Italia chiusa per coronavirus, rimangono aperti alimentari e farmacie

Nuove stringenti misure per contrastare l'epidemia di coronavirus..

Ad annunciarle è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una conferenza stampa tenuta questa sera.

Le nuove misure prevedono la chiusura "di negozi, tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari. Resta consentita la consegna a domicilio. Le industrie resteranno aperte, ma con misure di sicurezza. Saranno garantiti i trasporti, i servizi bancari, assicurativi, postali e le attività agricole".

Rimarranno aperti tabacchi, lavanderie ed edicole.

Lavoreranno anche idraulici, meccanici e benzinai.

Conte ha annunciato anche la nomina di Domenico Arcuri a commissario, "con ampi poteri", per le terapie intensive.

Coronavirus, circolare del Prefetto di Vibo per mobilitare le associazioni di volontariato

Il Prefetto di Vibo Valentia ha inviato una circolare ai sindaci, invitandoli a sensibilizzare le associazioni di volontariato presenti in ambito comunale, affinché promuovano iniziative utili per aiutare le persone svantaggiate.

La circolare si propone, quindi, di mobilitare il terzo settore al fine di alleviare i disagi vissuti, in maniera particolare, dalle persone anziane, cui, tra l'altro, le norme legate all'emergenza coronavirus raccomandano vivamente, per quanto possibile, di restare a casa.

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Coronavirus: le regole da rispettare per non incorrere in sanzioni. Il vademecum della polizia di Stato

Sono tanti i dubbi dei cittadini che si trovano alle prese con le prescrizioni contenute nel Dpcm varato per cercare di contrastare la diffusione del coronavirus.

Per cercare di dipanare l’intricato groviglio di disposizioni, arriva un vademecum della polizia di Stato, nel quale sono indicate le regole da rispettare per non incorre in sanzioni.

1 Posso muovermi in Italia?

Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni italiane e sono in vigore dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di Polizia. E’ previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

2 Quali sono i validi motivi per uscire di casa?

Si può uscire di casa per andare a lavoro, per ragioni di salute o per altre necessità quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di

Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi.

3 Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza può rientravi?

Sì, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

4 Se abito in un comune e lavoro in altro posso fare ”avanti e indietro”?

Sì, se è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

5 Posso utilizzare i mezzi di trasporto pubblico?

Nessun blocco dei trasporti. Tutti i mezzi di trasporto pubblico, e anche privato, funzionano regolarmente.

6 E’ possibile uscire per acquistare generi alimentari?

Sì, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti. Non c’è nessuna limitazione al transito delle merci: tutte le merci,

quindi non solo quelle di prima necessità, possono circolare sul territorio nazionale.

7 Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?

Sì, ma solo in caso di stretta necessità, quindi unicamente per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili. 8 Posso andare a mangiare dai parenti?No, perché non è uno spostamento necessario e quindi non rientra tra quelli ammessi.

9 Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?

Sì. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerli il più possibile dai contatti.

10 E’ consentito fare attività motoria all’aperto?

Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti.

11 Posso uscire con il mio cane?

Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e controlli veterinari.

 

12 Che succede a chi non rispetta le limitazioni?

La violazione delle prescrizioni è punita con l'arresto fino a tre mesi e l'ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza di un provvedimento di un'autorità. Ma pene più gravi possono essere comminate per chi adotterà comportamenti, come ad esempio la fuga dalla quarantena per i positivi, che possono configurare il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.

 

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Coronavirus, il Psi propone al sindaco di Vibo: assistenza domiciliare e rinvio pagamento tasse

“E’ arrivato il momento di sederci, calmarci, riflettere. Non è più il tempo per scaricare le colpe, di arroccarsi  nelle proprie convinzioni personali e politiche, non è il momento di lamentarsi . Dopo la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte e alla luce del nuovo DPCM è evidente che siamo stati richiamati al senso della responsabilità, della collaborazione e della solidarietà”, lo dichiara il segretario della federazione provinciale del Psi, Gian Maria Lebrino.

“In questi giorni il direttivo si è riunito per valutare il da farsi e ne sono uscite importanti proposte: abbiamo pensato che, per provare a superare questo difficile momento sia necessario in questa fase stare ancor più vicini alle fasce deboli della popolazione. Fasce che rischiano di essere ancora più penalizzate e messe a rischio. In questa direzione abbiamo pensato di inviare una lettera aperta al sindaco di Vibo Valentia, ma vale anche per tutti i sindaci del territorio e della Calabria, con le nostre proposte”.

Nella lettera, la federazione vibonese del Psi chiede al primo cittadino, ove non si sia già provveduto in tal senso, di istituire un servizio di assistenza- aiuto a domicilio. Nonché di portare a conoscenza e divulgare il più possibile che si può anche fare la spesa online in tutte le principali catene di supermercati, con consegna a casa. Evitando così lunghe code e soprattutto evitando di uscire da casa.

Altra richiesta è quella di convocare un consiglio comunale straordinario per adottare misure di defiscalizzazione, riduzione o cancellazioni dei tributi locali, per quanto consentito dalla normativa, prevedendo comunque un lungo rinvio di tutte le scadenze, comprese quelle del canone idrico.

“Sinergia e senso civico saranno le principali armi che ci consentiranno di uscire vittoriosi da questa guerra contro il covid19 – conclude Lebrino – Insieme sconfiggeremo il virus, ce la faremo. La lotte partitica, il dividersi in fazioni in questo momento non ha senso”.

 

Coronavirus, Pitaro (Io resto in Calabria) chiede la chiusura degli esercizi commerciali

“Al punto in cui siamo, per contrastare l’espansione del coronavirus, servono maggiore responsabilità dei cittadini nel rispetto delle prescritte  precauzioni e misure più energiche, perché la sanità calabrese non reggerebbe l’urto, qualora la situazione sfuggisse di mano. In tal senso - afferma il consigliere regionale di ‘Io Resto in Calabria’ Francesco Pitaro -oltre a decisioni più rigide, sarebbe opportuno che la Presidente della Regione chiedesse al Governo la chiusura su tutto il territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario, degli esercizi commerciali, esclusi quelli sanitari e alimentari. Fondamentale,va da sé, è  la contestuale previsione di uno specifico  accantonamento di fondi diretto a tutelare i titolari ed i dipendenti degli esercizi commerciali. Comprendo - conclude Pitaro - che si stanno restringendo molti spazi della quotidianità collettiva, ma stringendo i denti per un paio di settimane sono sicuro che usciremo da questo incubo”.

 

Coronavirus, sale a 19 il numero dei calabresi contagiati

Sale a 19 il numero dei calabresi contagiati dal coronavirus.

E’ quanto emerge dal bollettino giornaliero diffuso dalla Regione Calabria.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: 

- Catanzaro: 4 in reparto 

- Cosenza: 2 in reparto; 2 in rianimazione; 1 guarito

- Reggio Calabria: 4 in reparto; 1 in isolamento domiciliare; 1 guarito

- Vibo Valentia: 4 in isolamento domiciliare

I soggetti in quarantena volontaria sono 1342, così distribuiti:

- Cosenza: 380 

- Crotone: 115 

- Catanzaro: 334

- Vibo Valentia: 343

- Reggio Calabria: 170

Le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 4200.

Coronavirus, Italia: 2.076 nuovi casi in un giorno. I morti sono 827

Giornata nera quella di oggi sul fronte coronavirus.

Le notizie che arrivano dalle regioni italiane sono, infatti, tutt’altro che incoraggianti.

Dopo l’apparente rallentamento di ieri, l’epidemia ha fatto segnare un ulteriore preoccupante balzo.

Con i 2.076 nuovi malati registrati oggi, il bilancio complessivo sale, infatti, a 10.590.

Durante l’ormai consueta conferenza stampa alla Protezione civile, il commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, ha ricordato che il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 12.462.

Pesante anche il numero delle vittime che, con le 196 di oggi, si attesta ora a quota 827.

Le persone guarite sono, invece, 1.045, ovvero 41 in più rispetto a ieri.

Coronavirus: "E' pandemia". L'Oms prevede aumento delle vittime

"Nei giorni e nelle settimane a venire prevediamo un aumento del numero di casi, del numero di morti e del numero di Paesi colpiti".

E’ quanto ha detto, durante incontro tenutosi a Ginevra, sull'epidemia di coronavirus, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus .

"Abbiamo valutato – ha aggiunto Ghebreyesus - che il Covid-19 può essere caratterizzato come una situazione pandemica. L'Oms ha valutato questa epidemia giorno dopo giorno e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione". 

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