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Isola ecologica, Tassone e Federico: “Gettati dalla finestra i soldi dei serresi”

“Parlare dei fallimenti dell’amministrazione Rosi rischia, ormai, di non avere più senso”. È una critica serrata quella espressa, in un comunicato congiunto, dai consiglieri di minoranza Mirko Tassone e Rosanna Federico che bacchettano pesantemente gli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci e prospettano una serie di soluzioni per il problema dei rifiuti. “Vista la grave vicenda giudiziaria che ha coinvolto il nostro comune col sequestro dell’isola ecologica – premettono gli esponenti, rispettivamente, di ‘Al lavoro per il cambiamento’ e del Pd - non possiamo oggi esimerci, anche in considerazione dell’attività di opposizione fin qui svolta, che più di una volta ci ha visti, ognuno dalle proprie posizioni, intervenire sull’argomento con apposite interrogazioni e/o con specifici interventi in consiglio comunale, dall’esprimere le nostre considerazioni comuni sulla questione. Dopo l’ennesimo sequestro della c.d. ‘isola ecologica’, trasformata in discarica – asseriscono - una giunta meno spudorata si sarebbe fatta da parte. Il provvedimento delle forze dell’ordine, con quel che ne è conseguito – è l’attacco deciso - rappresenta l’emblema del fallimento, da noi più volte previsto e denunciato, dei vari progetti messi in campo per costruire un sistema di raccolta differenziata che paradossalmente è divenuta, come ci dicono i bilanci, fonte di spese superiori agli introiti che avrebbe dovuto garantire”. A finire nel mirino sono i “progetti costati migliaia di euro e naufragati l’uno dietro l’altro” ma anche “le parole pronunciate, in più occasioni, dai componenti della maggioranza che si erano prefissi l’obiettivo di raggiungere il 70% di differenziazione”. O ancora “la presa in giro degli sconti destinati ai nuclei familiari che avrebbero fatto registrare le migliori performance di raccolta”. Il fatto che “la raccolta differenziata nel nostro comune non sia mai decollata” induce Tassone e Federico ad una riflessione: “non è possibile progettare e rendere operativo un programma di raccolta e gestione dei rifiuti senza la collaborazione e il contributo di professionalità dotate delle adeguate competenze”. “Dopo i primi inesorabili fallimenti – spiegano i due rappresentanti dell’opposizione - bene avrebbe fatto l’amministrazione Rosi, anche in virtù dei miseri risultati conseguiti, a superare la fase delle fallimentari ‘progettazioni artigianali’ ed approfondire soluzioni studiate e calibrate sulle reali esigenze della nostra cittadina”. L’assunto principale è che “non è più tollerabile gettare dalla finestra i soldi dei cittadini serresi in attività non solo inutili, ma addirittura dannose” anche perché “la raccolta e la gestione dei rifiuti rappresenta un problema complesso che si può cercare di risolvere soltanto mettendo insieme la pluralità d’interessi, economici e non, che vi ruotano attorno”. Quindi, Tassone e Federico sottolineano quelli che ritengono gli errori della controparte: “diverse avrebbero potuto essere le soluzioni da vagliare in questi quattro anni, dalla realizzazione di una compostiera di comunità con la quale recuperare in loco la frazione umida ed evitare i costi del conferimento in discarica, all'installazione di eco compattatori, attraverso i quali consentire ai cittadini, con il conferimento dei rifiuti nelle apposite macchinette, di ricevere buoni da spendere presso gli esercizi commerciali convenzionati creando così un circolo virtuoso in grado, da una parte di diminuire i costi, soprattutto di trasporto del materiale già compresso, dall’altra di liberare ingenti risorse economiche da destinare al miglioramento della qualità dei servizi. Si tratta di soluzioni che, nei comuni in cui sono state attuate, hanno sicuramente portato enormi vantaggi sia in termini di efficienza del servizio, sia in termini economici, e che, probabilmente, se applicate anche dalla nostra amministrazione, non solo avrebbero potuto evitare l’ulteriore onta del sequestro di questi giorni, ma – è la conclusione - avrebbero potuto portare Serra all’avanguardia di un settore nel quale fino ad oggi è stata fanalino di coda”.

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