Comunali, a San Giovanni in Fiore trionfo di Belcastro (Pd)

Giuseppe Belcastro è il nuovo sindaco di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. La vittoria del candidato del Partito Democratico ha assunto i caratteri di un vero e proprio plebiscito, superando abbondantemente la soglia dell'80%. Comune con oltre 17 mila abitanti, è il luogo in cui è nato il presidente della Regione Mario Oliverio. Ad Antonio Lopez, appoggiato da Fratelli d'Italia, sono rimaste le briciole.  Già nella tarda serata di domenica, quando il trionfo di Belcastro è apparso in tutta la sua nitidezza, Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd aveva commentato: "I  risultati che arrivano da San Giovanni in Fiore proiettano Giuseppe Belcastro verso una netta e straordinaria vittoria già al primo turno, è un risultato che testimonia la voglia di cambiamento e di buon governo dei cittadini di San Giovanni in Fiore che finalmente possono tornare a sorridere". 

Elezioni Comunali: due persone denunciate per aver fotografato la scheda

Due persone anziane sono state denunciate dalla Polizia dopo aver scoperto che, mentre si trovavano nella cabina elettorale, hanno fotografato la scheda. I casi, entrambi verificatisi a Lamezia Terme, hanno avuto come teatro un seggio ubicato nella zona di Sant'Eufemia ed uno allestito in quella di Sambiase. Tre sono, invece le persone destinatarie di denuncia in seguito all'affissione di manifesti durante il silenzio elettorale imposto dalla legge. In una circostanza la violazione è avvenuta a ridosso di un edificio nel quale sono state allestite le urne. I responsabili saranno multati. 

Amministrative in Calabria, alle 12 ha votato il 16,76% degli aventi diritto

Sfiora quasi il 17 % l’affluenza al voto, rilevata alle 12, nei sessanta comuni calabresi chiamati a rinnovare gli organi amministrativi. La provincia che ha fatto registrare la percentuale più alta è quella di Crotone (22,09), seguita da Vibo Valentia (18,85), Reggio Calabria (16,46), Cosenza (16,24) e Catanzaro (16,05). Per quanto riguarda, invece, i centri con popolazione superiore ai 15 mila abitanti è stata Vibo Valentia la città che ha fatto registrare la maggiore partecipazione dei cittadini. Alle 12, infatti, si era recato alle urne il 20,72% degli aventi diritto. Poco più bassa la percentuale registrata a Gioia Tauro dove ha votato il 19,39% del corpo elettorale. Più contenuta l’affluenza a Siderno (16,27%), Castrovillari (16,15%) e Lamezia Terme (15,25%). Sembrano piuttosto disinteressati, invece, gli elettori di San Giovanni in Fiore che nella prima fase delle operazioni di voto hanno sostanzialmente disertato i seggi. Nel popoloso centro della Sila, infatti, alle 12 aveva votato soltanto l’11,66% degli aventi diritto.

Lamezia, Galati (FI): "No ai calunniatori, sì a Mascaro sindaco"

“Con Paolo Mascaro sindaco si avrà finalmente per la città di Lamezia Terme un concreto modello di sviluppo”. E’ quanto afferma l’onorevole Giuseppe Galati, deputato e vicecoordinatore di Forza Italia in Calabria. “Come in ogni competizione elettorale – aggiunge - è arrivato il momento del verdetto che sancirà chiaramente la volontà dei cittadini di dire no ad una riproposizione del centrosinistra alla guida della città per varie ragioni. Innanzitutto perché la sinistra dei seguaci di Speranza e affiliati ha ripercorso, in campagna elettorale, un’azione come al solito mirata a demonizzare l’avversario, ad indossare le false vesti dei paladini della giustizia e della legalità al solo scopo di celare una carenza nei programmi e nelle idee. Gli appartenenti a questa coalizione hanno invocato qualsiasi sostegno esterno pur di mettere in moto una vera e propria macchina del fango contro l’avversario. A questo punto, Pd e Sel, partito presente alla competizione sotto le vesti di una lista civica a sostegno di Sonni, ci spieghino come mai in questa campagna elettorale hanno trovato una rapidissima intesa nel calunniare l’avversario quando invece nei dieci anni di amministrazione Speranza non hanno condiviso un solo punto programmatico nell’interesse della città. Lo sviluppo di Lamezia è prioritario rispetto alle loro beghe personali, hanno avuto dieci anni per trovare una sintesi e non l’hanno fatto. I cittadini diranno chiaramente no ad una completa inefficienza amministrativa che ha caratterizzato la città di Lamezia. In questi anni, infatti, è mancato un pur minimo progetto di sviluppo del territorio, solo un’attività amministrativa sterile, priva di contenuti che non ha garantito nemmeno i servizi ordinari alla collettività. Devono decisamente andare a casa”. “Inoltre – osserva l’onorevole Galati - i cittadini diranno no ad un candidato mascherato da un profilo civico che ha attraversato e invocato l’aiuto di tutti i partiti. I cittadini hanno compreso il modo di agire di questo candidato che ha proposto programmi farlocchi per la città e fino a poco tempo fa volgeva quotidianamente le sue attenzioni verso Scopelliti e ne evidenziava gli interventi per Lamezia. Aspettiamo che ci dica a quali azioni dell’ex Governatore si riferisse”. “Personalmente dico basta – prosegue - ai tanti calunniatori che, anche sotto profili falsi, hanno usato in modo vigliacco sui social network espressioni lesive contro la mia persona. A loro non ho voluto rispondere, ma ho già tutelato la mia onorabilità con le dovute querele. Di fronte alla giustizia renderanno conto delle loro becere azioni. Tengo a precisare che il ricavato di questa mia azione legale andrà in beneficenza a favore della prossima amministrazione comunale”. “Vogliamo – conclude l'onorevole Galati - una Lamezia positiva che si proponga nell’immediato futuro con tutte le sue innumerevoli risorse umani, territoriali e storico-culturali. Per questo Forza Italia ha puntato da tempo su Paolo Mascaro, persona motivata, aperta al confronto, alla trasparenza amministrativa ed al rispetto della legalità, troppe volte calpestata da una macchina amministrativa farraginosa ed inconcludente. Programmazione e concretezza catapulteranno Lamezia in una dimensione nuova, quella che sognavamo da tempo”.

Elezioni di maggio, il punto nei dieci comuni vibonesi chiamati al voto

Sono 61 i comuni calabresi nei quali, il prossimo 31 maggio, i cittadini saranno chiamati a votare per il rinnovo dei consigli comunali. Per il 14 giugno, invece, ove necessari, sono previsti i ballottaggi. Il voto  di maggio interesserà complessivamente 7 Regioni  (Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Campania e Puglia) ed oltre mille comuni. In Calabria il rinnovo degli organi amministrativi interesserà 24 comuni della provincia di Reggio Calabria, 14 di Catanzaro, 11 di Cosenza, 2 di Crotone e 10 di Vibo Valentia. In particolare, nel vibonese, oltre che nella città capoluogo di provincia si voterà ad: Acquaro, Cessaniti, Ionadi, Limbadi, Monterosso Calabro, San Calogero, Spilinga, Zaccanopoli e Zambrone. Se in qualche comune l’esito del voto sembra essere  scontato, in altri la situazione appare quanto mai ingarbugliata. In alcuni casi, come ad Acquaro la contesa rischia di essere tutta interna al Partito democratico. Il sindaco uscente Giuseppe Barillaro potrebbe, infatti, doversela vedere con il segretario cittadino del Pd, Domenico Stramandinoli. Per scongiurare la frattura gli sherpa democrat stanno provando a proporre un candidato di superamento. In questa direzione andrebbe la proposta di Barillaro di puntare su Nicola Lo Presti. Una nome che, allo stato, non sembra però aver incontrato il consenso della segreteria cittadina del Pd. Situazione analoga a Cessaniti dove il sindaco uscente, Nicola Altieri, cederà il testimone all’assessore Francesco Mazzeo, mentre il Partito democratico non riesce trovare la sintesi tra la censoriana Maria Canduci e la Denisiana Antonella Natale. Anche a Limbadi, dove è già in pista Enzo Calzone, i democrat sono alle prese con le aspirazioni di Rosalba Sesto e Pino Morello, storico esponente della sinistra già sconfitto alle precedenti amministrative da Francesco Crudo. A Ionadi, invece, lo scontro è tutto interno alla maggioranza. A cercare di sbarrare il passo alla possibile riconferma di Nazareno Fialà, dovrebbe esserci la lista ispirata dai due consiglieri di maggioranza Gabriele Prestia e Antonio Arena. Scenario diverso a Monterosso dove le diverse ambizioni potrebbero essere frenate dalla mancanza di materia prima. Se da una parte, infatti, Ercole Massara punta ad un nuovo mandato, dall’altra, i potenziali sfidanti Lampasi e Ceravolo potrebbero avere non poche difficoltà a trovare i candidati necessari a completare la lista. In questo caso, Lampasi, che vorrebbe puntare con decisione al rinnovamento, deve resistere alle avances di Ceravolo intenzionato ad unire le forze. A San Calogero, dove si ritorna al voto dopo la gestione commissariale seguita allo scioglimento del consiglio comunale, l’ex sindaco Nicola Brosio si ripresenterà ai nastri di partenza con una lista composta da numerosi volti nuovi, mentre sull’altro fronte della barricata la situazione sembra essere, ancora, in itinere. Scontro all’ultimo voto a  Spilinga dove, a cercare di scardinare la roccaforte di Franco Barbalace, si sono unite le truppe dell’ex assessore provinciale Martino Porcelli e quelle dell’ex sindaco Annunziato Pugliese. A Zaccanopoli, invece, nonostante l’amministrazione guidata da Pasquale Caparra abbia dovuto registrare la defezione di due consiglieri, confluiti nelle file della minoranza, allo stato, non si registrano movimenti di sorta. Probabile sfida in rosa a Zambrone dove dovrebbero fronteggiarsi Giovanna Pileggi, moglie dell’ex primo cittadino Pasquale Lando e Quintina Vecchia. Qui la contesa potrebbe, tuttavia, arricchirsi di un nuovo protagonista con la discesa in campo di Corrado Landolina.

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