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Blitz di Alleanza Calabrese a Palazzo San Giorgio: esposto striscione "Verità per Agata Quattrone"

"Falcomatà e i suoi servitori chiedono verità di fatti accaduti in Egitto dimenticandosi di dare risposte sul malaffare che stanno, loro stessi, attuando nella città di Reggio Calabria e sulle spalle dei Reggini". Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese, mantiene alta l'attenzione sui casi controversi che stanno minando, giorno dopo giorno, le fondamenta di un'Amministrazione Falcomatà che stenta, dimostra debolezze una dietro l'altra ed arranca zavorrata dall'assenza di peso politico specifico. "Nascondendosi dietro maschere ipocrite - punta l'indice il massimo esponente del movimento autonomista - che fanno da corollario alla becera propaganda mandata in onda dai comunicati fotocopia messi in bocca ai suoi assessori e consiglieri dagli spin doctors di Palazzo San Giorgio. Spazzatura, non differenziata, putrescente, esposta senza ritegno e senza dignità alla cittadinanza.  Continua Falcomatà a nascondersi dietro uno striscione esposto dal balcone del palazzo di Città, per celare maldestramente le mancate risposte ai Reggini. Parole, retoriche, trite, stanche, fuorvianti, viscide, petalose. Reggio ha bisogno di altro. Reggio vuole sapere la verità sulle persone che la amministrano. Reggio vuole la verità per Agata Quattrone. Reggio vuole la verità per Giuseppe Falcomatà.  Reggio vuole sapere cosa deve restituire il Sindaco alle lobbies che lo hanno votato. Reggio vuole chiarezza, trasparenza e legalità. Reggio vuole che la Procura della Repubblica inizi a frequentare piazza Italia. Le pedisseque riunioni di gabinetto  del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica ormai i cittadini hanno capito che non hanno alcun senso. Reggio vuole che il Prefetto inizi a uscire dal palazzo e che inizi a guardarsi intorno. E forse ci sarà un domani per Reggio. Forse…Alleanza Calabrese nel chiedere verità per Agata Quattrone, la smart assessora/consulente a pagamento, chiede al sindaco Giuseppe Falcomatà un minimo scatto d’orgoglio e rassegnare le dimissioni, per manifesta incapacità di guidare una città come Reggio Calabria. "Per inciso - è l'affondo finale di Vacalebre - ricordiamo che lo stesso sindaco si sta continuando a fasciare della bandiera della legalità e della trasparenza, camminando a testa alta, a piedi scalzi, con l’auto di servizio e parcheggiando in divieto di sosta".

 

L'amara ironia di Alleanza Calabrese: "Falcomatà apre gli orti urbani a Reggio Calabria"

"Alleanza Calabrese pur non aderendo alla iniziatiza 'mi illumino di meno', abbracciata dal Comune di Reggio Calabria nello spegnere ieri le luci, già da tre anni spente sulla Città, plaude alla nuova idea di Falcomatà sugli orti urbani". Si arma di amara ironia Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese per commentare, come plasticamente illustrato nella foto a corredo, l'indecente stato di abbandono in cui versa il verde pubblico a Reggio Calabria. "Tutto parte - insiste sul medesimo registro il massimo rappresentante di AC - dalla vigorosa battaglia del capogruppo PD, Antonio Castorina, sulla legalizzazione delle droghe leggere che sta portando avanti, da mesi, nella commissione Politiche sociali. Il Castorina ha affermato:'Il problema dell'utilizzo, della produzione e della vendita delle droghe leggere non può essere sottaciuto e va affrontato con il coraggio di una forza politica che ambisce ad aprire un ciclo politico di cambiamento. Serve avviare un percorso innovativo e riformista di conoscenza e informazione del tema in oggetto partendo dai primi gradi di istruzione'. Detto fatto. A Reggio Calabria nasceranno 1.000 nuovi orti urbani destinati alla coltura dell’erba. Alla luce di tutto ciò lo stesso, ha avviato un progetto pilota su viale Calabria, all’altezza del piazzale Botteghelle, in piena sintonia con il sindaco e l’assessore Zimbalatti, di cui oggi diamo testimonianza anche fotografica, abbinato alla nascita degli orti urbani e alle adozioni della aiuole. La Città si arricchisce di spazi verdi da coltivare, messi a disposizione dei residenti e del quartiere. Già a Sbarre si iniziano a vedere i primi frutti, anche se l’erba non ha raggiunto la giusta maturazione. Sbarre sorride, i pensionati sono lieti, le casalinghe sono più spensierate, i giovani marinano la scuola pur di essere presenti nel lavorare gli orti. Un intensa fragranza si erge dagli spazi verdi coltivati. Ogni giorno è un via vai di cittadini che concimano, innaffiano, rastellano. E le piantine crescono, crescono, crescono. Si sente un profumo diverso, la gente già sta preparando gli essiccatoi sulle terrazze e sono tutti pronti al grande raccolto. Il programma definitivo che sta per lanciare l’amministrazione comunale rientra nelle "Linee guida per la progettazione, l'allestimento e la gestione di orti urbani e periurbani", redatte dagli esperti di vari Dipartimenti delle Facoltà di Agraria di tutta Europa. Sarà data agli abitanti la possibilità di riscoprire il contatto con la natura e di coltivare la propria erba anche in città. Un'attività all'aria aperta che permette di coltivare erba a Km.0, senza intermediari. Sarà lanciato anche nelle scuole primarie per avvicinare anche i bambini all’ambiente dopo averli, obtorto collo, avvicinati alle unioni civili". Il bando - è la chiosa finale della nota ammantata di sarcasmo vergata da Vacalebre - sarà presto on line e per il curriculum non c’è problema… Se ne occupera l’assessore Quattrone".

 

Alleanza Calabrese tuona: "Le bugie di Falcomatà sono arrivate alla fase terminale"

"Mesi fa avevamo invitato Falcomatà e la sua Giunta a gettare la maschera. Lo hanno fatto, inconsapevolmente, mettendo in campo tutte le loro valenze e  rimanendo nudi nel Nulla, rappresentando il Nulla, parlando del Nulla". Non ci sono più attenuanti, e nemmeno giustificazioni, sostiene Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese, per l'Amministrazione di centrosinistra che alberga a Palazzo San Giorgio ormai da oltre un anno, arco temporale ampiamente sufficiente per  i primi bilanci, mettendone a nudo limiti e contraddizioni. "Falcomatà  - scrive il massimo responsabile del movimento autonomista - si sta dimostrando sempre di più un falso profeta, costruito in laboratorio, da una nomenclatura che ha governato l’Italia per decenni, facendo finta di essere paracadutata alla guida della città solo lo scorso anno, senza colpe passate, vergini immacolate della politica, salvatori di un territorio, a loro dire martoriato ed offeso. Sotto la guida dei mangiafuoco di turno i burattini hanno passato,  i primi dodici mesi, ad aizzare i reggini ed a piangere, a fare sopralluoghi ed a piangere,  a fare proclami e a piangere, a fare autoscatti con le scope in mano ed a piangere. Reggio, con loro,  sarebbe stata l’ombelico del mondo. Sarebbe diventata, grazie a Renzi ed Oliverio, la città di Bengodi, con alberi della cuccagna eretti ad ogni angolo dei rioni, a partire da quelli periferici. Solo che l’albero della cuccagna è spalmato di grasso, è unto, e più i reggini cercano di risalire la china, e vengono spinti sempre più in basso. Scivolano, scivolano, sempre più giù. E’ stata una burla, quella delle ultime Amministrative, che ha visto primeggiare il più burlone di tutti… Legalità, trasparenza, democrazia, inclusività, integrazione… Oggi queste parole risuonano nelle menti dei reggini come 'summa' del grande imbroglio". Per questo -tuona Vacalebre - affermiamo che Falcomatà è un falso. Ha preso in giro migliaia e migliaia di reggini sprovveduti ed incoscienti. Pensavano che le false aureole potessero essere tramandate, di padre in figlio. Le aureole, false,  sono immediatamente scomparse e sono rimaste solo le ciance. Bugie che sono arrivate alla fase terminale. Imbrogli a partire dal Miramare, ridotto a lounge bar privato. Pasticci a partire da Parco Caserta, ridotto ad essere spogliato delle attività che alimentavano parte dello sport reggino. False promesse a partire dalle società in house, che vede padri di famiglia giornalmente a questuare sulle scale del comune una possibilità di lavorare. Inciuci a partire dalla manutenzione stradale che vede i reggini, ad ogni metro percorso in macchina, in bicicletta o a piedi, districarsi tra mille perigli. Molte denunce Alleanza Calabrese ha fatto al procuratore De Raho in merito agli accadimenti in città dall’avvento del giovane principe. Non sono mai state prese in considerazione. Ne presenteremo un’altra. E poi un'altra ancora. Anche  perché le azioni di questa Amministrazione quotidianamente corrono sul filo della legalità e dell’imbroglio e stanno avvicinando Reggio sempre più sull’orlo del baratro economico, sociale e civile. Visto lo stato di degrado ed abbandono in cui Reggio Calabria sta annegando Alleanza Calabrese chiede che il prefetto Sammartino si faccia carico di avviare degli accertamenti su tutto ciò che riguarda tutta l’amministrazione comunale, dirigenti compresi.  Aspettiamo risposte urgentissime prima che i reggini scendano in piazza a tutelare da soli la loro dignità e i propri figli. Nessuno potrà dire non sapevamo nulla. Lo stiamo ripetendo da mesi e mesi. La Spallata è stato il primo e ultimo avviso che Alleanza Calabrese aveva inviato al sindaco, seguace delle ideologie del marchese del Grillo. E visto che parliamo di un nobile libertino romano e visto che i 'bravi' di Falcomatà usano spesso l’espressione romanesca 'daje'. Ricordiamo che a Roma il termine 'cazzaro' trae origine dalla parola cazzata che significa stupidaggine, fesseria, sciocchezza". "Il termine cazzaro - è il giudizio conclusivo espresso dal presidente di Alleanza Calabrese - è entrato negli ultimi anni anche in politica per indicare un bugiardo consolidato, cioè chi nella disputa politica cerca di prevalere raccontando cose del tutto inventate o che non appartengono alla realtà quotidiana… Stiamo parlando di Falsomatà.  

                                                                               

                                           

 

Alleanza Calabrese sarà presente a Platì "contro i sepolcri imbiancati del PD"

"Come gli ipocriti che cercano di sembrare migliori nascondendo la loro vera essenza, i sepolcri si imbiancano per renderli meno brutti, ma nascondono sempre qualcosa - è il giudizio senza giri di parole di Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese - di corrotto e maleodorante,  dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume". Questo è il PD a Platì. Tanti cani - argomenta il massimo rappresentante del movimento autonomista - cercano di disputarsi una preda stanca, disillusa, sanguinante, illusa, umiliata e martoriata dalla politica.  Sezione PD aperta ed immediatamente chiusa. Sezione aperta senza tesserati. Sezione aperta con i vertici nazionali, regionali e provinciali e poi abbandonata. Sezione aperta senza tesserati. Il nulla. Il nulla che segue la politica nazionale degli annunci, roboanti, ridondanti e tristi. Carticella vince… Carticella perde… A Platì vince il PD e Oliverio, ma perdono i cittadini. Loro, i cittadini, avrebbero fatto sicuramente a meno del passaggio televisivo della Leopolda per essere additati come incapaci di darsi una amministrazione. Esposti al ludibrio di una nazione che ha recepito il messaggio che la sinistra ha fatto passare. Il PD interviene sui media perché da soli i Platiesi non sono capaci e non vogliono la presenza dello Stato. Platì, dopo i commissari governativi, per essere governata ha bisogno di una badante democratica, legalitaria ed antimafia.  La Giovanna d’Arco 'de noartri', elsa in pugno, si è stabilita in paese avendo avuto una illuminazione dalla divina provvidenza per riportare le cose al proprio posto.  Le ricamatrici a ricamare, le pecore all’ovile, i caschi in testa ai ragazzini in moto, l’acqua nelle case, la spazzatura nei cassonetti, le frittole nella 'caddhara'. 'Tri pila avi u porcu…  'U porcu avi tri pila…' Domanda… Quantu pila avi u porcu???  I problemi finiranno grazie alla pulzella di Orléans e la rampa di lancio per la futura onorevole è pronta…  Ma… Rewind… Le nostre rudi falde montane pagano pegno da decine e decine di anni. Un pegno chiamato sottomissione al potere".  "Gira la ruota e la freccia, segno di gravida sventura, ogni volta - prosegue Vacalebre, come un fiume in piena - si ferma sempre  in Calabria. Passano gli anni e queste terre, sempre vilipese dal centralismo romano, attendono solo una ciclica calamità naturale o indotta si chiami ‘ndrangheta, alluvione, terremoto, vessazione, malcostume.  La tipologia non è importante. Tanto comunque arriva. Serva Calabria, servi Calabresi. Serva Platì, servi Platiesi. La politica intimamente ha bisogno di servi. Servi consapevoli e servi indotti. I servi consapevoli, ubriachi di un’idea cercano, costi quel che costi, di contribuire a farla affermare e conoscere. I servi indotti sono quelli obbligati dal bisogno, dalla precarietà, dalle contingenze a perorare comunque una causa anche se ne disconoscono il valore o l’essenza intima. I servi consapevoli sono delle persone strane. Da additare perche traggono linfa da un qualcosa che la maggior parte dei Calabresi non riescono a decifrare. Questo qualcosa si chiama morale, si chiama identità, si chiama autonomismo, si chiama regionalismo. Si chiama essere consapevoli di struggersi per recuperare il futuro dei propri figli. I servi indotti, d’altro canto,  non sono da biasimare. L’abitudine ci ha reso tutti tali. I bla-bla.bla hanno invaso per anni tutti i lembi del territorio calabrese, senza trascurare l’ultima 'timpa sperduta'.  Il culto dell’apparire e non dell’essere, ultimamente, dopo aver contaminato grazie a Renzi, l’Italia intera arriva anche nel profondo sud passando per Reggio Calabria, grazie ad un altro esteta del venerazione della propria persona come Falcomatà, fino ad arrivare nel cuore dell’Aspromonte".  "Oggi i Platiesi, Platioti, Tamarri, Mafiosi si ritrovano - sostiene l'esponente di AC - in un contenitore esplodente che li ha visti sulle televisioni nazionali come animali che non hanno la capacità di darsi un percorso.  Un cammino che potrebbero, dovrebbero compiere da soli.  Ma la badante inserita dai vertici nazionali, regionali e provinciali del PD li ha bloccati. Alleanza Calabrese sarà presente a Platì alle prossime amministrative.  Offrirà il proprio simbolo e la propria lista ai cittadini.  Nel rispetto delle peculiarità che ha visto nascere AC  e nella consapevolezza che il Popolo Calabrese non ha bisogno delle Bindi di turno per riuscire a togliere la testa dalla sabbia offre i propri uomini e i propri ideali ai cittadini di un territorio che continua ad essere imbavagliato davanti ai diktat dei potenti di turno. Nel novembre 2014 Platì ha votato compatto con il 77,55 % Oliverio. Il Pd ha recepito dopo le elezioni che Platì è mafiosa, che è un luogo dove non esiste la legalità e che ha bisogno di aiuto da parte dei democratici, dimenticandosi di chi ha votato in massa il suo governatore.  Alleanza Calabrese sarà presente a Platì proprio per questo.  Questa terra non ha bisogno di migranti della politica in cerca di palcoscenici. Alleanza Calabrese darà la possibilità ai cittadini platiesi che non si riconducono a queste modalità di vita sociale, culturale ed amministrativa di stringersi intorno ad un simbolo, che devono fare proprio, perché è l’unico che riconosce ai Calabresi la possibilità di governarsi, autodeterminarsi e regolamentarsi.  La Calabria non dovrà mai più avere bisogno di comandi romani per trovare il proprio cammino vitale. Un percorso che possa aiutare i nostri figli, i nostri nipoti, il nostro futuro". "Alleanza Calabrese - assicura Enzo Vacalebre - sarà presente in tutti i lembi che avranno bisogno di una sincera e leale presenza. Auguri a tutta la Calabria ed a tutti i Calabresi liberi". 

 

Il percorso di Alleanza Calabrese verso il futuro, "Oltre destra e sinistra: il socialismo fascista"

Continua con un altro tassello, la presentazione del saggio di Roberto Mancini, "Oltre destra e sinistra: Il socialismo fascista", la serie di incontri che il movimento autonomista Alleanza Calabrese sta realizzando nella ricerca continua di riportare la politica sul territorio. "E il convincimento, dai più ritenuto irrazionale, che lo si può fare - secondo quanto sostiene il presidente Enzo Vacalebre - solo ripartendo dalla nostra storia e dalla nostra cultura". L’appuntamento, unico in Calabria, è per sabato 28 novembre, nel salone dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, a piazza Italia, alle ore 17,30. Mancini, studioso di storia contemporanea, dal Risorgimento al Fascismo, è stato per oltre trent’anni professore di storia e filosofia in un prestigioso liceo romano, unendo la passione per l’insegnamento ad una intensa partecipazione in chiave ideologica alle vicende della politica italiana. Laureatosi con il professor De Felice, è stato  suo assistente nel periodo in cui l’insigne studioso insegnava alla Sapienza Storia dei partiti politici. Ha lavorato negli anni settanta alla "Rivista militare" e ha fatto parte della Consulta Nazionale della Scuola alla Camera dei deputati. Molte conferenze su importanti temi del nostro tempo l’hanno visto protagonista nel corso della sua esistenza. Ha partecipato a diverse trasmissione televisive. Ha scritto due romanzi storici: "Il sopravvissuto", che la critica ha definito un romanzo crudo, avvincente e provocatorio di un fascismo impossibile, che "rimette in discussione settant’anni di storia della piccola Italia, regno glorioso ormai teatro di squallide marionette" e, insieme a Mario Michele Merlino, "La guerra è finita", storia di due ragazzi arruolatisi nella X Mas all’interno del battaglione "Lupo", per i quali la guerra non potrà mai finire. In "Oltre destra e sinistra: Il socialismo fascista", dove il comune denominatore è un filo rosso che lega tutti gli avvenimenti di un fascismo rivoluzionario, pur da uomo di parte, "evidenzia costantemente- è la sottolineatura di Vacalebre - la sua onestà intellettuale". L’autore descrive, nell’ultima sua opera, "l’Italia proletaria e fascista", come lo stesso Mussolini  dichiarò il 10 giugno del 1940, la sua Italia. E la descrive con mente storica e anima militante. "Insomma - spiega il leader del movimento autonomista - c’è il fascismo, contrario ad ogni cambiamento ed un fascismo non conforme, irrispettoso e rende ribelle che vuole emergere. Il fascismo libertario di Berto Ricci, il fascismo capace di rappresentare una sua visione del mondo, della Scuola di Mistica Fascista, il fascismo socialista della giustizia sociale e dei diritti ai lavoratori di Nicola Bombacci, il fascismo di Giovanni Gentile che mette il lavoratore al centro della propria essenzialità. Insomma 'Oltre destra e sinistra: il socialismo fascista' è questo e altro e al di là di…" 

 

Reggio si riappropria della piazza, sabato "La Spallata" : presentato l'evento di Piazza Italia

Moderato da Franco Germanò, l'incontro con i giornalisti convocato per stamane dagli organizzatori de "La Spallata" è servito ad illustrare ed anticipare i temi che saranno il piatto forte dell'iniziativa, voluta da associazioni, movimenti e partiti di centrodetra, in programma sabato pomeriggio alle 18, a Piazza Italia. "La scintilla", come l'ha definita il consigliere comunale di Forza Italia, Massimo Ripepi, con cui accendere il fuoco di una città che non si sente sostenuta, hanno detto gli ideatori della manifestazione, da un'Amministrazione Comunale debole, prima di tutto, politicamente. Il quadro drammatico è stato disegnato in apertura da Germanò, dirigente di Reggio Futura, che si è concentrato sulle ingenti risorse economiche andate perse per l'inadeguatezza della squadra di governo cittadino, sul livello massimo raggiunto dalla pressione tributaria comunale e sulla evidente mancanza di servizi a beneficio dei cittadini. Il silenzio assordante di Palazzo San Giorgio di fronte alle saracinesche abbassate di esercizi commerciali storici che in questi giorni stanno chiudendo i battenti è la cartina di tornasole di un ripiegamento verso un passato che si immaginava ormai lontano. Il puzzle di criticità, esplose per assenza di una guida salda, si è rivelato un assist perfetto per gli interventi successivi, a partire da quello di Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese, spesosi in prima persona nell'organizzazione di un appuntamento che, deliberatamente, punta a riappropriarsi della piazza, uscendo dagli angusti perimetri dei luoghi chiusi in cui la politica diventa asfissiante ed incapace di respirare a pieni polmoni l'aria pura dell'interesse collettivo. A fare gli onori di casa nella sala Biblioteca del Palazzo che ospita la Provincia di Reggio Calabria è stato Antonio Eroi, presidente del Consiglio provinciale, presente, tuttavia, in veste di rappresentante di Forza Italia. L'esponente "azzurro" ha posto l'accento sull'ormai imminente istituzione della Città Metropolitana, rimarcando l'impreparazione con cui la maggioranza guidata da Giuseppe Falcomatà si sta avvicinando a questo appuntamento cruciale per il futuro. Pure da parte sua, come da coloro che lo hanno preceduto, è arrivato l'invito a considerare "La Spallata" come il prodromo di una fase tutta tesa all'individuazione costruttiva di proposte capaci di tirare fuori dal pantano la città. Difficoltà che attanagliano Reggio, perché, ha detto Ripepi con una metafora calcistica, "affrontiamo  la Champions League con una squadra di livello molto più basso di quelle di Lega Pro". Tommaso Iaria, presidente di P.A.C.E., ha, invece, rimarcato le caratteristiche positive che rendono unica, nel panorama nazionale, l'ormai prossima Città Metropolitana: dal Parco dell'Aspromonte al porto di Gioia Tauro. A fronte di questi elementi propri del territorio compreso nel nuovo ente di governo, Iaria ha posto in risalto gli atti di "brigantaggio amministrativo" che contraddistinguono, a suo dire, l'azione quotidiana dell'Amministrazione Falcomatà. Anche Giuseppe Guarnaccia, in rappresentanza di Destra Popolare, e Giuseppe Quattrone (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale) hanno elencato le ragioni che spingono alla partecipazione a "La Spallata", dando appuntamento per sabato pomeriggio. L'esponente di FdI, peraltro, ha colto l'occasione per fare appello all'unità del centrodestra, pur nella ricchezza delle sigle che lo compongono e quella di domani, non c'è dubbio, è un'opportunità straordinaria per l'avvio del percorso auspicato da Quattrone. Sarà quello il momento propizio per scendere nel dettaglio dei dieci mesi di "disastri ed imbrogli", come si legge nella locandina, messi in atto da una "sinistra che ha distrutto la  città". In conclusione un episodio, a suo modo sintomatico: Vacalebre rientra agitando soddisfatto un pezzo di carta. Altro non è che il permesso rilasciato dal Comune per la realizzazione del palco in Piazza Italia, ma per ottenerlo è stato necessario che trascorressero almeno dieci giorni. Anche un semplice foglio, nel 2015 a Reggio Calabria assume il profilo di una vera e propria conquista. 

Vicenda Mafia Capitale, Alleanza Calabrese si scaglia contro i parlamentari calabresi: "Codardi"

"Abbiamo aspettato qualche settimana dalla conclusione della vergognosa  vicenda  del Comune di Roma nella speranza di ascoltare il pensiero di qualche  illuminato rappresentante del popolo calabrese".  Inizia così un comunicato trasmesso da Alleanza Calabrese, a firma del presidente Enzo Vacalebre. "L’attesa è stata vana ed estenuante. Nemmeno la stagione estiva, il ritorno al mare, la festa della Madonna hanno sortito l’effetto sperato: i parlamentari eletti in Calabria, eccetto qualche rarissima eccezione, non sono intervenuti sulla vicenda Mafia Capitale, per stigmatizzare - si legge nella nota - l’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni della nostra comunità da uno Stato che nei confronti di Reggio ha assunto sempre comportamenti  da canaglia: per il capoluogo così come per lo scioglimento del Comune. Eppure sarebbero dovuti insorgere all’unanimità per evidenziare il doppiopesismo dell’azione politica del Governo. Prendiamo atto, con rammarico, del silenzio sconcertante di quel manipolo di nominati, frutto di una legge elettorale che penalizza il territorio, premia i 'raccomandati di partito', e ha distrutto il principio della sovranità popolare su cui si fonda la nostra Costituzione. Non un accenno,  da parte  di quell’armata brancaleone, di cui fanno parte componenti della Commissione Antimafia, ex magistrati, principi del foro, contornati da quel manipolo di personaggi in cerca d’autore tutti intenti solo a salvaguardare le proprie terga  sulle poltrone. Non una parola su  una vicenda, che non riguarda una sola parte politica,  ma un'intera comunità e che, soprattutto, attiene a principi di giustizia ed  equità.  Non un intervento da parte di quel Ministro diventato ormai 'la macchietta' della  politica italiana, pronto a trovare la soluzione giusta per Roma e quindi salvaguardare  il 'padrone' Renzi.  Proprio lui, quell’Angelino Alfano che, da ministro sta con i forti e abbandona i deboli,  da ministro tutela la Capitale e trascura i territori del Sud, quelli, in teoria di sua  origine e che dovrebbe maggiormente proteggere ed aiutare. Il loro silenzio non lascia spazio ad interpretazioni di sorta.  Delle due l'una:  o condividono lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria e tutti i danni arrecati dallo stesso, e quindi hanno il dovere di dirlo ai reggini e di spiegarne le motivazioni, oppure, stretti dalla paura di essere ricattabili, hanno scelto il silenzio per  evitare possibili ricadute sul loro futuro in politica. "Una posizione - secondo Enzo Vacalebre -molto ambigua e, se permettete, anche codarda. Qualcuno dovrà risarcire i reggini.  Qualcuno dovrà risarcire Reggio Calabria".

 

Alleanza Calabrese si espande: Vincenzo Caravona commissario a Marano Marchesato

"Sono stato sempre un incallito missino, una questione di famiglia. Da ragazzo ho aderito  al Fronte della Gioventù, seguendo la linea di Giorgio Almirante, e dopo la svolta di Fiuggi del 1995, estremamente deluso dalla scissione, non ho trovato quella identità politica, figlia della continuità degli ideali trasmessici. Ho pur tuttavia seguito le vicende dei tanti partiti d'area costituitisi negli anni a venire. La mia adesione ad Alleanza Calabrese è dovuta allo sconfinato amore per la mia Calabria e dalle idee di destra sociale di cui mi sono nutrito sin dalla gioventù". Così ha esordito Vincenzo Caravona, commissario di Alleanza Calabrese della sezione di Marano Marchesato, comune di 3.500 anime della dorsale cosentina. La nomina proposta all’ufficio di presidenza del partito dal segretario regionale Giuseppe Scordo, è stata all’unanimità approvata dai componenti. Un passo importante per il movimento che vede, giorno dopo giorno, accrescere l’interesse intorno al proprio progetto politico che vede la Calabria - è scritto in una nota - non più succube della dittatura politica imperante oggi, ma artefice della propria sovranità, valorizzazione e sviluppo". Di questo contesto entra a far parte Caravona, perito agrario, che continua, "non potevo che scegliere l'unico movimento politico lontano dai centralismi, troppo spesso salottieri e soprattutto lontano dagli ordini degli attempati colonnelli e di giovani rampanti. Troppi in questo particolare periodo, troppi per i miei gusti. Ringrazio per l’incarico tutto il partito di cui mi onoro di far parte. La destra libera, libera la destra era, è, e rimarrà sempre il mio motto".  "Da ottobre inizieranno i seminari politici in giro per la Calabria", interviene Enzo Vacalebre, "che andranno a legittimare la veridicità della via intrapresa da Alleanza Calabrese attraverso una totale apertura e disponibilità verso il mondo giovanile, da preparare con una formazione atta a sostituire i vecchi schemi ed i vecchi personaggi che sovrastano, oggi con il loro peso imbarazzante, la libertà del confronto politico.  I contenuti degli incontri saranno prettamente politici e mireranno alla crescita intellettuale giovani e della base che si ispirano alla destra, con l’obiettivo di scardinare tutto uno status di conservatorismo elettorale che vede le forze nuove e sane rimanere, per anni, alla finestra, senza poter essere parte integrante e propositiva della società. Da parte nostra giunga a Vincenzo Caravona, agli iscritti ed ai simpatizzanti della sezione di Marano Marchesato e dei comuni limitrofi, l’augurio di buon lavoro perché il territorio ha bisogno della loro fattiva presenza". 

 

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