Lega: "Arriva l’estate e della depurazione nessuna notizia"

"Fra qualche mese inizia la nuova stagione turistica e delle criticità della depurazione e dell’inquinamento marino non si hanno notizie! È vero che in Calabria esiste una assoluta mancanza di un sistema di depurazione adeguato e funzionante. Ma, è anche vero che, a parte qualche iniziativa isolata ed emergenziale, non esiste un piano di interventi programmati. Cosa si vuol fare sulla depurazione? Dobbiamo ancora assistere all’abbandono dei turisti di villaggi e strutture alberghiere per l’inquinamento marino? Forse si è ancora in tempo per assumere qualche celere iniziativa per porre, temporaneamente, rimedio alle evidenti criticità del passato. Ma, bisogna agire subito e senza indugio. La Calabria ha bisogno di voltare sollecitamente pagina. I disastri del passato, certamente, non possono risolversi in pochi mesi, ma almeno bisogna cominciare seriamente ad affrontare i problemi ed a tracciare un percorso di rete sostenibile e condiviso, Abbiamo fiducia nell’azione del presidente Occhiuto che finora ha dato risposte positive, ma la stagione estiva è alle porte e gli operatori calabresi meritano risposte concrete per poter affrontare delle sfide che potrebbero compromettere, senza l’attenzione dovuta, un’altra stagione, con perdita di imprese e di occupazione".  
 

Lo scrive in una nota il Commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

 

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Vicenda Bortoletti, Saccomanno: "Chi non lo vuole in Calabria?"

"Ad oggi, trascorsi 100 giorni dalla decisione-non decisione del Governo: l’Amministrazione interessata non ha ancora provveduto a dare attuazione alla nomina di Maurizio Bortoletti quale sub-commissario alla sanità calabrese, in un trascorrere del tempo che ha registrato l’originale -almeno, a quanto risulta ad una prima verifica, nei 152 anni trascorsi dall’Unità d’Italia- intervento del Ragioniere Generale dello Stato, che, nel rispondere al Comando Generale dei Carabinieri, dopo una lettura didascalica delle normative vigenti, ha, con motivazione incomprensibile, non risposto adeguatamente alla richiesta. Un fatto di una gravità inaudita se si pensa allo stato di degrado in cui versa la regione ed alla necessità di avere persone competenti e capaci sia per ricostruire il nebuloso passato che il difficile presente. Un danno enorme ai calabresi che il Governo deve mettere in conto, in quanto il deficit creato dai vari commissari, in oltre un decennio di disastrosa gestione straordinaria, non può passare sott’ordine e deve essere sopportato da chi lo ha causato a seguito della propria incapacità ed incompetenza. Sul punto la Lega attuerà le barricate: i danni creati dai commissari non possono essere subiti e pagati dai calabresi. E il ritardo incomprensibile nell’attuare concretamente la nomina del sub-commissario alla sanità è, veramente, un mistero che può far pensare tanto. Chi non vuole Bortoletti in Calabria? Chi ha interesse a non farlo venire? Le domande hanno una facile risposta: questa regione ha subito e subisce ruberie continue nel settore della sanità, tanto che non si riesce nemmeno a ricostruire un passato recente e non si riescono nemmeno ad approvare dei bilanci. È notorio che in alcune ASP vi sono presunti crediti pagati due-tre volte e nessuno è riuscito ad intervenire. Qualche persona di buona ed onesta volontà aveva tentato di mettere fine a questo ladrocinio, ma, stranamente, non è riuscita ad andare avanti: uno strano decesso che ancora è avvolto nel mistero. La Lega, però, non ci sta a far proseguire questo percorso di evidenti illeciti ed ha chiesto l’accesso agli atti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della Sanità, il Ministro delle Finanze. e chiede, a gran voce, anche alta, che la Magistratura faccia celermente il suo corso. Le indagini non possono durare anni e, nel frattempo, consentire la prosecuzione di azioni gravemente lesive del rispetto della legge e dei diritti dei calabresi".  

Lo scrive in una nota il Commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

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La Lega punta il dito contro "lo scandalo della Sanità in Calabria"

"Per un’ora, e non sarà mai abbastanza, giovedì sera si è ritornati a parlare della tragica scomparsa di Ginevra, la bambina di 2 anni, di Mesoraca, che dopo un viaggio della speranza è deceduta all’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

Dicevo, non sarà mai abbastanza, perché non ci sono parole sufficienti di fronte alla tragica morte di una bambina come Ginevra. Che, però, ci deve spingere a guardare a quel futuro che Le è stato negato.

Quattro cose, quindi, meritano di essere evidenziate e sottolineate.

La prima. Come ha detto il prof. Michele Grio, primario dell’Unità di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Rivoli, non possiamo chiedere di avere tutti un policlinico sotto casa o il pronto soccorso girato l’angolo, perché non sono i “cartelli indicatori” quelli che fanno la differenza, bensì i Reparti che -per i loro volumi di attività- sono in grado di affrontare in modo efficace tutte le patologie del settore di riferimento. Ècioè inutile, per essere più chiari, avere 30 emodinamiche in Calabria che fanno ognuna 2 o 3 trattamenti l’anno o 40 reparti di ostetricia dove nascono 80/90 bambini all’anno. Si tratta di richieste ricorrenti, come la seconda ambulanza a Mesoraca, cioè in ogni Paese della Calabria con più di 6.472 abitanti, ma che sono da un lato pericolose e dall’altro determinano una allocazione delle risorse economiche non ottimale. In sintesi, le soluzioni sono altre, peccato che non sono state enunciate precisamente dal commissario ad acta per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario. E, comunque, le vedremo ed è meglio ripeterle.

La seconda. La situazione della sanità calabrese e nota ed è stata ripetutamente descritta in atti parlamentari, giudiziari e giornalistici. Si tratta di impostare un nuovo modello di governance, anticipando i temi e governandoli nella loro attuazione, senza inseguire gli eventi. O, come accadrà certamente dopo questa trasmissione, senza essere inseguiti dalle centinaia, auguriamolo alla Struttura Commissariale, di richieste, istanze, solleciti, pec e non pec. Chiariamolo senza equivoci, prima di procedere. Il territorio va ascoltato, e il presidente Occhiuto, dobbiamo riconoscerglielo, lo sta facendo senza risparmio di energie. Ma che vada riorganizzato il sistema dell’emergenza-urgenza lo diciamo e lo abbiano scritto in tempi non sospetti, con la passata giunta e prima della competizione elettorale regionale. Il Responsabile del Dipartimento Sanità Elio D’Alessandro lo ha messo al primo punto del programma della Lega da tempo. Si tratta, quindi, di governare questo processo -quanto al come farlo- e di raccontarlo, come si sarebbe potuto fare, senza giocare in difesa, ma utilizzando l’ampia finestra che è stata lasciata in premessa da Corrado Formigli. Tra l’altro, si tratta di un nuovo modello di governance che è stato disegnato, anticipato e partecipato nella relazione depositata al Tavolo interministeriale di controllo sui Piani di rientro del 13 dicembre u.s.

La terza. Corrado Formigli chiede al presidente Occhiuto “… se lei andrà a prendere qualche dirigente per le orecchie e cercherà di farlo fuori da dove si trova per incapacità nello svolgere il proprio ruolo perché qualcuno deve pagare, qualcuno avrà sbagliato … si, però, le responsabilità … ma qualcuno dovrà pagare per queste porcherie che stanno emergendo, cioè lei arriva e trova una sanità devastata… ma si è fatto un’idea di chi sia la responsabilità …”. Ci saremmo attesi che il presidente Occhiuto recitasse o leggesse qualche passaggio della sentenza nr. 168 della Corte costituzionale (del 24 giugno 2021) che censura pesantemente l’operato del Governo in questi 12 anni di commissariamento, indicando, di fatto, tutti i responsabili, che sono -quelli in servizio- ancora tutti al loro posto. Nulla. Lo facciano ora, traendo una sola frase, più che sufficiente, da tre pagine durissime: “… l’incongrua modalità di disciplina del potere sostitutivo statale, irragionevole per la sua inadeguatezza alla situazione nella quale deve intervenire, che, per diversi motivi, costituisce un unicum nel panorama nazionale, una situazione giunta così a distinguersi da ogni altro precedente …”. Allo stesso modo, ci saremmo aspettati, che il Presidente Occhiuto declamasse o leggesse alcuni passaggi della recente sentenza della Corte dei conti della Calabria nel Giudizio di Parifica (10 dicembre 2021): “… come il deficit sanitario dichiarato sia totalmente inattendibile e probabilmente ampiamente sottostimato … Ne è emersa una situazione debitoria potenzialmente dirompente, a fine 2020 i debiti commerciali accumulati dalle ASP e dalle AO sono pari a circa 460 mln di euro; i tempi medi di pagamento dei fornitori sforano tutti (con eccezione della AO di Cosenza) le previsioni comunitarie, attestandosi spesso ad oltre 200 giorni e raggiungendo punte di patologia quasi incredibili ...”. E si potrebbe proseguire per le centinaia di pagine di sentenza e relazioni. E andava detto -ma anche qui silenzio- che chi il Governo ha scelto per curare anche questo lavoro, nominando quale subcommissario un colonnello dei carabinieri, Maurizio Bortoletti (che ha ottenuto strabilianti risultati nel risanare una azienda sanitaria e che, subito dopo la nomina del Governo, alla luce delle consuete tempistiche attuative, ha rinunciato ad un viaggio programmato all’estero, e ha lavorato, in vacanza, a proprie spese, in Calabria, quale ospite del presidente della regione), non è ancora arrivato, ad 85 giorni dal provvedimento del Consiglio dei Ministri del 18 novembre 2021. Non si è potuto, ancora, insediare per delle motivazioni che il Ragioniere Generale dello Stato ha recentemente definito, di fatto, nel felpato lessico governativo, pretestuose e infondate rispetto ai principi generali. Senza questa chiarezza e senza le consequenziali azioni, quali quelle che il colonnello Bortoletti ha sviluppato a Salerno e poi a Pompei con il generale Nistri, si rischia, prima o poi, di rimanere vittime di questo passato, che va separato nettamente dal presente per evitare che questo finisca per drogare, in modo irrimediabile, anche il futuro, rendendo vana anche qualsivoglia buona azione avviata.

La quarta. Ci dispiace, infine, che, proprio in questa prospettiva, quella della necessità irrinunciabile di separare il presente dal passato, il presidente Occhiuto non abbia ricordato come lui insieme al col. Bortoletti (in vacanza) avessero indicato -nella relazione del 13 dicembre al tavolo interministeriale- non solo le responsabilità e i responsabili, ma, soprattutto, il piano di azione che volevano seguire e gli strumenti necessari.

Strumenti, presentati in un emendamento al cd. decreto fiscale del novembre scorso, poi completamente stravolto (da chi? E perché’?) per riproporre quanto già previsto, con i risultati sotto gli occhi di tutti, nei due cd. decreti Calabria del 2019 e del 2020, cioè lo spreco di ulteriore benzina, anche se fosse la migliore, messa in un motore imballato.

Strumenti che avrebbero permesso dal giorno successivo all’approvazione di mettere in piedi quasi immediatamente, ad esempio, un nuovo sistema dell’emergenza-urgenza, costi quel che costi, comprando quello che serviva, assumendo chi era necessario o garantendo ogni necessaria risorsa economica aggiuntiva, noleggiando le ore di eliambulanza che servivano, ristrutturando o avviando la realizzazione delle piazzole assistite per il volo strumentale e notturno necessarie (da Catanzaro a Roma sono 270 miglia e un AW139 ci può mettere poco più di due ore), comprando o noleggiando autoambulanze -strutture diagnostiche mobili …. - e ogni altra attrezzatura necessaria. È quello che la Lega -ma non se ne vuole fare un discorso politico, perché la sanità non è tema di destra, sinistra o centro- chiede da anni, solo per indicare i documenti dove andare a trovare i progetti.

Questo andava detto. E andava detto che su questa variazione il Governo ha, poi, posto la fiducia, elidendo qualsivoglia discussione e/o modifica parlamentare.

Corrado Formigli, chiude, dicendo che “… siamo anche un po’ stanchi …”, chiedendo che il Governo intervenga.

Eh già, lo siamo anche noi calabresi.

Allora gli chiediamo un aiuto.

Prima di tutto, sul perché -senza farsi fuorviare da spiegazioni che hanno suscitato la “… perplessità …” del Ragioniere Generale dello Stato- sono trascorsi questi 85 giorni dalla nomina del col. Bortoletti, e stanno trascorrendo giornate preziose.

Poi, se si deve, ancora, ammettere che uno o più dirigenti pubblici, lautamente pagati, si frappongano -con i soliti motivi, utili a far “girare la palla”, trattenendo la pratica fino all’ultimo giorno utile prima della denuncia, ponendo un quesito, facendo una pratica, istituendo un gruppo di lavoro o un tavolo- ad una decisione del Governo.

Infine, di conoscere i nomi di coloro che sono intervenuti per modificare -in modo inutile, come detto nel corso della riunione del 13 dicembre- l’emendamento con gli strumenti ritenuti necessari dal presidente Occhiuto e, soprattutto, grazie all’esperienza acquisita in situazioni analoghe, dal colonnello Bortoletti, per incidere, con immediatezza, sulla situazione devastata in cui versa la sanità calabrese, anche per avviare quell’irrinunciabile recupero della fiducia dei cittadini che si fonda su idee chiare, puntualmente spiegate e, infine, realizzate, rendendo il conto, su base almeno settimanale, di quanto si sta facendo.

Su questo, Le auguriamo buon lavoro, dott. Formigli.

Sappi che la Lega sarà presente, vigile, attenta, determinata per evitare quanto accaduto nel passato, per richiamare tutti alla responsabilità, per non far cadere sulle spalle dei calabresi i danni e le incapacità dei commissari nominati e, quindi, che il deficit creato vada pagato dallo Stato, che finalmente vi sia chiarezza e una sanità adeguata per un popolo che ha sofferto e continua a soffrire per le incompetenze -nella migliore delle ipotesi- di tanti che non possono essere nascoste. Saremo, quindi, vigili e non faremo sconti a nessuno!".

E' quanto afferma in una nota il ​​​​Commissario per la Calabria della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

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Statale 106 Saccomanno (Lega): "Anas e Stato devono rispondere delle tante morti"

"Cambiano i Governi, cambiano i partiti di maggioranza, cambiano i Presidenti, cambiano i Ministri, cambiano i dirigenti Anas, ma nulla è mutato! Rimane solo la vergogna di Stato di tante passerelle e nessuna soluzione concreta. Vi è una sola amara certezza: tanti giovani che hanno perso la vita per una strada maledetta e che continuerà a mietere dolore e vittime. Sono oltre 30 anni che si parla continuamente della sistemazione della “strada della morte”, ma finora solo passerelle, finte inaugurazioni, flotte di ministri e parlamentari. Una vergogna planetaria! Ha ragione Don Francesco Carlino quando, nel celebrare i funerali di Davide e Gabriele, le ultime giovani vittime di appena 29 anni, ha tuonato contro le istituzioni “fermate questa strage”, si tratta “di un omicidio di Stato”, “svegliatevi politici”. Tanto solidarietà e vicinanza ai familiari per l’atroce dolore. Ma, perdere tanti giovani per una strada pericolosa e denominata oramai della “morte” è molto significativo. Ma nessuno è intervenuto, se non le solite passerelle! Mi domando e domando alle Autorità che dovrebbero controllare: ma questa strada è a norma? Si può percorrerla? Vi sono responsabilità dei progettisti, dei Direttori dei Lavori, degli appaltatori, dei responsabili dell’Anas, di tutti coloro che consentono di utilizzarla e di alimentare le morti di tanti giovani? Perché nessuno interviene e sulle morti, dopo qualche giorno, cade un silenzio più che omertoso? Forse è, veramente, il momento di svegliarci tutti e di chiedere a gran voce, anche con azioni eclatanti, di stanziare tutte le somme necessarie per completare la “strada della morte” e mettere fine a questo disastro, a questa vergogna di Stato. I calabresi non ne possono più di tante vittime, di tanti giovani che stroncano di dolore le proprie famiglie. Questo sud abbandonato, questo sud incapace, questo sud gestito per anni da incompetenti. Qui non si riesce a costruire una semplice strada in pianura, nelle altre regioni fioccano le superstrade, le autostrade, le gallerie! Questione meridionale o questione di evidente incapacità di una classe politica che ha distrutto questa meravigliosa terra.Bisogna muoversi subito e chiedere a gran voce a tutti di fare il proprio dovere e dare risposte ai calabresi. La Lega lo ha fatto, ma da oggi griderà sempre di più nei tavoli che contano". 

Lo scrive in un comunicato, il ​commissario Regionale della Lega, Francesco Saccomanno.

 

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Ponte sullo Stretto, Saccomanno (Lega): "Dal ministro Giovannini rinvii e sterili giustificazioni per non decidere"

"Il ministro Enrico Giovannini, tra l’altro, ha annunciato in un intervista sul Messaggero che per la realizzazione del Ponte sullo Stretto ha affidato l’incarico per lo studio di fattibilità tecnico-economica. La Lega si è immediatamente attivata ed ha chiesto espressamente allo stesso di far comprendere cosa significhi tale affermazione, in quanto vi è già un progetto con relativi pareri di fattibilità e, quindi, appare incomprensibile un ulteriore incarico, che avrebbe solamente un aspetto clientelare".

Questo il commento, in una nota, del segretario regionale della Lega, Francesco Saccomanno

Il responsabile calabrese del partito di Salvini si chiede, quindi, se il "ministro ha cambiato idea sulla realizzazione del Ponte e se debbano passare altri 50 anni per la realizzazione di un’opera strategica e di vitale importanza per la crescita del Sud".

"La Calabria - conclude Saccomanno - è stanca di continui annunci e di nulla di concreto. Un modo per illudere un popolo che ha subito ruberie e devastazioni e che con l’alibi della ‘ndrangheta spesso si è visto rifiutare la realizzazione di servizi indispensabili che altrove sono ritenuti normali e sempre dovuti. Una prevaricazione che non può più esistere e che impone a tutte le parti sociali, alla politica e allo stesso governo di assumere decisioni celeri e realizzabili nella immediatezza, evitando quegli annunci che sono diventati veramente insopportabili e non più tollerabili".

 

 

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Saccomanno (Lega): "Caos Covid e rischi sanitari enormi"

"I presidi in ordine sparso, i sindaci chiudono in autonomia, le scuole possibile nuovo pericoloso focolaio, ospedali sempre più in difficoltà, ricoveri al 35%, aumento spropositato di positivi, tante vittime, sistemi sanitari nel caos".

Questo "il quadro attuale della Calabria", tratteggiato in una nota dal commissario della Lega, Francesco Saccomanno, per il quale "il sistema sembra ormai saltato", nonostante "il Commissario alla Sanità, con incommensurabile impegno" stia cercando "di trovare soluzioni e bloccare l’avanzata del virus". 

Per il responsabile calabrese del partito di Salvini, ad aggravare la situazione contribuiscono i tamponi fai da te usati da "persone" che, "spesso, non segnalano alcuna positività e, se non vi sono sintomi evidenti, continuano a svolgere le loro attività noncuranti dei possibili contagi".

A ciò andrebbero aggiunte le "lunghe code", i "tempi immemorabili di attesa" per l'esecuzione e per avere "i risultati" dei tamponi "presso il Sistema sanitario".

Inoltre, prosegue Saccomanno, "gli uffici non rispondono al telefono e, quindi, il cittadino non sa, veramente, cosa fare ed a chi rivolgersi! E di questi giorni la denuncia aperta di un contagiato che ha segnalato l’attesa di oltre sette giorni per avere l’esito del tampone molecolare, vivendo in isolamento e lontano dalla propria famiglia! Condizioni queste che interessano centinaia di persone e che creano ulteriori disagi. Ed in tali situazioni, il Governo non ha ancora nominato i 25 esperti che avrebbero dovuto sostenere l’azione del Commissario alla Sanità e, quindi, riorganizzare il sistema! Una pesante omissione che, date le condizioni disastrose ereditate del sistema sanitario in Calabria, non ha fatto altro che peggiorare l’attuale momento. Non possiamo - conclude la nota - che dare atto al Commissario Occhiuto degli sforzi che sta compiendo, ma senza l'attiva collaborazione del Governo e di tutte le forze sociali, politiche e sindacali, questi si mostreranno del tutto inutili e il caos continuerà a privilegiare rispetto ad una normalità che, molto probabilmente, vi sarà solo dopo che il virus perderà l’attuale aggressività".    

 

Saccomanno (Lega): "De Magistris giustizialista a giorni alterni, chieda a Lucano ritiro dalla corsa"

“La Calabria merita molto di più e di meglio di Mimmo Lucano e dello "pseudo paladino" a giorni alterni Luigi De Magistris. Le evidenze del sistema di business operato sulla pelle degli immigrati messo in piedi dall’ex sindaco di Riace sono inquietanti. Con che coraggio De Magistris non lo sconfessa? Per il bene della nostra regione davanti a questa brutta vicenda l’ex sindaco di Napoli dovrebbe chiedere a Lucano di ritirarsi dalla corsa”.
 
Lo dichiara il commissario della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

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Sanità in calabria, Saccomanno (Lega, ): "Governi e commissariamenti hanno fallito"

"La Lega ripetutamente ha chiesto l’eliminazione degli inutili commissariamenti e la restituzione della sanità ai calabresi. Dopo oltre dieci anni vi è, ancora una volta, la certificazione di un fallimento annunciato che ha prodotto ingentissimi danni a carico dei calabresi. Un deficit che non è stato eliminato e dei servizi sanitari che latitano, tanto da costringere il popolo calabrese a rivolgersi a strutture di altre regioni, aumentando, così, i costi e impoverendo il sistema sanitario. Non vi è un solo motivo per proseguire in tale direzione, se non la coltivazione di un sistema clientelare che ha devastato la nostra regione. Si afferma di una riduzione del deficit nell’ultimo periodo, ma questo è un dato falso per la semplice ragione che negli ultimi tempi a causa del Covid le persone hanno rinunciato a servirsi del sistema sanitario e, comunque, vi è stata una pesante riduzione dei servizi in danno del popolo. Basti pensare che in Calabria la prevenzione è solo un fantasma e risulta quasi totalmente assente dalla programmazione ed attività sanitaria. E su tale annunciato disastro si è pronunciata, proprio ieri, la Corte costituzionale che ha dichiarato la incostituzionalità dell’articolo 1, comma 2, e l’articolo 6, comma2, del decreto-legge n. 150/2020, convertito con modificazioni nella legge 181/2020. In sostanza, la decisione ha accertato che lo Stato non ha supportato l’azione del commissario impedendo conseguentemente un vero risanamento e progetto virtuoso, non evitando, tra l’altro, quella commistione con gli uffici regionali che hanno indotto il Governo ad applicare i poteri sostitutivi. In sostanza, un vero fallimento che ha ulteriormente distrutto il già precario sistema sanità calabrese e che sta contribuendo a negare ai cittadini la possibilità di curarsi. È fondamentale, pertanto che si metta fine a questo sistema di provato tracollo e che non solo non ha portato nulla di buono ai calabresi, ma, da una parte, ha aumentato il deficit complessivo, e, dall’altra, ha distrutto quello funzionale esistente. Se il Governo non dovesse prendere atto di tali evidenti e comprovate deficienze strutturali, appare più che evidente che i calabresi dovranno assumere una posizione forte e definitiva per stroncare un sistema che appare, allo stato, solo clientelare e con nomine sempre degli stessi soggetti che hanno ridotto la sanità calabrese peggio di quella dei paesi del terzo mondo. Una reazione che sarà sostenuta dalla Lega in ogni luogo, in ogni tavolo, in ogni piazza, pur di riportare la normalità in una terra che è stata fortemente devastata dalla ‘ndrangheta e da un forte e profondo sistema clientelare e di malaffare, spesso sostenuto anche dalle istituzioni per le evidenti omissioni e mancati controlli".  

E' quanto scrive in una nota il commissario Regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

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