Lsu, il Comune di Soveria Mannelli invita la Regione ad assumersi le sue responsabilità

I lavoratori Lsu ed Lpu in forza al Comune di Soveria Mannelli fino al 31 dicembre scorso, hanno stazionato presso la sede municipale in segno di protesta per l’immobilismo istituzionale che ha costretto la maggior parte dei Comuni calabresi a non rinnovare, di fatto, la proroga dei contratti di lavoro.

 I lavoratori hanno incontrato il Sindaco Leonardo Sirianni che ha dichiarato che “non è certamente l’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli a essere la controparte dei lavoratori Lsu - Lpu ma è soprattutto la Regione Calabria che deve fare la sua parte sia direttamente che in contraddittorio con il Governo nazionale, fornendo elementi concreti e certi piuttosto che invocazioni di principio che rimandano alla buona volontà degli amministratori locali e a possibili, nebulosi e futuri provvedimenti. E questo sia per evitare di rinviare il problema e sia di dare un colpo mortale alle finanze dei comuni che in Calabria sono in buona misura già dlpuissestati, con l’unica certezza di compromettendo le responsabilità patrimoniali di amministratori e dirigenti comunali”. Il Sindaco Sirianni ha poi ribadito “la totale vicinanza ai lavoratori che hanno sempre contribuito a garantire i servizi fondamentali per la cittadinanza, svolgendo sempre con dedizione e impegno le funzioni per le quali circa vent’anni fa sono stati chiamati ad assolvere attraverso precisi progetti proposti dall’Amministrazione Comunale”. Il Sindaco ha proseguito dicendo che “ovviamente ci stiamo tenendo costantemente in contatto con colleghi amministratori e con dirigenti regionali e nazionali per seguire gli sviluppi della vicenda. Inoltre, vigiliamo con particolare attenzione sugli esiti delle riunioni in corso tra i vertici regionali e i Sindaci dei comuni Calabresi. Soprattutto i primi cittadini sono quelli che chiedono di dare una soluzione puntuale alla delicata vicenda che oltre a pregiudicare i lavoratori mette in difficoltà tutti i cittadini nella fruizione dei servizi essenziali”. Sirianni conclude sostenendo che “il comune di Soveria Mannelli rimane in attesa di una nota esplicativa chiara e non interlocutoria da parte della Regione Calabria volta a chiarire la posizione di tutti i lavoratori che da decenni ogni anno sono appesi a un filo: è una battaglia che riguarda tutti e l’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli farà tutto il possibile, all’interno del quadro normativo vigente, per garantire servizi e lavoro. Non possiamo assistere inerti che, come sempre, i problemi, creati da altri, vengano scaricati sui comuni, che sono l’ultimo anello della catena. Troppo comodo. Ognuno deve fare la propria parte: noi faremo certamente la nostra ma ben prima di noi attendiamo la Regione Calabria. E finalmente constatiamo che c’è chi ammette che non si potranno stabilizzare tutti. Le bugie, come sempre, hanno le gambe corte”.

Al Convegno su Infrastrutture e Sanità Oliverio chiede la forza dell’U.Di.Con. per risollevare la Calabria

“Dopo le tante battaglie di questi mesi siamo orgogliosi dell’incredibile partecipazione dei cittadini calabresi al convegno che con grande convinzione abbiamo deciso di organizzare a Lamezia Terme – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci due temi così importanti, come sanità e infrastrutture, soprattutto per ciò che riguarda la Calabria, devono essere messi al centro delle discussioni politiche ed oggi noi, come U.Di.Con. abbiamo dimostrato che questo è possibile".

Oltre 1200 persone hanno colorato la sala della Fondazione Mediterranea Terina Onlus di Lamezia Terme, dove ha preso vita il convegno “Infrastrutture e sanità sulla strada per l’Europa: consumatore calabresi a confronto con le Istituzioni”. L’incredibile partecipazione dei cittadini calabresi è un forte segnale di cambiamento che questa Regione vuole mostrare alle Istituzioni. Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha voluto sottolineare il ruolo importante dell’U.Di.Con. ed il lavoro incessante che questa associazione sta facendo per la Calabria ed ha chiesto di utilizzare questa incredibile forza per trascinare la Regione fuori dalle sabbie mobili.

“Ringrazio tutte le persone che sono qui, perché se hanno deciso di regalare il loro tempo per questa giornata, vuol dire che hanno a cuore la Calabria tanto quanto noi – continua Nesci – ringrazio il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, perché a lui dobbiamo riconoscere l’onore di aver messo la faccia in una situazione così difficile, ma allo stesso tempo, a lui chiediamo di ascoltare le nostre richieste e le richieste di tutte le persone che oggi si sono recate a Lamezia Terme – conclude Nesci – non faremo più sconti, però, per tutte le lacune che la Calabria è costretta ad affrontare e interverremo con maggiore impeto per ogni cosa che non tornerà nei conti dei calabresi”. 

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Romeo (Pd) replica alle dichiarazioni di Ferro e Tallini

“Il ministro Calenda ha pubblicamente dichiarato di essere stato impreciso nelle sue esternazioni sul presidente Oliverio, i consiglieri Ferro e Tallini farebbero bene a guardare oltre i loro pregiudizi politici evitando di stigmatizzare notizie infondate. Travolti da un attacco di ansia da prestazione non hanno, infatti, neanche considerato l’immediata rettifica del ministro”.

E’ quanto asserisce il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, secondo cui “Il lavoro di Mario Oliverio, iniziato con la ricognizione dei danni fatti dai suoi predecessori, in questi anni si è diffuso su ogni fronte con la costanza e la precisione che hanno sempre contraddistinto la sua figura politica. Al di là delle parole di Calenda e delle legittime differenze di vedute sui contenuti politici delle nostre azioni amministrative, i due consiglieri avrebbero dovuto avere l’onesta intellettuale di non derubricare l’impegno del presidente a mero interesse in ambito sanitario. Dimostrano così ai calabresi - spiega Romeo -  l’incapacità di distinguere i fatti dalle opinioni, la critica costruttiva dallo sterile attacco, i gossip dalla realtà. Non é mistificando quest’ultima che inganneranno i cittadini e, a tal proposito, si preoccupino delle esperienze di governo locale che li vede tristemente protagonisti”.

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Sanità, il sindaco di Serra ha partecipato all'incontro con Oliverio

Erano all'incirca un centinaio i sindaci calabresi presenti questa mattina nella sala Verde della Cittadella regionale, per cercare di affrontare le criticità che stanno caratterizzando la gestione del servizio sanitario calabrese.

 Tra loro, anche, Luigi Tassone, nella duplice veste di primo cittadino di Serra San Bruno e presidente del Comitato di rappresentanza dei sindaci dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

«Ho apprezzato l’iniziativa di Mario Oliverio di portare avanti una battaglia nell'interesse dei calabresi – ha affermato Tassone – e, al tempo stesso, condivido la fermezza e la determinazione con la quale il presidente della Regione sta proseguendo in quella che rappresenta una sfida da vincere a tutti i costi». Proprio Oliverio, martedì prossimo incontrerà a Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla quale il capo dell’esecutivo regionale chiederà la fine della fase commissariale: «La sanità – ha detto ancora il sindaco di Serra San Bruno – deve tornare ai calabresi e quindi essere di competenza del presidente della Regione. Vogliamo autogestirci e, per questo, diciamo basta al commissariamento con una battaglia decisa che ha già trovato l'adesione di tantissimi sindaci, a prescindere dall'orientamento politico». Tanti i temi affrontati nel corso della riunione: dal fatto che, purtroppo, «sono sempre di più i calabresi costretti a partire con le valigie in mano per curarsi altrove e questo equivale ad un aumento dell’emigrazione sanitaria»; o alla «mancanza dei livelli essenziali di assistenza che oggi non vengono garantiti».

 «Saremo al fianco del presidente Oliverio nella conduzione di una sfida sacrosanta - conclude Tassone – che mira a difendere un diritto espressamente sancito dalla nostra Carta costituzionale».

 Al termine della Conferenza, il presidente dell'Anci e sindaco di Pizzo Gianluca Callipo ha sottoposto all'assemblea un documento «per rafforzare la posizione del presidente della Regione difronte al ministro Lorenzin» nel quale - come già anticipato - «si richiede per iscritto di mettere fine con urgenza al commissariamento e la possibilità di rinegoziare il Piano di rientro».

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Callipo (Anci): "La politica torni ad assumersi la responsabilità della sanità in Calabria"

«Le Sanità calabrese deve tornare nell’alveo della gestione ordinaria, affinché le istituzioni democraticamente costituite si assumano le proprie responsabilità ed esprimano le scelte che i cittadini hanno delegato loro con il proprio voto».
 
In vista dell’incontro alla Cittadella tra il presidente della Regione, Mario Oliverio, e i sindaci, il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo assume posizione sulla spinosa questione del commissariamento che ormai dal 2010 caratterizza la Sanità regionale.
 
«Commissariare così a lungo un settore cruciale, restando sordi alle istanze di normalizzazione che giungono ormai da tutti i livelli politici e della società civile - continua Callipo -, significa minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e generare un grave vulnus nell’autonoma dei territori. La Sanità in Calabria è commissariata da 7 anni. In tutto questo tempo si è cercato di mettere a posto i conti e ridurre gli sprechi, ma posticipare oltre il passaggio di consegne con chi ha precise responsabilità politiche, ha conseguenze forse addirittura più gravi del semplice equilibrio dei bilanci. Significa sostenere implicitamente che della Calabria non c’è da fidarsi, che da queste parti il voto dei cittadini ha un peso minore che altrove. Questo non è accettabile. Ecco perché, al di là dei risultati della gestione commissariale, è necessario che la Sanità torni a essere gestita da chi poi verrà chiamato a rispondere davanti agli elettori di quanto è riuscito o non è riuscito a realizzare».

 

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Calabria: tra inefficienza e lungaggini procedurali, Ferrara (M5S) interroga la Commissione europea

"Continua ad essere ancora troppo lungo l’iter procedurale che caratterizza gli avvisi pubblici, bandi di gara, manifestazioni di interesse pubblicati dalla Regione Calabria nell'ambito di Por e Psr Calabria 2014/2020, a valere sui fondi Fesr, Fse e Feasr".

È quanto fa notare Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, che su questo tema ha inviato apposita interrogazione alla Commissione europea.

"I ritardi e l’inefficienza tipici dell’espletamento delle procedure in Calabria sono un ulteriore ostacolo allo sviluppo ed alla crescita del territorio. La mia interrogazione prende spunto da una risposta inviatami lo scorso marzo dalla Commissione che, così come la maggior parte dei calabresi, rilevava la necessità di abbreviare i tempi delle procedure d’appalto. Condizione necessaria per rispettare le buone pratiche amministrative e per non scoraggiare la partecipazione alle stesse. Con questo obiettivo, dopo un confronto fra la Commissione e Autorità di gestione, la Regione si sarebbe impegnata ad adottare entro l'aprile 2017 un atto amministrativo attraverso cui obbligare gli uffici regionali a contenere i tempi necessari per la gestione degli appalti Fesr entro i 90 giorni. Impegno puntualmente disatteso, almeno fino ad oggi – puntualizza la Ferrara -, a distanza di mesi le procedure sono ancora lente e farraginose, avanzano tra ritardi, inefficienze e sospensioni. I partecipanti spesso ci segnalano le tantissime criticità che riscontrano ogni volta che decidono di partecipare ad una call del nuovo Programma di finanziamenti europei. Chiedo pertanto alla Commissione se la Regione Calabria abbia realmente adottato il provvedimento che prevede l’espletamento entro i 90 giorni o se si tratta dell’ennesima boutade dell’amministrazione Oliverio. È tempo che la Regione venga sollecitata ad una migliore efficienza amministrativa – conclude la pentastellata - se si vuole realmente raggiungere tutte le finalità prefissate nei Programmi".

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Grillo: "Sulla sanità Oliverio smetta di fare teatro"

"Si prenda immediatamente atto dell’inedeguatezza del Dg e lo si sostituisca con persona di riconosciute esperienza e capaci manageriali nel campo della sanità. Si dia finalmente ascolto agli appelli lanciati da medici, paramedici e infermieri, prima che succedi l’irreparabile".

E' quanto sostiene in una nota, l'ex consigliere regionale Alfonso Grillo

"Non è necessario - continua il comunicato - attendere nomine, che da Roma non giungeranno mai, che responsabilizzino sul piano istituzionale per occuparsi di un argomento così importante. C'è una responsabilità molto più pesante a cui un politico deve rispondere che è quella morale, rispetto alla quale nessuna giustificazione, compresa la mancata nomina a commissario della sanità, può essere accampata nel momento in cui il danno si manifesta in tutta la sua cruda e nuda drammaticità.Le condizioni denunciate dai medici dell’Unità operativa del reparto di ginecologia e ostetricia di Vibo Valentia, sono le ultime di una sequela, oramai, iniziata da tempo che meritano massima attenzione.

"Un reparto ospedaliero - aggiunge Grillo - che presenta criticità così gravi è inammissibile e inaccettabile. Tutto ciò, infatti, rinvia alla condizione di una Calabria umiliata nei suoi più basilari diritti.Una mortificazione ormai giornaliera che investe i Calabresi nella più totale indifferenza di una classe politica dirigente distratta da beghe irrilevanti, da una rissosità senza precedenti e da una autoreferenzialità che ha condotto all’immobilismo totale. Urge intervenire con solerzia e decisione. Innanzitutto per assicurare ai cittadini un servizio efficiente e sicuro. E poi, per garantire al personale medico di operare con serenità. Occorre, insomma, cambiare completamente il modo di relazionarsi con la sanità, specie con quella locale. All’incapacità di avviare i lavori di realizzazione di una nuova struttura ospedaliera, si è aggiunto il progressivo depauperamento dei servizi sanitari. Tutto ciò è incompatibile con una visione moderna e persino umana di uno dei segmenti più importanti della società. Nella fattispecie - conclude Grillo - non sono ammessi, insomma, tentennamenti e timidezze. Il senso della responsabilità è imprescindibile da una politica degna di essere definita tale".

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Ferrara (M5s): "Oliverio risolva i problemi dei calabresi, oppure faccia un passo indietro"

“La recente ordinanza del Tar Calabria relativamente al ricorso contro il decreto di esclusione di oltre un centinaio di giovani agricoltori dalla misura 4 a valere sul Psr Calabria 2014/2020, certifica, ancora una volta, le inefficienze ed i ritardi che contraddistinguono da anni l'azione dell'attuale amministrazione regionale”.

È quanto sostiene Laura Ferrara, europarlamentare calabrese del MoVimento 5 Stelle, commentando l'ordinanza del 10 novembre scorso del Tribunale amministrativo regionale che sospende l'efficacia del provvedimento emanato dal Dipartimento agricoltura calabrese.

“E' assurdo che ogni bando o avviso pubblico emanato dalla Giunta Oliverio continui ad essere accompagnato puntualmente da costanti criticità e da tempistiche indefinite. Dallo sviluppo imprenditoriale, alle misure occupazionali ed inclusive, fino all'agricoltura – continua l'europarlamentare grillina - non si contano più gli “esempi” di cattiva amministrazione.

Nel caso specifico, è impensabile che l'iter di un bando così importante per i giovani agricoltori calabresi, emanato a giugno 2016, continui a restare impantanato in una fase di stallo a causa di malfunzionamenti e problematiche a più riprese segnalate ma mai analizzate e risolte.

Il Presidente Oliverio assuma le proprie responsabilità – conclude la Ferrara – e risolva concretamente i problemi dei cittadini calabresi, oppure faccia un passo indietro e si faccia da parte per il bene della Calabria”

 

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