Obbligo etichettatura per tutti i prodotti alimentari, Abate (M5s): "Un'altra vittoria del governo del cambiamento"

«Con l’approvazione arrivata nella serata di ieri del decreto legge “Semplificazioni” – spiega la senatrice Rosa Silvana Abate (M5s) – è stato approvato anche l’emendamento che prevede l'obbligo di etichettatura di origine per tutti i prodotti alimentari. In questo modo non ci saranno più informazioni ingannevoli né falsi sulle tavole degli italiani. Lo avevamo promesso e ora portiamo a casa questo importante risultato».
 
«Già nelle scorse settimane – prosegue la senatrice Pentastellata – avevo rimarcato come ci fosse la necessità che si tutelassero le piccole produzioni di nicchia, in particolare quelle calabresi e del Sud Italia in genere, che hanno anche un valore, oltre che economico, culturale e religioso, poiché tali colture sono quelle che preservano la biodiversità e la tutela di parte del territorio. A seguito del lavoro in commissione Agricoltura e grazie al lavoro del sottosegretario M5s Alessandra Pesce avevamo avuto anche un incontro al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo per parlare della filiera agrumicola. Un tavolo al quale parteciparono le piccole colture di nicchia della Calabria come il Cedro, le Clementine IGP di Calabria, i Limoni di Rocca Imperiale, i Pompelmi, oltre alle organizzazioni produttori (OP) regionali».
 
«L’approvazione del decreto legge e del collegato emendamento sull’obbligo di etichettatura per tutti i prodotti alimentari – chiude Abate – va in questa direzione. Così vince in Made in Italy, vincono i produttori onesti e i consumatori che ora potranno scegliere in totale trasparenza. Era una richiesta che durante le audizioni in commissione c’era stata chiesta dalle associazioni di categoria ma in generale ce lo avevano chiesto i cittadini e le nostre aziende che ogni giorno, con il loro lavoro e le eccellenze agroalimentari prodotte, portano in alto il nome del nostro Paese nel mondo. È un’altra vittoria del Governo del cambiamento contro quella vecchia politica che aveva favorito l’arrivo in Italia dell’olio tunisino e di altri prodotti esteri che hanno causato seri danni all’agricoltura del Paese».

 

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Por Calabria, Ferrara (M5s) chiede trasparenza

«Che fine ha fatto la conferenza stampa in cui si dovevano presentare i risultati raggiunti al 31 dicembre 2018?».
 
L’eurodeputata Laura Ferrara riaccende i riflettori sul Por Calabria 14-20 e sull’annuncio da parte della Regione Calabria, lo scorso 30 dicembre, del raggiungimento del target di spesa previsto dall’Unione europea.
 
«Mi rendo conto che l’obbligo di dimora imposta al Presidente della Giunta regionale limiti e non poco la sua attività – afferma la Ferrara – e, deduco che il ritardo per la convocazione della conferenza stampa, annunciata dal suo ufficio stampa, possa essere causato proprio dalla misura cautelare».

«Non nascondo – continua – di essere curiosa di capire come il Dipartimento programmazione della Regione, al netto delle festività natalizie e di un terremoto giudiziario che ha coinvolto figure apicali dello stesso, sia comunque riuscito a raggiungere il target intermedio. La mia curiosità nasce dal fatto che solo undici giorni prima del comunicato stampa che annunciava il raggiungimento dell’obiettivo, la Commissione europea rispondeva ad una mia interrogazione e affermava: “l'obiettivo finanziario per il 2018 interessato dal disimpegno stabilito nell'ambito del Por Calabria a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale/Fondo sociale europeo per il periodo 2014/2020 è pari a 446,4 milioni di EUR (solo fondi UE) o a 600 milioni di Eur (UE e quota nazionale). Per raggiungere tale obiettivo l'autorità di gestione deve ancora certificare 122 milioni di EUR entro la fine del 2018”. Ovviamente la Regione non ha certificato 122 milioni di euro in undici giorni e sulla differenza di comunicazione sulle cifre ho inviato apposita interrogazione alla Commissione europea».

«Nel frattempo sarebbe interessante capire se si continua ad abusare dei progetti retrospettivi pur di raggiungere il budget di spesa. La Calabria, occorre ricordarlo, detiene il triste primato  dei casi di spesa irregolare e di truffe con i soldi dell’Ue e questi artefici contabili, benché legittimi, rendono ancor più difficile l’eventuale recupero delle spese non ammissibili, come certificato dalla Corte dei conti. Se a questo aggiungiamo il modus operandi messo in luce dall’inchiesta giudiziaria “Lande desolate”, in cui la rincorsa alla spesa sarebbe avvenuta su opere ancora da realizzare, è chiaro che il nostro #fiatosulcollo è giustificato. Ci aspettavamo un cambio di passo da questo governo regionale – conclude l’europarlamentare – da San Giovanni in Fiore pare si sia compiuto il miracolo di spendere quanto previsto. Adesso è il tempo della trasparenza, Oliverio dimostri che non si è trattato della solita rincorsa alla spesa e che questi milioni di euro si tradurranno in sviluppo e progetti di qualità».

Mail priva di virus. www.avast.com

 

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Cris al Comune di Vibo, Tucci (M5s): "Costa vittima dei giochi di potere dei propri compagni di (s)ventura"

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"Caduta la giunta comunale, la domanda da farsi è: come si è arrivati a questo punto? Non sarà che l’ex sindaco Elio Costa abbia pagato “cambiali elettorali” firmate da altri?

È notizia dell’altro ieri la fine della consiliatura Costa. Uno psicodramma la cui fine era legata, probabilmente, alla misera questione del gettone di presenza a beneficio dei consiglieri.

Una giunta comunale nata debole e finita peggio. L’ormai ex primo cittadino ha sicuramente le sue colpe, forse la peggiore è l’essere stato il facile capro espiatorio di una situazione in generale fin troppo compromessa.

Quando si fa una lista civica composta da diverse anime politiche (di differente estrazione ideologica, ammesso i “nostri” consiglieri ne siano portatori di qualcuna), il rischio più concreto che si corre, una volta eletti, è quello di ritrovarsi un sindaco azzoppato, impegnato più a tenere a bada le fibrillazioni in seno alla propria eterogenea maggioranza che a pensare ai problemi della città. E’ quello che è successo a Costa. L’ex primo cittadino è caduto vittima dei giochi di potere dei propri compagni di (s)ventura, gli stessi che l’avevano portato al vertice di palazzo “Luigi Razza”.

Ma la prossima tornata elettorale può e deve rappresentare l’occasione giusta per il cambiamento. È finita l’epoca delle ambiguità di chi si nasconde dietro le foglie di fico. È il momento di avere il coraggio di presentarsi al popolo con il simbolo del proprio partito, e non schermandosi dietro le cosiddette liste civiche che di civico hanno ben poco, ma di “cinico” molto di più.

Ed è per questo motivo che il Movimento 5 stelle alle competizioni elettorali preferisce correre sempre in solitaria, presentandosi con il proprio simbolo, in un’unica lista a sostegno del proprio candidato a sindaco.

Lo faremo anche alle prossime elezioni amministrative e per la prima volta i cittadini vibonesi avranno la possibilità di dare l’avvio a quella “rivoluzione gentile” da più parti invocata, eleggendo i candidati del Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è scacciare i mercanti dal tempio, i soliti noti, gli stessi, che già da qualche mese hanno indossato le logore vesti dei salvatori della patria.

Vibo non ha bisogno di avventurieri senza scrupoli, ma di amministratori responsabili che mettano al primo posto il bene comune. Vibo ha bisogno di una nuova visione politica sociale, economica e culturale".

Riccardo Tucci - Deputato M5s

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"Ritirata la candidatura della Sila a Patrimonio Unesco? Parco Nazionale e Regione Calabria chiariscano"

Riceviamo e pubblichiamo

"Leggiamo sull’edizione veneta del “Corriere della Sera” del 19 gennaio che in queste ore la Sila starebbe per ritirare la candidatura a sito patrimonio dell’Unesco, dando il via libera, per il 2019-2020, rispettivamente al Prosecco e ai dipinti padovani di Giotto. La notizia ha generato grande apprensione, in Calabria, tra cittadini e addetti ai lavori, dopo anni di sacrifici e di tentativi, oltre che di soldi investiti. Nulla, infatti, lasciava presagire una simile débâcle: nei mesi scorsi sia il Parco nazionale della Sila sia la Regione hanno pubblicizzato in lungo e in largo la visita di Pierre Galland, esperto dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), Ong con sede in Svizzera, che ha lo status di osservatore dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, per supportare la candidatura del Parco a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Sul sito ufficiale dell’Unesco, del resto, nella “tentative lists”, la sezione, cioè, dove sono raccolte tutte le candidature dei siti che aspirano a diventare patrimonio dell’Unesco, il Parco della Sila compare sin dal 2012, con la scheda intitolata “Parco Nazionale della Sila – Sila, gran bosco d’Italia”, inviata da una delegazione italiana permanente. L’articolo a firma di Silvia Moranduzzo, “Derby tutto veneto all’Unesco fra gli affreschi di Giotto e le colline del Prosecco”, ha cambiato le carte in tavola. Il pezzo riferisce come, per il 2019, siano candidati le Colline del Prosecco, il Parco nazionale della Sila e le Alpi Marittime ma ci sia posto per due siti soltanto. Se le Colline risultassero perdenti, il prossimo anno potrebbero competere con Padova, che si è appena proposta. La candidatura calabrese, però, sarebbe poco temibile, poiché, con grande sollievo di Trevigiani e Patavini, «alcune indiscrezioni dicono che forse verrà ritirata». Cosa c’è di vero?! L’unica certezza è che la commissione italiana Unesco, guidata da Franco Bernabé, dovrà valutare la completezza del dossier entro domani, giovedì 24 gennaio, mentre sarà il Centro del Patrimonio Mondiale, a Parigi, a prendere la decisione finale. Stupisce, però, e indigna, che, a fronte di un articolo pubblicato il 19 gennaio, in questi giorni né l’amministrazione dell’Ente “Parco della Sila” né la Regione Calabria si sono preoccupati di smentire la clamorosa notizia, sempre che sia da smentire. A distanza di un giorno dalla valutazione, i Calabresi non sanno come stiano davvero le cose. Saranno trattati ancora una volta come cittadini di serie B?"

Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione cultura)

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Enza Bruno Bossio (Pd):" La riforma per il Reddito di cittadinanza è costruita sul nulla"

"Ciò che sta succedendo nel governo sul reddito di cittadinanza è il sintomo di una situazione ormai sfuggita di mano. Il sottosegretario leghista Giorgetti dice che è inutile e che non si farà, il premier Conte fa l'avvocato difensore dei Cinque stelle, (altro che avvocato degli italiani!) e dice invece che si farà con attenzione, l'anno prossimo però. Di Maio tace e cerca di cambiare argomento, Salvini ride sotto i baffi. È il caos totale".

Lo afferma la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Da mesi diciamo, inascoltati, al governo che ci sono le risorse per ampliare la platea del Rei. Invece hanno tirato dritto sul reddito di cittadinanza per ragioni di pura propaganda e sono andati a sbattere. Ora ognuno dice la sua, ma la verità è che non ci sono le condizioni per una riforma costruita sul nulla. Ormai nel governo siamo alle comiche. Peccato che non ci sia niente da ridere, dato che stanno mettendo a repentaglio i risparmi di milioni di italiani".

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Crollo del paramassi sulla provinciale Rossano-Sila, Abate (M5s): "Stallo delle istituzioni, a farne le spese sono i cittadini"

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"I fatti risalgono allo scorso 23 ottobre quando, a causa delle ultime e forti piogge che si sono abbattute sulla Sibaritide, alcune rocce si erano staccate dal costone fino a sfondare la barriera paramassi che si trova sulla Strada provinciale 188 Rossano – Sila. Dai controlli è emerso che la frana in atto si trova in alto, a monte, e servono una serie di altre indagini per stabilire la linea di intervento per la messa in sicurezza. La questione è complessa, la competenza dovrebbe essere provinciale ma da quanto apparso su alcuni organi di stampa, con verbale del 06/07/2005 il tratto della Sp 188, dal km 1+000 al km 1+650, è stato ceduto dall’amministrazione provinciale all’allora Comune di Rossano, pertanto la Paramassi rientrerebbe nelle competenze comunali e quindi, per adesso, dei commissari che gestiscono l’Ente. Al danno, però, si aggiunge la beffa. Secondo quanto dichiarato dai dirigenti comunali, inoltre, ora l’unica strada di accesso al centro storico resta, per il momento, la Strada Provinciale 177 a sua volta interessata da tempo da fenomeni franosi e che in caso di precipitazioni non si esclude possa ulteriormente essere compromessa. Anche al Governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, arrivato prontamente per fare un sopralluogo sul posto dopo il crollo, chiediamo conto di quello che sta facendo per risolvere questa situazione affinché tutto non si risolva con la solita visita di cortesia. Ma per il momento, da oltre una settimana, i problemi continuano ad attagliare abitanti e, soprattutto, gli agricoltori con notevoli danni economici». «Siamo entrati nella stagione agrumicola e gli agricoltori locali hanno enormi difficoltà a raggiungere i campi e le coltivazioni. Disagi anche per i cittadini coriglianesi e rossanesi che non riescono a raggiungere le case e il centro storico se non dopo giri lunghissimi. Una situazione favorita dalla malapolitica e dal rimpallo delle responsabilità. La Provincia afferma di non avere né i soldi né la competenza, il comune, per il momento, s’è limitato ai sopralluoghi, la Regione l’ennesima passerella ma, nei fatti, la situazione è in stallo e la strada resta chiusa. Spero che la tanto richiamata sinergia istituzionale funzioni davvero e non resti ancora tutto sulla carta perché a farne le spese sono sempre i cittadini e, soprattutto, gli agricoltori dell’area proprio in prossimità dell’inizio della stagione agrumicola".

Rosa Silvana Abate Senatrice Movimento 5 stelle

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Voto di scambio, passa in aula a Palazzo Madama il disegno di legge della maggioranza

“Il politico che accetta consapevolmente voti che sono il frutto di condizionamenti o collusioni criminali è egli stesso, a tutti gli effetti, un mafioso”.
 
Con queste parole, nel corso della seduta odierna d'aula, la senatrice Gelsomina Silvia Vono ha dichiarato a nome dell'intero gruppo del Movimento 5 stelle a Palazzo Madama il voto favorevole al disegno di legge di modifica dell'articolo 416-ter del codice penale in materia di voto di scambio politico-mafioso.
 
“La lotta alle mafie - ha affermato la parlamentare - deve cominciare proprio dall'epurazione di ogni aspetto criminale dalla vita politica e dalle istituzioni”.
 
Da qui il forte inasprimento di pene e circostanze aggravanti voluto dalla maggioranza di Governo per contrastare, come ribadito da Silvia Vono, “un fenomeno che si configura come un rapporto depravato che nasce dalla corruzione e genera rovina per l’Italia intera, nessuno escluso”.
 
Tra i punti fondamentali della riforma, evidenziati dalla senatrice pentastellata, “la modifica che amplia l’ambito del reato: dall’erogazione o dalla promessa dell'erogazione di denaro o di qualunque altra utilità alla disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione mafiosa”.
 
“Quindi - ha spiegato Vono - si fa rientrare nell’ambito dello scambio elettorale politico-mafioso e pertanto si fa scattare la pena anche quando il disegno illecito non sia realizzato ma risulti evidente la disponibilità a farlo”.
 
Con ciò si va oltre “quell'inciampo del sistema per cui alcuni personaggi politici, forse pienamente coinvolti nello scambio tra voto e promesse elettorali, sono stati assolti mantenendo la loro carica elettiva e addirittura presentando la loro candidatura in altre tornate elettorali”.
 
"Con le nuove disposizioni - ha concluso - si prevede una pena più severa per chi commette tale reato con equiparazione agli appartenenti ad un’associazione di stampo mafioso. A nome del Movimento, che ha fatto della propria azione politica prioritariamente uno strumento di lotta al malaffare e alla corruzione, esprimo con convinzione il voto favorevole verso questo provvedimento con la previsione che il voto di scambio sparisca completamente dal contesto politico per un atto di rispetto verso tutti gli italiani".
 

 

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Serre, attivisti Movimento 5 stelle: "Ripagato il nostro impegno per la ex Ss110"

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"Gli attivisti 5 Stelle delle Serre esprimono grande soddisfazione per l'annuncio fatto da Anas di prendersi in carico gli oneri di manutenzione della strada provinciale ex SS110. Un risultato importante per tutto l'Angitolano e non solo, frutto di un lavoro che dura da diversi mesi, oggi giustamente condiviso dai sindaci, dai comitati e dai cittadini, e che ha visto in prima linea in questa battaglia gli attivisti delle Serre insieme alla senatrice del Movimento Silvia Vono. Da marzo a ottobre è stata la nostra parlamentare a portare la questione prima a Catanzaro, sede compartimentale, e poi a Roma, al tavolo della direzione nazionale di Anas. È stata sempre Silvia Vono ad accendere i riflettori sull'accordo che la Regione e il precedente Governo avevano annunciato nel 2017 e che poi era stato inspiegabilmente chiuso in qualche cassetto, nel silenzio generale della politica calabrese. Infine, è stata lei ha parlare della ex SS110 in aula al Senato, la scorsa settimana, subito dopo l'alluvione che ha distrutto la strada, intimando all'Anas di rispettare gli impegni presi. Tutto il territorio raccoglie i frutti di questo impegno, com'è giusto che sia. Un impegno che ha visto lavorare tanti sindaci, i cittadini, noi attivisti e la nostra parlamentare tutti uniti nella stessa direzione. Adesso questo è primo passo. Vigileremo per fare in modo che la ex SS110 torni a servire questo territorio".

Coordinamento attivisti 5 stelle delle Serre

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