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Comunali Serra, sentori di crepe nel centrosinistra

Potrebbe essere più complicata del previsto la discussione all’interno del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative della primavera 2016. L’entusiasmo e l’ottimismo, diffusisi dopo l’esito delle elezioni regionali, hanno fatto moltiplicare gli aspiranti candidati alla carica di primo cittadino, ma su questo aspetto (come del resto su molti altri) chi spenderà la parola decisiva sarà Bruno Censore. È infatti il deputato del Pd il dominatore assoluto della scena in quella parte politica e sarà lui a comunicare (pare che abbia già individuato l’asso su cui puntare) le scelte. La “coerenza” di cui ha parlato il consigliere Rosanna Federico nel dibattito su RS98 con il sindaco Bruno Rosi vale fino a quanto avvenuto finora e cioè alla conduzione dell’opposizione secondo una specifica linea di partito e non inficiata da accordi con altri movimenti locali, sul futuro però questo valore potrebbe lasciare spazio all’esigenza di condurre in porto il successo elettorale. Sebbene Censore abbia spesso parlato di “rinnovamento”, è evidente il concreto dialogo con alcuni componenti della lista “La Serra”, primi fra tutti i consiglieri Raffaele Lo Iacono e Pino Raffele. È presumibile che i due non saranno candidati e che proporranno figure a loro vicine da inserire in lista. Di questo, per come fatto intendere dalla stessa Federico, non sembra esserci traccia di confronto fra le mura della sede del partito e ciò comincia a generare qualche malumore. Il totonomi dei candidati alla principale poltrona del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci coinvolge al momento il segretario locale del Pd Paolo Reitano, l’ex assessore provinciale Domenico Dominelli, l’ex assessore comunale Vincenzo Damiani e la stessa Federico, tuttavia è possibile che Censore tiri fuori dal cilindro il “suo” candidato – non rientrante in questa rosa di nomi – a tempo praticamente scaduto, quando ormai le vie di fuga verso un’ipotetica terza lista sarebbero precluse. Una mossa, non nuova per il repertorio censoriano, a cui tutti, alla fine, dovrebbero adeguarsi.

Serra, Federico: “Illegittimo il rimpasto di giunta effettuato da Rosi”

“La mancata assegnazione delle deleghe da parte del sindaco ai propri assessori desta non poche perplessità su come l’attuale amministrazione intenda gestire questi ultimi scorci del proprio mandato, ma quello che più mi preoccupa, e che come unica rappresentante femminile in seno al consiglio comunale, ho il dovere di evidenziare, è che lo stesso rimpasto di giunta si appalesa, alla luce delle recenti riforme normative e delle pronunce che si stanno susseguendo in materia, illegittimo”. È quanto rileva il consigliere di opposizione Rosanna Federico che sottolinea la necessità di un ravvedimento da parte del primo cittadino. “Il provvedimento col quale il sindaco ha proceduto (senza ancora darne conto al Consiglio!) alla rideterminazione della composizione dell’esecutivo comunale con la nomina di quattro assessori di sesso maschile – specifica al riguardo l’esponente del Pd - non garantisce, infatti, il rispetto delle quote di genere per come imposto dalla legge Del Rio che, all’art. 1, co. 137, stabilisce perentoriamente che ‘nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico’, imponendo, di fatto, l'obbligo di almeno due donne”. Federico entra nei dettagli tecnici della normativa e precisa che “così come sentenziato di recente dal Tar di Catanzaro con riferimento al Comune di Cosenza se pure ‘è ovvio che tale disposizione non possa essere applicata retroattivamente […], nondimeno non pare dubbio che, a partire dalla data in cui ha assunto vigore di legge, ad essa debba essere prestato rispetto nell’adozione di tutti i provvedimenti che vadano ad incidere sulla composizione della Giunta comunale’. Pertanto – a suo avviso - la nuova normativa  troverebbe applicazione non solo per le Giunte di ‘prima nomina’, ma anche nell'adozione di tutti i provvedimenti adottati successivamente alla sua entrata in vigore, ivi compresi i cosiddetti ‘rimpasti’ come quello recentemente operato dal sindaco Rosi”. La rappresentante del centrosinistra rimarca la presunta defaillance della controparte e specifica che “né il provvedimento con cui il sindaco ha proceduto alla nomina dei nuovi assessori ha minimamente menzionato nelle proprie motivazioni la nuova normativa con ciò dimostrando l’assoluta ignoranza degli obblighi di legge e il mancato espletamento di attività volte alla ricerca di rappresentanti di sesso femminile idonee a ricoprire tale ruolo. A prescindere dalla questione prettamente politica che mi vede costretta a contestare apertamente l’operato del sindaco ignaro, ancora una volta, di ciò che gli accade intorno – aggiunge - ciò che è ancor più deprecabile è l’assoluta mancanza di coscienza da parte di molti sindaci della necessità di coinvolgere le donne nei processi decisionali e garantire la piena realizzazione dei principi della rappresentanza paritaria che, ad oggi, rimangono disattesi su gran parte del territorio calabrese tanto da portare all’azzeramento di diverse giunte”. Nel merito della questione di genere Federico puntualizza che “il coinvolgimento deve imporsi non perché regola di diritto, ma in quanto riconoscimento del grande contributo che molte donne, impegnate o meno in politica, possono dare con le loro professionalità e competenze per il concreto sviluppo del proprio territorio e per un vero ‘rinnovamento’ della politica in senso paritario e democratico. L’approvazione da parte del Consiglio regionale dell'emendamento che introduce l'obbligo di rispettare, almeno nella misura del 30 per cento, la rappresentanza di genere nella composizione della Giunta regionale, ha dato in tal senso un’impronta decisiva anche allo Statuto regionale”. Il consigliere di minoranza invita dunque Rosi “a prendere coscienza, prima ancora che della legge, di questo importante principio di parità e democrazia e provvedere al più presto alla  rimodulazione della composizione della Giunta da lui guidata nel rispetto dei principi di rappresentanza di genere e delle norme di legge”.

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