Spacciavano droga anche ai minorenni, 4 misure cautelari

I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto dei colleghi delle Compagnie di Genova-Sampierdarena e San Severo e con l’ausilio dello Squadrone Cacciatori “Calabria” e del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno condotto un’operazione antidroga, dando esecuzione a quattro misure cautelari nei confronti di una donna e tre uomini residenti a Cariati (Cs), indagati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

I destinatari dei provvedimenti sono: F. C.e C. F., di 54 e 20 anni, per i quali sono scattati gli arresti; M. F. ed ed il figlio M. L., di 63 e 26 anni, per i quali è stato disposto il divieto di dimora nelle province di Cosenza e Crotone.

Le misure sono scaturite da un'indagine avviata dai carabinieri della Stazione di Cariati, in seguito ad alcune segnalazioni fatte da genitori che avevano notato strani movimenti nei pressi degli istituti scolastici cariatesi.

Gli investigatori, dopo aver segnalato alcuni assuntori di droga alla Prefettura di Cosenza, hanno fatto luce su un rodato sistema di spaccio di marijuana gravitante intorno ai due arrestati, i quali avrebbero gestito una fitta ed ampia rete di spaccio grazie alla complicità del marito e del figlio della donna, oggi sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora.

Molti gli episodi di spaccio registrati: oltre cinquecento in pochi mesi. In alcuni casi la droga era destinata a minorenni.

Durante l'operazione, i militari hanno effettuato una serie di perquisizioni domiciliari nei confronti di altri dodici indagati, tra cui quattro minorenni, uno dei quali residente a Genova, nel corso delle quali, in alcune abitazioni sono stati rinvenuti 14 grammi di marijuana, tre bilancini di precisione e denaro contante.

I due arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati trasferiti in carcere.

 

Tentato omicidio in un pronto soccorso, manette per un 37enne

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro (Cs) hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Castrovillari, nei confronti di C.A., 37enne di Cariati per il reato di tentato omicidio.

I fatti risalgono ad inizio maggio, quando l’uomo avrebbe aggredito presso il pronto soccorso dell’ospedale di Corigliano un cittadino bulgaro, che si trovava in sala d’attesa per essere visitato.

Le condizioni di salute del paziente erano apparse subito disperate, tanto da rendere necessario il trasferimento con l'elisoccorso presso il nosocomio di Cosenza, dove l’uomo si trova ancora ricoverato in gravi condizioni.

Il 37enne, andato in escandescenza dopo aver lasciato il reparto di psichiatria, era stato invece arrestato dai militari della Stazione di Corigliano Calabro Centro.

Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, l’uomo era stato trasferito presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Lamezia Terme, dove era stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio.

A seguito della dichiarazione del direttore sanitario del reparto che ha dichiarato la stabilizzazione delle condizioni cliniche di C.A., il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto fossero tornate attuali le condizioni per l’applicazione della misura cautelare in carcere e ha emanato la relativa ordinanza.

I carabinieri della Stazione di Corigliano Centro, quindi, dopo aver prelevato l’uomo dall’ospedale di Lamezia Terme, al termine e delle formalità di rito, lo hanno condotto nel carcere di Catanzaro

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Cade dal balcone, bimbo di 5 anni ricoverato in gravi condizioni

E’ ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Annunziata di Cosenza, il bambino di 5 anni che questo pomeriggio è caduto dal balcone di casa, al terzo piano di uno stabile, a Cariati (Cs).

Dopo essere stato soccorso da un infermiere di passaggio e dai sanitari del 118, il piccolo è stato trasferito in elisoccorso nel nosocomio della città bruzia, dove è stato ricoverato in prognosi riservata.

Maltrattamenti in un asilo, arrestate due insegnanti

I carabinieri della Stazione di Cariati hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di L.A., 35enne, e T.C., 54enne, entrambe cariatesi, indagate per “maltrattamenti contro familiari o conviventi”.

Il provvedimento, emesso dal gip il Tribunale di Castrovillari, è scattato in seguito alle indagini condotte dai militari dell’Arma.

Le attività investigative, avviate alla fine dello scorso mese di ottobre in seguito ad alcune segnalazioni anonime ai carabinieri, avrebbero documentato una serie di maltrattamenti di natura fisica e psicologica – assolutamente incompatibili con l’esercizio dell’attività di insegnamento – compiuti dalle due insegnanti nei confronti dei bambini, tutti di età compresa tra i due e i cinque anni, all’interno di una struttura adibita ad asilo.

In particolare, le immagini e le conversazioni captate attraverso le videocamere installate nell’aula, avrebbero permesso di riscontrare condotte intimidatorie e vessatorie, reiterate nel tempo, da parte delle due donne nei confronti dei bambini.

Gli oltre 50 episodi registrati dai carabinieri sarebbero inequivocabili, in quanto farebbero vedere le due donne, in diversi momenti delle attività didattiche all’interno dell’asilo cariatese, mentre compiono numerosi atti di violenza fisica, quali strattonamenti, spintonamenti, trascinamenti, schiaffi e tirate di capelli.

In due episodi, poi, le maestre, approfittando del fatto che due bambini si trovassero sdraiati a terra, sarebbero letteralmente salite sugli arti inferiori dei piccoli, indugiando per alcuni secondi con una gamba nel vuoto, facendo sì che il proprio peso facesse pressione sugli stessi. Ed ancora numerosi colpi alla testa, anche con l’utilizzo di corpi contundenti. Innumerevoli poi i rimproveri immotivati, spesso accompagnati da ingiurie e minacce, anche di morte nonché comportamenti oppressivi ed umilianti nei confronti dei bambini.

Dalla ricostruzione effettuata nel corso delle attività di indagine, sarebbe emerso il sistematico e quotidiano ricorso alla violenza fisica e psicologica: in particolare quest’ultima si evincerebbe da alcuni automatismi dei piccoli che, in diverse occasioni, all’avvicinarsi delle insegnanti si sarebbero coperti il volto intimoriti, aspettandosi percosse come una normale “attività educativa”.

Nel corso delle attività di notifica del provvedimento i militari della Stazione di Cariati hanno effettuato anche un accesso ispettivo unitamente ai carabinieri del Nas e del Nil di Cosenza, all’esito del quale sono state riscontrate una serie di irregolarità, in quanto all’interno dell’asilo venivano rinvenuti cibi e bevande scaduti, congelati senza idonei mezzi.

Inoltre, una delle due collaboratrici è risultata irregolare poiché non assunta.

I militari dell’Arma hanno riscontrato infine la mancanza di documentazione necessaria per svolgere attività lavorative con i minorenni e la mancanza di certificazione sanitaria.

Al termine delle ispezioni sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 23.600 euro, con contestuale sequestro della struttura.

Le due donne, una volta espletate le formalità di rito, sono state poste ai domiciliari.

 

Festa di battesimo finisce a coltellate, un ferito

I carabinieri della Stazione di Cariati (Cs) hanno sottoposto a fermo d'indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio A.A., 33 anni, del luogo.

Denunciati per lo stesso reato altri due cariatesi.

In particolare, nel tardo pomeriggio di ieri, durante una festa di battesimo, in un ristorante ubicato sul lungomare di Cariati, tra i tre indagati ed una quarta persona, sarebbe scoppiata una discussione determinata da futili motivi, complice l’assunzione di sostanze alcoliche.

L’alterco sarebbe poi proseguito all’esterno del locale, fino a quando uno degli indagati avrebbe estratto un coltello ed avrebbe ripetutamente colpito, in più parti del corpo, l’interlocutore della discussione.

A quel punto, i tre avrebbero abbandonato il locale senza preoccuparsi delle condizioni di salute della persona colpita.

La vittima, soccorsa da invitati ed avventori, è stata inizialmente accompagnata presso il punto di primo soccorso di Cariati dal quale, a causa della gravità delle ferite, è stata trasferita in elisoccorso all'ospedale di Cosenza, dove è stata ricoverata in prognosi riservata.

Le tre persone ritenute coinvolte nel ferimento, sono state rintracciate dai carabinieri alcune ore dopo l’accaduto.

Per il presunto responsabile dei fendenti, sono quindi scattate le manette. L'uomo, al termine delle formalità di rito, è stato trasferito presso la casa circondariale di Castrovillari, con l’accusa di tentato omicidio.

Gli altri due protagonisti della vicenda sono stati, invece, denunciati in stato di libertà per lo stesso reato.

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Fanghi di depurazione sequestrati nel Cosentino

Nel corso di controlli mirati ad effettuare delle verifiche sulla regolare gestione della depurazione fognaria, i carabinieri forestale di Rossano hanno posto sotto sequestro i fanghi di depurazione presenti all’interno dell’impianto di Cariati.

Durante il sopralluogo, i militari hanno accertato la presenza di due vasche adibite all’essiccamento dei fanghi provenienti dal processo di trattamento dei reflui urbani, piene di rifiuti solidi e vegetazione.

Oltre a trovare un'altra vasca non funzionante colma di rifiuti, i carabinieri forestale hanno rinvenuto fanghi a terra.

Dopo aver posto sotto sequestro oltre 400 metri cubi di fanghi di depurazione, i militari hanno denunciato l'amministratore della società di gestione dell’impianto e l’amministrazione comunale per attività di gestione non autorizzata di rifiuti non pericolosi.

 

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Sequestrato cantiere edile realizzato abusivamente su proprietà demaniale

I carabinieri forestale del Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e agroalimentare) di Cosenza e della Stazione di Rossano hanno posto sotto sequestro un cantiere di proprietà di una impresa edile, situato  in località “Fiume Nicà” nel comune di Cariati.

In particolare, durante un controllo i militari hanno accertato che il cantiere, esteso per circa 20 mila metri quadri, ricade abusivamente per circa 12 mila metri quadri all’interno di un terreno di proprietà demaniale e per i restanti 8mila all’interno di una proprietà comunale utilizzata attraverso una convenzione onerosa stipulata negli anni scorsi con il Comune.

 Nessun titolo per l’occupazione dell’area demaniale è stato invece prodotto dal titolare della ditta durante il controllo.

 L’impresa, concessionaria dei terreni comunali, avrebbe ampliato l’area d’occupazione su terreni del demanio, realizzando una recinzione in cemento armato con cancello in ferro, strutture e manufatti e depositando al suo interno al momento del controllo circa 6000 metri cubi di materiale  litoide.

I carabinieri forestale hanno, pertanto, proceduto al sequestro dell’area demaniale di 12mila metri occupata abusivamente, di tutto il  materiale litoide e ferroso e dei manufatti realizzati al suo interno.

Il proprietario dell’azienda dovrà rispondere dei reati di occupazione e detenzione abusiva di terreno demaniale e abusivismo edilizio in area sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale.

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Corruzione, sindaco calabrese finisce in manette

Il primo cittadino di Cariati, Filomena Greco, è stato posto ai domiciliari, insieme ad altre tre persone, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Castrovillari.

Al vice sindaco Sergio Salvati, i finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno, invece, notificato l'obbligo di presentazione alla pg.

Le accuse sono corruzione, abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo.

Tra gli arrestati figura anche il fratello del sindaco, l'imprenditore Saverio Greco, il responsabile dell'area tecnica del Comune Giuseppe Fanigliulo e un altro imprenditore, Cristoforo Arcovio.

Le indagini, collegate ad una precedente inchiesta sull'appalto per la gestione dei rifiuti, avrebbero consentito di rilevare l'indebito rilascio da parte di Fanigliulo di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo imprenditoriale, di cui fa parte il fratello del sindaco, per la ristrutturazione e l'adeguamento di un immobile da adibire a clinica privata

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