Consiglio Regionale: capigruppo di centrodestra abbandonano l'Aula per protesta

"E’ dall’inizio della legislatura che si attende una  seria seduta sul 'question time’' rispetto a quesiti importantissimi che riguardano settori strategici come l’economia, la sanità, i trasporti, il lavoro, l’ambiente, l’agricoltura. Però, nonostante la convergenza di tutti i gruppi sull’importanza di svolgere il 'question time', la seduta odierna è stata fallimentare,  sia dal punto di vista organizzativo che politico ed istituzionale. L’assenza del presidente Oliverio e di molti assessori dimostra il totale disinteresse per le questioni reali sollecitate peraltro da molto tempo con le interrogazioni e rappresenta un grave limite del ruolo e delle prerogative di vigilanza e controllo proprie dei consiglieri e dell’Assemblea legislativa. Inoltre, la mancanza del numero legale per responsabilità del centrosinistra conferma il forte disagio di una maggioranza che va avanti alla giornata con fibrillazioni che si avvertono in tutte le latitudini e che non consentono l’agibilità di governo necessaria per fronteggiare le sfide che una regione debole come la nostra deve affrontare".  Lo sostengono i capigruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò, della Casa delle libertà  Francesco Cannizzaro, del Gruppo Misto Fausto Orsomarso e del Ncd Giovanni Arruzzolo che hanno abbandonato l’Aula.           

 

Nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, Arruzzolo presenta una mozione

“Le questioni giudiziarie che hanno interessato la ‘Tecnis’, società appaltatrice del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro,  non possono e non devono pregiudicare e tanto meno fermare la realizzazione dell’opera. Al tal fine, per fare chiarezza sullo stato dell’arte e fare in modo che si superi la fase di stallo, invitando la politica alle sue responsabilità, presenterò una mozione in Consiglio regionale”. È quanto afferma il capogruppo del Nuovo Centro Destra alla Regione Giovanni Arruzzolo che continua: “Emergono due profili di grande interesse strettamente collegati: da una parte, il rispetto degli impegni presi quale risposta alle esigenze di un’intera collettività esige che si chiuda il cerchio intorno alla realizzazione dell’opera e vengano completati gli ultimi passaggi; dall’altra, questione centrale, la dignità del cittadino da salvaguardare attraverso un servizio sanitario che risponda al bisogno di tutela e di cura della salute e che preveda prestazioni qualificate. L’obiettivo, in questo caso, è che finalmente si riconsegni ai cittadini quella fiducia verso un sistema che, negli ultimi anni, è mancata e che diventa ‘conditio sine qua non’ per frenare il fenomeno della mobilità passiva che tanto incide sul bilancio regionale”. 

Vandali hanno devastato un anfiteatro in Calabria

"E’ davvero sconcertante dovere constatare la brutalità e l’accanimento con cui è stato devastato l’anfiteatro di Anoia. Un’azione che ha colpito innanzitutto i cittadini, prima ancora che le istituzioni". E’ quanto afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare del Ncd a Palazzo Campanella, Giovanni Arruzzolo. "La furia, quasi iconoclasta – continua Arruzzolo – con cui i vandali hanno agito evidenzia un comportamento talmente distruttivo che deve fare riflettere. Il disprezzo con cui è stato quasi cancellato un agorà, un luogo deputato alle manifestazioni culturali ed al confronto civile, è indice di quanto sia necessario battersi quotidianamente per far maturare le coscienze e le sensibilità individuali e collettive per non disperdere le ragioni del vivere comune. Al sindaco Demarzo ed ai cittadini di Anoia va la mia solidarietà e quella del gruppo consiliare che presiedo, e l’impegno per lavorare insieme affinchè quel luogo pubblico sia restituito alla sua piena funzionalità in brevissimo tempo e possa simbolicamente  rappresentare un modo di vivere alternativo a chi sa dispensare solo violenza e mentalità gretta e irresponsabile".      

 

"Bisogna limitare l’uso di alcol fra gli immigrati della tendopoli di Rosarno"

"L’impegno del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, del prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino e del Presidente della Regione, Mario Oliverio, per assicurare  condizioni minime di civiltà agli immigrati che vivono nella tendopoli di Rosarno,  esprimono la ferma volontà dello Stato e delle istituzioni di affrontare tale emergenza in maniera legalitaria e umana". Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare del Ncd a Palazzo Campanella, Giovanni Arruzzolo. "Le recenti iniziative delle forze dell’ordine, inoltre, coordinate dalla magistratura per combattere il caporalato, evidenziano l’impegno del Governo per arginare un fenomeno i cui esiti aggraverebbero ulteriormente  l’immagine negativa della nostra terra. In questo quadro – sottolinea Giovanni Arruzzolo -  spicca l’opera diuturna delle strutture della Chiesa cattolica pianigiana, con in testa i suoi vescovi, alle quali va tutto il mio sostegno convinto, per assicurare solidarietà e vicinanza a chi, per ragioni e responsabilità che originano spesso al di là dei nostri confini nazionali,  fugge da guerre e fame per cercare una speranza di vita in Italia ed in Europa. Tutto ciò – prosegue Arruzzolo – non per aggiungere denuncia a denuncia cui spesso è seguito poco o niente sul piano dei fatti, ma per sottolineare la concreta e sincera preoccupazione al fine di spegnere sul nascere ogni incomprensione o attrito che sia tra le diverse etnie o con la comunità locale, e per governare processi sociali che non sfocino più in situazioni simili conosciute, purtroppo, qualche anno fa. Certamente non bastano né  gli scongiuri, né le buone intenzioni dei singoli, ma occorre che lo sforzo dello Stato centrale e delle istituzioni regionali si traduca in un’unica direzione di marcia e di obiettivi, rendendo così netto l’operato e la qualità degli interventi. Il Nuovo centrodestra in Calabria – afferma Giovanni Arruzzolo – è assolutamente d’accordo con il ministro Alfano, le cui valutazioni sono abbastanza evidenti in tutte quelle azioni che la prefettura di Reggio Calabria sta approntando da tempo, monitorando quasi quotidianamente la particolarità della situazione rosarnese. Il canale umanitario per fronteggiare tale emergenza, coordinato dal prefetto Sammartino, è da sostenere proprio perché decine di essere umani, tra cui tante donne e bambini, siano trattati come tali e sia loro garantito un livello minimo di accoglienza. Rosarno e la Calabria sono terre civili e democratiche, e la comunità rosarnese, che è un avamposto del Paese dinanzi alla tendopoli, non può essere lasciata da sola a gestire un impatto sociale così rilevante e con equilibri davvero precari. Nei giorni scorsi il presidente Oliverio ha manifestato gli intendimenti della Regione, adesso è necessario rapidamente che tutta quell’area sia attrezzata ed infrastrutturata civilmente, potenziandone i servizi, elevando così gli indici di prevenzione, sicurezza e controllo. Dobbiamo infatti trarre esperienza da quanto avvenne cinque anni addietro, agli scontri di piazza a livello di guerriglia, ed una intera città messa sotto scacco dall’esplodere  improvviso di tensioni i cui segnali erano però abbastanza evidenti. La crisi dell’agrumicoltura, nel caso odierno, unica fonte di reddito per produttori, commercianti e lavoratori agricoli, può innescare incomprensioni e reazioni che vanno intercettate, prevenute e canalizzate nei giusti alvei, magari intensificando i controlli come misura di prevenzione, limitando l’uso e l’abuso di assunzione di sostanze alcoliche, purtroppo molto diffuse tra gli immigrati, impedendo quelle manifestazioni di esaltazione che condizionano i comportamenti delle persone e che incidono irrimediabilmente ed in modo negativo il rapporto tra i cittadini e gli immigrati. E’ un lavoro arduo – conclude Giovanni Arruzzolo – e l’obiettivo non può essere mancato".    

 

Decine di milioni di api calabresi uccise da un'infestazione

"E’ uno scenario denso di pericoli, quello che si sta addensando sull’apicoltura calabrese e in particolare della Piana di Gioia Tauro". Lo afferma in una nota il presidente del gruppo consiliare del Ncd, Giovanni Arruzzolo. "L’infestazione da 'aethina tumida' che colpisce oramai gli alveari di tutta l’area di Gioia Tauro e dei Comuni limitrofi, ha compromesso seriamente questa fonte di reddito uccidendo, secondo le prime stime dei produttori, decine e decine di milioni di api, nonostante che nel 2014 la Regione avesse ordinato la distruzione col fuoco degli alveari colpiti. Qui non si tratta soltanto – afferma Arruzzolo – di un problema di sostegno economico e finanziario agli apicoltori che comunque rischiano il blocco totale dei contratti di fornitura che ne deriva, quanto la messa in discussione di una filiera produttiva di eccellenza, biologica e altamente specialistica, che verrà cancellata se non si provvederà con i mezzi scientifici a debellare l’aethina tumida’. Nel corso del 2015, risultano una trentina le aziende di apicoltura colpite nel reggino da questo flagello, con la conseguenza che gli alveari distrutti sono oltre 3300. Un colpo duro per questa nicchia di economia che sembrava nuovamente avviata con successo da tanti nostri agricoltori dopo la crisi degli anni ’80. Io credo che la Regione – dice Giovanni Arruzzolo – debba immediatamente intervenire, sul piano scientifico e degli aiuti finanziari, chiamando alla collaborazione le strutture universitarie calabresi, le facoltà di Agraria, o altri pubblici come il Consiglio nazionale delle ricerche, con l’intento di debellare definitivamente il coleottero che sta invece dimostrandosi molto combattivo ed aggressivo. Per tali ragioni, credo sia necessario altresì chiedere l’intervento dei livelli ministeriali poiché bruciare tutti gli alveari non può essere l’unica soluzione, e tutto ciò in tempi brevissimi almeno per arginare il morbo entro limiti fisiologici e giusto il tempo di approntare le contromisure, chimiche o biologiche, che lo allontanino definitivamente dagli alveari".

"Ogni euro destinato alla Calabria sia effettivamente speso bene"

"La decisione del Governo e del Parlamento di abbattere i costi di ancoraggio nel porto di Gioia Tauro è un evidente segno di interesse strategico per la grande infrastruttura pianigiana". Lo afferma in una nota il presidente del gruppo consiliare di Ncd, Giovanni Arruzzolo. "Il mio e quello di Ncd – prosegue Arruzzolo – è naturalmente un giudizio politico di cui avvertiamo, con vera soddisfazione, le prospettive di una nuova e significativa svolta per il porto di Gioia Tauro. La ripresa, seppure faticosa, della domanda internazionale di beni e servizi e delle economie del Far East – sottolinea Giovanni Arruzzolo – insieme al raddoppio del passaggio di Suez, denotano chiaramente quanto ormai sia strategico per tutta l’area mediterranea il ruolo di Gioia Tauro. Finalmente, è il caso di dirlo, gli indirizzi di programmazione economica nazionali coincidono strategicamente con le prospettive della Calabria e del Mezzogiorno, seppure le distanze ed i ritardi da colmare permangono grandi. La valutazione mia e del gruppo consiliare che presiedo sull’operato di Governo e Regione – continua Arruzzolo – è strettamente legata ai fatti, alle iniziative legislative, in Calabria ed a Roma, che incidano davvero sul corso delle cose attuali e preparino le migliori condizioni per dare forza alle potenzialità della nostra terra, in un quadro di riferimento nazionale ed europeo che tenga conto delle nostre peculiarità e delle nostre eccellenze. Da qui ai prossimi mesi – prosegue Arruzzolo – ci saranno occasioni ed appuntamenti per valutare attentamente quanto si sta costruendo per rilanciare e qualificare la vitalità del porto di Gioia Tauro: dalla logistica, al retroporto; dal sistema degli assi di trasporto su gomma e ferrovia, fino alle necessarie ristrutturazioni lungo la linea ferrata Salerno - Reggio Calabria che ancora impediscono una effettiva velocizzazione delle merci e dei passeggeri e, quindi, una più lenta integrazione dell’economia calabrese con il resto del Paese e dell’Europa. Non basta, dunque, esprimere la soddisfazione temporanea per quanto il Governo sta producendo, ma – evidenzia ancora Giovanni Arruzzolo – vigilare affinché ogni euro destinato alla Calabria sia effettivamente speso bene, unica via per irrobustire le prospettive di crescita e liberare positivamente tutte quelle risorse, umane e materiali locali, senza cui ogni ipotesi di sviluppo rischierebbe di perdersi e trascinare con se anche la voglia di battersi per una prospettiva migliore che tantissimi calabresi invece hanno e che dimostrano quotidianamente con indicibili sacrifici e, talvolta, soffrendo per l’anacusia che i pubblici poteri del Paese hanno dimostrato per i drammi della Calabria".  

 

Più succo d'arancia nelle bevande: agricoltori calabresi euforici

"Esprimo sincera soddisfazione per la decisione della multinazionale San Pellegrino di evidenziare sull’etichetta dei suoi prodotti imbottigliati destinati al consumo umano la presenza minima del 20% di succo di frutta".  Lo dichiara il presidente del gruppo consiliare del Ncd, Giovanni Arruzzolo. Una battaglia in corso da decenni che ha visto impegnate le rappresentanze delle categorie agricole, osteggiata sempre dalle multinazionali del settore, che avevano penalizzato le nostre produzioni agrumicole provocando una crisi pericolosa, a rischio estinzione dei nostri prodotti e delle nostre aziende. E’ certamente un punto fermo – prosegue Arruzzolo – , un primo paletto che argina taluni strapoteri nazionali e internazionali sempre contro il Mezzogiorno e le sue produzioni tipiche, da cui far ripartire una efficace campagna di sostegno e di promozione dell’agrumicoltura della Piana di Gioia Tauro, indebolita non solo dagli effetti perversi di talune logiche di mercato, ma anche da annate meteo inclementi che ne hanno messo a dura prova la tenuta e la voglia di intraprendere degli agricoltori, in moltissimi casi, piccoli e medi proprietari terrieri che da quella terra hanno saputo estrarre negli anni reddito e dignità umana. Voglio anche esprimere il mio sostegno alla Coldiretti che in questi anni ha sempre combattuto una battaglia di principio e di verità sulla qualità dei prodotti agricoli destinati al consumo umano, un obiettivo che adesso inizia a prendere consistenza. In un’epoca in cui – dice ancora Giovanni Arruzzolo – e le conclusioni dell’Expo lo confermano, il genere umano tende a ritornare ai consumi agroalimentari compatibili con i cicli delle stagioni, accrescere la percentuale di succo naturale nelle bevande sospinge i prezzi ed il valore delle produzioni agrumicole verso livelli più accettabili dopo decenni di costanti disvalori, con le arance che non raggiungevano, o superavano in molti casi i sette centesimi al chilogrammo. Adesso – conclude Arruzzolo – dopo il momento della naturale euforia, è necessario che la nostra Regione, con le rappresentanze delle categorie produttive del settore, elabori quel necessario rilancio per mantenere le condizioni minime finalizzate al mantenimento dei fondi destinati all’agrumicoltura, stimolando le nuove generazioni a proseguire, con strumenti nuovi e migliorativi, il lavoro dei padri che ha garantito benessere a migliaia di famiglie per centinaia di anni".

 

"Drammatico il raddoppio del numero di calabresi poveri"

"Dal Rapporto Svimez emerge un Paese sempre più diseguale con un Mezzogiorno sempre più povero. Primeggia, purtroppo negativamente, il dato della Calabria, prima tra le regioni povere". Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare del Ncd, Giovanni Arruzzolo. "Il raddoppio della fascia di popolazione calabrese  scivolata nel gorgo della povertà  è un dramma di cui tutta la classe dirigente di questa regione deve farsi carico. Stiamo vivendo una realtà di straordinaria crisi che ha travolto non soltanto la struttura economica della Calabria evidenzia Arruzzolo -  ma sta intaccando in profondità la natura stessa del nostro essere comunità. Tutti i settori tradizionali del tessuto produttivo calabrese sono in ginocchio, a partire dall’agrumicoltura,  e non bastano certamente le pochissime eccellenze di nicchia ad innescare quei necessari effetti moltiplicatori che permettano in un lasso di tempo ragionevole di agganciare la congiuntura economica favorevole. Dall’analisi dello Svimez – prosegue Giovanni Arruzzolo – parte un allarme che è anche una sfida, ardua, se vogliamo, ma inevitabile. Un’indicazione che non concede alibi a chi ha la responsabilità di governo della cosa pubblica, alle istituzioni locali, soprattutto, che sono il primo interfaccia dei bisogni e delle difficoltà quotidiane di centinaia di famiglie. Da qui a fine anno – continua il presidente del gruppo del Ncd -  il Consiglio regionale e la Giunta devono dimostrare ai calabresi ed all’Italia che il cambio di passo c’è davvero, che stiamo mettendo in campo ogni sforzo che porti ad un risultato finalmente di segno positivo. Siamo consci dell’asfissiante quotidianità che ci impone di inseguire tutte le emergenze aperte e che si ripropongono di legislatura in legislatura senza soluzione di continuità, ma qui e adesso siamo tutti chiamati con grande spirito unitario ad innalzare i contenuti dell’iniziativa politico-istituzionale, di come costruire con il Governo centrale e l’Europa un rapporto costante, di reciproca fiducia, per allontanare lo spettro del disimpegno di centinaia di milioni di euro di Fondi comunitari, che servono non solo per ammodernare le grandi via di comunicazione di questa regione, per terra, mare e cielo, ma per irrobustire il collante sociale così messo a dura prova dalla mancanza sufficiente di reddito per fare fronte alle necessità giornaliere. Ecco perché – sostiene Giovanni Arruzzolo – diventa incomprensibile agli occhi di un’opinione pubblica così frastornata il vecchio balletto della politica, delle riunioni estenuanti che poco o nulla risolvono,anzi, avvelenano ulteriormente il rapporto tra l’uomo della strada e le istituzioni. Qui non si tratta più – afferma Arruzzolo – e lo dico con sincera preoccupazione, di come mediare tra opposti modi di vedere e di gestire il governo della Calabria, ma di aprire una stagione nuova che metta fine a taluni riti consunti della politica che la gente rifiuta in maniera chiara, aprendo le istituzioni tutte al contributo dei corpi democratici intermedi della società calabrese, a partire dagli Atenei, dal mondo delle professioni e della cultura, dai rappresentanti del mondo del lavoro, per una costruire un ‘Patto tra calabresi’ capace di condensare i punti nodali per aprire le strade allo sviluppo e valorizzare quello che sappiamo fare meglio, a partire dall’agricoltura e dalla montagna. Il Consiglio regionale – conclude Giovanni Arruzzolo – deve dunque riprendere la sua funzione di interlocutore privilegiato con la società civile calabrese e nazionale, di luogo naturale per elaborare indicazioni di lavoro agli imprenditori attraverso una seria programmazione di politiche economiche che orientino chi ancora ha forza e voglia di mettere in campo risorse, di scommettere sul futuro di questa nostra regione che mai come adesso necessita di una forte e determinata guida politica capace di spingerla verso un avvenire migliore".  

 

Subscribe to this RSS feed