Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Serra, il PD perde pezzi: anche Rosanna Federico diserta la convention dei censoriani

Il PD non é unito come vuol far credere. L’ostentazione circa la compattezza del partito delle ultime settimane nasconde in realtà una situazione assai diversa: i problemi ci sono e sono difficili da risolvere. Soprattutto non sono legati solo alla scelta del candidato a sindaco, ma riguardano principalmente il processo di democrazia interna. Quel dibattito auspicato da esponenti di spicco sin da prima della scorsa estate non si sarebbe mai concretizzato e, proprio da qui, sono nati quei mal di pancia che ora emergono chiaramente. La pesantissima assenza di Rosanna Federico alla manifestazione che, di fatto, ha ufficialmente aperto la campagna elettorale dei censoriani ha un significato eloquente: non mancava un elemento secondario, ma l’unico rappresentante istituzionale (a parte ovviamente il deputato che è il leader della coalizione di centrosinistra) del PD a Serra San Bruno. Rosanna Federico - già candidata alla carica di primo cittadino con la lista “Città degli abeti” e che, peraltro, non avrebbe mai manifestato la volontà di ripetere la corsa nelle attuali condizioni del PD locale - non c’era e non sono stati motivi di salute o familiari a determinare la sua assenza. È stata una decisione politica, magari sofferta, su cui ha riflettuto, conscia del messaggio che la cittadinanza ha poi effettivamente colto. E la sua non è una posizione isolata: la convention è stata disertata dall’ex vicesindaco Raffaele Masciari e da alcuni rappresentanti di lungo corso della sinistra come alcuni membri della famiglia Schiavello. Non ci sono, invece, conferme su presunti malumori di Vincenzo Damiani, regolarmente seduto al cosiddetto tavolo della presidenza. In sostanza, va ritrovato il bandolo della matassa e non bastano imposizioni dall’alto a ristabilire l’ordine già confezionato che si vorrebbe. Quella partita che gli accaniti sostenitori di uno sbandierato rinnovamento credevano vinta ed archiviata è invece apertissima: mettere la polvere sotto il tappeto non significa che la stessa non esiste.

Serra. Rifiuti e raccolta differenziata: Federico (PD) chiede di spostare l'isola ecologica

Rosanna Federico, consigliere comunale del Partito Democratico a Serra San Bruno ha presentato un'interrogazione al sindaco Bruno Rosi ed al presidente del Consiglio Comunale Giuseppe De Raffele in merito alla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti ed al sequestro dell'isola ecologica. "Premesso che l’attuale Amministrazione - si legge nel documento - ha introdotto da tempo il servizio di raccolta differenziata con sistema di prelievo dei rifiuti  'porta a porta' e con conferimento del materiale differenziato presso il centro raccolta e stoccaggio già in essere presso il sito di località Fillò; considerata la collocazione dell’impianto in prossimità del torrente Leonà, affluente diretto dell’Ancinale, addirittura già in data 27.11.2011 la sottoscritta, consapevole della peculiarità dell’area, aveva presentato al Sindaco interrogazione per sapere se 'la gestione del centro di raccolta comunale in Località 'Fillò' garantisca la salubrità dell’ambiente circostante e la salute degli operatori impegnati e se non sia il caso di adottare misure ulteriori per limitare l’impatto dell’impianto sul tessuto urbano prossimo allo stesso (fruibilità, decoro, problemi di carattere igienico sanitario, etc )', ma tale sollecitazione rimaneva senza risposta così come le successive di analogo tenore sottoposte oralmente in seno ai consigli comunali; a distanza di quasi quattro anni ed allo stato, l’isola ecologica in questione risulta essere sottoposta a provvedimento di sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria e ciò la rende inutilizzabile per il conferimento dei rifiuti differenziati; diversi cittadini di questo Comune, di fronte a detto provvedimento ed al silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale al riguardo, manifestano preoccupazione sul protrarsi dello stato di cose come cristallizzate dalla misura cautelare; nonostante la scarsa attività di sensibilizzazione posta in essere dall’Amministrazione, i dubbi successivi al primo provvedimento di sequestro e gli inspiegabili scarsi risultati - soprattutto dell’anno appena passato -, molti serresi hanno nel tempo imparato a differenziare e, pur continuando ancora oggi ad adoperarsi in tal senso, a seguito delle recenti vicende sono sempre più disorientati e demotivati; in mancanza di soluzioni alternative adeguate il sequestro dell’isola ecologica potrebbe compromettere i risultati della raccolta differenziata e creare così danni economici ingenti alle casse comunali e, con esse, ai cittadini che, allo stato, si sobbarcano per intero il costo del servizio rifiuti e sui quali ricadrebbe l’aumento tariffario imposto dalla Regione Calabria in mancanza di raggiungimento delle soglie previste di differenziazione; alla luce di quanto avvenuto, appare comunque opportuno - a parere della sottoscritta - individuare delle nuove aree, ambientalmente più compatibili e potenzialmente meno rischiose, e valutare la possibilità di un definitivo spostamento dell’impianto attivandosi sin da subito ad adottare ogni iniziativa transitoria necessaria a limitare i danni economici derivanti dalla indisponibilità dell’impianto sequestrato e dal conseguente crollo della differenziata; da tempo, nonostante vi siano mezzi e personale comunale, il servizio di trasporto rifiuti viene affidato a terzi";  "per sapere - è il cuore dell'atto inoltrato dall'esponente del PD - se l’attività di raccolta e stoccaggio dei rifiuti differenziati stia andando avanti regolarmente nonostante il sequestro dell’isola ecologica di Località Fillò e se ha senso o meno per i cittadini continuare a differenziare; se dagli atti delle Autorità che sono intervenute o hanno disposto il sequestro, possano emergere elementi che inducano a pensare che, protraendosi l’attuale stato di cose, vi possano essere situazioni di potenziale pericolo per la salute dei cittadini e/o l’ambiente circostante e, nel caso, quali iniziative o azioni si intendono intraprendere perché venga consentita al più presto la bonifica delle aree; se sono state individuate soluzioni alternative per fare fronte al prolungarsi dell’attuale situazione di indisponibilità dell’isola ecologica ed evitare danni economici alle casse comunali e, con esse, ai cittadini"; "infine, alla luce dei costi del servizio quali siano le motivazioni - è la conclusione del testo formalmente presentato da Rosanna Federico - che hanno indotto l’amministrazione ad optare per un servizio di trasporto rifiuti 'esternalizzato' e non, più convenientemente, per la riparazione ed eventuale utilizzo dei mezzi municipali ed all’ausilio del personale comunale".

 

Isola ecologica, Tassone e Federico: “Gettati dalla finestra i soldi dei serresi”

“Parlare dei fallimenti dell’amministrazione Rosi rischia, ormai, di non avere più senso”. È una critica serrata quella espressa, in un comunicato congiunto, dai consiglieri di minoranza Mirko Tassone e Rosanna Federico che bacchettano pesantemente gli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci e prospettano una serie di soluzioni per il problema dei rifiuti. “Vista la grave vicenda giudiziaria che ha coinvolto il nostro comune col sequestro dell’isola ecologica – premettono gli esponenti, rispettivamente, di ‘Al lavoro per il cambiamento’ e del Pd - non possiamo oggi esimerci, anche in considerazione dell’attività di opposizione fin qui svolta, che più di una volta ci ha visti, ognuno dalle proprie posizioni, intervenire sull’argomento con apposite interrogazioni e/o con specifici interventi in consiglio comunale, dall’esprimere le nostre considerazioni comuni sulla questione. Dopo l’ennesimo sequestro della c.d. ‘isola ecologica’, trasformata in discarica – asseriscono - una giunta meno spudorata si sarebbe fatta da parte. Il provvedimento delle forze dell’ordine, con quel che ne è conseguito – è l’attacco deciso - rappresenta l’emblema del fallimento, da noi più volte previsto e denunciato, dei vari progetti messi in campo per costruire un sistema di raccolta differenziata che paradossalmente è divenuta, come ci dicono i bilanci, fonte di spese superiori agli introiti che avrebbe dovuto garantire”. A finire nel mirino sono i “progetti costati migliaia di euro e naufragati l’uno dietro l’altro” ma anche “le parole pronunciate, in più occasioni, dai componenti della maggioranza che si erano prefissi l’obiettivo di raggiungere il 70% di differenziazione”. O ancora “la presa in giro degli sconti destinati ai nuclei familiari che avrebbero fatto registrare le migliori performance di raccolta”. Il fatto che “la raccolta differenziata nel nostro comune non sia mai decollata” induce Tassone e Federico ad una riflessione: “non è possibile progettare e rendere operativo un programma di raccolta e gestione dei rifiuti senza la collaborazione e il contributo di professionalità dotate delle adeguate competenze”. “Dopo i primi inesorabili fallimenti – spiegano i due rappresentanti dell’opposizione - bene avrebbe fatto l’amministrazione Rosi, anche in virtù dei miseri risultati conseguiti, a superare la fase delle fallimentari ‘progettazioni artigianali’ ed approfondire soluzioni studiate e calibrate sulle reali esigenze della nostra cittadina”. L’assunto principale è che “non è più tollerabile gettare dalla finestra i soldi dei cittadini serresi in attività non solo inutili, ma addirittura dannose” anche perché “la raccolta e la gestione dei rifiuti rappresenta un problema complesso che si può cercare di risolvere soltanto mettendo insieme la pluralità d’interessi, economici e non, che vi ruotano attorno”. Quindi, Tassone e Federico sottolineano quelli che ritengono gli errori della controparte: “diverse avrebbero potuto essere le soluzioni da vagliare in questi quattro anni, dalla realizzazione di una compostiera di comunità con la quale recuperare in loco la frazione umida ed evitare i costi del conferimento in discarica, all'installazione di eco compattatori, attraverso i quali consentire ai cittadini, con il conferimento dei rifiuti nelle apposite macchinette, di ricevere buoni da spendere presso gli esercizi commerciali convenzionati creando così un circolo virtuoso in grado, da una parte di diminuire i costi, soprattutto di trasporto del materiale già compresso, dall’altra di liberare ingenti risorse economiche da destinare al miglioramento della qualità dei servizi. Si tratta di soluzioni che, nei comuni in cui sono state attuate, hanno sicuramente portato enormi vantaggi sia in termini di efficienza del servizio, sia in termini economici, e che, probabilmente, se applicate anche dalla nostra amministrazione, non solo avrebbero potuto evitare l’ulteriore onta del sequestro di questi giorni, ma – è la conclusione - avrebbero potuto portare Serra all’avanguardia di un settore nel quale fino ad oggi è stata fanalino di coda”.

  • Published in Politica

Comunali, Rosanna Federico: “Nessun aut aut, ma chiedo un confronto aperto e leale”

“Si avvicinano le prossime amministrative e da quello che appare all’esterno sembra che le questioni principali, se non esclusive, affrontate o da affrontare, nei diversi schieramenti siano quelle della individuazione della figura da proporre per la candidatura a sindaco, di come risolvere lotte fratricide tra gli stessi componenti dei singoli partiti o in base a cosa vengano raggiunti o fatti  cadere gli ‘accordi’ con i possibili alleati”. È la premessa del ragionamento dell’esponente del Pd Rosanna Federico che ritiene “tutto ciò altamente squalificante per la politica locale e per tutti coloro che, come me, vi si impegnano e penso che i livelli della discussione debbano necessariamente elevarsi  se si vuole evitare che il risultato delle prossime amministrative dia una sonora batosta a tutte le forze politiche sancendo, con il non voto o col voto di protesta, quello che è sempre più evidente agli occhi di tutti e cioè il grande senso di delusione e sfiducia che da un po’ di tempo allontana la gente dalla politica e dalle istituzioni”. Questa riflessione di carattere generale viene seguita dai chiarimenti riguardanti la posizione del consigliere comunale che, alle scorse amministrative, era candidata a sindaco per la lista “Città degli abeti”. “Posto dunque che, a differenza di quanto viene fatto apparire – afferma Federico -  nel Pd non esistono, al momento, né una discussione interna agli organi di partito su nominativi,  interni o esterni che siano, per il ruolo di candidato a sindaco,  né conflitti di sorta tra contendenti visto che, per quanto ne so, non solo nessuno si è imposto, ma nessuno ufficialmente, compresa  la sottoscritta, si è neanche proposto,  tantomeno, per quel che mi riguarda, dando aut aut o imponendo veti di sorta, penso che per riconquistare la fiducia dei cittadini bisogna far capire che ci si preoccupa di altro: dell’individuazione dei problemi e delle priorità da affrontare, della ricerca di soluzioni, dei programmi; in altre parole della ‘visione’ che abbiamo del futuro di Serra e di ciò che vogliamo per il suo sviluppo sociale, culturale, economico e territoriale”. Sostanzialmente, si tratta di una uscita finalizzata a smentire liti intestine alla compagine renziana e a ipotetici mal di pancia della stessa Federico, che i rumors davano in dissenso rispetto alle decisioni del deputato Bruno Censore sulle strategie per la conquista del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci. Per rafforzare le proprie affermazioni, Federico aggiunge poi che “non possiamo che mettere da parte logiche personalistiche, partitiche o di potere perché solo partendo da un progetto valido, fattibile e convincente, si possono costruire la squadra che potrà essere in grado di attuarlo e le alleanze giuste per vincere, allargando a tutte le forze politiche che vorranno condividerne i contenuti, alla società civile ed alle associazioni  impegnate attivamente in sul territorio ed a tutti coloro che vorranno concorrervi”. C’è comunque una puntualizzazione: “questo implica però la necessità di una discussione, di un confronto aperto, schietto e leale nell’ambito del quale un modo di vedere critico ed autonomo non può e non deve necessariamente vedersi o farsi passare come segno di rottura ma piuttosto come volontà di portare avanti, nel rispetto delle regole democratiche che devono contrassegnare ogni associazione, un dialogo costruttivo che abbia come presupposto quella linea di rinnovamento, soprattutto nelle idee e nei modi di fare politica, che abbiamo proposto ormai da diversi anni, e come scopo, la realizzazione di quel progetto”. Parole che vanno lette fra le righe e che ribadiscono la volontà di guardare al futuro e non al passato. “Penso quindi – conclude la rappresentante dell’opposizione - che se la strada che verrà imboccata sarà quella della democrazia e della condivisione di un progetto comune che abbia al centro solo il bene del nostro paese, nessuno di noi avrà motivi per non percorrerla e, insieme, si potrà dare a Serra  l’amministrazione e, con essa, le prospettive, che merita”.

Riaccertamento residui, Federico: "Rosi non dice quali saranno le conseguenze"

“Quello che è emerso nel consiglio comunale odierno, che nulla ha a che fare con ipotetici contrasti all’interno del Pd, è che l’amministrazione guidata dal sindaco Rosi omette di essere chiara nei confronti dei cittadini su quali saranno le conseguenze, in termini di ricadute sulle famiglie, del riaccertamento straordinario dei residui operato contestualmente all’approvazione del rendiconto e del conseguente disavanzo che ne è scaturito pari ad oltre quattro milioni di euro”. È il commento post-consiglio dell’esponente della minoranza Rosanna Federico che abbozza una poco convincente smentita sui disaccordi nella compagine renziana e critica l’operato degli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci. “Se è pur vero – sostiene - che si tratta di un’operazione tecnica voluta dalla legge è anche vero che le determinazioni delle modalità di recupero  rientrano nella responsabilità politica degli amministratori. Tuttavia, gli stessi, sebbene sollecitati dalla minoranza presente, nulla hanno inteso chiarire su quali saranno le fonti delle maggiori entrate individuate per il recupero, né su quali saranno i settori che subiranno i tagli di spesa previsti costringendo l’opposizione a manifestare voto contrario e, soprattutto, lasciando aperta per i cittadini la possibilità di un aumento della pressione tributaria e di un taglio ai servizi. Proprio con riferimenti ai tagli di servizi per il territorio – afferma il consigliere di minoranza - auspicando che il sindaco presti fede all’impegno assunto in consiglio di trovare una sede per l’Inps che possa evitarne il paventato trasferimento in altri comuni limitrofi, pur riconoscendo che le richieste del governo centrale nei confronti degli enti locali si fanno sempre più pressanti, ho voluto chiedergli di rinnovare pubblicamente dinanzi al consiglio ed alla platea anche l’impegno più volte assunto di consentire il mantenimento del locale ufficio del giudice di pace che,  a causa dell’inosservanza da parte della maggioranza dei termini per adempiere alle prescrizioni date a suo tempo dal ministero, è attualmente accorpato a quello di Vibo Valentia”. “Oggi, grazie alla riapertura dei termini concessa dal governo – rileva Federico - siamo ancora nella possibilità di riportare nel nostro comune un indispensabile presidio di giustizia e legalità  ma entro il prossimo 30 luglio è necessario assolvere a determinati compiti. Anche quest’impegno è stato confermato. Apprezzo per il momento il senso di responsabilità dimostrato – conclude la rappresentante dell’opposizione - sperando che il sindaco e la sua maggioranza saranno in grado, almeno stavolta, di mantenere fede alla parola data”.

Inps, Rosanna Federico si allontana dal Pd

Caso nel caso quello emerso durante il consiglio comunale. Dalla richiesta di chiarimenti sulla situazione degli uffici dell’Inps operata dal consigliere di minoranza Mirko Tassone, non sono solo emersi i dettagli forniti dal sindaco Bruno Rosi circa la disponibilità di due locali ma è nata (o meglio si è palesata) una questione prettamente politica. L’esponente del Pd Rosanna Federico ha sostanzialmente sposato la linea di “non strumentalizzazione” di Mirko Tassone per il quale la responsabilità delle circostanze  è rinvenibile nelle determinazioni nazionali ed in un processo di razionalizzazione che si trasforma in una specie di “ricatto” di Stato nei confronti dei Comuni costretti ad addossarsi i costi degli altri Enti se vogliono mantenere sul proprio territorio le sedi dei relativi uffici. Il punto è che scegliendo questa posizione Federico ha sconfessato quella di Luigi Tassone, uno dei democratici più vicini al parlamentare Bruno Censore, che aveva aspramente polemizzato con il presidente del consiglio comunale Giuseppe De Raffele. Che i rapporti fra Federico e Censore non fossero al top lo si era già dedotto da tempo, ma l’uscita odierna testimonia quantomeno uno scollamento fra i diversi rappresentanti del centrosinistra. Da verificare se questa diversità di vedute possa trasformarsi in un allontanamento vero e proprio e in un coinvolgimento in altri progetti politici.

Area Santa Maria, Federico: "Affidamento non conforme alla Legge di Stabilità"

“Tralasciando al momento ogni considerazione sull’opportunità della scelta politica adottata e sul contenuto della relativa convenzione, la delibera n. 44 dello scorso 19 maggio contenente la ‘direttiva per l’affidamento del servizio strumentale per la gestione delle aree Certosa e Santa Maria del Bosco’, con la quale la giunta ha ritenuto di assumere come atto di indirizzo l’affidamento, ‘direttamente’ a cooperative sociali di tipo ‘B’, del servizio predetto, non risulta conforme alle nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Stabilità 2015”. Lo rileva il consigliere di minoranza Rosanna Federico che opera delle considerazioni tecnico-giuridiche in base alle quale l’iter intrapreso sarebbe da fermare. “Se la procedura dovesse andare avanti secondo le impostazioni date dall’esecutivo comunale e, in modo analogo a quanto verificatosi negli anni scorsi, con affidamento diretto della gestione dei parcheggi ad una cooperativa – fa notare l’esponente del Pd - si rischierebbe quindi di violare la normativa vigente e commettere un’illegittimità. Infatti, l’art. 5, co. 1 della Legge 381/91, citata in delibera, che prevedeva la possibilità per gli enti pubblici, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione, di  stipulare convenzioni con le predette cooperative purché finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate, è stato recentemente modificato dall’art.1 co. 610 della legge n. 190/2014 che, al fine di evitare abusi, ha aggiunto che, le predette convenzioni ‘sono stipulate previo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza’ ”. A conferma delle sue tesi Federico sostiene che “sulla base di queste nuove disposizioni ci sono già stati i primi ricorsi e le prime pronunce da parte dei Giudici Amministrativi tanto che lo stesso Tar Liguria, con la recentissima sentenza n. 520/2015 dello scorso 22 maggio, ‘rilevato che il riferimento ai principi di trasparenza, non discriminazione e efficienza è stato recentemente introdotto dall’art. 1, comma 610 l. 23 dicembre 2014, n. 190, con decorrenza dal 1° gennaio 2015’ ha infatti annullato una procedura di affidamento non rispettosa dei predetti principi”. Pertanto, in considerazione della legislazione vigente, “l’affidamento diretto della gestione dei parcheggi delle aree Certosa e Santa Maria del Bosco come indicato nella delibera di Giunta e come effettuato negli scorsi anni non è più consentito dovendosi ricorrere a procedure ad evidenza pubblica in grado di assicurare concorrenzialità e partecipazione”. “Onde evitare dunque di andare incontro ad eventuali impugnazioni che andrebbero a compromettere il regolare avvio del servizio con danni ingenti anche per le casse comunali e con esse per la cittadinanza tutta”, la rappresentante dell’opposizione invita “l’amministrazione comunale a prestare attenzione alle recenti modifiche normative e procedere all’affidamento, se non tramite un formale bando di gara, quanto meno, mediante pubblicazione di un avviso pubblico volto a garantire la trasparenza, pubblicità e partecipazione che, a prescindere da tutto, dovrebbero costituire elementi irrinunciabili dell’operare pubblico”.

 

Affidamento piscina, Rosanna Federico presenta un'interrogazione

Il trascorrere del tempo, senza la concretizzazione dell’affidamento della concessione in gestione della piscina comunale, degli impianti polisportivi annessi e dei campi di calcetto siti in via Matteotti e località Calvario, ha insospettito il consigliere del Pd Rosanna Federico che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per avere lumi sulla questione. Premessi il ruolo in termini di aggregazione sociale, oltre che di valenza sportiva della struttura, e la circostanza per cui la stessa è “chiusa da oltre due anni”,  l’esponente della minoranza rammenta le diverse fasi della procedura puntualizzando che “l’amministrazione, dopo una prima gara andata deserta, con delibera di giunta n. 5 del 04.02.2015, ha indetto una procedura per l'affidamento della gestione della piscina, dei campi da tennis e di altri impianti sportivi del paese” e che “a distanza di oltre tre mesi dalla pubblicazione dell'avviso di gara, e pare nonostante l'apertura delle buste contenenti le offerte , non si è ancora addivenuti all'aggiudicazione definitiva e, a tutt’oggi, la piscina non ha ancora ripreso a funzionare con ciò privando i cittadini della possibilità di usufruire dell’impianto sportivo”. La Federico sottolinea inoltre l’importanza di offrire un servizio efficiente ai residenti ed ai visitatori, anche per “migliorare la vivibilità” e per “per promuovere l'immagine del nostro paese”. Le sue domande mirano a conoscere “in che fase è la procedura per l'affidamento ex art. 30 D.lgs. 163/2006 della concessione in gestione della piscina comunale” e delle altre strutture sportive,  “quali sono gli ostacoli che ne impediscono l'aggiudicazione”, “se è vero che l'amministrazione sta pensando all'annullamento in autotutela della stessa e per quanto tempo ancora si protrarrà questo stato di incertezza tenuto anche conto delle possibili conseguenze legali oltre che in termini di disservizi” e “quali misure si intende adottare per consentire al meglio il funzionamento e l'uso degli impianti sportivi presenti nella nostra cittadina anche in vista della bella stagione”.

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed