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Elezioni comunali a Chiaravalle, De Leo: “C’è bisogno di una lista di armistizio politico”

“La situazione in cui versa la nostra comunità è disastrosa, peggio che in altre comunità, eppure avremmo le potenzialità per ritornare ad essere un moderno modello di sviluppo che torni ad essere da esempio per gli altri comuni”. Si rivolge direttamente ai cittadini di Chiaravalle Centrale il locale portavoce di Fratelli d’Italia Giuseppe De Leo che sottolinea come “purtroppo la situazione politica della nostra comunità, non ci permette di diventarlo, la situazione non è felice, non è serena, anzi direi che è molto difficile, quasi drammatica. Per questo motivo, in vista delle prossime elezioni amministrative, credo ci sia bisogno di una lista di armistizio politico che significa smetterla di litigare e cercare di fare il bene del paese. Mettere assieme le forze migliori – spiega l’esponente di destra - siano esse di destra di sinistra o di centro e pensare una volta tanto non solo alle prossime elezioni, ma ai futuri anni che aspettano la nostra comunità, poiché si rischia di andare a fondo se a fondo non ci siamo già. Una unione ribadisco delle migliori forze siano esse politiche o sociali con un programma che vuole parlare a coloro, e sono tantissimi nella nostra città,  che vogliono guardare al futuro delle proprie famiglie, dei loro figli con maggiore sicurezza. Alle poche imprese che vogliono tornare a crescere e scommettere sulla propria competitività e che in questi anni sono state lasciate sole. A quei giovani che hanno visto crescere i fattori di precarietà nella loro vita, così come a quelle persone anziane che guardano con maggiore preoccupazione ad uno stato sociale che è stato reso più insicuro e più incerto dalle politiche degli ultimi venti anni. Parlare ai nostri cittadini che vogliono tornare a sperare che il nostro paese era e sarà un grande paese. Che vogliono scommettere sulla propria capacità, sul loro talento, sulla propria professionalità. Che abbiano voglia di combattere. Un programma insomma per il bene di Chiaravalle. Un programma di governo di unione – precisa - che sarà una risposta alla richiesta di unità che proviene dai cittadini. La sollecitudine all’unità – è la conclusione - venga sancita appunto da un programma che abbia la capacità di parlare al paese con idee che servono al paese”.

Elezioni comunali, che cosa significa essere “candidato”

È da più mesi ormai che è iniziata la vecchia giostra, ma con l’inizio dell’anno si è entrati nel vivo del dibattito politico-elettorale in vista della competizione per le Amministrative della prossima primavera in alcuni grossi centri, ed anche a Crotone e a Serra San Bruno. Indubbiamente è un fatto democraticamente consolidato quello di discutere, riunirsi in sedi collegiali che non sono più le sezioni di partito ma i salotti di emittenti televisive, mandarsi sms da decodificare, tentare alleanze più o meno sincere, incrociarsi veti o ammiccamenti per poter “candidare” gli uomini cosiddetti giusti, ma sicuramente nessuno degli addetti ai lavori conosce il significato del termine “candidato”. Questo deriva dalle competizioni elettorali dell’antica Roma dove chi aspirava ad occupare cariche istituzionali doveva risultare palesemente “candido”, cioè “pulito” e per questo “candidato” a occupare non una poltrona gonfia di potenzialità di arricchimento personale ma una carica per il bene della “res pubblica”, cioè di tutti. Questo lo sanno i candidati prossimi? Non mi dilungo in altre considerazioni ma voglio solo dire che purtroppo la storia negativa si ripete sempre continuamente, dall’Unità d’Italia ad oggi, dai regimi monarchici ai repubblicani, dalla prima repubblica a quella di oggi che non so come definirla. Sempre le stesse chiacchiere, le stesse beghe, le stesse schermaglie, le stesse pseudo-avversioni. Tutto sembra avvenire alle spalle della gente comune. Troppo si trama: in pizzeria, nei ristoranti, agli angoli delle strade, nei salotti e nei vari caminetti più o meno culturali. Troppo si trama, mentre i comuni mortali soffrono la disoccupazione, la disperazione per i figli senza futuro che continuano a prendere l’autobus, neanche più il treno che non c’è, la mancanza di tetto, la precarietà del salario stante l’Euro, la mafiosità e i cravattari. Serra San Bruno, in particolare, soffre da molto tempo: ci stanno spogliando di tutto, quella Trasversale da mezzo secolo è ancora di là da venire,  la vocazione turistico-culturale non decolla, rifiuti e veleni sono i padroni della cittadina, l’ospedale è in agonia e mi fermo qui per non infierire ancora. E c’è già chi spudoratamente ha iniziato a cercare il voto. Insomma “il particolare” più che il bene comune. La storia si ripete già dai tempi del nostro conterraneo Mastro Bruno Pelaggi il quale, rivolgendosi a Umberto I, gridava: “Picchì ha’ mu li nascundi/ li gridi calabrisi?/ Non pagamu li spisi/ guali a tutti?/ Ma tu ti ndi strafutti/ li deputati cchiui:/ duvi ‘ncappamma nui povera genti./ Non spirari cchiù nenti/ Calabria sbinturata:/…e sulu si ci chiamata/ alli suoliti passi/ mu paghi mpuosti, tassi/ e nenti cchiui!...Ministri e deputati/ chi cazzu mi priedicati/ pro Calabria/…già non aviti scuornu/ sempri mu prumintiti/ e mai nenti faciti/ mu campamu”. Non credo abbiano bisogno di commento questi vecchi e attualissimi versi. Faccio mia l’accorata denuncia del poeta di Serra San Bruno con l’auspicio che “comunque vada, sia un successo” per Serra San Bruno, Crotone e i calabresi.

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Taurianova va al ballottaggio: sfida all’ultimo voto fra Biasi e Scionti

Testa a testa a Taurianova fra Rocco Biasi e Fabio Scionti nella sfida per la carica di primo cittadino. Il primo, sostenuto da liste civiche ma vicine al centrodestra, ha ricevuto 3.621 preferenze (39,82%), il secondo, appoggiato dal centrosinistra, ha ottenuto 3.528 voti (38,79%). Sarà dunque il ballottaggio a decidere chi sarà il prossimo sindaco del centro sciolto, per la terza volta, per infiltrazioni mafiose.

 

 

Intimidazioni in Calabria: candidato sindaco si ritira dopo due lettere minatorie

Costretto ad abbandonare la competizione elettorale a causa delle intimidazioni ricevute. E' quello che è successo a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, dove Giuseppe Rigoli, candidato a sindaco, ha scelto di rinunciare alla possibilità di diventare Primo Cittadino della località pianigiana a seguito delle due lettere contenenti frasi intimidatorie che gli sono state recapitate. Chiaro il messaggio inviato in cui lo si sollecitava a lasciare il campo in vista del voto del 15 novembre "per evitare dispiaceri alla sua famiglia". Una era rivolta allo stesso Rigoli, la seconda alla mamma. La vicenda è stata denunciata alla Polizia. Tre anni addietro aveva provato la scalata al Palazzo Municipale di Piazza Libertà uscendo sconfitto dalla contesa con Domenico Romeo, capo dell'Amministrazione Comunale oggetto di un decreto di scioglimento a causa dei presunti condizionamenti della criminalità organizzata nelle attività dell'ente. 

 

 

 

 

Calabria: il 31 maggio si vota in 61 comuni

Sono 61 i comuni calabresi nei quali il prossimo 31 maggio i cittadini saranno chiamati a votare per il rinnovo dei consigli comunali. Per il 14 giugno, invece, ove necessari, sono previsti i ballottaggi. Il voto  di maggio interesserà complessivamente 7 Regioni  (Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Campania e Puglia) ed oltre mille comuni. In Calabria il rinnovo degli organi amministrativi interesserà 24 comuni della provincia di Reggio Calabria, 14 di Catanzaro, 11 di Cosenza, 2 di Crotone e 10 di Vibo Valentia. In particolare, nel vibonese, oltre che nella città capoluogo di provincia si voterà ad: Acquaro, Cessaniti, Ionadi, Limbadi, Monterosso Calabro, San Calogero, Spilinga, Zaccanopoli e Zambrone. Per quanto riguarda la provincia di Catanzaro i comuni più popolosi chiamati al voto saranno Lamezia Terme e Soverato. Nell’area del basso Jonio si voterà, inoltre, a Davoli, Montepaone e Sant’Andrea. Turno elettorale anche a: Amaroni, Andali, Carlopoli, Girifalco, Gizzeria, Martirano Lombardo, Palermiti, Sorbo San Basile, Taverna. In provincia di Cosenza si voterà, invece, a: Campana, Castrovillari, Cerzeto, Cetraro, Grisolia, Papasidero, San Fili, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Piccolo, Tortora. Due soli comuni, Rocca di Neto e Santa Severina, saranno chiamati al voto nella provincia di Crotone, mentre in quella di Reggio si voterà a: Anoia, Ardore, Bianco, Bruzzano Zeffirio, Casignana, Cinquefrondi, Delianuova, Giffone, Gioia Tauro, Maropati, Melito Porto Salvo, Molochio, Montebello Ionico, Pazzano, Platì, Polistena, Roccaforte del Greco, Samo, San Lorenzo, San Luca, Santo Stefano in Aspromonte, Scilla, Siderno, Villa San Giovanni.

 Il link del Ministero dell'Interno dal quale è possibile accedere all'elenco dei comuni in cui si vota il 31 maggio: http://elezioni.interno.it/notizie.html

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