Delegazione cinese in Calabria, domani l'incontro alla Cittadella regionale

Una delegazione del governo della Provincia cinese del Guizhou sarà protagonista della conferenza in programma alle ore 15 di domani (venerdì 14 dicembre) nella Sala Verde della Cittadella regionale di Germaneto, a Catanzaro.

All’incontro promosso dal consigliere regionale Antonio Scalzo, capogruppo dei “Moderati per la Calabria”, prenderanno parte: il presidente della Regione Mario Oliverio, il vicepresidente Francesco Russo ed i consiglieri regionali Franco Sergio e Giuseppe Neri. La conferenza sarà arricchita dalla partecipazione dei rappresentanti del mondo produttivo, industriale e agricolo e si prefigge l'obiettivo di avviare relazioni e scambi commerciali tra la Calabria e il Guizhou che, da solo, conta oltre 34,7 milioni di abitanti.


Dopo la proiezione di video promozionali e gli interventi istituzionali, il programma prevede, tra l'altro, una mostra fotografica sulla Provincia cinese, la cerimonia d'apertura della “Festa dell'incontro dei peperoncini” e una degustazione di prodotti tipici calabresi.

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Callipo replica a Oliverio: «Al Pd serviva una scossa, si affrontino nel merito le questioni che ho sollevato»

«Le parole del presidente Oliverio confermano la bontà della scelta che ho fatto». Il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, replica al governatore della Calabria che ieri ha commentato duramente la sua decisione di sostenere il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, qualora venga candidato alle regionali del 2019. Qui le dichiarazione del Presidente Oliverio
 
«Al Pd calabrese serviva uno shock per scuotersi dal torpore autoreferenziale nel quale si è adagiato da troppo tempo - afferma Callipo -. Qualcuno doveva dire che il re è nudo e io l’ho fatto, a viso aperto e senza nascondermi. Nonostante ciò, Oliverio, nel suo commento alla mia decisione, non è mai entrato nel merito dei problemi che ho sollevato, non ha speso una parola sullo scollamento totale del Partito democratico dai suoi iscritti e dai suoi elettori. Si è limitato ad accusarmi di mancanza di “coerenza e lealtà” verso il partito. Al contrario, io credo che in questi anni sia stato il partito a non essere coerente con i propri principi democratici e leale verso i suoi militanti. I giovani sono stati tenuti a distanza privandoli di qualsiasi capacità di incidere sulle dinamiche decisionali, i confronti pubblici sono stati evitati come la peste preferendo la confortevole intimità dei caminetti, le aree di potere sono state consolidate con tesseramenti che hanno dopato tutti (comunque pochissimi) gli appuntamenti congressuale. Ultima spallata alla credibilità già fiaccata del partito è stata l’autocandidatura dello stesso presidente Oliverio, proposta con oltre un anno di anticipo sulla scadenza elettorale». 
 
A questo proposito, Callipo replica anche alle critiche mosse nei suoi confronti dal governatore con riferimento alla carica che ricopre in Anci Calabria.
«Mi si dice che essendo il presidente di Anci Calabria non dovrei esprimere giudizi sull’operato del governo regionale, né puntare su chi ritengo che abbia fatto meglio come amministratore - sottolinea -. Ma è singolare che questa affermazione venga dal presidente della Regione, cioè colui che in teoria dovrebbe essere il presidente di tutti, che usa la sua postazione di vertice istituzionale per imporsi come candidato del Pd senza che nel partito ci sia stato un solo minuto di confronto. Se questa è la premessa, non vedo come possa pretendere di essere preso sul serio quando critica me».
 
Due pesi e due misure, secondo Callipo, anche quando Oliverio censura la sua scelta civica.
«Lo ribadisco – precisa – io non ho aderito al centrodestra. Resto coerente alle mie idee ed ho applicato lo stesso approccio tanto caro a Oliverio. Il presidente ha ragione quando invita a guardare oltre i partiti puntando sulle persone. Ed è proprio quello che ho fatto. Non si può esaltare il civismo soltanto in una direzione, da destra a sinistra. Mario Occhiuto è un amministratore in gamba che ha fatto della sua città un esempio di buongoverno in Italia. Non mi interessa altro, né mi interessa più di tanto di che partito sia. È facendo leva su questo principio che cercherò di dare il mio contributo alla sua elezione, qualora venga candidato».
Infine, il sindaco di Pizzo bolla come pretestuoso l’accenno di Oliverio al presunto rancore che nutrirebbe nei suoi confronti per l’esito delle primarie nel 2014.
 
«Accusa risibile che appare come un semplice pretesto per controbattere senza entrare nel merito delle questioni che ho posto con la mia scelta - conclude -. Sono passati 4 anni da allora e sono cambiate tante cose. L’unica cosa che non è cambiata è l’immobilismo del Pd calabrese. Più che preoccuparsi del mio rancore, che non c’è mai stato, neanche all’indomani della sconfitta alle primarie, il candidato del Pd alle Regionali si preoccupasse delle promesse tradite verso coloro che, con il 42% di consensi che mi attribuirono, chiedevano un cambiamento che non c’è stato. Oliverio e il partito hanno completamente ignorato quelle istanze di rinnovamento che venivano da quasi la metà del popolo delle primarie, eppure nessuno mai, me compreso, si è azzardato a mettere in discussione la sua leadership politica e di governo. Ma ora che ha scelto di candidarsi, ignorando per l’ennesima volta la base del partito ed evitando un confronto aperto su questa ipotesi, non c’era altra alternativa che dire basta».
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Il presidente Oliverio commenta il passaggio di Callipo al centrodestra: "è per lui civismo l’inciucio più bieco e il trasformismo più inquietante"

“Francamente c’è poco da dire o da commentare nella scelta di Gianluca Callipo – con queste parole Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, commenta il passaggio del sindaco napatino al centrodestra.

“Egli sceglie di collocarsi come gregario del Centrodestra in Calabria -continua Oliverio- a sostegno di una ipotesi di candidatura a Presidente che, a quanto risulta, non è stata neanche formalizzata in quella coalizione. È stupefacente, poi, la interpretazione che Callipo dá del civismo. Il suo è un artificio: è per lui civismo l’inciucio più bieco e il trasformismo più inquietante.

Nei giorni scorsi, in occasione dell’appello che la maggioranza dei sindaci calabresi mi ha rivolto per una mia ricandidatura, si era dichiarato neutrale come presidente dell’ANCI. Abbiamo scoperto oggi che il suo star sopra le parti vale solo a giorni alterni. Nel suo atteggiamento emerge una questione etica. Lui smentisce la sua terzietà dichiarata qualche giorno addietro, ma anche le dichiarazioni fatte al momento della sua elezione alla presidenza ANCI. Ha ingannato, dunque, prima di tutto i sindaci.

Per quanto riguarda la sua mancanza di coerenza e lealtà verso il PD non vorrei fosse stato condizionato da un sopito e tardivo sentimento ritorsivo per aver subito la sconfitta alle primarie del 2014 o, ancor peggio, dalla così detta sindrome rancorosa del beneficato per essere stato votato a presidente ANCI esclusivamente da circa 200 sindaci che solo un anno fa hanno condiviso i giudizi politici che lui dava su Abramo e Mario Occhiuto. Il suo gesto è, comunque, anche un gesto che fa chiarezza. 

Non è più sopportabile la grande melassa delle ambiguità che da tempo implodono il PD ed il campo progressista. Sotto questo aspetto -conclude il Presidente- si può forse dire che Callipo oggi abbia rivelato la sua collocazione naturale. Ciò è fattore di serenità per lui ma anche per tutti i cittadini che ancora vogliono avere fiducia nella sinistra e nelle forze democratiche e progressiste”.

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Gianluca Callipo molla Oliverio per passare al centrodestra: le reazioni del mondo polito calabrese

Dopo la notizia di Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro e presidente dell'Anci Calabria, che ha abbandonato il centrosinistra del presidente Oliverio per passare tra le fila del centrodestra di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e papabile, futuro, candidato alla guida della regione, non tardano ad arrivare i primi commenti del mondo politico calabrese.

Da Giuseppe Mangialavori, Consigliere Regionale e componente dell’ufficio di presidenza Forza Italia Calabria, al consigliere regionale Vincenzo Pasqua il coro è unanime: "grande acquisto che accresce la forza del centrodestra e ci avvicina alla vittoria".

Secondo i ben informati, quello di Callipo potrebbe non essere l'unico cambio di bandiera in vista delle regionali. Tanti sarebbero infatti gli scontenti del centrosinistra che lamentano la poca coesione e l'ancor meno condivisione che al momento vive il partito di maggioranza alla guida della regione Calabria.

 

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Il consigliere Gallo (CdL): «Oliverio spende soldi solo per cene e pranzi turistici: ai calabresi briciole»

Indennità pagate con ritardo. Adeguamento Istat corrisposto solo a metà. Appelli ignorati, impegni disattesi.

"Sarebbe alquanto precaria la condizione dei circa 1.400 calabresi infettati dal virus dell’epatite o dell’Hiv per trasfusioni errate, interventi chirurgici errati o infortuni sui luoghi di lavoro, per lo più cliniche ed ospedali". Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, che già in primavera aveva richiamato l’attenzione della giunta regionale, anche presentando un’interpellanza sul tema. «Quell’atto –ricorda il capogruppo della Cdl– è rimasto senza risposta. Il presidente è rimasto sordo pure all’urgenza di adottare provvedimenti necessari e indifferibili».

Il problema, spiega Gallo, «non risiede solo nel ritardo col quale la Regione provvede al pagamento dell’indennità spettante agli emotrasfusi, che di norma dovrebbe avvenire con cadenza bimestrale entro il giorno 10 del mese successivo. Il guaio è che detta situazione è originata dall’esiguità del personale che si occupa del settore e di queste pratiche. Un’assurdità, se si considera che quelle somme, già di per sé scarne, sono l’indispensabile sostegno a fronte di spese mediche alquanto onerose». Caduta nel vuoto «la richiesta rivolta alla giunta regionale perché potenziasse gli organici e si attivasse per evitare le disparità che insorgono dall’essere le indennità liquidate per metà dalla Regione e per il resto direttamente dal ministero, procedendo ad un’unificazione delle procedure in sede di Commissione Stato-Regioni», Gallo sottolinea come Oliverio si sia ben guardato anche dall’assumere iniziative finalizzate a garantire almeno «la liquidazione della seconda tranche dell’importo dovuto a titolo di adeguamento dell’indennità agli indici Istat, ovviamente degli anni passati: un atteggiamento che si commenta da sé e che diventa ancor più grave se si considera che la giunta regionale spende e spande in iniziative di dubbia utilità».

Il riferimento è non solo alle polemiche in atto sui finanziamenti erogati nel recente passato in favore dell’organizzazione del Giro d’Italia, ma anche «alle centinaia di migliaia di euro letteralmente buttati via – afferma Gallo – per organizzare una cena a Spoleto e promuovere, da ultimo, un convegno per tour operator tedeschi: cifre folli, che non garantiranno alcun concreto ritorno economico alla Calabria e che intanto penalizzano i calabresi, in particolare quanti tra essi, come gli emotrasfusi, vivono situazioni di disagio e bisogno».

Conclude l’esponente della Cdl: «Ad Oliverio chiediamo di sospendere per qualche giorno la sua eterna campagna elettorale e adoperarsi perché le problematiche descritte trovino celermente soluzione. Lo invitiamo inoltre ad aprire un confronto col Governo Nazionale, anche col nostro sostegno, affinché venga si addivenga ad un aumento dell’indennità, come già richiesto alla ministra Lorenzin, portandola dagli attuali 750 ad 800 euro. All’apparenza poca cosa, eppure di vitale importanza per tanta gente già segnata da negligenze altrui, che non merita anche il disinteresse delle istituzioni».

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Sanità, il Mns invoca l'intervento del Governo

Riceviamo e pubblichiamo

"È notizia di queste ore che il commissario al Piano di rientro dal disavanzo della sanità Massimo Scura conil DCA 166/18 ha commissariato l'Asp di Reggio Calabria a causa del perpetrarsi delle grave situazione di cattiva gestione caratterizzata da un immobilismo amministrativo e gestionale che ha impedito la possibilitàdi mettere ordine alla situazione pregressa, addirittura aggravandola.
Scura, infatti, ha avocato a se stesso per un periodo di 6 mesi rinnovabile, le funzioni di Commissario dell'Asp 5 di Reggio Calabria con motivazioni che sanno tanto di evidente sconfitta e delegittimazione. Dalla mancata ratifica dei bilanci dal 2013 in poi e la perdita degli Esercizi del 2016 e 2017, che vedono andare in fumo oltre 50 milioni di euro, mentre ancora il debito non è stato quantificato, alla mancanza di programmazione nell'erogazione dei servizi, con conseguente impossibilità a garantire i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), soprattutto se si considera il fatto che non si è dato seguito ai concorsi per l'assunzione di personale sanitario autorizzati dal Commissario. Ed inoltre nel Dca si fa riferimento agli stipendi erogati a soggetti in carcere, alla mancata costituzione dell'Asp nei giudizi promossi dai medici che sono quindi stati assunti per ordine del Giudice del Lavoro e che potrebbero aprire la strada ad altri contenziosi. In questa situazione di totale sfacelo gestionale assistiamo al "de profundis" di ogni legittima aspettativa dei cittadini reggini che invocano invano il diritto primario alla salute e all'assistenza sanitaria.
A questo proposito il Movimento nazionale per la sovranità, sottolineala palesata incapacità oltre che del Commissario Scura a gestire i gravi problemi della sanità Calabrese ed in particolare della nostra città, anche quelli del Governatore della Calabria che dopo quattro anni - e di questi oltre tre con Governo nazionale “amico” -, non è riuscito a trovare un accordo politico-amministrativo con il Commissario ad Acta per far sì che si potesse portare a termine un progetto di Sanità ampiamente già programmato dall’Amministrazione precedente e che aveva raggiunto il pareggio di bilancio nei conti oltre che disegnato il futuro della rete ospedaliera e del territorio tutto. A questo punto non rimane che chiedere un intervento urgente al Governo, al ministro della Sanità Giulia Grillo ed in particolare al ministro Salvini, eletto nel collegio Calabria, affinchè si individui una strategia idonea a far ritornare la speranza ai cittadini calabresi di potersi ancora curare nella nostra Regione.

Saverio Laganà - Vittoria Borzumati, dirigenti del Movimento Nazionale per la Sovranità Reggio Calabria

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FI Giovani Cosenza: "Oliverio si dimetta. Si parla di questo governo solo per notizie spiacevoli"

"Apprendiamo che la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per il governatore Gerardo Mario Oliverio nell'ambito dell'inchiesta su Calabria Verde, società in-house della Regione Calabria. Le accuse riguardano la nomina di Barilaro in un distretto dell'azienda nel Vibonese, che secondo l'accusa potrebbe essere viziata nel modo e nella ratio, ovvero per ritorni elettorali".
 
E' quanto scrive in una nota, il coordinamento provinciale di Forza Italia Giovani Cosenza.
 
"Noi -prosegue il comunicato - non siamo giustizialisti come lo é stato qualcuno finora, non con i suoi ma con gli altri. Né apparteniamo alla categoria dei cacciatori di notizie da cavalcare e su cui lucrare, per le stesse motivazioni contenute nel capo di accusa del procedimento, ovvero il ritorno elettorale, cosa che appartiene a partiti "stellati" da cui ci sentiamo in antitesi per culture, azione, modus e pensiero.
La giustizia farà il suo corso, nel pieno rispetto dei ruoli di accusati e accusatori.
È peró mortificante, per una Terra intera, sentir parlare del governo regionale solo quando si tratta di pessime gestioni, di incapacità di spesa, di paralisi consiliare o, come successo tante volte dal 2014 ad oggi, per inchieste e condanne.
Farebbe bene Oliverio, per tutto ciò che non é stato in grado di garantire ai suoi elettori ed a tutti i calabresi, insieme a tutta la squadra, a dimettersi, liberando la Calabria dalle catene del non-governo".
 
 

 

Ferrara (M5s): "Oliverio faccia chiarezza sui finanziamenti ricevuti in campagna elettorale"

«Invece di trincerarsi dietro un secco “no comment” Mario Oliverio avrebbe potuto fornire lui stesso la lista dei suoi finanziatori, come atto dovuto ai calabresi».

Così Laura Ferrara, eurodeputata del M5s, sull’articolo apparso  sul settimanale Panorama, nel quale in esclusiva appaiono alcuni dei nomi dei finanziamenti della campagna elettorale per le regionali del 2014 a sostegno dell’attuale presidente della Regione Calabria.

«Un articolo imbarazzante per il governatore, al quale ora chiediamo un chiarimento ed un atto di trasparenza. Fra i suoi sostenitori compare anche il nome dell’imprenditore Spadafora, coinvolto non solo nell’inchiesta Stige della DDA di Catanzaro ma anche nel filone dell’indagine su Calabria Verde, per la gestione e gli affidamenti degli appalti per i tagli boschivi. L’articolo mette inoltre in evidenza come alle donazioni siano seguite, una volta eletto Oliverio, nomine o affidamenti diretti nel caso di aziende. Atti legittimi sotto il profilo della legalità ma discutibili dal punto di vista etico - politico. Fra i finanziatori è innegabile che vi siano dei portatori di interessi dai quali è stato difficile smarcarsi una volta ricevuto il sostegno economico. Soprattutto per questo il Movimento 5 Stelle autofinanzia le proprie campagne elettorali e manifestazioni attraverso il sistema delle micro donazioni, i nostri unici lobbisti sono i cittadini. La Calabria si conferma essere la regione più povera d’Italia e questi 4 anni targati Oliverio nulla hanno prodotto in termini occupazionali e di sviluppo per l’intero territorio. Gli unici a poter registrare un guadagno concreto sono gli amici degli amici ed i consiglieri regionali, che fra le varie urgenze che insistono sul territorio, trovano solo il tempo per aumentare i vitalizi».

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