Sanità, Guccione: "Non si muore solo di Covid, migliaia di malati non si sono potuti curare"

«Nel corso del 2020 l’esplosione della pandemia da Coronavirus ha prodotto, da parte dell’Asp e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, una riduzione delle attività e delle prestazioni erogate. L’Azienda sanitaria provincia di Cosenza ha registrato 5.930 ricoveri in meno negli Hub della provincia, 2.917 interventi chirurgici e ospedalieri in meno, 368.468 prestazioni ambulatoriali e ospedaliere in meno; 365.819 prestazioni specialistiche ambulatoriali nei distretti in meno, 200.981 prestazioni di pronto soccorso e PPI in meno. All’ospedale Annunziata di Cosenza, invece, si sono registrati 5256 ricoveri e interventi chirurgici in meno, 272.120 prestazioni ambulatoriali ospedaliere in meno. Un quadro drammatico che ancora oggi permane e che ha messo in serio pericolo la vita di molti calabresi che non hanno avuto la possibilità di ricevere le cure appropriate».

È quanto afferma il consigliere regionale del Partito democratico Carlo Guccione.  

«Oggi quello che sta accadendo all’interno del rapporto tra Regione Calabria e sanità accreditata ha dell'incredibile, davvero del paradossale. Alle strutture s'è chiesta una mano così da liberare gli ospedali impegnati da oltre un anno quasi esclusivamente con il Covid, come è noto nel frattempo le altre malattie non si sono fermate in attesa della fine della pandemia. E le strutture accreditate – continua il consigliere Guccione - hanno risposto alla chiamata, aiutando gli ospedali e soprattutto rispondendo all'utenza, ai malati, alla gente comune che ha avuto bisogno di interventi di qualsiasi natura. E ora in cambio, quasi sottoforma di “ringraziamento”, cosa fanno la Regione e l'Ufficio del commissario? Non riconoscono alle strutture accreditate come “eseguite” le prestazioni pattuite nei contratti e nei tetti di spesa prima del Covid, prima della chiamata in soccorso agli ospedali. Un imbroglio vero e proprio, un grande imbroglio ai danni dei malati e delle migliaia di dipendenti delle cliniche che non possono essere pagati. Una vicenda incredibile».

«Il commissario Longo è al corrente dell'assurda situazione? E Spirlì? Ha in mente di mettere mano a questo vero e proprio “raggiro” ai danni di chi è stato curato e di chi ha lavorato anche in durissimi tempi pandemici? In tutta Italia – sottolinea Carlo Guccione - le strutture accreditate che hanno sopperito e prestato soccorso agli ospedali sono state riconosciute, e liquidate, le prestazioni come se avessero ottemperato ai contratti stipulati in tempi pre Covid. Ripeto, in tutta Italia. Solo in Calabria, invece, queste strutture si sono viste eliminato l’obbligo del piano d'acquisto. E quindi non riconosciuto e non liquidato il lavoro svolto. È mai possibile una stortura del genere?».

«Longo e Spirlì – continua ancora Guccione – autorizzino subito le Asp a procedere con la compensazione delle prestazioni nei confronti delle strutture accreditate. Il tutto, giova ricordarlo, è a saldo zero perché già sotto contratto di fornitura e nei tetti di spesa.

Recentemente il commissario Longo ha affermato che le strutture accreditate non possono dare una mano gratuitamente alla somministrazione dei vaccini in quanto hanno sopperito e stanno sopperendo ancora alle mancanze del servizio pubblico sugli interventi ordinari in quanto il pubblico è concentrato sui malati Covid. Si precettano le strutture perché la guerra al Covid non può lasciare indietro altri malati e altre patologie e poi non si riconosce il lavoro svolto?».

«Immediatamente, dunque, deve essere autorizzata la compensazione a costo zero tra le diverse tipologie di prestazioni erogate dalle strutture accreditate. Non può andare oltre questa incredibile situazione. Anche perché questo assurdo paradosso ha delle ricadute importanti sul piano occupazionale. Si rimedi a questa situazione incredibile. In particolare, in questo momento in cui il sistema sanitario calabrese è nuovamente al collasso, supera la soglia critica di occupazione di terapie intensive e ricoveri Covid. Prima di tutto, non dimentichiamolo, viene la salute dei calabresi. La Calabria – ricorda il consigliere Guccione - nel 2019 ha speso la cifra di euro 221.229.451,49 per emigrazione sanitaria, 53.866 calabresi si sono curati fuori regione. Uno scandalo enorme. Nella provincia di Cosenza il totale dei ricoveri fuori regione è di 22.990 per un importo di euro 86.185.423,18. Il più grande ospedale della Calabria è fuori regione: se non si creano le giuste sinergie tra tutti gli operatori sanitari, pubblici e accreditati, per affrontare l’emergenza Covid e dare una risposta sanitaria efficiente, si rischia di aggiungere ai morti per Covid ulteriori morti per altre patologie a causa dell’impossibilità di potersi curare». 

Vaccini Covid in Calabria, Guccione (Pd): “ Commissario e Regione facciano chiarezza”

"Sulla vicenda dei vaccini qual è la verità? Troppi gli interrogativi a cui, fino ad oggi, nessuno ha dato risposte creando la più totale confusione. Le dosi vaccinali che vengono consegnate ad Asp e Aziende ospedaliere della Calabria risultano insufficienti: è a rischio anche la somministrazione della seconda dose per i pazienti over 80 che devono completare il ciclo vaccinale".

E'quanto si legge in una nota del consigliere regionale Carlo Guccione (Pd)

"Sul sito del Ministero - aggiunge l'esponente dem - questa mattina risultano consegnare 234.270 dosi, ma ne sono state somministrate 173.733: è stato utilizzato il 74,2% delle dosi consegnate. Perché le altre sono ancora ferme e giacciono nei frigoriferi? L’Ufficio del commissario e la Regione Calabria facciano chiarezza su questi numeri e dicano, fino in fondo, qual è la verità. Quali sono criteri di distribuzione dei vaccini per ogni Asp della Calabria e, di conseguenza, come vengono poi suddivisi sui territori? Sono tante le cose che non sappiamo: ad esempio, quanti infermieri di comunità sono stati assunti dei 320 previsti per la Calabria con risorse predisposte dal governo nazionale? Rispetto alle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) quanti medici e infermieri sono attualmente operativi, considerando che per ciascuna Usca bisognerebbe assumere 4 medici e 4 infermieri? Che fine ha fatto il personale sanitario reclutato con il bando Arcuri dello scorso dicembre 2020, destinato all’assunzione di 3.000 medici, 12.000 infermieri e assistenti sanitari per la campagna vaccinale, per implementare i punti vaccinali nel nostro Paese? In Calabria quante persone sono state assunte e in quali punti vaccinali operano? Troppi interrogativi senza risposte che gettano diverse ombre sull’incapacità di organizzare un Piano straordinario di vaccinazione di massa al punto da dover inviare in Calabria un team di pianificatori della Difesa e della Protezione civile a sostegno della Regione e del Commissario ad acta.

Continuiamo a rimanere in fondo alle classifiche: siamo ultimi in tutto. E non credo che dipenda da un destino cinico che si è accanito sulla nostra regione. Semplicemente qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare nel sistema di gestione della Regione e dell’Ufficio del commissario. Ancora un esempio: ad agosto 2020 fu adottata una delibera che prevedeva, tra l’altro, l’efficientamento della Rete vaccinale dell’Asp di Cosenza in relazione alla pandemia. Venne prevista - conclude Guccione - una spesa di 900mila euro ma, ancora oggi, non si riesce a capire che fine abbia fatto questo progetto di potenziamento della Rete vaccinale dell’Asp di Cosenza".

 

 

 

“Cure negate a causa della pandemia ai pazienti non Covid”, la denuncia di Guccione

“Dal 30 settembre 2019 al 30 settembre 2020 sono stati erogati dall’Asp di Cosenza (compresi i tre presidi Spoke) oltre 1,5 milioni in meno di prestazioni sanitarie sia territoriali che ospedaliere. Nel dettaglio si sono registrati 5.930 ricoveri in meno, 2.917 interventi chirurgici, 368.468 prestazioni di specialistica ambulatoriale ospedaliera, 365.819 prestazioni di specialistica ambulatoriale dei Distretti, 13.233 attività ambulatoriale riferite al Dipartimento salute mentale, 30.504 di diagnostica per immagini dell’Asp, 410.491 prestazioni di laboratorio analisi Asp, 3.569 prestazioni Apapac in meno e una riduzione di 200.918 prestazioni di pronto soccorso e di punto di primo intervento”.

E’ quanto denuncia in una nota, il consigliere regionale Carlo Guccione (Pd)

“Un dato drammatico – prosegue il comunicato - dovuto alla emergenza Covid ma che ci segnala un nuovo e inquietante pericolo per tanti pazienti che in questo periodo non hanno ricevuto prestazioni adeguate per una serie di diverse patologie e non sono stati messi nelle condizioni di curarsi.

Tutto ciò è dovuto al fatto che ancora oggi non esiste un piano di contrasto al Covid. La situazione è grave e il rischio è di lasciare tutti questi pazienti abbandonati a se stessi in un momento di gravissima crisi sanitaria. Il quadro che emerge è di grande preoccupazione e di allarme per i malati non Covid della provincia di Cosenza a causa della riduzione dell’assistenza sanitaria e della mancata erogazione dei Livelli essenziali di assistenza. E ancora non abbiamo contezza dei dati dell’Azienda ospedaliera con riferimento al numero di prestazioni erogate ambulatoriali e operatorie e di accessi al Pronto soccorso.

Occorre predisporre subito un piano straordinario concertato con il commissario alla Sanità e gli uffici dell’Asp di Cosenza per dare a tutti la possibilità di curarsi anche durante la pandemia e si devono avviare le procedure per rendere subito operativo il servizio di tele – medicina.

Servono misure ad hoc –conclude Guccione - per evitare di mettere in pericolo tutti i pazienti che per il Coronavirus non si sono potuti curare”.

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Vaccino Covid, Guccione (Pd): "La Calabria resta in fondo alla classifica nella somministrazione"

“La Calabria, ancora oggi, resta in fondo alla classifica nella somministrazione delle dosi del vaccino mentre si materializza sempre più lo spettro di una terza ondata e, a partire da domenica, saremo nuovamente zona arancione”.

E’ quanto denuncia il consigliere regionale, Carlo Guccione (Pd).

“Non poteva non essere così – continua Guccione - visto che il Piano regionale di contrasto al Covid-19 ancora non è operativo e si registrano focolai anche all’interno di alcuni ospedali della nostra regione. L’inerzia a cui stiamo assistendo rischia di far sprofondare la Calabria in una situazione veramente difficile da un punto di vista dell’emergenza sanitaria. E non solo.

C’è chi propone, addirittura, di commissariare il commissario. Purtroppo, emerge sempre con più evidenza il fatto che la Calabria sembra abbandonata a sé stessa, senza un Piano vaccinale e senza un Piano di contrasto al Covid-19. I Pronto soccorso della Calabria non hanno realizzato i percorsi dedicati ai malati Covid con Tac e radiologie dedicate, non esiste alcun tipo di organizzazione territoriale in grado di monitorare i contagiati attraverso un tracciamento efficace, i malati che non necessitano di cure ospedaliere non hanno la dovuta assistenza domiciliare. Le vaccinazioni continuano ad andare a rilento, con questi ritmi e con queste modalità rischiamo di impiegare anni per recuperare i ritardi e vaccinare tutti i soggetti che dovranno e vorranno farlo secondo il piano del Ministero.

I dati – conclude Guccione  - sono oggettivi e impietosi: fanno emergere, in maniera chiara, una inadempienza da parte di chi è preposto a realizzare e rendere operative tutte le misure necessarie a contrastare il Covid nella nostra regione. I giorni passano, i contagiati aumentano, così come le persone che rischiano di morire, ma dall’altra parte non è stato fatto nessun passo in avanti e si persevera la logica del  “tirare a campare”. Spetta al Governo ora varare delle misure eccezionali per impedire che la Calabria arrivi, dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, a un punto di non ritorno”.

"Calabria ancora senza piano anti-Covid", la denuncia di Guccione (Pd)

"Cambiano i commissari alla sanità ma il Piano anti-Covid resta ancora sulla carta. Nulla è cambiato dalle dimissioni dell’ex commissario Cotticelli che hanno generato enormi polemiche sui ritardi e la mancata adozione del Piano".

E' quanto si legge in una nota del consigliere regionale, Carlo Guccione (Pd)

"La Calabria - continua il comunicato - resta l’unica regione a non avere nessun Piano di contrasto al Covid negli ospedali e nella sanità territoriale. Sarebbe stata la prima cosa da fare visto che non si è agito prima per com’era richiesto.

L’ultima riunione del Tavolo Adduce ha messo in luce quanto sia grave la situazione sanitaria della nostra regione sia in termini economici che per quanto riguarda i Livelli essenziali di assistenza.

Ci saremmo aspettati maggiore operatività con il cambio del commissario ma ancora oggi non sono stati nominati i due sub commissari e pare che continui a prevalere una sorta di inoperosità, dovuto forse anche a una carente organizzazione del Dipartimento Salute della Regione.

La Calabria - conclude Guccione - rischia di affrontare una terza ondata di diffusione del virus ancora una volta a mani nude. Deve prevalere il senso di responsabilità: ci auguriamo che, per come previsto dal nuovo Decreto Calabria, si proceda rapidamente alla nomina dei sub commissari e alla task force. Non c’è tempo da perdere: è in gioco la salute dei calabresi".

 

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"La Calabria ancora senza Piano per contrastare la pandemia", la denuncia di Guccione (Pd)

"La Calabria ancora è senza un Piano per contrastare la pandemia. Nonostante i buoni propositi del presidente ff Spirlì e del neocommissario Longo continuiamo a registrare ulteriori ritardi nell’adozione di tutte quelle misure straordinarie necessarie a fronteggiare l’emergenza e a mettere in sicurezza la nostra regione".

E' quanto denuncia il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione.

"Dopo le note vicende che hanno portato alle dimissioni dell’ex commissario Cotticelli", per Guccione "sarebbe utile far conoscere alla Calabria quali sono i tempi di realizzazione del Piano anti Covid".

"Già -aggiungel'esponente dem - si parla di nuova variante del Covid e ci troviamo disarmati, con un sistema sanitaria ormai al collasso, non c’è stato, solo per fare qualche esempio, l’aumento previsto delle terapie intensive o i percorsi dedicati ai Pronto soccorso, la diagnostica radiologica dedicata.

Il Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie solo il 15 dicembre ha trasferito, con decreto dirigenziale, le risorse alle Asp e Aziende Ospedaliere per la realizzazione di interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica. Risorse che provengono dal decreto 34 del maggio 2020 e da quelle derivanti dalle disposizioni per il recupero delle liste di attesa previste nel decreto 104 dell’agosto 2020.  Sono evidenti, dunque, i ritardi nel trasferire le risorse ad Asp e AO calabresi.

Ma ancor di più - conclude Guccione -ci preoccupa l’immobilismo che continua ad esserci sull’attivazione del famoso Piano che ha fatto discutere tutta Italia".

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Emergenza coronavirus in Calabria, Guccione (Pd): "Regione e Asp intervengano a tutela degli ospiti della casa di cura di Casali del Manco"

"Non bisogna perdere altro tempo. La casa di cura per anziani di Casali del Manco non è nelle condizioni di poter gestire l’alto numero di casi positivi da Covid-19. In queste ore è stato necessario trasferire urgentemente altre due persone in ospedale.

La Regione e l’Asp di Cosenza prendano provvedimenti immediati. Già in passato si è intervenuti per gestire focolai epidemici all’interno di altre residenze assistenziali per anziani, come ad esempio nella Rsa di “Villa Torano”, ed evitare che la situazione degenerasse dal punto di vista sanitario. Servono strutture adeguate o è necessario garantire le cure e le terapie adeguate per i pazienti affetti da Covid-19. Il Comune di Casali del Manco non può gestire da solo questa situazione. Preoccupa il focolaio che si è registrato nella casa di cura per anziani e dopo l’incubo vissuto nelle Rsa in tutta Italia, la paura di una nuova strage degli invisibili è dietro l’angolo. Bisogna lavorare e intensificare gli sforzi per proteggere gli anziani che si trovano all’interno della struttura".

E' quanto scrive in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione.

 

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Emergenza covid, Guccione (Pd) chiede l'attivazione delle Unità speciali di continuità assistenziali

"Anche in provincia di Cosenza siamo in piena emergenza Covid e per molti contagiati è stato disposto l’isolamento domiciliare. Le undici Unità speciali di continuità assistenziali (Usca), fondamentali per contrastare l’emergenza, previste dall’Asp di Cosenza per coprire l’intero territorio provinciale e per garantire l’assistenza a domicilio di coloro che non necessitato di trattamenti in ambito ospedaliero, non sono operative a pieno regime o non sono entrate in funzione per carenza di medici e infermieri".

E' quanto denuncia in una nota, il consigliere regionale della Calabria Carlo Guccione (Pd).

"Attualmente - prosegue - le undici Usca, invece di essere operative sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, operano un giorno a settimana avendo a disposizione soltanto quattro medici e tre infermieri che ogni giorno si recano per qualche ora nelle varie sedi Usca della provincia di Cosenza.

Per garantire i turni per ogni singola Usca è prevista una dotazione organica di quattro medici e quattro infermieri. L’Asp di Cosenza ha però adottato scelte sbagliate, sottovalutando l’importanza delle Unità speciali di continuità assistenziali e disattendendo le norme del governo nazionale. Il sistema messo in campo oggi mostra tutta la sua incapacità nell’affrontare l’emergenza, visto che non è stato in grado di garantire un’assistenza diffusa sul territorio ai soggetti positivi ma asintomatici per i quali dovrebbe essere gestito il decorso clinico e assicurato ogni intervento terapeutico presso il proprio domicilio per evitare l’eventuale ricovero in ambito ospedaliero.

L’Asp di Cosenza, dunque, adotti tutte le misure necessarie a rendere operative tutte le undici Usca. Non si può continuare con questo pressapochismo, è in gioco la vita dei cittadini. La commissaria dell’Asp di Cosenza, Simonetta Cinzia Bettelini, si assuma le proprie responsabilità e dia corso anche alle decisioni assunte mesi fa, come quella di creare un nuovo laboratorio in grado di processare i tamponi nello Spoke di Corigliano-Rossano. È inconcepibile, infatti, che ancora oggi non sia entrato in funzione questo laboratorio visto che quello di Cosenza non è più in grado di gestire e processare da solo centinaia di tamponi al giorno.

Già prima dell’estate - aggiunge Guccione - avevamo invitato tutti coloro i quali fossero responsabili nel prendere decisioni sull’emergenza Covid-19, ad attrezzare la sanità calabrese e cosentina per affrontare al meglio una possibile seconda ondata del virus. Questo non è avvenuto sia per quanto riguarda l’ospedale dell’Annunziata che per l’Asp di Cosenza, qualcuno ha sottovalutato questa emergenza sanitaria. Si prenda in considerazione - concluda l'esponente dem- la possibilità di adottare i poteri sostitutivi perché le Usca siano messi nelle condizioni di poter garantire il monitoraggio e la cura domiciliare dei malati Covid che non hanno bisogno di ricovero ospedaliero".

 

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