Italcementi, Grillo: “Le istituzioni perseverano nel proporre soluzioni che vanno contro natura”

Riceviamo e pubblichiamo:

Molti sognavano il ‘grande parco turistico tematico’, io per primo, che per quell’idea ho speso tempo ed energie.

Inizio col prendere atto che, ancora una volta, la giunta Oliverio dimostra nei confronti della nostra provincia lo stesso interesse e lo stesso rispetto che nutre per l'intera Calabria, basta osservare il suo assenteismo consapevole ai tavoli istituzionali sui fondi comunitari, o al silenzio seguito alla vicenda legata all'assessore Roccisano, emblema di ignavia politica.

Mi preme sottolineare che non corrisponde assolutamente a verità che il governo di centrodestra ha trascurato l'ipotesi di riconversione del sito di Vibo Marina.

Vero è, invece, che le idee, anche all'interno della stessa maggioranza di governo regionale, erano diverse.

La mia proposta, da consigliere regionale, andava in direzione di un rilancio turistico della cittadina tirrenica che avrebbe salvato le maestranze dello stabilimento Italcementi e rilanciato Vibo Marina. Ma la concretizzazione di un progetto necessita di condivisione e impegno che allora mancò.

Dal canto mio posso affermare di aver provato a fornire un valido contributo. Ma come spesso accade in calabria, e in particolare a Vibo Valentia, mi sono dovuto scontrare, a suo tempo, con il solito disfattismo della politica che va contro se stessa. E, non con poca amarezza, ho dovuto arretrare rispetto alla mia proposta (la realizzazione di un parco divertimenti nell’area del cementificio) nonostante l'interesse di imprenditori settentrionali e l'approccio positivo del governo regionale disposto a sostenere anche finanziariamente la proposta. Solo che le decisioni finali relative alla riconversione del sito produttivo non sono mai state di mia diretta competenza, né in toto della Regione. Semmai è sempre toccato al Comune assumere la posizione decisiva e, in uno dei tanti vertici prefettizi, proprio l’amministrazione comunale ha deciso, con il placet del capo dell’Utg e dei sindacati, di insistere nella produzione a fini industriali, scartando definitivamente, dalle ipotesi in ballo, la tutela e valorizzazione turistica. Sappiamo tutti com'è andata a finire.

Oggi, a distanza di anni, l’epilogo della vertenza si configura ancora più nefasto, le colpe e le responsabilità, ovviamente, sono da ascrivere alle istituzioni che continuano a proporre soluzioni incomprensibili, nonostante il tempo ha smentito tutti clamorosamente.

Si persevera nel proporre soluzioni che vanno contro natura, ci si fossilizza su progetti industriali, vetro cavo o discariche varie, quando il territorio esige altro.

 

Alfonso Grillo

Coordinatore provinciale Ncd Vibo Valentia

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