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Trasporto disabili, servizio attivo per quasi tutti gli studenti della provincia di Catanzaro

Quasi tutti i trenta studenti disabili della provincia di Catanzaro possono, finalmente, fruire del servizio di trasporto scolastico. Il caso, nei giorni scorsi, era assurto agli onori delle cronache nazionali in seguito ad un servizio mandato in onda nel corso della trasmissione "Report".

Durante la puntata era stata trasmessa un'intervistata all'assessore regionale Federica Roccisano, dalla quale erano scaturite vivaci polemiche.

A partire da lunedì prossimo, il servizio dovrebbe essere attivato anche a favore dei quattro ragazzi che ancora, non possono beneficiare del servizio.

 

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Caso disabili e inchiesta “Report”, FIG Catanzaro: “GD più efficaci della Roccisano?”

"Fa veramente specie non tanto apprendere che la classe dirigente giovanile democratica abbia creato una mail a supporto degli studenti in difficoltà e di collegamento con l'assessorato competente, ma soprattutto che questo canale di collegamento con l'assessore arrivi in risposta alle critiche che vedono coinvolta l'assessore Roccisano. 

Cosa dovremmo pensare? Che i canali di partito siano più efficaci di quelli istituzionali? Forse si tenta di mettere una pezza ad una situazione che fa acqua da tutte le parti?”. Parole e musica del coordinamento provinciale di Catanzaro dei Giovani di Forza Italia. 

Gli azzurrini dicono “a chiare lettere che i giovani studenti calabresi hanno necessità di una classe dirigente legittimata e capace di risolvere le difficoltà che li riguardano. La vicenda report dovrebbe - proseguono - condurre ad una profonda riflessione nel centrosinistra in primis di una gestione regionale carente che affonda le sue radici malate in un partito allo sbando.

Ci auguriamo – concludono - che questi giovani democratici, seppur schiavi di vecchie logiche di partito, possano abbandonare il ruolo del bastone su cui appoggiarsi e si battono per la pretesa di una classe regionale che li possa dignitosamente rappresentare”.

“Report”, l'assessore Roccisano ed il salvator Pietro

Propongo venga adottato come motto ufficiale della Calabria il mitico "chiamatemi Pietro per favore". Ormai Pietro è il calabrese più famoso della storia: altro che re Italo, altro che Campanella… Tutta Italia ormai conosce solo Pietro! Non ha un cognome, perciò chiamiamolo Pietro l’Eremita.

Come fa un assessore regionale, tale Roccisano, a presentarsi di fronte alle telecamere, e non sapere di cosa parlare; e mostrare tale ignoranza della questione da aver bisogno di Pietro in diretta? Sorvoliamo sulla nobile parole “cazzata”, a dimostrazione della finezza della suddetta signora assessore. Meno male che Pietro c’è!

Si trattava del pacco di soldi del diritto allo studio che invece la Regione Calabria ha restituito vergini allo Stato per incapacità di spenderli. Vergogna! La Roccisano, non capisco perché, ma è l’assessore responsabile; e ha dimostrato di non essere manco informata dell’argomento. Però, ha invocato Pietro.

Lasciamo anche lo stile da paesana impacciata e in conflitto con la lingua italiana: ma l’evidente impreparazione dimostra: a) l’impreparazione; b) l’arroganza di chi crede di avere a che fare con i quattro plauditori calabresi, mentre ci sono giornalisti che della Calabria se ne impipano (la Roccisano si esprimerebbe in modo più colorito, ma io sono educato), anzi ci pigliano gusto a picchiarci addosso; c) che siamo messi malissimo. 

Attenzione, non è che, se si dimette la Roccisano come dovrebbe, Oliverio abbia di meglio; e nemmeno se si dimette Oliverio, la Calabria abbia di meglio. È questa la Calabria: dialettofona, provinciale, impreparata.

A questo punto, c’è una soluzione sola: votiamo tutti per Pietro, eleggiamo Pietro, consegniamo a Pietro i destini della Calabria. E tutti in coro: “chiamatemi Pietro, per favore”.

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Servizio “Report”, Roccisano prova a difendersi e accusa: “Immagine falsata, solo tagli e montaggi”

"In seguito al servizio andato in onda ieri su 'Report' mi corre l'obbligo di fare chiarezza. Innanzitutto è opportuno specificare come il servizio andato in onda sia stato frutto di una serie di tagli e montaggi che hanno dato, volutamente, un'immagine falsata della realtà, danneggiando l'immagine mia e della Regione Calabria, e soprattutto senza contribuire a dare la giusta informazione agli utenti. Perché? La questione dell'inclusione degli studenti disabili, a differenza di come appare nel servizio, è un pilastro della mia azione di assessore e sulla quale ho iniziato a lavorare sin da subito”. È quanto afferma l’assessore regionale alla Scuola Federica Roccisano dopo il clamore suscitato dalla trasmissione Rai.

“È senza alcuna timidezza – sostiene Roccisano - che rivendico la prima delibera di Giunta regionale a mia firma approvata il 4 agosto 2015 all'interno della quale, nel programmare le risorse per il diritto allo studio 2015/2016, si riservava il 70% delle risorse per investimenti a favore dell'inclusione scolastica (trasporto, assistenza per disabili, acquisto di sussidi didattici). Su questa scia sono state messe in campo diverse azioni mirate: bando per i Comuni per l'acquisto di scuolabus con pedane per studenti disabili, approvazione delle linee guida per i Disturbi Specifici dell'Apprendimento e, soprattutto, l'attivazione di tavoli inter istituzionali per affrontare e risolvere le criticità.

Già, perché sin da settembre 2015 le problematiche rispetto all'argomento sono state molte e, a differenza di quanto appare nel servizio, il mio impegno per la risoluzione delle stesse è stato sempre massivo e mai assente. In tal senso abbiamo dato subito il via alle riunioni del tavolo che prevedeva la partecipazione dei diversi enti: dal garante dell'infanzia all'Ufficio scolastico regionale, dalle province alle Asp, dai comuni alle associazioni del settore. A dicembre arriva la legge di stabilità e il trasferimento delle competenze dalle province alla Regione e in tal senso abbiamo tenuto un ulteriore incontro per anticipare le successive comunicazioni che avremmo fatto alle province a partire dal 7 gennaio: le province garantivano i servizi, in continuità con l'attività di dicembre, e la Regione le avrebbe finanziate. Salvo qualche caso sporadico, risolto in alcuni casi con l'intervento della Prefettura a carico delle province, tutto si è concluso in maniera positiva con giugno e la chiusura dell'anno scolastico.

A giugno, approvato il piano per il diritto allo studio 2016/2017 (con riserva del 60% della spesa per l'inclusione scolastica), abbiamo lavorato per garantire il servizio ai Comuni e alle Scuole, coinvolgendo, in continuità con l'anno precedente, le province. Come dichiarato anche al giornalista di 'Report', evidentemente nella parte tagliata dal servizio, prima della pausa estiva abbiamo fatto un incontro con le cinque province calabresi e con i comuni capoluogo per organizzare il servizio di trasporto ai disabili per le scuole superiori, contando sul trasferimento della quota regionale dei 70 milioni, stanziati dal Governo con la legge di stabilità per il 2016.

Purtroppo – ha aggiunto - sin dal primo giorno di scuola su cinque province sono arrivate comunicazioni di problemi e disservizi solo sulla Provincia di Catanzaro per la quale, insieme agli uffici regionali, ci siamo subito attivati per individuare le soluzioni e attivare i servizi per gli studenti, anche ipotizzando interventi con associazioni di tipo volontaristico e fornendo agli uffici provinciali ogni comunicazione utile rispetto alla copertura della spesa. In questo modo, siamo riusciti ad avere rassicurazioni da parte della provincia di Catanzaro che attiverà il servizio sin dal 4 novembre prossimo.

Ho chiamato il mio collaboratore – chiarisce ancora Roccisano - mentre mi era stato detto di non essere registrata, per affrontare e dimostrare al giornalista la serietà (non l'ignoranza) con la quale abbiamo deciso di affrontare il problema specifico e il mio interesse verso la questione. Come previsto, a breve, convocherò il tavolo sulle disabilità per affrontare ogni possibile problematica e assumerci anche le responsabilità del caso, come giornalmente avviene per le diverse criticità.Infine, ribadisco quanto scritto e detto anche durante uno dei tanti tagli dell'intervista: i fondi persi sull'inclusione dei disabili sono fondi che sarebbero dovuti essere impegnati entro il dicembre 2014. Pertanto – cerca di difendersi Roccisano - aggiungendomi allo sdegno per la gravità della vicenda, sottolineo l'estraneità del Governo Oliverio. Questo è quanto io ho cercato di spiegare in mezz'ora di intervista, della quale ho in mio possesso testimonianza audio.

Dal risultato finale, però, si evince che piuttosto che fornire un servizio utile all'utenza, si è cercato di screditare l'azione mia e del governo regionale che rivendico con forza perché finalizzata a dare, finalmente e come mai era stato fatto, il giusto spazio al welfare e ai servizi per i disabili, come quotidianamente chi opera nel settore può testimoniare”.

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Figuraccia della Roccisano a “Report”, Forza Italia Giovani: “Oliverio la rimuova”

“Il caos più totale che ha conseguenze negative sulla cittadinanza in termini di disagi e di sofferenze. In sintesi, la risultante del pressapochismo legislativo della sinistra di governo e della più totale spaesatezza della Regione Calabria guidata da Mario Oliverio e da quella Gounta tecnica, fedele riproposizione mascherata in terza persona dei potentati della sinistra calabrese”. È quanto si legge in una nota di Forza Italia Giovani dopo la messa in onda dell’inchiesta di “Report” sul mancato servizio di trasporto per 30 studenti disabili della provincia di Catanzaro.

“Non è necessario un servizio giornalistico – viene rilevato dagli azzurri - per far comprendere a tutti i corregionali lo stato di disfattismo e di disinformazione che aleggia nelle stanze della Cittadella. Quel servizio è stato però la prova di come un assessore di punta della Giunta regionale, Federica Roccisano, non che il problema sia solo ciò ma rappresenta bene questa squadra di governo, titolare dell'Istruzione e delle Politiche sociali, non fosse a conoscenza delle competenze afferenti alla sua sfera d'azione ed a quelle dell'organo che è chiamata a rappresentare.

Mentre Regione e Provincia di Catanzaro litigano sulla titolarità delle competenze e su chi debba anticipare o finanziare l'istituzione del trasporto pubblico per ragazzi diversamente abili il disagio delle famiglie cresce ed i ragazzi sono impossibilitati o ostacolati a frequentare le lezioni, non avendo quindi garantito il fondamentale diritto all'istruzione.

La realtà è che da quest’anno infatti il diritto allo studio per disabili e il servizio di trasporto sono passati di competenza dalla Provincia alla Regione ed é sconcertante che l'assessore Roccisano cada dalle nuvole domandando perfino al funzionario di chi fosse la competenza e vedendosi rispondere: ‘La competenza è nostra ma non sapevamo nulla di questa storia’.

Come può avere futuro – si domandano i giovani forzisti - una Regione in cui chi ci guida non si preoccupa nel vedere i banchi di scuola vuoti per via dell'impossibilità a raggiungere l'Istituto scolastico da parte di alcuni studenti?

Come può avere credibilità una Regione che non si cura di pianificare la spesa per rendere adeguata l'assistenza ai disabili facendo ritornare indietro milioni di euro per incapacità di sfruttarli?

Come può averne un Paese in cui l'attività legislativa produce il caos più totale ed in cui nemmeno i titolari delle competenze ripartite ne sono al corrente?

Di certo, un dubbio ci sorge spontaneo. Se questa è la giunta tecnica tanto elogiata dall'establishment di governo calabrese non osiamo immaginare una potenziale giunta politica di sinistra. Anzi, per un istante la memoria ci ha tradito. Quella Giunta politica prese vita e terminò dopo qualche settimana travolta dagli scandali. Dopo la pessima figura che l'assessore ha fatto fare ad un'intera regione – è la conclusione - il presidente Oliverio in un barlume di lucidità rimuova la Roccisano anteponendo la Calabria all'influenza che su di lui hanno alcune persone perché la nostra terra merita altro”.

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La decenza non alberga a Palazzo San Giorgio: scolari disabili ancora senza assistenza

La corruzione delle speranze che una comunità affida a coloro che ne devono gestire la realizzazione è una colpa immeritevole di perdono e, per gli effetti dirompenti da essa derivanti, impossibile da assolvere. Di una gravità incomparabilmente più rilevante rispetto alle meschine ruberie che ladruncoli di ogni casta, ad iniziare da quella "politico-burocratica", compiono con pervicacia, contribuendo, miseria dopo miseri, a tagliare i fili  del tessuto connettivo di una società. Se, però, ad essere innocenti vittime dell'assenza di competenza sono i cittadini, che, a dispetto di risorse economiche deficitarie o di una quotidianità amministrativa schiacciata dal peso di continue emergenze, dovrebbero avere la priorità assoluta con azioni mirate ad una avvolgente tutela e protezione, non sussiste giustificazione alcuna per continuare a ritenere degni di occupare cariche pubbliche soggetti così impreparati. E' il caso, neanche a dirlo, dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria che, sebbene riesca con assai poco invidiabile continuità, a regalare "perle" di vacua inconsistenza, ha una caratteristica ineguagliabile: non smette, né lo farà fino al termine del mandato, di stupire. Infatti, quando in discussione sono messe  le sorti  degli scolari disabili, le voragini di mediocrità si allargano a dismisura. L'ambiguità, in questo come in altri casi, si manifesta inesorabilmente nelle consuete forme: buoni propositi parolai a cui non segue lo straccio di un passo concreto. E' questo il nodo che il sindaco della città dello Stretto, Giuseppe Falcomatà, mai riuscirà a sciogliere. E a nulla vale, eventualmente, scaricare responsabilità su dirigenti e funzionari comunali: è la politica a doversi imporre, non averne la forza rappresenta la testimonianza più evidente della inadeguatezza dei suoi interpreti. "Maltrattare", con l'inazione, il sacrosanto diritto degli studenti diversamente abili a beneficiare della dovuta assistenza costituisce quanto di più esecrabile possa essere commesso. Non è un "servizio sociale" qualsiasi, ma il "servizio sociale" per eccellenza, in virtù delle molteplici implicazioni ad esso connesse. Una città desiderosa di sposare i principi, almeno quelli basilari, della civiltà, ha l'obbligo, morale prima di tutto, di collocare al vertice delle priorità le esigenze primarie dei soggetti che necessitano di essere difesi da impegni reali, non da una volgare solidarietà ipocrita. La rabbia dei genitori, costretti a fare i conti con la mancanza delle figure necessarie per assistere i loro figli mentre siedono fra i banchi di scuola,  non ammette repliche di sorta. Una delusione alimentata, peraltro, dalle vane promesse che nel recente passato erano state formulate dagli stessi responsabili di questa indecorosa situazione. Impossibilitati ad essere assistiti nell'espletamento delle più banali azioni quotidiane, gli alunni diversamente abili sono abbandonati al loro destino e, come denunciato dai familiari, costretti a non poter recarsi nemmeno in bagno. Di fronte a questo sfascio della dignità, molti familiari sono stati obbligati, loro malgrado, a non mandare i bambini ed i ragazzi a scuola subendo, pertanto, l'arroganza di chi, con vergognosa superficialità , contribuisce a rendere ancora più profondo il pozzo della dis-integrazione sociale. La causa di questa sciatta gestione è da rintracciare, come spesso capita, nella tempistica mai rispettosa delle urgenze o degli interessi legittimi dei "sudditi". Palazzo San Giorgio, infatti, ha deliberato l'istituzione di un elenco che servirà ai vari dirigenti scolastici ai fini dell'individuazione del personale ad hoc, indispensabile per assistere gli studenti bisognosi di sostegno. Raggiungendo il picco di noncuranza e disattenzione, la data di scadenza per la richiesta di ammissione alla short list è stata fissata all'8 settembre, ad una manciata di giorni dall'avvio dell'anno scolastico. Un ritardo che, come era ovvio che fosse, avrebbe avrebbe avuto ripercussioni sull'inizio delle indispensabili prestazioni a supporto degli alunni. Superfluo sarebbe porre in risalto che le conseguenze di cotanta insipienza ricadono tutte sulle spalle dei nuclei familiari soggiogati, ancora una volta, dalla dilettante trascuratezza ostentata da un ente, quello comunale, schiacciato dal fardello dell'impreparazione ad affrontare anche i bisogni essenziali: quelli da utilizzare come parametri per verificare il tasso di benessere di una collettività. L'esito, facile da prevedere, è imbarazzante. 

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