Regione, Fratelli d’Italia dà il via alle audizioni in Commissione sanità

“Accolta la richiesta del gruppo consiliare regionale ‘Fratelli d’Italia’, di calendarizzare i lavori delle sedute per audire i vertici di Asp e Ao di tutta la regione, il dipartimento Sanità e le organizzazioni sindacali, da parte dei componenti della Terza Commissione consiliare Sanità e del suo presidente Michele Comito.

A partire dal 22 febbraio prossimo, inizieremo a discutere delle criticità che tormentano il comparto sanitario regionale. Cercheremo di capire inoltre, quali siano le priorità di intervento dal punto di vista politico ed amministrativo sulle strutture sanitarie e sulla sanità territoriale, in modo tale da far emergere un quadro più definito della situazione. Tante le emergenze con le quali il sistema sanitario deve fare i conti; pertanto, come già anticipato nei giorni scorsi, la Regione, attraverso il suo organo consiliare di riferimento, potrà iniziare ad istituzionalizzare l’attività di monitoraggio, controllo e proposta da portare eventualmente in Consiglio, nell’esclusivo interesse del raggiungimento dell’obiettivo di normalizzare e rendere efficiente la sanità calabrese.

Lavori delle sedute interamente propedeutici all’attività di riforma della sanità, fissata dal governo regionale del Presidente Roberto Occhiuto, nonché Commissario ad acta. Un impegno che mira ad avviare un complessivo percorso di risanamento, ormai inderogabile, per difendere il diritto ad una salute efficiente e di qualità per i nostri cittadini”.

Lo scrive in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Giuseppe Neri.

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Statale 106, per Fratelli d'Italia "Necessaria una discussione in Consiglio regionale per impegnare il governo”

"Necessario avviare una discussione nella prossima seduta del Consiglio affinché, la politica calabrese faccia fronte comune per chiedere al governo nazionale all’interno della sua agenda politica, di rendere prioritario il tema dell’ammodernamento della Statale 106.

Aprire un confronto nella massima Assise calabrese risulta improrogabile, perché oltre ad affrontare una questione di sicurezza stradale, la discussione certamente offrirebbe un’occasione di approfondimento di una prospettiva strategica per l’intera infrastrutturazione della Regione Calabria.

Un lungo elenco di vittime ha drammaticamente segnato la storia della strada statale 106, che si aggiunge ad un’atavica inadeguatezza infrastrutturale che non garantisce ai cittadini una mobilità sicura e scorrevole.

Dati che impongono purtroppo, ancora una volta, l’esigenza di considerare interventi mirati in Consiglio regionale. Perché è impensabile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr, e dunque la riqualificazione di un’arteria fondamentale come la Statale 106, per l’intera tratta calabrese, resterebbe ancora un obiettivo da raggiungere.

Condividiamo come gruppo consiliare Fratelli d’Italia, insieme al Consigliere Assessore Fausto Orsomarso e all’assessore Filippo Pietropaolo, la convinzione del Governatore Roberto Occhiuto, che, per far fronte alle criticità relative alla sicurezza stradale e alla percorribilità della 106, è indispensabile porre le condizioni affinché tutta la Statale Jonica sia progettata e realizzata come strada a due carreggiate, e dunque a quattro corsie.

Ma i costi complessivi di tale ammodernamento ammonterebbero a più di 4 miliardi di euro; risorse purtroppo che non saranno neanche parzialmente attingibili dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il Capogruppo Giuseppe Neri, ha sentito il Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, a cui ha espresso l’ intenzione di orientare un confronto nella massima Assise calabrese, che abbia connotati pragmatici e risolutivi, e dalla quale possa nascere un impegno politico ed istituzionale, affinché un intervento atteso da quasi un secolo, possa avere una definizione concreta per quella che rappresenta a tutti gli effetti un’emergenza infrastrutturale che riguarda la vita di migliaia di cittadini calabresi”.

Lo scrivono in una nota, i consiglieri regionali di ‘Fratelli d’Italia’, Giuseppe Neri, Antonio Montuoro, Luciana De Francesco.

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Neri (FdI): "Da Atreju, temi chiari e credibili. Giorgia Meloni è pronta a guidare il Paese"

"Si è conclusa la festa di Fratelli d'Italia, matrice identitaria e location di passione militante in grado di mobilitare l'agenda politica del Paese a Roma, in piazza Risorgimento, in una cornice 'alto valore simbolico, all'ombra della cupola di San Pietro" - queste le parole di Giuseppe Neri, Capogruppo Fratelli d'Italia della Regione Calabria.

"Giorgia Meloni ha tracciato la rotta; ha avvicinato migliaia di persone alla kermesse di Atreju, - e non solo addetti ai lavori - attraverso temi chiari e credibili, che hanno ben definito le linee programmatiche di una compagnia pronta a governare di questa nazione".

La nota continua: " Consolidare la galassia di valori dei conservatori ma anche dei cattolici, offrendo un tetto politico a coloro i quali possono usufruire nella centralità della famiglia, della libertà individuale, dell'educazione, dell'identità e soprattutto di un'azione sociale basata su un irrinunciabile principio della sussidiarietà".

Questi e tanti altri i temi che animano la bussola politica di FDI e che nell'occasione di Atreju sono stati riconosciuti e legittimatati da tutti, anche da altre forze politiche.

"In Calabria - rilancia Neri - saremo pronti a cogliere questa grande opportunità nella misura in cui saremo in grado di valorizzare i territori, esaltandone le competenze e rafforzandone la capacità di aggregazione, senza mai rinunciare al merito, grimaldello necessario attraverso il quale operare scelte che poter rafforzare e far crescere il partito, allargando il campo ad esperienze positive e qualificate che possano dare un contributo a questo percorso di crescita".

"E sulla scorta paradigma si fonda la consapevolezza di questo Fratelli d'Italia possa costruire classe dirigente in grado di governare il Paese, maturando un'offerta politica che risponda alle reali esigenze delle comunità, in un tempo in cui, i punti di riferimento vengono meno, e la liquidità dei valori non permette di ricucire lo strappo che i cittadini percepiscono nei confronti della politica. Fratelli d'Italia gode di quella credibilità capace di accorciare queste distanze che anni di governo di emergenza hanno prodotto; i tempi sono maturi perché l'Italia abbia un Governo di conservatori la cui proposta politica chiamata ed identitaria, sarà in grado di raccogliere le grandi sfide alle quali è il nostro Paese. maturando un'offerta politica che risponda alle reali esigenze delle comunità, in un tempo in cui, i punti di riferimento vengono meno, e la liquidità dei valori non permette di ricucire lo strappo che i cittadini percepiscono nei confronti della politica. Fratelli d'Italia gode di quella credibilità capace di accorciare queste distanze che anni di governo di emergenza hanno prodotto; i tempi sono maturi perché l'Italia abbia un Governo di conservatori la cui proposta politica chiamata ed identitaria, sarà in grado di raccogliere le grandi sfide alle quali è il nostro Paese. maturando un'offerta politica che risponda alle reali esigenze delle comunità, in un tempo in cui, i punti di riferimento vengono meno, e la liquidità dei valori non permette di ricucire lo strappo che i cittadini percepiscono nei confronti della politica. Fratelli d'Italia gode di quella credibilità capace di accorciare queste distanze che anni di governo di emergenza hanno prodotto; i tempi sono maturi perché l'Italia abbia un Governo di conservatori la cui proposta politica chiamata ed identitaria, sarà in grado di raccogliere le grandi sfide alle quali è il nostro Paese. Fratelli d'Italia gode di quella credibilità capace di accorciare queste distanze che anni di governo di emergenza hanno prodotto; i tempi sono maturi perché l'Italia abbia un Governo di conservatori la cui proposta politica chiamata ed identitaria, sarà in grado di raccogliere le grandi sfide alle quali è il nostro Paese.
Fratelli d'Italia gode di quella credibilità capace di accorciare queste distanze che anni di governo di emergenza hanno prodotto; i tempi sono maturi perché l'Italia abbia un Governo di conservatori la cui proposta politica chiamata ed identitaria, sarà in grado di raccogliere le grandi sfide alle quali è il nostro Paese".

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Rimozione manifesti pro vita a Reggio Calabria, Neri (FdI): "Gesto ingiustificato"

Rimozione coatta da parte di Falcomata dei manifesti pro vita: "Gesto ingiustificato"

È quanto dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri.

“Prima di esprimermi sul merito, mi soffermo nel metodo della questione che ha visto Falcomatà protagonista di un atto che non ha una razionale giustificazione. Il sindaco di Reggio Calabria, piuttosto che occuparsi dei problemi che affliggono la nostra città, sprofondata nei disservizi, ormai atavicamente lontani da una rapida e concreta risoluzione, decide in modo coatto di far rimuovere i manifesti delle associazioni pro vita - regolarmente affissi -  che promuovono una campagna contro l'aborto, e il cui messaggio secondo il sindaco sarebbe di violenza verso le donne. Nulla di più distante dalla realtà”

“Riferendomi al merito della questione - – aggiunge Giuseppe Neri - non solo da cattolico impegnato nelle istituzioni, ma come cittadino che dentro le istituzioni cerca di tutelare la libertà di espressione, penso che l'approccio di un sindaco su temi etici e che hanno un'inclinazione di orientamento morale, non può essere soggetto a posizioni ideologiche di parte.

Falcomatà non può permettersi, con pretesti strumentali dunque, di censurare chi la pensa evidentemente diversamente da lui; pertanto rinunci a cimentarsi nel goffo tentativo di imbavagliare chi porta avanti soprattutto una battaglia di civiltà a tutela e valorizzazione della vita. E della donna!”

“Nei manifesti non ci sono messaggi eversivi o di incitamento alla violenza, - conclude il consigliere di Fratelli D’Italia - anzi l'orientamento ideologico è esclusivamente rivolto alla sensibilizzazione contro la madre di tutte le violenze: l'aborto.

L’aborto è sempre una tragedia. Perché impedire la vita di un bambino è una tragedia.

Sia pur allo stato embrionale, fin dal momento del concepimento c’è un essere umano unico e irripetibile che prende forma nel grembo della madre.

La violenza invece la riceve la donna, con il favore di una legge contraddittoria e 'lontana dal tempo', che del 'nuovo figlio di questo mondo', né opprime il diritto di libertà!

Falcomatà ritorni sui suoi passi e chieda scusa!”

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Emergenza Covid, Neri (FdI) chiede di "Valutare se i dati dei contagi giustificano la zona rossa del quartiere Marinella di Bagnara"

“L'istituzione di zona rossa del quartiere Marinella di Bagnara (Rc) provocherà disagi oggettivi ad abitanti e commercianti, pertanto - dichiara il Consigliere regionale Giuseppe Neri - sarebbe opportuno definire la persistenza o meno, di un’effettiva esigenza di una ‘chiusura’ di un’area importante per il comune della Costa Viola”.

“Il numero di contagiati ‘Covid-19’ rispetto al numero di abitanti del quartiere, non giustificherebbe la decisione di istituire una ‘zona rossa’. Al netto delle dovute e legittime attenzioni per la salute dei cittadini, certamente in cima alle priorità di qualsiasi ordinanza o atto amministrativo - continua l’esponente di Fratelli d’Italia - occorre circoscrivere l’esistenza di uno status emergenziale tale da comportare la chiusura totale di un quartiere. Per il comparto commerciale, soprattutto a ridosso del periodo natalizio sarebbe un colpo tremendo, anche e soprattutto perché in quell’area, l’attività di esercenti e di realtà imprenditoriali, godrebbero di una boccata d’ossigeno dopo un anno di pandemia e relative restrizioni. Il Presidente Spirlì - conclude Neri - sulla scorta di dati recenti e aggiornati, valuti la possibilità, di rivedere il provvedimento".

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Scuola dell'infanzia vandalizzata ad Arghillà di Reggio Calabria, dura presa di posizione di Neri

“La furia devastatrice dei soliti ignoti, balordi senza dignità, della scuola dell’infanzia Arghilla’ - Salice lascia una profonda ferita nella coscienza di tutti noi”. 

Queste le parole del consigliere regionale Giuseppe Neri, in seguito agli atti vandalici subiti dalla scuola dell’infanzia Arghillà - Salice (RC).

“Purtroppo, non è la prima volta che l’istituzione scolastica ‘Radice Alighieri’ nel quartiere di Arghillà, è soggetta ad atti vandalici perpetrati da chi, con codardia, utilizza il favore delle tenebre per distruggere e deturpare quei luoghi accoglienti e formativi, adibiti ad ospitare la didattica dei bambini. In una scorribanda notturna devastati: l’attrezzatura per l’attività didattica, libri e materiale scolastico; anche banchi, sedie e armadietti distrutti dalla furia dell’ignoranza e della delinquenza”.

“Forse siamo di fronte - continua Neri - ad un atteggiamento di sfida, o semplicemente dinanzi ad un triste caso di noia esistenziale; sta di fatto che, vandalizzare e defraudare asili e scuole cittadine significa attaccare il patrimonio educativo e sociale, destinato alla crescita personale e valoriale delle future generazioni dell’intera comunità reggina”.

“Da cittadino, ancor prima che da rappresentante delle Istituzioni - conclude l’esponente di ‘Fratelli d’Italia’ - mi auguro che le Forze dell’ordine, di certo attivamente impegnate nella individuazione dei responsabili, riescano al più presto a consegnare alla giustizia i vigliacchi che si sono macchiati di un gesto così vile. Alla dirigente dell’Istituto comprensivo ‘Radice Alighieri’, Avv. Sapone, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico va tutta la mia solidarietà, certo che non si lasceranno scoraggiare dallo scempio registrato quest’oggi. Il mio concreto contributo di vicinanza non verrà meno”.

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Neri (MpC) ricorda la figura di Giulio Andreotti a cent'anni dalla nascita

“Giulio Andreotti è stato un uomo necessario al suo tempo. Il ventesimo secolo, con gli equilibri mondiali a seguito delle due grandi guerre, tracciati sulla carta a Yalta, con le contrapposizioni ideologiche drammatiche che non consentivano apparenti mediazioni, con l’urgenza di ricostruire intere nazioni travolte e distrutte dalla guerra e di rilanciarne lo sviluppo per abbattere le disuguaglianze sempre crescenti, è stato un periodo nel quale sembrava si camminasse sull’orlo del precipizio, la minaccia nucleare era sempre dietro l’angolo, le violenze di piazza e poi il terrorismo sembravano sempre sul punto di travolgere il paese e le istituzioni”.

Parte da qui, la riflessione, a cent’anni dalla nascita di Giulio Andreotti, del segretario-questore del Consiglio regionale Giuseppe Neri che prosegue: “In quel periodo e per quel tempo, Andreotti è stato un uomo necessario, perché tra i pochi a esercitare il ruolo di statista e a non inseguire il quotidiano tatticismo di partito. Uno statista immerso nella quotidianità che gli consentiva di mietere centinaia di migliaia di voti ad ogni tornata elettorale. Non sono stati, però, i voti ad avergli consentito di ricoprire tutti i ruoli istituzionali presenti nel nostro ordinamento, a eccezione di Capo dello Stato, e nemmeno le tessere di partito. Andreotti non si propose mai per il ruolo di segretario della Democrazia Cristiana che nella prima repubblica rappresentava il cuore vero del potere. Non erano nemmeno i presunti misteri che custodiva e i conseguenti ricatti che esercitava secondo un certo immaginario a tenerlo in piedi nello scenario politico. E, certamente, non era la forza della mafia o di qualche suo amico contiguo con la mafia a trascinarlo negli scenari nazionali e internazionali, come si tentò di balbettare giudiziariamente. Del resto, non fu certo Totò Riina a sceglierlo Presidente della Federazione Universitaria Cattolici Italiana prima e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo la laurea. Furono Mons. Montini, conosciuto poi con il nome di Paolo VI, e Alcide De Gasperi, sotto l’alto patrocinio di Papa Pacelli, e se vogliamo accogliere la vulgata, anche di suor Pasqualina che di Pio XII era la governante”.

Continua Neri: “Forse, l’unica descrizione che può dare una luce, anche se non completa, al personaggio e al ruolo esercitato, è quella di Francesco Cossiga “Giulio non è un Ministro della Repubblica italiana, nemmeno quando è a capo del governo, Andreotti è sempre stato dall’inizio il Segretario di Stato del Vaticano”. In realtà, Andreotti ha interpretato l’uomo indispensabile per quel tempo pieno di problemi e contraddizioni, dove le soluzioni e le convivenze nazionali e internazionali camminavano su un filo sottilissimo pronto sempre a spezzarsi ma che in realtà non solo non si sfilacciò ma si rafforzò lentamente anche, soprattutto, grazie al pragmatismo quotidiano che in alcuni momenti, poteva diventare o apparire bieco cinismo di cui la storia del mondo è costellata e che in alcuni momenti drammatici ha consentito la sopravvivenza e l’avanzamento della società”.

Conclude il segretario-questore: “Andreotti, a chi lo accusava di essere di destra, rispondeva di essere ‘un moderato’, cioè ‘un politico che combatte la demagogia e che ha idee chiare e forti che porta avanti con determinazione e pacatezza’, e che ‘può diventare anche conservatore rispetto a soggetti che vogliono riformare senza concretezza, con leggi che spesso sono peggiori di quelli che già esistono’. Concretezza, non solo era il motto di Andreotti ma anche il giornale che egli fondò negli anni 50 e diresse per anni. La concretezza che oggi forse manca”. 

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Alta velocità, Neri: “Calabria più vicina alle altre regioni”

“La Calabria procede sempre più spedita verso un allineamento con le altre regioni, da territorio da trainare a promotore di progetti efficienti e all'avanguardia. In questo contesto di rinascita e ricollocamento si inserisce la delibera di Giunta che prevede l'alta velocità per la tratta percorribile fino a Roma”. È quanto dichiara il segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Neri che spiega: “dallo stretto alla Capitale saranno 4 ore, senza costi aggiuntivi o cantieri da aprire; sfruttando la rete esistente ma provvedendo a cambiare percorso potremo finalmente godere anche noi dei privilegi dell'alta velocità. Un risultato così importante e significativo per tutti i calabresi – aggiunge - è stato conseguito grazie al lavoro alacre dell'assessore Russo, il suo contributo è stato determinante e grazie alla sua esperienza, riconosciuta a livello nazionale, e alla sua elevata professionalità ha carpito le esigenze dei cittadini e si è adoperato affinché terminassero disagi e si procedesse a costruire una Calabria con servizi all'altezza della nostra terra. La Tav in versione calabrese consentirà dunque di lasciare il chilometro più bello di Italia e ritrovarsi nella città eterna in sole 4 ore, da Lamezia saranno circa tre ore e da Paola poco meno di tre ore. Un altro tassello della Calabria che avanza – conclude Neri - è stato posto, con la lungimiranza l'intelligenza di chi agisce e si muove per una crescita sana e produttiva”.

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