruppo di Fi. In quel documento, abbiamo impegnato formalmente la Giunta regionale ad attivare ogni azione per la salvaguardia ed il potenziamento dell’infrastruttura reggina. Sono però passate alcune settimane e dalla Cittadella regionale non è venuto alcun provvedimento. Idem dal Governo che, a quanto è dato sapere, dopo aver disatteso le promesse fatte da Renzi il 14 agosto dell’anno scorso, quando a Reggio dichiarò che per l’aeroporto dello Stretto aveva in serbo una strategia di rilancio con il Decreto Sblocca Italia, sta per tradire la Calabria ancora una volta, perché nella legge di stabilità per lo scale reggino non si prevede nulla di nulla". "Oggi di fronte alle criticità dell’aeroporto, tornato a far notizia - prosegue Alessandro Nicolò -  assistiamo alle strumentalizzazioni di esponenti del Pd nazionale che, invece di darsi da fare per dare una mano alla Calabria, gettano fango e chiedono la soppressione del 'Tito Minniti' disconoscendone il valore, le potenzialità e la sua forza strategica, trattandosi dello scalo della costituenda Città Metropolitana di Reggio Calabria, nonché l’aerostazione di una vasta area ad alta densità di popolazione che punta sull’ambizioso progetto della conurbazione e sull’apertura ai circuiti europei". "Tutto ciò è pazzesco! Perciò è fondamentale che le forze politiche reggine e calabresi non si lascino distrarre, anzi è il caso di denunciare le inadempienze del Governo e della Regione e di rilanciare il ‘Tito Minniti’ quale aeroporto metropolitano, assecondando vocazioni e pregi". "Il 'Tito Minniti' deve diventare aeroporto internazionale baricentrico per l’intera Città Metropolitana e per tutta l’area dello Stretto. Serve impegno e coerenza da parte delle Istituzioni ed occorrono non polemiche sterili, ma una seria pianificazione che - conclude Alessandro Nicolò - incentivi nuove compagnie aeree, agevolando così anche la pluralità dell’offerta e la consequenziale riduzione delle insostenibili tariffe per i turisti che si vedono costretti a scegliere altri aeroporti".

 

Crisi aeroporto, Destra per Reggio spinge: "La politica lasci spazio ai privati"

"Lascia perplessi il lavoro dell’ultima seduta del Consiglio di amministrazione SOGAS nell’ambito del quale si è consumata l’ennesima pantomima di una vicenda che rischia di mandare alla deriva - scrive in una nota Renato Di Pietro (Destra per Reggio) - qualsivoglia prospettiva per la struttura aeroportuale. Mettendo insieme i tasselli del puzzle appare evidente come, in questo ultimo periodo, ad una mancanza di gestione manageriale che sapesse orientare un’azione mirata per lo sviluppo dello scalo reggino si sia accompagnata una mancanza di indirizzo concreto e lungimirante da parte degli enti locali azionisti di Sogas che non hanno saputo veicolare alcun interesse produttivo ed attrattivo verso l’Aeroporto. Oggi, nel tempo in cui il danno appare insostenibile, qualcuno pensa di spostare l’attenzione delle responsabilità trasferendo anche il carico economico-finanziario sui lavoratori, come se da questi fosse dipeso o potesse mai dipendere l’azione direttiva e tecnica che spetta a chi è stato demandato, non certo per vocazione di volontariato dalla Politica, a gestire la società ed a promuovere la valorizzazione del 'Tito Minniti'. Le ultime proposte all’ordine del giorno del CdA Sogas, dove è stato paventato l’accordo con la AVIAPARTNER per la cessione handling, non hanno avuto alcun esito, né avrebbero potuto averlo, anche perché presentate all’esame dei componenti senza essere accompagnate da una pianificazione a sostegno della loro valenza costi-benefici; appare questo come il tentativo, da ultima spiaggia di salvataggio pensato non per la stessa Sogas o per l’Aeroporto, bensì per trovare ossigeno da somministrare ad una gestione consumata da un percorso troppo concentrato sulla spesa e poco incline agli investimenti". In questo clima di confusione ed improvvisazione, forse non è più sostenibile - secondo Destra per Reggio - una compagine societaria che, pur ricapitalizzata più volte, è al punto di non ritorno a fronte del problema dei lavoratori che, al di là di beghe strumentali, vanno tutelati e garantiti. Ma oggi, più che mai, serve anche una visione prospettica; la Politica deve dimostrare non soltanto presenza, ma anche coraggio e lungimiranza, delineando un percorso nuovo e non procrastinabile in un panorama di grande evoluzione economica specie per le aree del bacino Mediterraneo. Necessita pensare all’Aeroporto come ad una primaria struttura metropolitana e su tale consapevolezza delineare un percorso innovativo, in cui il management gestionale non sia asservito ad utilità contingenti e di parte politica, ma possa e sappia assumere un ruolo di guida strategica. Sarebbe forse opportuno pensare ad nuovo modello societario, dove la stessa Politica sia disposta a lasciare spazio a nuovi investitori e soci privati che abbiano interessi propulsivi e funzionali allo sviluppo ed al rilancio dello scalo, per rendere nuovamente Reggio ed il suo scalo aeroportuale attrattivi ed economicamente sostenibili. Se tali sforzi, in rottura con prassi gestionali superate e fallimentari, non si avrà il coraggio e l’interesse ad attuare, il destino appare ineluttabile e la Politica locale, magari soltanto per la conservazione di un interesse societario, continuerà ad avvallare quelle logiche conservatrici ed autoreferenziali che stanno condannando Reggio e la Calabria ad una desertificazione economica e sociale".

 

Aeroporto di Reggio, Romeo individua i responsabili: "Lo hanno terremotato Raffa e Porcino"

"Era nelle più scontate previsioni - secondo l'avvocato Oreste Romeo - che l'umiliante condizione alla quale sono stati ottusamente relegati negli ultimi mesi, avrebbe portato i lavoratori SOGAS SpA e SOGAS SERVICE s.r.l ad una reazione decisa e dignitosa. Non desta, quindi, sorpresa, l'iniziativa che ha portato all'occupazione dell'Aeroporto dello Stretto, vitale ed irrinunciabile infrastruttura ormai agonizzante e priva di bussola. Nessuna autocritica dai supponenti vertici societari. In compenso, essi inseguono numeri, ne danno a piacimento, continuando ad ineffabilmente abbandonarsi a voli di fantasia che addirittura sconfinano nella inopportuna pochezza della infima pratica dello scaricabarile disancorato dalla realtà, per di più indulgendo ad un inopinato quanto velleitario e dozzinale umorismo che, lungi dal suscitare ilarità, arreca ulteriore, gratuito oltraggio al dramma vissuto dai dipendenti aeroportuali ed alla disperazione dei loro nuclei familiari. La comunità provinciale oggi ha nitida davanti a sè la fotografia del mediocre ed insopportabile risultato generato da una "gestione" irresponsabilmente avallata dalla "politica" che ne è stata lo sponsor ufficiale. Cos'altro c'era da attendersi da una 'gestione' che si è concentrata solo sui costi del personale trascurando la concreta possibilità di ottenere rilevanti ricavi se solo avesse fatto ciò che avrebbe dovuto fare, ovvero mettere in campo una impostazione realmente manageriale in luogo di quella, ragionieristica, ed asfittica, quasi commissariale, che negli ultimi quattro anni ha letteralmente terremotato il 'Tito Minniti'? La causa realmente ostativa al rilascio della concessione provvisoria, lo si ribadisce a chiare note, risiede giustappunto nei mancati ricavi, ed è di solare evidenza, leggendo il deliberato del 23 settembre del C.d.A., che ENAC non se ne attenda il superamento da parte della SOGAS affidata al tandem Porcino & Calarco". "Al personale SOGAS e SOGAS SERVICE si esprime, dunque, vicinanza assoluta e sentita solidarietà, nella certezza - scrive Romeo in una nota - che la crescente e diffusa intolleranza verso anacronistiche forme di attaccamento a poltrone divenute roventi, oltre il risultato di un sollecito recupero  di dignità, dovrà anche sancire l'effettività della responsabilità politica che ricade tutta e per intero su chi ha operato scelte dettate da logiche di appartenenza e rivelatesi fonte di conseguenze nefaste per l'irrinunciabile diritto alla mobilità della comunità provinciale. Nè, poi, è ammissibile che ci si spinga a tentare di consegnare all'opinione pubblica un agnello sacrificale, quasi fosse un paravento idoneo a garantire riparo a chi era chiamato a vigilare e non lo ha saputo nè inteso fare. E’ inaccettabile che quella "politica" abbia omesso di indicare al braccio esecutivo una prospettiva che rendesse appetibile una infrastruttura così importante e strategica in vista della valorizzazione di un territorio già di per sé oltremodo attrattivo, limitandosi, "a conti fatti", ad essere "tutor" di esperti di numeri appassionatisi all'improbabile recupero giudiziario di quote del capitale sociale, attività, quest'ultima, sulla quale il management SOGAS tace risparmiandoci di altre amenità. Ed ancor più inaccettabile è che quella "politica" coltivi la pretesa di "chiamarsi fuori" e, dopo esserne stato infelice sponsor, individui il responsabile nel soggetto sul quale per tempo avrebbe dovuto esercitare un'attenta attività di vigilanza. "Cadere non è pericoloso né disonorevole, ma non rialzarsi è entrambe le cose". Il messaggio dei dipendenti SOGAS e SOGAS SERVICE è questo, oltremodo forte e chiaro per continuare ad ignorarlo".

 

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