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Comunali, Rosanna Federico: “Nessun aut aut, ma chiedo un confronto aperto e leale”

“Si avvicinano le prossime amministrative e da quello che appare all’esterno sembra che le questioni principali, se non esclusive, affrontate o da affrontare, nei diversi schieramenti siano quelle della individuazione della figura da proporre per la candidatura a sindaco, di come risolvere lotte fratricide tra gli stessi componenti dei singoli partiti o in base a cosa vengano raggiunti o fatti  cadere gli ‘accordi’ con i possibili alleati”. È la premessa del ragionamento dell’esponente del Pd Rosanna Federico che ritiene “tutto ciò altamente squalificante per la politica locale e per tutti coloro che, come me, vi si impegnano e penso che i livelli della discussione debbano necessariamente elevarsi  se si vuole evitare che il risultato delle prossime amministrative dia una sonora batosta a tutte le forze politiche sancendo, con il non voto o col voto di protesta, quello che è sempre più evidente agli occhi di tutti e cioè il grande senso di delusione e sfiducia che da un po’ di tempo allontana la gente dalla politica e dalle istituzioni”. Questa riflessione di carattere generale viene seguita dai chiarimenti riguardanti la posizione del consigliere comunale che, alle scorse amministrative, era candidata a sindaco per la lista “Città degli abeti”. “Posto dunque che, a differenza di quanto viene fatto apparire – afferma Federico -  nel Pd non esistono, al momento, né una discussione interna agli organi di partito su nominativi,  interni o esterni che siano, per il ruolo di candidato a sindaco,  né conflitti di sorta tra contendenti visto che, per quanto ne so, non solo nessuno si è imposto, ma nessuno ufficialmente, compresa  la sottoscritta, si è neanche proposto,  tantomeno, per quel che mi riguarda, dando aut aut o imponendo veti di sorta, penso che per riconquistare la fiducia dei cittadini bisogna far capire che ci si preoccupa di altro: dell’individuazione dei problemi e delle priorità da affrontare, della ricerca di soluzioni, dei programmi; in altre parole della ‘visione’ che abbiamo del futuro di Serra e di ciò che vogliamo per il suo sviluppo sociale, culturale, economico e territoriale”. Sostanzialmente, si tratta di una uscita finalizzata a smentire liti intestine alla compagine renziana e a ipotetici mal di pancia della stessa Federico, che i rumors davano in dissenso rispetto alle decisioni del deputato Bruno Censore sulle strategie per la conquista del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci. Per rafforzare le proprie affermazioni, Federico aggiunge poi che “non possiamo che mettere da parte logiche personalistiche, partitiche o di potere perché solo partendo da un progetto valido, fattibile e convincente, si possono costruire la squadra che potrà essere in grado di attuarlo e le alleanze giuste per vincere, allargando a tutte le forze politiche che vorranno condividerne i contenuti, alla società civile ed alle associazioni  impegnate attivamente in sul territorio ed a tutti coloro che vorranno concorrervi”. C’è comunque una puntualizzazione: “questo implica però la necessità di una discussione, di un confronto aperto, schietto e leale nell’ambito del quale un modo di vedere critico ed autonomo non può e non deve necessariamente vedersi o farsi passare come segno di rottura ma piuttosto come volontà di portare avanti, nel rispetto delle regole democratiche che devono contrassegnare ogni associazione, un dialogo costruttivo che abbia come presupposto quella linea di rinnovamento, soprattutto nelle idee e nei modi di fare politica, che abbiamo proposto ormai da diversi anni, e come scopo, la realizzazione di quel progetto”. Parole che vanno lette fra le righe e che ribadiscono la volontà di guardare al futuro e non al passato. “Penso quindi – conclude la rappresentante dell’opposizione - che se la strada che verrà imboccata sarà quella della democrazia e della condivisione di un progetto comune che abbia al centro solo il bene del nostro paese, nessuno di noi avrà motivi per non percorrerla e, insieme, si potrà dare a Serra  l’amministrazione e, con essa, le prospettive, che merita”.

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