Lunedì seduta del Consiglio regionale: i punti all'ordine del giorno

Il Consiglio regionale è stato convocato dal presidente Nicola Irto  per lunedì 31 agosto, ore 14,00, con il seguente ordine del giorno:

Proposta di provvedimento amministrativo n. 30/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: "POR CALABRIA FSE 2007/2013. Proposta di riprogrammazione del POR CALABRIA FSE 2007/2013 per il Piano di Azione Coesione. Presa d'atto e adempimenti" (Relatore: On. Aieta);

Proposta di provvedimento amministrativo n. 43/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Adozione della nuova proposta di riprogrammazione del Por Calabria FESR 2007 – 2013 elaborata sulla base degli esiti del Comitato di Sorveglianza del 31 luglio 2015";

Proposta di provvedimento amministrativo n. 44/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Por Calabria FESR/FSE 2014-2020. Approvazione Documento Strategia regionale per l'innovazione e la specializzazione intelligente 2014-2020 e Piano d'Azione per la Condizionalità RIS 3 Calabria";

Proposta di provvedimento amministrativo n. 45/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Programma Operativo Regionale Calabria FESR/FSE 2014-2020. Approvazione testo revisionato e relativi allegati. - (deliberazione G.R. n. 303 dell'11.8.2015)";

Proposta di provvedimento amministrativo n. 28/10^ d'ufficio, recante: "Riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del comma 7, articolo 3, del D.Lgs. 23 giugno 2011 n. 118 e ss.mm.ii. Variazioni al bilancio di previsione 2015-2017";

Proposta di provvedimento amministrativo n. 29/10^ d'ufficio, recante: "Presa d'atto del conto consuntivo dell'esercizio finanziario 2014";

Proposta di provvedimento amministrativo n. 31/10^ dell'Ufficio di Presidenza recante: "Proposta di Regolamento della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell'Area dello Stretto" – (deliberazione U.P. n. 39 del 22.6.2015).

Proposta di legge n. 31/10^ di iniziativa del Consigliere regionale Sculco, recante: "Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali" (Relatore: On. Sergio);

Proposta di legge n. 16/10^ di iniziativa del Consigliere regionale Irto, recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria)" (Relatore: On.Irto);

Proposta di legge n. 55/10^ di iniziativa del Consigliere regionale D'Acri, recante: "Integrazioni alla legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)" (Relatore: On. Mirabello) ;

Proposta di legge n. 49/10^ di iniziativa del Consigliere regionale D'Acri, recante: "Modifica alla legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario – collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)" (Relatore: On. Aieta);

 Mozione n. 39/10^ a firma del Consigliere Giovanni Nucera sulla incostituzionalità della legge statale n. 107 recante: "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per  il riordino delle disposizioni legislative e vigenti".

                              

 

Consiglio Regionale: Maurizio Priolo nuovo Segretario e Direttore Generale

L’Ufficio di Presidenza ha formalizzato, nella riunione di questa mattina, la nomina del dottor Maurizio Priolo a Segretario e Direttore Generale del Consiglio regionale. Laureato con il massimo dei voti all’Università Luiss di Roma in Economia, dottore di ricerca in economia aziendale presso l’Università degli studi di Catania, nonché dottore commercialista e revisore contabile, il dottor Priolo è stato, dal 2002 al 2004, dirigente del servizio amministrativo presso il Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Reggio Calabria. Dirigente della seconda Commissione “Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero” del Consiglio regionale, Maurizio Priolo ha curato le numerose attività europee collegate alle problematiche del settore, dimostrando particolare competenza in occasione delle discussioni preliminari all’approvazione dei documenti relativi al Bilancio di previsione, assestamento e consuntivo. Ha all’attivo numerose pubblicazioni sui temi istituzionali di particolare interesse della Regione, alcune delle quali prodotte nell’ambito di una collaborazione con le Università di Roma e di Messina. “Ringrazio il presidente Irto, i vicepresidenti D’Agostino e Gentile ed i segretari-questori Neri e Graziano, per la fiducia che mi è stata accordata. Il mio impegno - ha commentato il dottor Priolo - sarà indirizzato per garantire la massima trasparenza amministrativa ed il pieno ed efficace funzionamento della struttura burocratica del Consiglio regionale”.

 

Neo presidente Irto al Consiglio Regionale: "Serve una terapia d'urto"

Di seguito il  testo integrale dell’intervento in Aula del nuovo Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto:

"Signori Consiglieri regionali, signor Presidente Oliverio,

sono certo della vostra piena e convinta condivisione se, prima di ogni altra cosa, nell’assumere il ruolo altissimo che mi avete affidato, rivolgo un saluto per esprimere solidarietà a tutti i calabresi che soffrono e lottano per la salute nei nostri ospedali e in altri presidi sanitari per i quali questo Consiglio dovrà lavorare, per migliorare in maniera significativa. Rivolgo un pensiero analogo, anche a vostro nome, alle famiglie che al proprio interno vivono, spesso in terribili difficoltà, il dramma dell’handicap e della solitudine. Penso ai calabresi non più giovanissimi che hanno perduto il lavoro e vivono  un’umiliazione che attenta alla loro dignità di persona. Ai giovani che non hanno, non hanno mai avuto un lavoro e sono afflitti dal pensiero disperato di non trovarlo più. Alle donne della Calabria, oltre la metà del nostro popolo, che pagano per prime e più di tutti la crisi epocale dentro cui ci troviamo, col rischio di un restringimento dei diritti che con tanta fatica anche loro hanno rivendicato e conquistato. Ai precari la cui esistenza è scandita dall’incertezza e dal rischio di perdere ciò che hanno ogni giorno. Pochi minuti fa il Presidente Oliverio mi ha informato dell'inserimento nel maxiemendamento al Decreto sugli enti locali in esame al Senato della norma che salva i circa cinquemila precari Lsu- Lpu calabresi. Sarà possibile, dunque recuperare il testo che permette di utilizzare i 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la loro contrattualizzazione presso i comuni del nostro territorio.  È una buona notizia, per i lavoratori e le loro famiglie.  E’ a partire dagli ultimi, dai più deboli, dai luoghi e dai territori dove la sofferenza è più acuta, che questa Assemblea, che tutta insieme -maggioranza e opposizioni- incarna la sovranità della Calabria, dovrà guardare impegnandosi ad affrontare un problema di dimensione storica: lavoro, modernizzazione, rinnovamento, riduzione delle diseguaglianze nella nostra regione, uguaglianza di opportunità, valorizzazione del merito.  La Calabria deve diventare fino in fondo una regione autonoma. Questo serve. E può essere autonoma solo una terra che crea e produce in modo crescente le risorse necessarie a soddisfare per intero i propri bisogni.  Per riuscirci, a partire da questa Assemblea, bisogna compiere tutte le scelte necessarie per cancellare dal nostro orizzonte futuro contraddizioni, arretratezza, privilegi, sprechi, illegalità, l’handicap terribile della ‘ndrangheta.  Deve diventare una terra normale, la Calabria. Una terra dove l’interesse generale, senza l’umiliazione di nessun’altro interesse perseguito in modo legittimo, regolamentato e trasparente, sia finalmente al centro dell’attività delle istituzioni, della politica, delle forze e delle organizzazioni sociali, della cultura, dell’informazione. Alla Chiesa, che in Calabria ha grande peso e prestigio, destinati a lievitare con l’affermazione del messaggio di Papa Francesco, chiediamo di continuare e intensificare l’impegno di rinnovamento e di aiuto di cui abbiamo avuto segni anche recenti. Io vi ringrazio, cari Colleghi, per l’onore e la responsabilità a cui mi avete chiamato affidandomi la Presidenza della nostra Assemblea.  Ringrazio singolarmente ognuno di voi: quelli che mi hanno votato e quelli che legittimamente hanno fatto scelte diverse. I voti di ogni componente di questa assemblea hanno pari dignità a prescindere dalla collocazione di ognuno. E’ così che funziona la democrazia e si garantisce la libertà delle assemblee elette dai cittadini.  In modo particolare voglio ringraziare il collega Antonio Scalzo, già da me votato con convinzione Presidente della nostra Assemblea. Le autonome scelte politiche e istituzionali da lui fatte, tutte non dovute e perseguite con personale generosità e disinteresse e con lo sguardo attento ai bisogni della Calabria, sono state il frutto di una visione lucida che ha aiutato ad affrontare questa congiuntura istituzionale. Lo ringrazio per tutto questo e anche per l’equilibrio e la saggezza con cui ha guidato il Consiglio in questi difficili mesi che abbiamo alle spalle. Cari colleghi, non vi farò certo il torto di usare molte parole per richiamare la gravità della situazione in cui si trova la Calabria. Ognuno di voi sa quali drammi e quali difficoltà continuano ad accumularsi in gran parte delle famiglie calabresi. Del resto, basta dare un’occhiata ai maggiori indicatori sociali per capire cosa stia accadendo.  Siamo quindi consapevoli, il presidente Oliverio parlando più volte in quest’aula s’è mostrato perfettamente consapevole, di essere chiamati a un compito gigantesco e inedito.  La Calabria ha smesso da troppo tempo di andare avanti e di crescere. Ma questa affermazione è ancora insufficiente a raccontare la nostra regione. Il dato con cui dobbiamo fare i conti è sotto gli occhi di tutti: la Calabria, nel suo complesso, sta paurosamente arretrando.  C’è un punto che riassume tutto: sono sempre più numerosi, una quantità insopportabilmente ampia, i calabresi risucchiati nella disperazione della povertà.  Intere generazioni sembrano costrette a scegliere tra l’inedia della disoccupazione, l’abbandono della nostra terra, l’umiliazione e la dispersione delle competenze faticosamente accumulate.  Sono molti, direi troppi, le ragazze e i ragazzi della mia generazione – vi chiedo scusa per questa notazione personale - che non incontro più da tanto tempo, sono stati in realtà scacciati e cancellati dalla Calabria, alla ricerca di altre accettabili condizioni di vita.  Il lavoro, che è la misura della dignità, già così scarso in Calabria, diminuisce. In questo quadro c’è addirittura chi insinua che ormai non ci sia più niente da fare e teorizza che la massa critica della Calabria sia al di sotto della soglia necessaria per tentare, perfino per tentare, la ripresa e lo sviluppo.  E’ importante, io credo, ci sia una presa di coscienza generale su come stanno le cose e sul punto da cui, qui e oggi, partiamo. Nessuno dei segnali di ripresa, per la verità ancora deboli in tutto il paese, viene segnalato nella nostra regione. Molti si pongono una domanda: la Calabria può ancora farcela? Sarebbe una iattura, io credo, se tracce di questi convincimenti e di questo scetticismo dovessero trovare spazio nelle nostre discussioni. Il Consiglio regionale della Calabria, proprio perché espressione della sovranità popolare, ha il compito di lavorare e impegnarsi per rovesciare, intanto rovesciare, le tendenze, i processi, il degrado che si sono affermati. E’ capitato a noi, a questo Consiglio, a lei Presidente Oliverio, a questi partiti, vivere un momento decisivo e non rinviabile: o la Calabria inizia, almeno inizia a riprendersi, o sarà destinata a una progressiva marginalità e a un ridimensionamento drastico per un lungo periodo storico e al sacrificio di molte generazioni.  Non sarà la sconfitta di questo o quel pezzo di Calabria: o ci salviamo tutti, in un quadro di progressivo rinnovamento e di cambiamento, o pagheremo tutti perché è questa la logica dei grandi eventi storici. Su questo dobbiamo decidere. Se vogliamo tutti insieme, facendo ognuno la propria parte e svolgendo fino in fondo il proprio compito, salvare la Calabria da un destino di degrado.  Io non ho dubbi. Certo che possiamo farcela! Le potenzialità della Calabria sono enormi. Lo dico sommessamente e senza intenzione polemica con alcuno: mai interamente esplorate e messe alla prova. Il quadro geopolitico mondiale sta nuovamente spostandosi verso il Mediterraneo di cui la Calabria è un’immensa e naturale area logistica.  Dal Mediterraneo che circonda tutta la regione, che non dista più di una manciata di chilometri dai suoi pochissimi punti più lontani, passa una gran parte delle merci che si producono in tutto il mondo. E’ vero che per la messa in moto ci serve aiuto. Non abbiamo le energie, gli strumenti, le strutture per operare da soli.  Dobbiamo chiedere sostegno al resto del Paese e al Governo di Roma. Il Presidente Oliverio lo sta facendo. La maggioranza di questo Consiglio, com’è noto, sostiene questo suo sforzo strategico. L’aiuto si può chiedere in tanti modi. Si può chiedere, implorare, questuare per avere qualcosa in più. O si può chiedere (e ricevere da subito) iniziando ad affrontare e risolvere le contraddizioni e i problemi interni alla Calabria.  E’ in questo secondo modo che dovremo rivolgerci, io credo, al resto del Paese: spingendo avanti il bilancio delle nostre scelte, la qualità e il carattere incisivo della nostra legislazione, delle nostre riforme, del nostro rinnovamento, dei fatti che dobbiamo produrre. Dobbiamo fare rapidamente e per intero la nostra parte mettendo in ordine la Calabria per quanto dipende dai calabresi e su questa base chiedere al Governo di fare della Calabria e del Mezzogiorno un’opportunità per la ripresa dell’Italia e per la crescita delle sue risorse. Non sarà possibile la costruzione di una Calabria nuova senza l’impegno profondo di questo Consiglio regionale. E’ qui che dovranno nascere, essere verificati, approvati, controllati i tracciati delle strade da percorrere in questa straordinaria operazione.  Se c’è stato un limite nel regionalismo italiano e calabrese che abbiamo conosciuto è stato quello di caricare i Consigli e i consiglieri di un eccesso di gestione amministrativa, il più delle volte a discapito dello sforzo necessario per la definizione delle scelte strategiche, le sole che si sganciano dall’improvvisazione emergenziale, diventando promozione di crescita sociale, economica, culturale. Non servono schemi: le istituzioni devono poter giocare a campo libero e senza condizionamenti facendo quel che di volta in volta è necessario per il bene pubblico.  Oggi serve uno sforzo strategico perché oggi non è più rinviabile la scelta del rinnovamento della Calabria.  Le strade precedenti ci hanno portato a questo punto: la Calabria viene distaccata dal resto del Paese e anche da gran parte del Mezzogiorno. E’ incapace di reagire e schierare energie interne contro una crisi che ha esasperato tutte le nostre debolezze.   Serve una terapia d’urto. Il Consiglio ha una maggioranza politica di centrosinistra che è stata votata dagli elettori che hanno in maggioranza riconosciuto, nel programma presentato da Oliverio, i punti fondamentali che possono farci uscire dalla situazione in cui ci troviamo. La maggioranza ha il diritto e il dovere di governare, ma tutti i consiglieri regionali, quale che sia la loro collocazione di maggioranza o opposizione, sono chiamati al ruolo fondamentale di sollecitare, ognuno dalla propria postazione e con le proprie posizioni politiche e culturali, il processo necessario a salvare la Calabria.  In quest’aula servono proposte, iniziative legislative, interrogazioni e controlli sullo svolgimento dei programmi che il Presidente Oliverio ha già illustrato all’Assemblea.  Servono discussioni nel merito dei problemi, la definizione di leggi e regolamenti capaci di rinnovare tutto a partire da questa nostra istituzione e dal suo funzionamento. Come Presidente del Consiglio sarò garante rigoroso delle prerogative e dei diritti di ogni singolo consigliere regionale, dei gruppi in cui i consiglieri si riuniscono, dei regolamenti del Consiglio, della sua funzionalità. La salvaguardia dei diritti dei consiglieri è la condizione per assolvere al loro compito fondamentale: assicurare in maniera crescente il rispetto dei diritti di ogni singolo calabrese. Parte dalla trasparenza di quest’aula il recupero dell’autonomia e del prestigio della politica da parte dei calabresi, valori senza i quali nessuno riuscirà a spostare la Calabria dall’angolo in cui si trova. Voglio ricordare a tutti che nella Calabria che dobbiamo costruire, non c’è posto per la ‘ndrangheta e l’illegalità. E’ un nodo della nostra regione. Avremo modo di discutere e valutare quanto, nel permanere e nel crescere di un fenomeno così devastante, abbia pesato e pesi il venir meno del ruolo della politica, la sua fuga dalla responsabilità, la delega esclusiva ai magistrati e alle forze dell’ordine. Sia chiaro: senza il loro lavoro la vita non sarebbe possibile in Calabria e di questo i calabresi onesti non li ringrazieranno mai abbastanza.  Ma liberarsi dalla mafia significa non solo reprimere e punire i reati mafiosi. Significa, vorrei dire, soprattutto modificare i fatti e le illegalità che producono e riproducono l’ambiente ideale allo sviluppo e al rafforzamento continuo della ‘ndrangheta.  E’ sulla modifica di queste condizioni che la politica deve urgentemente intervenire.  Non bastano testimonianza e sostegno, che non possono che essere piene, verso chi si espone e combatte. La Calabria va liberata dalla criminalità con una lotta e uno scontro politici che tolgano aria e ossigeno alla riproduzione e all’irrobustirsi del fenomeno. Cari colleghi, scelgo di concludere il mio intervento con un ossequio non formale alla memoria di Francesco Fortugno, ucciso dieci anni fa per spezzare la sua attività politica a favore della Calabria e del bloccarne il suo rinnovamento. Sono sicuro che tutti terremo fermo l’impegno a non far mai diventare inutile il suo sacrificio.”

 

La fase 2 del Consiglio Regionale: Nicola Irto presidente

E' Nicola Irto il nuovo presidente del Consiglio Regionale. L'accordo sancito fra le diverse anime del PD, frutto degli input direttamente provenienti da Roma, ha trovato nel pomeriggio la sua formalizzazione con il voto dell'Aula di Palazzo Campanella. Sono stati 23 i voti favorevoli, 7 le schede bianche, una nulla: un risultato da cui traspare con nettezza come il consenso nei suoi confronti abbia superato il perimetro della maggioranza di centrosinistra. Come si ricorderà, era stato lo tsunami "Rimborsopoli" a costringere Tonino Scalzo a dimettersi dalla carica dopo un tira e molla che stava ingarbugliando l'intesa sulla composizione della Giunta presieduta da Mario Oliverio, anch'essa azzerata dalle conseguenze prodotte dall'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza  sulla gestione dei fondi riservati ai Gruppi consiliari. Nelle ultime settimane sono stati diversi gli esponenti della maggioranza che hanno accarezzato il sogno di sedere sulla poltrona più alta della massima assise regionale. Fughe in avanti e repentine marce indietro accompagnate da malumori espressi anche pubblicamente hanno trovato l'inevitabile conclusione nella seduta odierna. Irto, 33 anni, fedelissimo del deputato PD Demetrio Battaglia, in questa legislatura, per lui la prima conquistata a suon di 12.025 preferenze, era stato eletto a capo della IV Commissione "Assetto, Utilizzazione del territorio e Protezione dell'ambiente". Da studente di Architettura all’Università Mediterranea, ha fatto parte del Consiglio di Facoltà ed ha ricoperto l'incarico di rappresentante degli studenti in seno al Senato Accademico. Laureatosi, ha proseguito gli studi conseguendo il dottorato di ricerca in Pianificazione Territoriale. La sua esperienza politica ha avuto origine nella Margherita, partito con il quale è poi confluito nel Partito Democratico. Per poco più di un anno è stato consigliere comunale di opposizione a Reggio Calabria durante la sindacatura di Demi Arena, traumaticamente interrotta dallo scioglimento del Civico Consesso per infiltrazioni della 'ndrangheta. Fino a poco prima delle elezioni regionali celebratesi nel novembre dello scorso anno aveva ricoperto l'incarico di vicesegretario regionale del PD. 

Consiglio Regionale: decisi i temi discussi nelle prossime sedute

Il futuro regolamento della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell’area dello Stretto è stato illustrato questa mattina ai presidenti dei gruppi consiliari di Palazzo Campanella. Questi ultimi hanno dato vita a una lunga e proficua discussione, nel corso dei lavori coordinati dal presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo, in ordine ai temi che saranno affrontati dall’Assemblea legislativa prima della pausa estiva. “L’organismo di coordinamento delle politiche per l’area dello Stretto – ha affermato il presidente Scalzo – nasce dalla sinergia che nei mesi scorsi abbiamo avviato con i vertici dell’Assemblea regionale siciliana, e segnatamente con il presidente Giovanni Ardizzone. Oltre a coinvolgere i rappresentanti istituzionali dei territori interessati, la Conferenza sarà composta dalle due Autorità di gestione dei programmi operativi regionali. L’obiettivo primario è accelerare i processi di programmazione e spesa dei fondi strutturali nella Città metropolitana di Reggio e nell’Area metropolitana di Messina, favorendo l’integrazione effettiva di queste comunità anche attraverso l’utilizzo dei finanziamenti diretti dell’Unione europea. Siamo convinti che l’area dello Stretto possa diventare il motore dello sviluppo dell’intera Calabria. Basti pensare alla grande opportunità del Pon Metro che prevede finanziamenti per quasi 100 milioni per il territorio dell’attuale provincia di Reggio”. La Conferenza dei capigruppo (che tornerà a riunirsi mercoledì 1 luglio) ha inoltre proceduto alla definizione dell’agenda delle prossime settimane. Il Consiglio regionale si riunirà lunedì 6 luglio per l’approvazione del regolamento della Conferenza interregionale sull’area dello Stretto, del riaccertamento straordinario dei residui di bilancio e del rendiconto consuntivo dell’esercizio finanziario 2014. Su richiesta della consigliera Flora Sculco si discuterà inoltre del decreto emanato dal ministero dell’Ambiente con cui è stata autorizzata la ricerca di idrocarburi nel mare Jonio mediante trivellazioni. Già indicate alcune date di massima per le successive sedute del Consiglio, tra cui quelle del 28 luglio e del 3 agosto, nel corso delle quali saranno affrontati i dibattiti in materia di povertà, di sanità e di rifiuti. “Dai lavori della Conferenza – ha affermato il presidente Scalzo al termine della riunione – è emersa una grande volontà di partecipazione di tutti i gruppi, sia della coalizione di governo che delle minoranze, a un confronto politico-istituzionale di alto profilo, in linea con le aspettative che i cittadini calabresi ripongono sulla soluzione dei tanti problemi di questa regione. Rientra in questo quadro – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – anche la drammatica questione del viadotto Italia dell’autostrada Salerno–Reggio Calabria. L’aggravarsi della condizione di isolamento della nostra terra, peraltro nel pieno della stagione estiva, è un problema su cui tutti i capigruppo ribadiscono la loro forte preoccupazione, con l’auspicio che provvedimenti immediati e risolutivi vengano effettivamente posti in essere, per evitare ulteriori e incalcolabili ricadute negative soprattutto per l’economia e per il turismo”.

Il testo del documento sui migranti approvato in Consiglio Regionale

Il Consiglio Regionale della Calabria, in ordine al fenomeno migratorio in atto nel Bacino del Mediterraneo e in vista della riunione del Consiglio Europeo del 25 e 26 giugno prossimi, ha approvato un documento di cui si riporta il testo integrale: 

Sollecitati dall’imponente fenomeno migratorio, che interessa anzitutto le regioni del Sud, ad incominciare dalla Sicilia e dalla Calabria, le quali, soprattutto nell’ultima fase, si stanno facendo carico, attraverso le loro strutture, dell’accoglienza di migliaia e migliaia di migranti, riteniamo che il Governo debba, prioritariamente ed autorevolmente, indurre le altre Regioni del Paese a non violare i principi costituzionali e a non sottrarsi ai doveri dell’accoglienza e della solidarietà che sono elementi caratterizzanti la nostra civiltà. Il fenomeno migratorio e l’emergenza umanitaria che esso implica, frutto di lacerazioni interne al continente africano e mediorientale, non è, né può essere, una questione di cui debba occuparsi la sola Italia o alcune Regioni del Paese particolarmente vocate all’ospitalità più disinteressata e generosa. Esso, al contrario, è un’emergenza d’ordine planetario che occorre affrontare globalmente e con la cooperazione di tutti, ad incominciare dall’Europa. L’Europa, viceversa, sta dimostrando sulla questione migranti, di essere assente e di vedere la stessa questione in modo ragionieristico, parziale ed assolutamente insufficiente, mentre alcuni Paesi come la Francia, dimenticando principi fondamentali come quelli della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità, stanno anteponendo agli interessi generali dell’Occidente quelli contingenti della politica più meschina che strumentalizza persino drammi umanitari per finalità elettorali. L’Europa, tutta l’Europa, non può lavarsene le mani e scaricare il peso drammatico del problema sull’Italia ed in particolar modo sulle regioni meridionali di frontiera. La Calabria, che si trova al centro di dinamiche complesse ed internazionali, non rifiuta sostegno e solidarietà a chi è in fuga dalla propria terra in preda a guerre e carestie, sta fronteggiando il fenomeno con ogni mezzo ed intende dare più forza alla propria azione a partire dall’applicazione della legge regionale del 2009 sull’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo e dotandosi di una programmazione complessiva che includa sia i bisogni del momento che un diverso approccio con i paesi da cui i migranti scappano anche per irrobustire le relazioni con l’altra sponda del Mediterraneo. Tutto ciò, però, rimane velleitario se il Paese e l’Europa non decidono nell’appuntamento del 25/26 giugno del Consiglio Europeo di cambiare orientamento al fine di dispiegare iniziative forti e coraggiose che portino risultati concreti sia nell’immediato che nel lungo periodo, anche attraverso il rafforzamento delle politiche di cooperazione con i Paesi di provenienza dei migranti. Un processo che dovrà svolgersi in un quadro condiviso di relazioni euro-mediterranee, in grado di incidere sulle cause politiche, sociali ed economiche che sono all’origine del fenomeno migratorio. D’altra parte, un’Europa debole, divisa, propensa più ad assecondare reazioni emotive, o addirittura la reintroduzione delle frontiere, rischia di apparire come un progetto asfittico, distante dal Sogno dei suoi padri costituenti. Un’Europa incapace di dare gambe e braccia alla solidarietà, rischia di perdere senso, valore e spessore politico e culturale.

Pertanto,

il Consiglio regionale della Calabria

sollecita il Governo ad assumere, nell’appuntamento di fine giugno, una posizione forte, determinata e risoluta sul fenomeno migratorio. Proprio su un tema così drammatico, che non può rimanere circoscritto nello spazio Paese o esaurirsi in polemiche di chi è pro o contro l’accoglienza dei migranti, è urgente che l’Europa batta un colpo. Esca, finalmente, dalla vaghezza che ha caratterizzato fin qui molte delle sue posizioni, e inizi a rendersi conto che le migrazioni dall’Africa e dal Medio Oriente non sono solo un problema delle zone d’attracco, ma un problema umanitario, politico e sociale internazionale, di cui occuparsi mettendo in campo strategie, interventi e risorse adeguate. Il Consiglio regionale, inoltre, sollecita il Governo a predisporre strumenti organizzativi e risorse adeguate a supporto ed a sostegno della gestione del fenomeno, che oggi pesa fortemente sul sistema delle autonomie locali. Il Consiglio regionale, infine, impegna la Giunta regionale a dotare di copertura finanziaria la L.R. n. 18 del 2009.

Si riunisce il Consiglio Regionale: i punti all'ordine del giorno

Si è riunita questo pomeriggio a palazzo Campanella la conferenza dei presidenti dei Gruppi consiliari. L'organismo, i cui lavori sono stati coordinati dal presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo, ha proceduto alla calendarizzazione dei lavori per le prossime settimane. Confermate le due date già precedentemente indicate dalla Conferenza per lo svolgimento dei lavori d'aula, convocati per martedì 16 giugno (ore 15) e per lunedì 22 (ore 13). All'ordine del giorno della prima seduta è stato inserito il disegno di legge recante le disposizioni urgenti in materia di riordino delle funzioni delle province, in attuazione della legge Delrio. Ma il 16 giugno troverà spazio anche il dibattito sul tema dell'immigrazione. Per il 22 giugno è invece previsto un confronto sulla questione rifiuti, nelle more della predisposizione del nuovo Piano su questa materia da parte del governo regionale. La conferenza dei capigruppo si è aggiornata proprio al prossimo 22 giugno, quando si riunirà prima dell'inizio dei lavori del Consiglio, per la pianificazione delle attività consiliari delle settimane successive. "Procederemo con il via libera alle misure urgenti sugli enti territoriali intermedi - ha affermato il presidente Scalzo - che si sono rese necessarie alla luce del più complessivo riordino delle materie che attengono alle autonomie locali per effetto della legge 56 che ha ridisegnato confini e competenze di città metropolitane, province, unioni e fusioni di Comuni. Inoltre, in considerazione dell'emergenza immigrazione che rappresenta uno dei temi di maggiore attualità politica nel Paese e in Europa, abbiamo ritenuto doveroso accogliere la richiesta di un dibattito che ci è pervenuta da diversi colleghi consiglieri. Il mio auspicio - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - è che l'Assemblea si renda protagonista di un momento di riflessione alta su un problema che tocca da vicino ciascuno di noi, nel difficile equilibrio tra la salvaguardia della sicurezza interna e i doveri fondamentali della solidarietà sociale e del concreto sostegno umanitario nei confronti di decine di migliaia di richiedenti asilo".

Consiglio regionale, undici i punti all'ordine del giorno per martedì e mercoledì

Undici i punti all’ordine del giorno del Consiglio regionale che si riunirà martedì 21 aprile con inizio alle ore 12,00 e con prosecuzione mercoledì 22, sempre allo stesso orario. I lavori si apriranno con l’approvazione di tutti i provvedimenti per definire la manovra di Bilancio 2015-2017: “Documento di Programmazione Economico Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR); Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2015; “Legge di stabilità regionale”; “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017” e  “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2015". Inoltre, il Consiglio regionale esaminerà il programma delle attività per l’anno 2015 e relativo fabbisogno finanziario del Corecom e la proposta per la formazione di una short list per la selezione di esperti giuridico-legali da assegnare alla struttura dello stesso organismo. L’Aula dovrà anche designare tre consiglieri regionali per il Comitato di Coordinamento istituzionale e procedere all’elezione di altri tre consiglieri regionali per la costituzione della Consulta regionale della cooperazione. Tra i punti all’ordine del giorno, anche due mozioni; la prima, a firma del consigliere regionale Graziano, contro il rischio di soppressione del Corpo Forestale dello Stato come forza di polizia specializzata nella tutela dell'ambiente, del territorio, del patrimonio agro-alimentare e della biodiversità; la seconda, a firma del consigliere regionale Sculco, in merito ai problemi dell’aeroporto S. Anna di Crotone.

 

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