Parco delle Serre e Certosa di Serra San Bruno firmano una convenzione per la valorizzazione delle aree verdi

Il commissario straordinario del Parco delle Serre si è recato in visita istituzionale presso la Certosa di Serra.

Il commissario Grillo è stato ricevuto dal priore dom Ignazio Iannizzotto. Il cordiale colloquio ha affrontato una serie di argomenti e problematiche comuni. Il Parco ha confermato il suo impegno per la valorizzazione dell’importante struttura religiosa che rappresenta uno dei luoghi identitari dell’area protetta.

Nel corso dell’incontro è stata firmata una convenzione che prevede l’impegno costante dell’ente Parco nella manutenzione e valorizzazione delle aree verdi ad uso pubblico di proprietà della Certosa.

“Varcare la soglia dell’eremo della Certosa di San Bruno – ha dichiarato il Commissario Grillo - è sempre motivo di grande emozione, è come spingersi in un mondo parallelo, antico, dal fascino misterioso che ti avvolge e ti culla fin dai primi passi, attraverso il silenzio della solitudine riesci perfino a sentire il crepitio delle tue orme sul selciato della strada che porta al sacrato della chiesa. Ringrazio il priore dom Ignazio Iannizzotto uomo di grande spiritualità e cultura, per l’accoglienza calorosa, e per l’appassionato racconto attraverso cui ho potuto apprendere riti, storia e comportamenti di questa meravigliosa comunità Monastica. La Certosa di Serra rappresenta un unicum, il suo presidio all’interno del parco arricchisce la potenza seduttiva di questi luoghi, e attrae molti visitatori che possono godere delle bellezze artistiche e dei suoi tesori esposti nel museo della Certosa. Per tale motivo abbiamo accolto l’invito del priore a sottoscrivere una convenzione attraverso cui l’ente Parco si preoccuperà di manutenere, tutelare e rendere fruibili gli spazi esterni del complesso monastico, realizzando, lungo le mura di cinta, un percorso/sentiero meditativo per pellegrini e turisti.”

Parco delle Serre, il commissario Alfonso Grillo visita il Reparto Biodiversità dei carabinieri forestali di Mongiana

Il commissario straordinario del Parco delle Serre si è recato in visita istituzionale presso il Reparto Biodiversità dei carabinieri forestali di Mongiana.

Il commissario Alfonso Grillo è stato ricevuto dal maggiore Rocco Pelle il quale ha esposto i vari settori in cui il Reparto dell’Arma opera per la protezione della natura e per l’educazione ambientale. L’incontro ha evidenziato la necessità di programmare sempre maggiori azioni condivise tra il Parco e l’importante istituzione. Vari gli argomenti posti in discussione con unanimi prospettive e soluzioni da mettere in atto.

L’occasione è stata propizia per effettuare una visita ai sentieri naturalistici presenti nella meravigliosa cornice di Villa Vittoria.

"Ringrazio il maggiore Pelle per l’accoglienza- ha dichiarato Grillo - e mi congratulo con il Reparto dei carabinieri della Biodiversità da lui magistralmente guidato, l’impegno profuso, in direzione della tutela e valorizzazione del nostro territorio, è tangibile e ci consegna un quadro generale decisamente rassicurante rispetto alla tutela e salvaguardia del patrimonio Naturale, obbiettivo primario anche dell’Ente parco".

L'incontro ha offerto l’occasione per confermare e rafforzare il rapporto tra due soggetti che agiscono sulla medesima area, con competenze diverse, in un clima di  assoluta collaborazione, ma con obbiettivi comuni.

Abbiamo raccolto dal maggiore Pelle consigli utili che saranno la base da cui partire per pianificare nuovi interventi mirati nella gestione del patrimonio ambientale, sulla prevenzione e mitigazione degli incendi, sulla tutela e salvaguardia del patrimonio faunistico".

Grillo: "Sulla sanità Oliverio smetta di fare teatro"

"Si prenda immediatamente atto dell’inedeguatezza del Dg e lo si sostituisca con persona di riconosciute esperienza e capaci manageriali nel campo della sanità. Si dia finalmente ascolto agli appelli lanciati da medici, paramedici e infermieri, prima che succedi l’irreparabile".

E' quanto sostiene in una nota, l'ex consigliere regionale Alfonso Grillo

"Non è necessario - continua il comunicato - attendere nomine, che da Roma non giungeranno mai, che responsabilizzino sul piano istituzionale per occuparsi di un argomento così importante. C'è una responsabilità molto più pesante a cui un politico deve rispondere che è quella morale, rispetto alla quale nessuna giustificazione, compresa la mancata nomina a commissario della sanità, può essere accampata nel momento in cui il danno si manifesta in tutta la sua cruda e nuda drammaticità.Le condizioni denunciate dai medici dell’Unità operativa del reparto di ginecologia e ostetricia di Vibo Valentia, sono le ultime di una sequela, oramai, iniziata da tempo che meritano massima attenzione.

"Un reparto ospedaliero - aggiunge Grillo - che presenta criticità così gravi è inammissibile e inaccettabile. Tutto ciò, infatti, rinvia alla condizione di una Calabria umiliata nei suoi più basilari diritti.Una mortificazione ormai giornaliera che investe i Calabresi nella più totale indifferenza di una classe politica dirigente distratta da beghe irrilevanti, da una rissosità senza precedenti e da una autoreferenzialità che ha condotto all’immobilismo totale. Urge intervenire con solerzia e decisione. Innanzitutto per assicurare ai cittadini un servizio efficiente e sicuro. E poi, per garantire al personale medico di operare con serenità. Occorre, insomma, cambiare completamente il modo di relazionarsi con la sanità, specie con quella locale. All’incapacità di avviare i lavori di realizzazione di una nuova struttura ospedaliera, si è aggiunto il progressivo depauperamento dei servizi sanitari. Tutto ciò è incompatibile con una visione moderna e persino umana di uno dei segmenti più importanti della società. Nella fattispecie - conclude Grillo - non sono ammessi, insomma, tentennamenti e timidezze. Il senso della responsabilità è imprescindibile da una politica degna di essere definita tale".

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Dieta mediterranea, Grillo: "Mirabello pensi a tutelare il territorio"

Riceviamo e pubblichiamo

"Premetto che ho grande rispetto delle istituzioni, e, che, pertanto, ritengo legittimo e perfino ovvio che i rappresentanti della massima assise legislativa regionale si occupino di temi e argomenti che riguardano la Calabria, anzi sarebbe ora, ma questo è altro argomento!!

Ciò che mi spinge alla denuncia non è la ricerca del merito che, a prescindere da come si chiuderà la vicenda, e di come la pensi Mirabello, rimarrà integro.

Semmai il tentativo di alzare il livello di guardia su un territorio che continuamente  subisce traslochi di strutture regionali e trasferimenti di economie con la piena consapevolezza e l’approvazione di chi, come Mirabello, è stato eletto per tutelarlo.

Tuttavia non posso fare a meno di evidenziare che lo sgarbo istituzionale consumato in tale circostanza, con tali modalità, non solo nei miei, ma anche nei confronti dei colleghi consiglieri di maggioranza e di opposizione della passata legislatura, che quella legge l’hanno approvata all’unanimità, è una novità fin troppo evidente.

Il lavoro altrui non può essere banalizzato per pura propaganda o per appagare gli istinti narcisisti di consiglieri regionali che non brillano per originalità, specialmente quando di mezzo c’è  l’interesse dei calabresi.

Si chieda Mirabello cosa accadrebbe se ad ogni nuova legislatura i consiglieri regionali si comportassero come lui, Oliverio e Greco.

Nel merito mi permetto di dissentire con Mirabello, che evidentemente non ha letto il testo, il quale ritiene che la nuova legge sia più completa della precedente,

La legge 45/2013 non era affatto superata, né a termine, come falsamente si tenta di dimostrare quasi per giustificarsi dell’errore.

Era stata approvata appena 4 anni fa, e, superato il vaglio del governo, aveva trovato la data di applicazione a partire dal 01.01.2015, quindi a farla abortire è stato Oliverio.

Se proprio era necessario intervenire con qualche modifica, o integrazione non c’era bisogno di cancellarla non si sarebbe perso tempo e avremmo avuto uno strumento già attivo, ma evidentemente il fine non era quello di normare...

Nel merito spiace constatare intanto che, eccetto qualcuno, non ci si è accorti che la nuova proposta approdata in consiglio è un copia incolla di un trattato medicina.

La Dieta Mediterranea è oramai conosciuta e riconosciuta nel mondo scientifico, gli studi, gli effetti, le analisi, i dati e i risultati, legati al tema della prevenzione di patologie anche gravi, sono da anni su tutte le riviste scientifiche, argomenti che mi permetto di sottolineare attengono esclusivamente al mondo scientifico e alla comunità medica, non già al consiglio regionale.

L’organo politico regionale è deputato ad avanzare proposte che individuino meccanismi e strumenti di crescita che aiutino l’economica e l’occupazione, non di leggi manifesto.

La Dieta Mediterranea può essere uno strumento incredibile per rinvigorire la proposta agroalimentare, per incentivare la produzione di prodotti biologici,  aiutare l’investimento e perfino la nascita di nuove imprese e aziende, senza trascurare la valorizzare il territorio e il turismo innovativo.

 Non la si può ridurre a semplice invito da suggerire su una ricetta medica.

 La LR 54, rispetto alla 45/2013, favorisce l’indirizzo scientifico, e non soddisfa le aspettative di quanti vorrebbero ricavare da un bene “immateriale” il maggior vantaggio possibile per il territorio regionale ed i suoi residenti.

Basta questo per affermare che, almeno in questa circostanza, la politica ha abdicato al suo ruolo.

 Un esempio su tutti, si cancella la Fondazione in house, istituto snello sganciato dall’oppressione della burocrazia, quindi libera da vincoli di bilancio, titolata ad attrarre fondi comunitari, in grado di programmare azioni e iniziative mirate, e si costituisce uno strumento - l’Adimir -  che non soltanto avrà funzioni consultive, tra l’altro prettamente scientifiche, ma come si può immaginare non si muoverà di un solo millimetro perché privo di autonomia decisionale essendo saldamente ancorato alle dinamiche dei dipartimenti regionali.

 Rammento che l’unica provincia in Calabria priva di fondazioni in House in grado di proporre progetti finanziabili con i fondi comunitari è Vibo Valentia.

 Infine, spiace dirlo ma ho l’impressione che non tutti i consiglieri regionali hanno letto il testo, sono piuttosto evidenti, infatti, trattandosi di materia concorrente, i dubbi e le violazione dei profili di potestà legislativa, che quasi certamente faranno impugnare dal governo la legge.

 Ci auguriamo ovviamente che ciò non accadi, sarebbe davvero troppo.

 In quel caso però il danno per la calabria, e le responsabilità sui ritardi accumulati , le occasioni perse e gli investimenti mancati, cadrebbero esclusivamente su Oliverio, Greco e Mirabello."

Alfonso Grillo - Coordinatore provinciale Nuovo centrodestra

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Dieta mediterranea, Grillo: "Oliverio, Mirabello e Greco, complici dello scippo"

“La Legge sulla dieta Mediterranea in Calabria c’era già: era la n. 45/2013 proposta dal sottoscritto e approvata dal governo di centrodestra. Oliverio, Greco e Mirabello, poco originali, dovrebbero semmai fare il mea culpa per aver rilegato la Calabria e Nicotera, dopo tre anni d’ inefficienza sul tema, a semplici spettatori dei successi di altre regioni, ad esempio la Campania che, nel frattempo, hanno occupato spazi mediatici, investito e ottenuto riconoscimenti”.

E’ quanto scrive in una nota l’ex consigliere regionale, Alfonso Grillo.

“Si accorgono ora- prosegue il comunicato - dopo che il treno dell’Expo è passato a gran velocità, dell’importanza straordinaria che tale argomento riveste nello scenario mondiale e delle grandi opportunità che la Calabria può offrire ad un Paese vocato alla cultura del cibo e al turismo enogastronomico.

D’altra parte – aggiunge Grillo - non puoi aspettarti grandi risultati da chi garantisce partecipazione a protocolli d’intesa (Carta Mediterranea per l’infanzia - Milano 2015) per esaltare i prodotti della Campania, rimediando figuracce in tutta Italia, Expo compreso.

Ora attendiamo tutti che ai toni trionfalistici dei tre, che accompagnano la legge fotocopia, facciano seguito risultati e azioni e si recuperi il tempo perso, ammesso che vengano superati i profili di potestà legislativa, fin troppo evidenti in alcuni articoli, che rischiano di fare impugnare la legge dal Governo.

Nel merito devo purtroppo evidenziare, ancora una volta, che Oliverio ha una visione ristretta della Calabria, perché anche se è cosa buona e giusta prevedere accordi con l’università di Cosenza, se è vero che dei capisaldi faranno parte anche i cosiddetti insediamenti minori, tra l’altro già tutelati da altre leggi regionali, guarda caso anch’esse cosentine, e se è vero che la proposta porta la firma di due consiglieri regionali, Morrone e Greco, anch’essi cosentini, credo sia legittimo pensar male poiché è noto, tre indizi fanno una prova.

La prova  che ciò che sospettavo è vero:  cancellare la legge 45/2013 – conclude Grillo - ha il solo scopo di spostare il baricentro in Calabria da Vibo Valentia a Cosenza.

E Nicotera? Ci ha  pensato Oliverio, ‘Panem et circensi’ accontentata con il festival del benessere”. 

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Vibo: per Alfonso Grillo il porto è l’unico volano per il rilancio del territorio

“Auguro al professore Francesco Russo, neo Presidente dell’Autorità del Sistema Portuale del Tirreno Meridionale e dello Stretto, di svolgere al meglio l'oneroso incarico assegnato nell'interesse del territorio calabrese. Le sue intenzioni di investire sul porto di Vibo Marina consolidando l'idea dello sviluppo turistico da affiancare alle attuali attività commerciali, non può che trovarmi d'accordo”.

E’ quanto scrive in una nota l’ex consigliere regionale Alfonso Grillo.

“C'è da augurarsi dunque che a tali buone intenzioni ben presto seguono azioni concrete, e ,che si attivi la macchina burocratica per arrivare correttamente, e presto, ad una proposta che veda Vibo Marina al centro di un intervento organico di interesse regionale.

È importante – aggiunge Grillo -partire con il piede giusto evitando scorrettezze procedurali e visioni divergenti che in passato hanno portato alla perdita di cospicui finanziamenti che avrebbero cambiato il volto della cittadina tirrenica e rilanciato l'intera provincia di Vibo Valentia.

La Proposta di Legge regionale n.497, da me avanzata, in qualità di consigliere regionale, all'indomani dell'esclusione di Vibo Marina nelle rotte di Costa Crociere, mirava appunto allo sviluppo dell’area portuale e all'adeguamento strutturale.

Attraverso quella proposta fu possibile l’inserimento nel POR 2014/2020 del Porto medesimo come importante struttura strategica dando il via ad un percorso finanziario concreto per poter intervenire in brevissimo tempo sull’infrastruttura e prospettandone appunto un indirizzo di tipo turistico.

L’ azione prevista nel POR era specifica per riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento dei porti nella rete regionale portuale, ponendo maggior attenzione agli scali individuati come aventi maggior pregio inseriti nei documenti di pianificazione della Regione.

All’epoca – prosegue l’ex consigliere regionale - la proposta accolse il favore di tutti ma, come spesso accade, purtroppo, si pensò più a non far attribuire i meriti che non alla validità della stessa, è così i nuovi rappresentati regionali nel rimodulare il Por hanno omesso di reinserire il porto di Vibo Marina.

Credo ancora oggi che l’unico volano per il rilancio del territorio vibonese sia il Porto di Vibo Marina poiché, da questo si innescherebbero una miriade di meccanismi capaci di rialzare un ‘intera economia messa in ginocchio da anni di cattiva amministrazione.

Ricordo una infausta decisione, dettata dalla debolezza contingente della perdita di posti di lavoro, allora assunta in prefettura dall'amministrazione D'Agostino che incredibilmente confermava la visione industriale di vibo marina invocando la trasformazione di Italcemnti in industria del vetro.

Tutto ciò mentre si sgretolava sotto gli occhi di tutti il fragile tessuto industriale che ha impedito  per anni a Vibo Marina di sviluppare la sua vocazione naturale in cambio di sfruttamento delle risorse e disoccupazione.

 A nulla  servì il mio tentativo di fornire una proposta alternativa, sulla riconversione dell’Italcementi, a Parco Turistico Tematico fra i più grandi in Italia, in una visione che vedeva il porto quale scalo croceristico.

Ottenni il consenso della Regione, ribadito dal vice presidente Stasi in una riunione con Confindustria Vibo Valentia, trovai finanziatori pronti ad investire, ma quella riunione in prefettura tronco ogni successiva azione, ed oggi ci troviamo con lo stabilimento chiuso, con i dipendenti licenziati, e con un sito da bonificare.

Tornando alle intenzioni del presidente Russo, lo invito, avendo egli ricoperto il ruolo di assessore Regionale, ad avere una visione organica dello sviluppo del porto che comprenda anche Italcementi.

Voler dare un volto turistico al Porto di Vibo Marina, significa andare nella direzione giusta, e quindi una opportunità che il territorio non può permettersi di perdere per la seconda volta.

Ignorare l’importanza di tale risorsa è come rimanere a guardare, con aria colpevole, il degradarsi del nostro futuro, precludendo sviluppo, benessere, crescita del territorio e nascita di nuovi sbocchi occupazionali.

Ciascuno è chiamato a favorire tale iniziativa.

Con grande rammarico, e con non poca delusione, devo constatare il grande ritardo dell'amministrazione Costa, che, avendo puntato tutto sul finanziamento presso presso il Mise, ora sembra smarrita.

Governare una città capoluogo – chiosa Grillo - non significa seppellirla sotto fiori e piante, il decisivo contributo che i cittadini si aspettano da una politica moderna è quello indirizzato verso la crescita della qualità della vita.

Cogliendo l'opportunità offerta dal presidente Russo, Costa  promuovi subito un incontro programmatico con il presidente dell'autorità portuale, il presidente della regione, e sviluppi un piano di rilancio di Vibo Marina che preveda l'intervento sul porto, lo smaltimento dei depositi costieri, la riqualificazione e riconversione del sito di Italcementi".

Comune di Vibo, Grillo (Ncd) chiede “un’urgente verifica di maggioranza”

“Posto che i miei rapporti col la maggior parte dei componenti del consiglio, e dei soggetti politici che hanno contribuito alla compagine di governo della città, rimangono saldamente ancorati ai valori di lealtà e all'insegna del rispetto reciproco, per l'onesta intellettuale che tutti mi riconoscono, e per la responsabilità che mi deriva nel dover rappresentare quei 1300 cittadini che hanno contribuito, con la lista Vibo Popolare, al successo del sindaco Costa, non posso rimanere inerte rispetto agli scenari preoccupanti che, secondo voci sempre più insistenti, si stanno delineando dentro palazzo Luigi Razza”. 

Lo afferma il segretario provinciale di Ncd Alfonso Grillo che sostiene: “sono anch'io convinto che bisogna cambiare marcia, e ancora più convinto che è necessario rivedere ruoli e rappresentanze in seno al governo della città.

I risultati fin qui ottenuti, insufficienti e inquadrabili nel segmento dell'ordinarietà, impongono delle scelte. 

Ma – aggiunge - non mi piace questo modo di operare, lo ritengo lesivo, destabilizzante, ben lontano da logiche di maggioranza.

Una maggioranza che si rispetti dovrebbe pretendere collegialità e rappresentanza. 

Nessuno si deve scandalizzare se l'attività politica attraverso i leader e i loro gruppi competono per la conquista della governance istituzionale, e attraverso essa trasformano le scelte in decisioni.

Ma continuando a ‘non’ essere forza di governo, e a ‘non’ comportarsi da maggioranza, alla fine bisognerà rassegnarsi, le scelte resteranno scelte e mai si tramuteranno in decisioni, e Vibo Valentia continuerà ad accusare gravi ritardi. 

Ciò che sorprende, invece, e non poco, è che questo semplice ed elementare concetto non venga recepito dal primo cittadino, al quale faccio appello affinché riprenda la strada che lo ha portato alla guida della città. 

Eppure – rileva Grillo - nella riunione di novembre, alla presenza di Mangialavori, Bruni ed il sottoscritto, era apparso abbastanza convinto e consapevole della necessità di cambiare musica, e aveva anche dato garanzie alle forze politiche. 

Ecco perché siamo sorpresi dalle manovre in solitaria, che, potranno anche apparire comode, ma non porteranno da nessuna parte. 

Mi aspetto, dunque, per ricredermi, che il sindaco sospenda ogni decisione e rispetti gli impegni assunti, serve urgentemente una verifica di maggioranza, un confronto con le forze politiche della coalizione che ha contribuito alla vittoria elettorale, prima che sia troppo tardi. 

Le richieste a sportello non possono diventare il metodo attraverso cui i soggetti politici scelgono ed ottengono i rappresentanti di governo.

Vibo Popolare, ad esempio, venuta meno la fiducia nell'assessore Scuticchio, non ha rappresentanza in seno all'organo di governo, e di ciò, mi auguro, il sindaco ne terrà conto, senza dover per questo ricorrere, per ricordarlo, ad espliciti quanto spiacevoli forzature. 

Mancano ancora tre anni alla scadenza naturale – conclude l’esponente del partito di Alfano - c'è tutto il tempo per recuperare, ma è necessario l'apporto e la collaborazione di tutti, sopratutto di coloro che in questi due anni hanno perso la fiducia perché trascurati, mortificati, o, addirittura, allontanati.

Il sindaco Costa, se vuole, ne ha la capacità e l'autorevolezza, non farlo sarebbe un gravissimo errore.

Bisogna scongiurare che la storia liquidi anche questa esperienza amministrativa come inconcludente e incapace di leggere i segni dei tempi che la città sta attraversando, si è ancora in tempo".

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Italcementi, Grillo: “Le istituzioni perseverano nel proporre soluzioni che vanno contro natura”

Riceviamo e pubblichiamo:

Molti sognavano il ‘grande parco turistico tematico’, io per primo, che per quell’idea ho speso tempo ed energie.

Inizio col prendere atto che, ancora una volta, la giunta Oliverio dimostra nei confronti della nostra provincia lo stesso interesse e lo stesso rispetto che nutre per l'intera Calabria, basta osservare il suo assenteismo consapevole ai tavoli istituzionali sui fondi comunitari, o al silenzio seguito alla vicenda legata all'assessore Roccisano, emblema di ignavia politica.

Mi preme sottolineare che non corrisponde assolutamente a verità che il governo di centrodestra ha trascurato l'ipotesi di riconversione del sito di Vibo Marina.

Vero è, invece, che le idee, anche all'interno della stessa maggioranza di governo regionale, erano diverse.

La mia proposta, da consigliere regionale, andava in direzione di un rilancio turistico della cittadina tirrenica che avrebbe salvato le maestranze dello stabilimento Italcementi e rilanciato Vibo Marina. Ma la concretizzazione di un progetto necessita di condivisione e impegno che allora mancò.

Dal canto mio posso affermare di aver provato a fornire un valido contributo. Ma come spesso accade in calabria, e in particolare a Vibo Valentia, mi sono dovuto scontrare, a suo tempo, con il solito disfattismo della politica che va contro se stessa. E, non con poca amarezza, ho dovuto arretrare rispetto alla mia proposta (la realizzazione di un parco divertimenti nell’area del cementificio) nonostante l'interesse di imprenditori settentrionali e l'approccio positivo del governo regionale disposto a sostenere anche finanziariamente la proposta. Solo che le decisioni finali relative alla riconversione del sito produttivo non sono mai state di mia diretta competenza, né in toto della Regione. Semmai è sempre toccato al Comune assumere la posizione decisiva e, in uno dei tanti vertici prefettizi, proprio l’amministrazione comunale ha deciso, con il placet del capo dell’Utg e dei sindacati, di insistere nella produzione a fini industriali, scartando definitivamente, dalle ipotesi in ballo, la tutela e valorizzazione turistica. Sappiamo tutti com'è andata a finire.

Oggi, a distanza di anni, l’epilogo della vertenza si configura ancora più nefasto, le colpe e le responsabilità, ovviamente, sono da ascrivere alle istituzioni che continuano a proporre soluzioni incomprensibili, nonostante il tempo ha smentito tutti clamorosamente.

Si persevera nel proporre soluzioni che vanno contro natura, ci si fossilizza su progetti industriali, vetro cavo o discariche varie, quando il territorio esige altro.

 

Alfonso Grillo

Coordinatore provinciale Ncd Vibo Valentia

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