Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 992

"La Spallata", il giorno dopo: cosa ha detto la manifestazione del centrodestra

Erano pochi, molti di meno di quanto si sperasse o si temesse, a seconda dei punti di vista. No, erano tanti, molti di più di quanto si sperasse o si temesse, a seconda dei punti di vista. La querelle sul numero di persone presenti davanti a Palazzo San Giorgio da associazioni, movimenti e partiti di centrodestra fieramente oppositori dell'Amministrazione Falcomatà è materia che può appassionare soltanto la folta schiera di coloro che hanno scarsa dimestichezza e familiarità con le dinamiche della Politica e non sapendo armeggiarne gli arnesi essenziali si sfoga discettando di alchimie matematiche. Quello che resta della manifestazione ideata ab origine da Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese, è, invece, una messe di contenuti, alcuni di segno positivo, altri meno, da cui partire per dipanare un ragionamento di prospettiva che sappia andare oltre la quantità di partecipanti. Detto per inciso, e proprio per non lasciarsi affogare dalla volgare diatriba aritmetica, indipendentemente da quanti fossero i reggini accorsi in piazza, ci si trova comunque di fronte ad un successo in un periodo storico in cui un qualsiasi esponente politico "ufficiale" a queste latitudini faticherebbe anche solo a riunire quattro amici al bar per un aperitivo chic. Come già anticipato in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'evento, nessuno fra i soggetti politici aderenti riteneva di poter e di dover assumere un ruolo diverso rispetto a quello della sirena che, cominciando ad echeggiare per le strade, avverte del pericolo e dell'emergenza. Immaginare altro sarebbe stato ingenuo e potenzialmente foriero di un effetto boomerang ingeneroso nei confronti dell'impegno profuso dagli stessi promotori dell'iniziativa. Partendo da questo assunto, forse, sarebbe stato più opportuno scegliere un titolo meno evocativo, ma ugualmente efficace, de "La Spallata" perché è al suo più stretto significato che gli avversari si sarebbero appigliati, come è puntualmente accaduto nelle ore successive e come era prevedibile che fosse. La galassia del centrodestra, e non solo a Reggio Calabria, sta vivendo, peraltro con molte evidenti difficoltà, una fase di transizione e di metamorfosi in cui il rischio maggiore è costituito dalla permanenza in mezzo al guado. Scegliere fra populismo e liberalismo, fra lotta e governo, è un'urgenza che si appalesa in modo chiaro nella città dello Stretto come a Roma, a Milano come in Sicilia. La momentanea uscita di scena di Giuseppe Scopelliti ha lasciato in loco uno stuolo di orfani, esattamente come l'abbandono sostanziale di qualsiasi ruolo attivo da parte di Silvio Berlusconi ha sancito un'implosione le cui schegge impazzite stanno ancora vagando senza avere trovato una collocazione precisa. La cartina di tornasole, sia pure in un ambito limitato come quello di un incontro pubblico locale, è data dalla assenza di quasi tutti i consiglieri comunali che sono stati eletti per sedere sui banchi di centrodestra. Ad eccezione di Lucio Dattola e Massimo Ripepi, nessuno ha sentito la necessità ed il dovere di intervenire. Un gesto che, sul piano squisitamente politico, non può essere minimizzato tanto abnorme è il suo significato simbolico gravido di effetti a partire da oggi. Un atto grave, da qualunque angolazione lo si voglia osservare, perché se quella di ieri doveva essere la scintilla in grado di accendere il fuoco di un percorso comune, la mancata presenza della gran parte dei rappresentanti istituzionali dell'opposizione ne mette in dubbio anche il ruolo stesso. Una sorta di autodelegittimazione incomprensibile che, probabilmente, ha reciso, in maniera definitiva, il legame tra la base e quella che avrebbe dovuto essere la sua longa manus fra gli scranni di Palazzo San Giorgio. Se e quando l'azione di contrasto ad una maggioranza, di qualsiasi colore, si canalizza all'esterno dei luoghi deputati, il pericolo di radicalismo velleitario è sempre dietro l'angolo ed è questa la colpa maggiore in capo agli eletti di centrodestra che sabato pomeriggio hanno scelto di disertare. A maggior ragione che non è chi non veda un grado di insoddisfazione galoppante nei confronti dell'Amministrazione Falcomatà. Sostenere il contrario è, molto semplicemente una menzogna che non rende il giusto  merito alle (poche) persone fisiche capaci e ricche di passione politica che pure appartengono allo schieramento della maggioranza di centrosinistra. Gli errori commessi nel primo anno di consiliatura sono tanti e sarebbe qui inutile tornare ad elencarli tutti, ma se sono stati così marchiani nella loro somma ingenuità o presunzione è anche in virtù di un'accondiscendenza eccessiva da parte di chi, per preparazione ed intelligenza, si può, a buon motivo, sedere parecchi gradini sopra la media di una squadra assai deficitaria. In un contesto generale così sconclusionato ha, quindi, gioco facile, ad imporsi una figura come quella di Massimo Ripepi che, prescindendo dalle posizioni, ha la forza, personale e strutturale, di esprimere con nettezza posizioni buone per infiammare la piazza. E' stato così anche sabato pomeriggio nella circostanza designata per rappresentare, coram populo, il dissenso rispetto agli strafalcioni contestati agli attuali amministratori. Terminato il raduno, rimane, in ogni caso, la coscienza, in seno ai fautori della dimostrazione pubblica, di aver centrato l'obiettivo della vigilia. E' un  punto di partenza. Se basterà sarà solo il futuro prossimo a dirlo. In fondo, se la frase che in poche parole racchiude il senso pieno dell'adunata in Piazza Italia è quella urlata da Vacalebre: "Reggio muore di fame e loro se ne fottono", lo spazio sociale da riempire di contenuti e risposte ha confini di ampiezza siderale. Le forze politiche, esistenti o di là da venire, che lo sapranno colmare, conquisteranno il Santo Graal della fiducia consapevole nascosta fra le pieghe di un'opinione pubblica sempre più rabbiosa, sempre più  disincantata. 

Reggio si riappropria della piazza, sabato "La Spallata" : presentato l'evento di Piazza Italia

Moderato da Franco Germanò, l'incontro con i giornalisti convocato per stamane dagli organizzatori de "La Spallata" è servito ad illustrare ed anticipare i temi che saranno il piatto forte dell'iniziativa, voluta da associazioni, movimenti e partiti di centrodetra, in programma sabato pomeriggio alle 18, a Piazza Italia. "La scintilla", come l'ha definita il consigliere comunale di Forza Italia, Massimo Ripepi, con cui accendere il fuoco di una città che non si sente sostenuta, hanno detto gli ideatori della manifestazione, da un'Amministrazione Comunale debole, prima di tutto, politicamente. Il quadro drammatico è stato disegnato in apertura da Germanò, dirigente di Reggio Futura, che si è concentrato sulle ingenti risorse economiche andate perse per l'inadeguatezza della squadra di governo cittadino, sul livello massimo raggiunto dalla pressione tributaria comunale e sulla evidente mancanza di servizi a beneficio dei cittadini. Il silenzio assordante di Palazzo San Giorgio di fronte alle saracinesche abbassate di esercizi commerciali storici che in questi giorni stanno chiudendo i battenti è la cartina di tornasole di un ripiegamento verso un passato che si immaginava ormai lontano. Il puzzle di criticità, esplose per assenza di una guida salda, si è rivelato un assist perfetto per gli interventi successivi, a partire da quello di Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese, spesosi in prima persona nell'organizzazione di un appuntamento che, deliberatamente, punta a riappropriarsi della piazza, uscendo dagli angusti perimetri dei luoghi chiusi in cui la politica diventa asfissiante ed incapace di respirare a pieni polmoni l'aria pura dell'interesse collettivo. A fare gli onori di casa nella sala Biblioteca del Palazzo che ospita la Provincia di Reggio Calabria è stato Antonio Eroi, presidente del Consiglio provinciale, presente, tuttavia, in veste di rappresentante di Forza Italia. L'esponente "azzurro" ha posto l'accento sull'ormai imminente istituzione della Città Metropolitana, rimarcando l'impreparazione con cui la maggioranza guidata da Giuseppe Falcomatà si sta avvicinando a questo appuntamento cruciale per il futuro. Pure da parte sua, come da coloro che lo hanno preceduto, è arrivato l'invito a considerare "La Spallata" come il prodromo di una fase tutta tesa all'individuazione costruttiva di proposte capaci di tirare fuori dal pantano la città. Difficoltà che attanagliano Reggio, perché, ha detto Ripepi con una metafora calcistica, "affrontiamo  la Champions League con una squadra di livello molto più basso di quelle di Lega Pro". Tommaso Iaria, presidente di P.A.C.E., ha, invece, rimarcato le caratteristiche positive che rendono unica, nel panorama nazionale, l'ormai prossima Città Metropolitana: dal Parco dell'Aspromonte al porto di Gioia Tauro. A fronte di questi elementi propri del territorio compreso nel nuovo ente di governo, Iaria ha posto in risalto gli atti di "brigantaggio amministrativo" che contraddistinguono, a suo dire, l'azione quotidiana dell'Amministrazione Falcomatà. Anche Giuseppe Guarnaccia, in rappresentanza di Destra Popolare, e Giuseppe Quattrone (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale) hanno elencato le ragioni che spingono alla partecipazione a "La Spallata", dando appuntamento per sabato pomeriggio. L'esponente di FdI, peraltro, ha colto l'occasione per fare appello all'unità del centrodestra, pur nella ricchezza delle sigle che lo compongono e quella di domani, non c'è dubbio, è un'opportunità straordinaria per l'avvio del percorso auspicato da Quattrone. Sarà quello il momento propizio per scendere nel dettaglio dei dieci mesi di "disastri ed imbrogli", come si legge nella locandina, messi in atto da una "sinistra che ha distrutto la  città". In conclusione un episodio, a suo modo sintomatico: Vacalebre rientra agitando soddisfatto un pezzo di carta. Altro non è che il permesso rilasciato dal Comune per la realizzazione del palco in Piazza Italia, ma per ottenerlo è stato necessario che trascorressero almeno dieci giorni. Anche un semplice foglio, nel 2015 a Reggio Calabria assume il profilo di una vera e propria conquista. 

"La Spallata", Fratelli d'Italia si appella all'orgoglio dei reggini: "In piazza per il futuro"

"È quasi passato un anno dall’insediamento della nuova Giunta comunale, targata PD, che tra una 'Svolta' ed un "ritorno alla normalità', ha ricacciato la nostra Reggio Calabria, Città metropolitana, in un buio pesto". Il Coordinamento provinciale di Fratelli d'italia-Alleanza Nazionale traccia un bilancio dei primi dodici mesi dell'Amministrazione Falcomatà e, mettendo assieme i tasselli del puzzle, ne boccia senza appello l'operato. "Reggio - riporta una nota - è inesorabilmente tornata indietro, ripiombando in un tempo in cui il 'compromesso storico' la faceva da padrone. La direzione politico-amministrativa che questa Giunta ha intrapreso ormai un anno addietro è, a dir poco, fallimentare". Una città, già messa in ginocchio da 3 anni di duro commissariamento, invece di trovare grazia,  con il ritorno della guida politico-amministrativa, ha trovato ancora una volta giustizia. Quest’anno noi di Fratelli d’Italia-Alleanza  Nazionale, con tutti gli amici del centro destra reggino, abbiamo assistito ad una palese incapacità e ad una manifesta immaturità di questa Amministrazione. Un'azione quotidiana di pessimo livello tradottasi in una serie infinita di problemi e scelte scellerate: dalla gestione, irresponsabile, della vicenda Miramare,  allo smantellamento dello stato sociale; dalle tasse comunali al massimo, ad un livello non raggiunto da nessuna città italiana, al degrado ambientale; dalle evidenti e gravi corresponsabilità nel caso Sogas, e l'elenco potrebbe essere ben più lungo.  E' chiaro ormai a chiunque che esiste un distacco lancinante fra questa Amministrazione e la città,  generato da una inammissibile inadeguatezza di chi la governa. Dopo aver assistito a tutto questo, è arrivata l’ora di prendere una decisione, irrevocabile ed impegnativa per tutta la Destra  reggina. Tutti insieme giorno 10 ottobre alle ore 17.00 a Piazza Italia, non a manifestare, ma a difendere la nostra città". "Reggino - è l'appello di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale - non stare col capo chino, scendi in piazza con l'orgoglio che ti ha sempre contraddistinto, difendi i tuoi diritti ed il tuo territorio, insieme lotteremo per il tuo futuro, e soprattutto per quello dei tuoi figli, per una città che sia veramente Metropolitana ed al passo coi tempi". 

Anche Destra Popolare parteciperà a "La Spallata" contro la Giunta Falcomatà

Anche Destra Popolare, movimento politico sorto di recente e che ha designato nella sua ultima assemblea come presidente Giuseppe Guarnaccia e come portavoce Antonio Virduci, parteciperà attivamente alla manifestazione di sabato venturo, denominata 'La Spallata'. "Tutti insieme a Piazza Italia quindi: partiti, associazioni, movimenti e soprattutto cittadini, gli ultimi non necessariamente legati ad un parte politica precisa, perché - spiega una nota diffusa da Destra Popolare - Reggio è di tutti ed è sotto gli occhi di tutti quest’ultimo triennio che, fra commissariamento e sindacatura Falcomatà, ha fatto compiere a tutti noi un triste salto nel fosso. Precisato che il movimento Destra Popolare si colloca nell’ambito del Comitato di ricostituzione del centrodestra cittadino, va ribadito che sabato si scenderà in piazza per dare la giusta attenzione alla Svolta annunciata, ironizzando quindi su uno slogan più che abusato negli ultimi tempi da parte di un gruppo di personaggi senza arte e né parte e che solo un’abile regia romana, con la complicità della dabbenaggine di una parte di stampa locale, ha portato al governo della città più grande e più importante della nostra regione, facendo sì che si giungesse a questo punto, speriamo di non ritorno, per tutti noi.  Un sindaco, il giovane Falcomatà, ostaggio di inconcepibili cambiali ideologiche, quali il registro delle unioni promiscue, l’accoglienza indiscriminata ai migranti con annessa boutade su probabili risorse per i nostri centri montani, la recente mozione sulla liberalizzazione delle droghe leggere, che fanno il paio con questioni ben più concrete, ma che allo stesso tempo vengono affrontate nel modo più sbagliato possibile". "Ci riferiamo - è scritto nel comunicato - al definanziamento, si spera solo ipotizzato, per importantissime opere pubbliche come il Waterfront e la nuova Fiera di Reggio, tanto per illustrare i due esempi più lampanti. E poi, per andare ancora di più nel quotidiano, la manutenzione delle strade, inesistente, l’incuria delle stesse e di tutto quanto dovrebbe concorrere al concetto di Decoro Urbano. Due parole, queste ultime, che assieme a tante altre quali buonsenso, competenza, affidabilità, trasparenza, non hanno nulla a che vedere con questa Giunta dai pugni chiusi e dai selfie compulsivi.  E poi, una esasperata pressione fiscale con i tributi portati alle stelle, senza alcun riguardo per anziani ed indigenti,  una crisi del commercio lampante, serrande abbassate ed attività che chiudono". "Per questo, ma ci sarebbe tanto altro (quaestio Miramare, Reggina, Gazebo, etc) ribadiamo - è l'annuncio finale - la nostra convinta adesione alla 'Spallata' di sabato prossimo, consapevoli che è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e togliere Reggio dalle mani di chi ha dimostrato di non sapersene prendere cura".         

 

"La Spallata", anche Destra per Reggio alla manifestazione di sabato prossimo

"Nei momenti di grande difficoltà e di degrado sociale, quando la politica che ha responsabilità di Governo appare incapace e distratta da interessi di parte, la Democrazia indica nella partecipazione popolare la via maestra da percorrere a tutela della Comunità". E' quanto si legge in una nota diffusa da Destra per Reggio. "Per tale precipua considerazione Destra Per Reggio - è l'annuncio contenuto nel comunicato - ha inteso promuovere e partecipare alla manifestazione che vede la Destra reggina in Piazza, di fronte al palazzo del Municipio, al cospetto di quel San Giorgio che, asta tesa e drago sconfitto, ricorda come dalla lotta nasca il Destino di un popolo. Vi è una Idealità che accompagna il nostro Agire, una condivisione di intenti con tutte le altre organizzazioni che hanno inteso dar vita e aderire a questo momento di contestazione ma, soprattutto, di confronto e dibattito teso ad individuare un percorso politico di riscatto e di Verità. Dopo tre anni di abbandono della Città, Reggio deve trovare occasioni costruttive e di giusta rivendicazione, prima fra tutte la Dignità e il diritto alla autodeterminazione fuori da giochi di potere.  Crediamo che da queste considerazioni si possa partire, da questa manifestazione la capacità di dimostrare che quando dai palazzi di governo non si tutela Reggio, i Reggini coraggiosi assumano il compito di farlo dalla Piazza, dall’agora, da quei luoghi dove sia la voce del bisogno e della Giustizia a fortificare le volontà".  "Ci saremo perché questa è la nostra Destra, una risorsa per la nostra Comunità, un pugno di Uomini - termina il documento - da sempre in prima linea nella lotta politica condotta a viso aperto e nel costante impegno  finalizzato a riscattare dal bisogno e dalla emarginazione questo territorio.

 

Reggio, anche Centro Studi Tradizione Partecipazione aderisce a "La Spallata" contro un'Amministrazione "abusiva"

Il Centro Sudi Tradizione Partecipazione aderisce e partecipa alla manifestazione "La Spallata", indetta per il prossimo 10 ottobre a Reggio Calabria dai partiti, dalle associazioni e dai movimenti di centrodestra.  "Siamo profondamente preoccupati - riferisce una nota trasmessa dal presidente Giuseppe Agliano - per quanto sta accadendo nella nostra Città sul piano politico-amministrativo, una Città che non intravede futuro, che tutti gli indicatori la danno in regressione, che, pertanto, avrebbe avuto bisogno di una classe dirigente autorevole, dinamica, capace di affrontare le gravi emergenze causate dalla congiuntura economica negativa, dai tagli del Governo e dagli anni nefasti del commissariamento. Invece, si è ritrovata un manipolo di post-comunisti, amministratori improvvisati, incapaci, arroganti, amanti dei selfie, degli slogan stile ’68 e impegnati solo a produrre offese personali, lamenti indecorosi, proclami contro la famiglia e pseudo 'conquiste' moderniste quali il registro delle unioni civili e la liberalizzazione della droga. E’ chiaro, oggi più che mai, che senza 'ingerenze esterne' questo centrosinistra non avrebbe mai governato una città che ha sempre disprezzato, al punto da tradirla più volte nel corso del tempo pur di ottenere vantaggi personali o di partito (vedi anche la vicende relative al Capoluogo del 1970). Questa amministrazione di centrosinistra, pertanto, è abusiva, perché frutto di un grande imbroglio e, oggi come sempre, sta dimostrando di anteporre gli interessi della città agli interessi personali e familiari, o alle logiche di partito. Reggio non merita di restare in queste condizioni e crediamo sia arrivato il momento che le forze di  centrodestra predispongano una strategia comune idonea a salvaguardare gli interessi della città. Una Città proiettata in quel futuro di Città Metropolitana di cui le amministrazioni di centrodestra l’avevano immaginata e dotata. Continuare con i proclami non serve più, i reggini non possono subire queste inadeguatezze e accontentarsi solo dei servizi minimi e, spesso, neppure quelli ed accantonare i grandi progetti che le possono dare una reale speranza di sviluppo e crescita sociale".

 

Verso la manifestazione "La Spallata", Alleanza Calabrese: "Reggio al culmine del degrado"

Giorno 10 ottobre, a piazza Italia, alle ore 17, si ritroveranno le forze della destra e del centrodestra che aderiranno alla manifestazione "La Spallata". "Alleanza Calabrese - è scritto in una nota trasmessa dal presidente Enzo Vacalebre - parteciperà per aiutare a raccontare il cammino di Falcomatà, dall’insediamento ad oggi.  Un percorso costellato di imperiosi proclami, di gaffes vergognose, di operazioni amministrative borderline, di sopralluoghi con autoscatto, di commissioni consiliari che alle spalle dei cittadini si sono auto gettonate, approvando  il testamento biologico, le unioni civili. Approvazioni inutili, di facciata e che non prendono in considerazione le vere esigenze della maggioranza dei cittadini.  Ed in attesa del voto sulla liberalizzazione delle canne Alleanza Calabrese scende in piazza a fianco dei Reggini per chiedere al sindaco di iniziare a lavorare veramente per la Città".  "Una Città - rimarca Alleanza Calabrese - che ha raggiunto il culmine del degrado seguendo la politica degli annunci che fa il paio con quella attuata dal governatore Oliverio. Nel frattempo Reggio continua a morire, giorno dopo giorno. Un esempio lampante sono le politiche sociali, le cui tematiche non appartengono a questa amministrazione che inseguendo percorsi onirici sembra non rendersi conto della gravità delle problematiche che quotidianamente affliggono i reggini. Ci giungono notizie che saranno con noi anche associazioni e comitati popolari che stanno nascendo in tutto il territorio. E’ quasi un anno che ci capita di  andare in giro per la città di Reggio Calabria e le sue periferie, tanto millantate e tirate in ballo, e scontrarci con situazioni di altissima criticità. Quest’anno trascorso sembra continuare ìin prorogatio' la permanenza biennale dei commissari.  Dalla manifestazione deriveranno anche progettualità di cui Falcomatà dovrà tenere conto, abbandonando la politica degli imbrogli e degli annunci su cui ha incardinato in questi mesi la conduzione della più grande città calabrese".  "La Spallata - rivendica Enzo Vacalebre - vedrà in campo la Reggio che vuole continuare a vivere". 

 

Subscribe to this RSS feed