Obbligo etichettatura per tutti i prodotti alimentari, Abate (M5s): "Un'altra vittoria del governo del cambiamento"
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Riceviamo e pubblichiamo
"Caduta la giunta comunale, la domanda da farsi è: come si è arrivati a questo punto? Non sarà che l’ex sindaco Elio Costa abbia pagato “cambiali elettorali” firmate da altri?
È notizia dell’altro ieri la fine della consiliatura Costa. Uno psicodramma la cui fine era legata, probabilmente, alla misera questione del gettone di presenza a beneficio dei consiglieri.
Una giunta comunale nata debole e finita peggio. L’ormai ex primo cittadino ha sicuramente le sue colpe, forse la peggiore è l’essere stato il facile capro espiatorio di una situazione in generale fin troppo compromessa.
Quando si fa una lista civica composta da diverse anime politiche (di differente estrazione ideologica, ammesso i “nostri” consiglieri ne siano portatori di qualcuna), il rischio più concreto che si corre, una volta eletti, è quello di ritrovarsi un sindaco azzoppato, impegnato più a tenere a bada le fibrillazioni in seno alla propria eterogenea maggioranza che a pensare ai problemi della città. E’ quello che è successo a Costa. L’ex primo cittadino è caduto vittima dei giochi di potere dei propri compagni di (s)ventura, gli stessi che l’avevano portato al vertice di palazzo “Luigi Razza”.
Ma la prossima tornata elettorale può e deve rappresentare l’occasione giusta per il cambiamento. È finita l’epoca delle ambiguità di chi si nasconde dietro le foglie di fico. È il momento di avere il coraggio di presentarsi al popolo con il simbolo del proprio partito, e non schermandosi dietro le cosiddette liste civiche che di civico hanno ben poco, ma di “cinico” molto di più.
Ed è per questo motivo che il Movimento 5 stelle alle competizioni elettorali preferisce correre sempre in solitaria, presentandosi con il proprio simbolo, in un’unica lista a sostegno del proprio candidato a sindaco.
Lo faremo anche alle prossime elezioni amministrative e per la prima volta i cittadini vibonesi avranno la possibilità di dare l’avvio a quella “rivoluzione gentile” da più parti invocata, eleggendo i candidati del Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è scacciare i mercanti dal tempio, i soliti noti, gli stessi, che già da qualche mese hanno indossato le logore vesti dei salvatori della patria.
Vibo non ha bisogno di avventurieri senza scrupoli, ma di amministratori responsabili che mettano al primo posto il bene comune. Vibo ha bisogno di una nuova visione politica sociale, economica e culturale".
Riccardo Tucci - Deputato M5s
Riceviamo e pubblichiamo
"Leggiamo sull’edizione veneta del “Corriere della Sera” del 19 gennaio che in queste ore la Sila starebbe per ritirare la candidatura a sito patrimonio dell’Unesco, dando il via libera, per il 2019-2020, rispettivamente al Prosecco e ai dipinti padovani di Giotto. La notizia ha generato grande apprensione, in Calabria, tra cittadini e addetti ai lavori, dopo anni di sacrifici e di tentativi, oltre che di soldi investiti. Nulla, infatti, lasciava presagire una simile débâcle: nei mesi scorsi sia il Parco nazionale della Sila sia la Regione hanno pubblicizzato in lungo e in largo la visita di Pierre Galland, esperto dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), Ong con sede in Svizzera, che ha lo status di osservatore dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, per supportare la candidatura del Parco a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Sul sito ufficiale dell’Unesco, del resto, nella “tentative lists”, la sezione, cioè, dove sono raccolte tutte le candidature dei siti che aspirano a diventare patrimonio dell’Unesco, il Parco della Sila compare sin dal 2012, con la scheda intitolata “Parco Nazionale della Sila – Sila, gran bosco d’Italia”, inviata da una delegazione italiana permanente. L’articolo a firma di Silvia Moranduzzo, “Derby tutto veneto all’Unesco fra gli affreschi di Giotto e le colline del Prosecco”, ha cambiato le carte in tavola. Il pezzo riferisce come, per il 2019, siano candidati le Colline del Prosecco, il Parco nazionale della Sila e le Alpi Marittime ma ci sia posto per due siti soltanto. Se le Colline risultassero perdenti, il prossimo anno potrebbero competere con Padova, che si è appena proposta. La candidatura calabrese, però, sarebbe poco temibile, poiché, con grande sollievo di Trevigiani e Patavini, «alcune indiscrezioni dicono che forse verrà ritirata». Cosa c’è di vero?! L’unica certezza è che la commissione italiana Unesco, guidata da Franco Bernabé, dovrà valutare la completezza del dossier entro domani, giovedì 24 gennaio, mentre sarà il Centro del Patrimonio Mondiale, a Parigi, a prendere la decisione finale. Stupisce, però, e indigna, che, a fronte di un articolo pubblicato il 19 gennaio, in questi giorni né l’amministrazione dell’Ente “Parco della Sila” né la Regione Calabria si sono preoccupati di smentire la clamorosa notizia, sempre che sia da smentire. A distanza di un giorno dalla valutazione, i Calabresi non sanno come stiano davvero le cose. Saranno trattati ancora una volta come cittadini di serie B?"
Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione cultura)
"Ciò che sta succedendo nel governo sul reddito di cittadinanza è il sintomo di una situazione ormai sfuggita di mano. Il sottosegretario leghista Giorgetti dice che è inutile e che non si farà, il premier Conte fa l'avvocato difensore dei Cinque stelle, (altro che avvocato degli italiani!) e dice invece che si farà con attenzione, l'anno prossimo però. Di Maio tace e cerca di cambiare argomento, Salvini ride sotto i baffi. È il caos totale".
Lo afferma la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Da mesi diciamo, inascoltati, al governo che ci sono le risorse per ampliare la platea del Rei. Invece hanno tirato dritto sul reddito di cittadinanza per ragioni di pura propaganda e sono andati a sbattere. Ora ognuno dice la sua, ma la verità è che non ci sono le condizioni per una riforma costruita sul nulla. Ormai nel governo siamo alle comiche. Peccato che non ci sia niente da ridere, dato che stanno mettendo a repentaglio i risparmi di milioni di italiani".
Riceviamo e pubblichiamo
"I fatti risalgono allo scorso 23 ottobre quando, a causa delle ultime e forti piogge che si sono abbattute sulla Sibaritide, alcune rocce si erano staccate dal costone fino a sfondare la barriera paramassi che si trova sulla Strada provinciale 188 Rossano – Sila. Dai controlli è emerso che la frana in atto si trova in alto, a monte, e servono una serie di altre indagini per stabilire la linea di intervento per la messa in sicurezza. La questione è complessa, la competenza dovrebbe essere provinciale ma da quanto apparso su alcuni organi di stampa, con verbale del 06/07/2005 il tratto della Sp 188, dal km 1+000 al km 1+650, è stato ceduto dall’amministrazione provinciale all’allora Comune di Rossano, pertanto la Paramassi rientrerebbe nelle competenze comunali e quindi, per adesso, dei commissari che gestiscono l’Ente. Al danno, però, si aggiunge la beffa. Secondo quanto dichiarato dai dirigenti comunali, inoltre, ora l’unica strada di accesso al centro storico resta, per il momento, la Strada Provinciale 177 a sua volta interessata da tempo da fenomeni franosi e che in caso di precipitazioni non si esclude possa ulteriormente essere compromessa. Anche al Governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, arrivato prontamente per fare un sopralluogo sul posto dopo il crollo, chiediamo conto di quello che sta facendo per risolvere questa situazione affinché tutto non si risolva con la solita visita di cortesia. Ma per il momento, da oltre una settimana, i problemi continuano ad attagliare abitanti e, soprattutto, gli agricoltori con notevoli danni economici». «Siamo entrati nella stagione agrumicola e gli agricoltori locali hanno enormi difficoltà a raggiungere i campi e le coltivazioni. Disagi anche per i cittadini coriglianesi e rossanesi che non riescono a raggiungere le case e il centro storico se non dopo giri lunghissimi. Una situazione favorita dalla malapolitica e dal rimpallo delle responsabilità. La Provincia afferma di non avere né i soldi né la competenza, il comune, per il momento, s’è limitato ai sopralluoghi, la Regione l’ennesima passerella ma, nei fatti, la situazione è in stallo e la strada resta chiusa. Spero che la tanto richiamata sinergia istituzionale funzioni davvero e non resti ancora tutto sulla carta perché a farne le spese sono sempre i cittadini e, soprattutto, gli agricoltori dell’area proprio in prossimità dell’inizio della stagione agrumicola".
Rosa Silvana Abate Senatrice Movimento 5 stelle
Riceviamo e pubblichiamo
"Gli attivisti 5 Stelle delle Serre esprimono grande soddisfazione per l'annuncio fatto da Anas di prendersi in carico gli oneri di manutenzione della strada provinciale ex SS110. Un risultato importante per tutto l'Angitolano e non solo, frutto di un lavoro che dura da diversi mesi, oggi giustamente condiviso dai sindaci, dai comitati e dai cittadini, e che ha visto in prima linea in questa battaglia gli attivisti delle Serre insieme alla senatrice del Movimento Silvia Vono. Da marzo a ottobre è stata la nostra parlamentare a portare la questione prima a Catanzaro, sede compartimentale, e poi a Roma, al tavolo della direzione nazionale di Anas. È stata sempre Silvia Vono ad accendere i riflettori sull'accordo che la Regione e il precedente Governo avevano annunciato nel 2017 e che poi era stato inspiegabilmente chiuso in qualche cassetto, nel silenzio generale della politica calabrese. Infine, è stata lei ha parlare della ex SS110 in aula al Senato, la scorsa settimana, subito dopo l'alluvione che ha distrutto la strada, intimando all'Anas di rispettare gli impegni presi. Tutto il territorio raccoglie i frutti di questo impegno, com'è giusto che sia. Un impegno che ha visto lavorare tanti sindaci, i cittadini, noi attivisti e la nostra parlamentare tutti uniti nella stessa direzione. Adesso questo è primo passo. Vigileremo per fare in modo che la ex SS110 torni a servire questo territorio".
Coordinamento attivisti 5 stelle delle Serre