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Comunali Serra, Rosi pronto alla terza lista: “Strade con la maggioranza si separano”

“Il nostro principale punto di debolezza va ricondotto alla comunicazione: non abbiamo reso edotti i cittadini di cosa abbiamo trovato e di quanto abbiamo fatto”. Il sindaco Bruno Rosi, ospite della trasmissione “On the news” di RS 98, ha ribadito di “aver cominciato da zero” e di lasciare in dote ai successori “progetti per oltre 12 milioni e mezzo di euro pronti per essere portati a termine” e che “cambieranno il volto della nostra cittadina”, ma soprattutto ha fatto luce sul suo futuro politico. “Non dobbiamo nasconderci dietro un dito: tra una parte della mia maggioranza – ha affermato – ed il sottoscritto e qualcun altro ci sono diversità di vedute e alla fine le strade si separeranno. Ho sempre detto di essere un uomo di partito ed il mio partito ha fatto benissimo ad allargare gli orizzonti, però avrei gradito che il mio partito si assumesse delle responsabilità. Sono convinto che il centrodestra, così com’era, poteva vincere le elezioni. E ci sono ancora i margini per vincere le elezioni. A Serra – ha specificato – ci sono due leader che sono sulla cresta dell’onda da tanto tempo. Ci sono anche tanti delusi. Avevo deciso di estraniarmi, ma ci sono state tantissime persone che mi hanno contattato. Non sarò candidato a sindaco alle prossime amministrative, ma non posso tirarmi indietro di fronte alla chiamata di quei giovani che vogliono una politica disinteressata. Nessuno può accusarmi di aver speculato facendo politica”. Quindi una stilettata ai compagni di viaggio: “Ho pronta la mia relazione di fine mandato, sarebbe bello avere quelle dei singoli assessori e consiglieri. Sarebbe una prova di civiltà”. “Sono stato contattato – ha poi ammesso – per la composizione della terza lista. Lista che potrebbe esserci, ma è un percorso difficile e delicato. Se non si sbagliano i passaggi, si potrà fare una lista competitiva”. Quanto alle voci su una presunta sfiducia, Rosi ha asserito che “nei prossimi giorni ci siederemo a tavolino e decideremo il da farsi. Stare così non è possibile. Da martedì o mercoledì ci sarà una soluzione da ‘dentro o fuori’. Anche sulla situazione della viabilità si deve agire. Bisogna concretizzare il progetto relativo alla delibera del 20 febbraio oppure viene un commissario e lo farà lui. Perché non si può andare avanti così. Serra non può essere lasciata all’abbandono”. In coda il colpo di scena con l’intervento telefonico di Nazzareno Salerno: “Rosi in 5 anni è stato sostenuto a 360 gradi dalla maggioranza, anche nella vicenda buia della commissione d’accesso, anche al momento delle sue dimissioni, di cui nessuno è stato prima informato. La volontà è quella di completare il rinnovamento partito nel 2011. Prendo atto adesso che il sindaco Rosi non si ritrova in questo progetto, cui aveva comunque aderito. Rosi non ha mai detto che voleva ricandidarsi. Ricordo che gli assessori non hanno le deleghe. Noi non abbiamo mai pensato di sfiduciare Rosi, ma se ce lo chiede lo valuteremo. Ribadisco che Rosi è una persona perbene e di questo gli dò atto. Ma alcune cose sono state gestite bene, come l’aspetto riguardante la legalità, altre meno e mi riferisco alla gestione del personale, alla spazzatura, alla viabilità ed al decoro urbano. Invito il sindaco Rosi ad appoggiare il progetto di giovani che è fatto anche delle persone che lo hanno candidato, sostenuto ed eletto”. La replica di Rosi: “Non voglio polemizzare con Nazzareno. Dal 1997 l’ho sempre votato. Ognuno di noi conosce la realtà e come sono andate le cose. Confermo che ci sono diversità di vedute”. Duello in diretta, infine, fra l'assessore Cosimo Polito ed il sindaco Rosi con il primo che ha sostenuto di "aspettare la delega al Personale da un anno e mezzo" e di non voler "sentire cose non vere" ed il secondo che ha cercato di far abbassare i toni evitando di reagire "a caldo".

A Serra la presentazione del libro “Pax mafiosa o guerra?”

Si svolgerà a Palazzo Chimirri la presentazione del libro dell’ex ministro degli Interni Enzo Scotti “Pax mafiosa o guerra?”. L’evento, fissato per venerdì 8 aprile alle 16, sarà coordinato dal professor Cesare Ierullo e si gioverà della relazione della professoressa Marita Margiotta. Sono previsti, prima delle conclusioni affidate all’autore, gli interventi del sindaco di Serra Bruno Rosi, del consigliere regionale Nazzareno Salerno, del presidente della fondazione “Calabria Roma Europa” Domenico Naccari, del professor Nicola Rombolà, del presidente del consiglio comunale Giuseppe De Raffele e del presidente del Centro provinciale Libertas Francesco De Caria. Ci sarà inoltre lo spazio per interventi e domande del pubblico. Il volume propone una lettura storico-politica dello sviluppo del fenomeno mafioso affrontando anche la discussa possibilità di un dialogo, in determinati frangenti temporali, fra criminalità organizzata e mondo politico-istituzionale. Si tratta di una visione che può aiutare a capire l’evoluzione di un male che ha esteso i suoi tentacoli ben oltre i confini del Mezzogiorno.

Comunali di Serra. Asse civico: è ufficiale l'accordo fra Salerno, Ciconte e Federico

Lo avevamo anticipato nel pomeriggio di ieri e, pochi istanti fa, l'unione d'intenti alla base della costruzione dell'asse civico realizzato da Nazzareno Salerno, Rosanna Federico e Michele Ciconte, è stata ufficializzata dagli stessi protagonisti. "I rappresentanti dei movimenti civici 'Progetto Salute Pubblica', 'Laboratorio di idee' e 'Scriviamo insieme una nuova pagina per Serra' hanno concretizzato - è l'annuncio con cui rendono nota l'intesa in vista delle elezioni comunali del prossimo giugno - un dialogo teso a stabilire le linee programmatiche idonee al rilancio amministrativo, sociale ed economico di Serra San Bruno. Gli intervenuti, condividendo la necessità di mettere da parte gli steccati politici e privilegiando l’impegno civico di quanti intendono collaborare nell’interesse della comunità serrese, hanno concordato sull’esigenza di collaborare, con senso di responsabilità, per la costruzione di un concreto progetto amministrativo capace di valorizzare le eccellenze serresi e di superare le criticità esistenti, tenendo conto anche della carenza di risorse finanziarie e dalla particolarità del momento storico". I prossimi incontri - anticipano Salerno, Federico e Ciconte - serviranno a definire i dettagli di un percorso che avrà come unico obiettivo lo sviluppo serrese". 

 

 

Serra, svolta nell’asse civico: intesa Salerno-Ciconte, ad un passo Federico, Barillari e Masciari

Il percorso era tracciato da tempo. Diversi gli incontri che si sono succeduti nelle ultime settimane e l'approdo, visibile all'orizzonte fin dalla prima conversazione, è stato raggiunto. Il consigliere regionale di Forza Italia, Nazzareno Salerno, e l'avvocato Michele Ciconte hanno definito l'intesa che li condurrà uniti alla competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Serra San Bruno. I seggi saranno allestiti con ogni probabilità il 5 giugno e l'idea originaria di entrambi, concretizzatasi con l'accordo finalmente stretto, prevede la presentazione di un ampio fronte in grado di superare gli angusti recinti ideologici che, per misurarsi con l'azione amministrativa di un Ente locale, appaiono un inutile orpello. Determinazione, entusiasmo ed amore per la propria terra sono gli ingredienti che, nell'intendimento dei promotori, saranno messi a disposizione della cittadina bruniana. Il patto stipulato tra il navigato leader 'azzurro' ed il quarantaduenne professionista serrese non era per nulla scontato prima che, al riparo da occhi indiscreti, avviassero il dialogo da cui sono partiti. Un confronto costante che ha trovato la quadra nell'esigenza, avanzata da entrambi, di sposare la causa del rinnovamento – necessario - e della rottura – indispensabile - con le insufficienze e le lacune mostrate nell'ultimo decennio dagli inquilini, appartenenti all'uno ed all'altro schieramento, di Palazzo Tucci. L'obiettivo dichiarato senza remore è quello di realizzare una vasta coalizione civica che abbracci per intero tutte le porzioni di elettorato che non si riconoscono nelle posizioni dell'onorevole Brunello Censore. Mal di pancia e delusioni covano da tempo sotto la cenere e, quanto più forti si sono levati negli ultimi tempi gli esibiti richiami all'unità, tanto più appare evidente che qualcosa nella compagine partorita dall'arguzia politica del deputato PD pare essersi incrinato. Sarà, quella culminante nella scelta da parte dei serresi della nuova squadra che si vedrà affidato il destino dell'intera comunità, una sfida appassionante, probabilmente all'ultimo voto. Mai il disegno di Ciconte, del resto, è rimasto nascosto, anche con prese di posizione rese pubbliche sui social network: non lasciarsi incantare dalle sirene di coloro che avrebbero voluto mettere il cappello su un progetto in grado di inglobare le energie migliori di Serra. Anche a costo di scendere nell'agone elettorale in beata solitudine, il gruppo mobilitatosi attorno all'avvocato non era disposto ad indossare i panni del portatore d'acqua. Al contrario, l'ipotesi su cui ha lavorato, di concerto con Nazzareno Salerno, è stata quella di proporre all'opinione pubblica una strada alternativa: dare un tetto a chi, pur avendo battuto in passato sentieri diversi, comprendesse  la necessità di presentarsi all'appuntamento delle prossime elezioni radunandosi in un luogo ideale da cui ripartire tracciando una via comune che abbia come esito, unico ed inderogabile, quello di risollevare le sorti di Serra San Bruno. E, nelle ultime ore, si è registrata una decisa accelerata nel rapporto con i dissidenti del centrosinistra: l’accordo con quanti concordano con le vedute di Rosanna Federico, dell’ex vicesindaco Raffaele Masciari, dell’ex consigliere provinciale Raffaello Barillari e della famiglia Schiavello sembra ad un passo. Da questo momento in avanti, chi, fra i censoriani e i "civici", avrà più filo da tessere fino all'apertura delle urne sarà premiato: la partita è apertissima e merita ora di essere riempita degli alti contenuti tanto attesi dai cittadini.

 

Salerno: “Distrutta la rete ospedaliera calabrese, è il momento di reagire”

“Da un’attenta analisi del decreto n. 30/2016 emerge un evidente indebolimento della rete ospedaliera calabrese attraverso l’attuazione di una logica che non tiene conto né delle specificità territoriali né delle esigenze della popolazione”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno che spiega: “L’attuazione del Piano di rientro sottoscritto da Agazio Loiero comporta certamente enormi sacrifici, ma grazie a precise previsioni con gli accorgimenti adottati da Giuseppe Scopelliti erano stati salvaguardati quegli ospedali che, per la loro posizione e per la loro funzione, rappresentavano dei baluardi essenziali per la tutela del diritto alla salute. In più, era stato puntualizzato che, dopo una fase di recupero delle risorse da concretizzarsi (come poi è effettivamente successo) con l’eliminazione degli sprechi, sarebbero stati implementanti, per effetto del contesto economico migliorato, i servizi”. “Quanto emerge dalle disposizioni contenute nel nuovo decreto di riordino della rete ospedaliera – sottolinea l’esponente azzurro - è alquanto preoccupante: presidi chiave come quello di Lamezia Terme subiscono importanti privazioni; nosocomi posti in punti dalla grandissima rilevanza, anche dal punto turistico, come quelli di Tropea e Soverato, vengono svuotati di significato (perdita di Urologia e Oncologia nel primo che viene inoltre accorpato allo Spoke di Vibo e del reparto materno-infantile nel secondo); gli ospedali di montagna vengono, di fatto, trasformati in una sorta di case di cura, peraltro con inspiegabili differenze fra loro. Tutti i territori lamentano la riduzione dell’offerta sanitaria: lo Spoke di Rossano-Corigliano viene ridimensionato e l’ospedale di Acri perde definitivamente il reparto di Chirurgia generale e quello di Ostetricia e Ginecologia; la situazione nella Piana di Gioia Tauro si incancrenisce visti i dubbi e le incertezze sulla costruzione del nuovo ospedale; il numero dei posti letto per mille abitanti nel Vibonese è mantenuto abbondantemente sotto la media nazionale e regionale. Il fumo negli occhi gettato per mezzo dell’aumento sulla carta dei posti di post-acuzie – attacca ancora Salerno - conferma la precisa volontà di dismettere alcune strutture che, nella sostanza, non potranno più definirsi ospedali. Alla luce di questo allarmante stato di cose è indispensabile che il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio dia una scossa nel Consiglio regionale del 24 marzo dedicato alla Sanità tracciando una strategia per ribaltare un quadro nel quale è stato deciso il futuro sanitario della Calabria senza consultare i calabresi ed i loro rappresentanti. È inaccettabile – conclude Salerno - assistere passivamente a decisioni che penalizzano questa regione: occorre muoversi subito e con determinazione”.

Autorizzazione Marrelli Hospital, Salerno: “I malati oncologici possono contare su una struttura di eccellenza”

“Esprimo viva soddisfazione per l’autorizzazione all’esercizio del Marrelli Hospital, struttura di eccellenza che costituisce un importante punto di riferimento per i malati oncologici e che consentirà di porre un freno agli interminabili viaggi della speranza a cui sono costretti i pazienti e le loro famiglie”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno. “Finalmente – spiega l’esponente azzurro - con il decreto firmato dal commissario ad acta, giunto dopo un interminabile iter, c’è l’opportunità di avere in Calabria un centro che offre servizi di prevenzione, diagnosi e cura secondo i più elevati standard di qualità e che permette, di fatto, di ridurre l’emigrazione sanitaria. Non certo secondario è poi l’impatto in termini occupazionali, con validissime professionalità che potranno lavorare nella nostra terra. La ferma volontà di tutti coloro che hanno protestato nell’interesse della comunità – conclude Salerno - ha avuto un ruolo eccezionale. Oggi hanno vinto Crotone e tutta la Calabria”.

Serra. Santuari Mariani e percorsi di spiritualità: l’idea di Santa Maria come patrimonio dell’Unesco

Mettere al centro dell’attenzione i Santuari Mariani e i percorsi di spiritualità nell’Anno santo della Misericordia. Il convegno svoltosi presso la sala conferenze del Museo della Certosa, avente come riferimento questo intrigante argomento, è stato incentrato sull’analisi di precisi aspetti storici con le relazioni tecniche dei membri della Consulta di settore (Domenico Naccari e Marco Primerano) e dell’ex assessore regionale alla Cultura Antonella Freno, che hanno esposto studi e riflessioni sulla tradizione e sulla devozione mariana in Calabria. Dopo l’introduzione del presidente del consiglio comunale Giuseppe De Raffele che ha posto l’accento sulla necessità di sostenere il turismo religioso, il filologo Marco Primerano si è soffermato sull’interesse spirituale e scientifico degli itinerari mariani precisando che “San Bruno si pone nella schiera dei Santi devoti alla Madonna in quanto Madre di Misericordia. I Santuari Mariani – ha aggiunto – sono dei centri di cultura di valore inestimabile che esigono di essere tutelati come elementi propulsivi della Calabria”. Il presidente della Fondazione Calabria Roma Europea Domenico Naccari si è concentrato sul concetto di Misericordia inteso nel senso “di perdono e dell’andare incontro al povero” per poi sottolineare l’esigenza di appoggiare “la proposta dei Lions di promuovere Santa Maria del Bosco come patrimonio dell’Unesco”. La presidente dell’associazione Italide Antonella Freno ha specificato che “il Giubileo ha il merito di collocare il valore della fede in un momento in cui la storia esprime l’assenza di valori” e che quella di Maria “è una figura incontaminata che la storia della fede ci ha consegnato in maniera dogmatica. Il diritto d’amore – ha evidenziato – è il tema più bello dei Santuari Mariani”. Dopo aver inquadrato “la Calabria come crocevia per coloro che fuggono nel Mediterraneo”, la docente universitaria Angela Busacca ha puntualizzato che in Calabria ci sono “400 siti, alcuni dei quali ridotti in ruderi, che presentano tracce policrome di affreschi”. La sua lunga e complessa relazione è servita per far emergere che “l’itinerario mariano acquista il valore dell’internazionalità”. A tal proposito, ha ripercorso i tratti salienti della storia dei Santuari di Polsi, Vallelonga, Tropea, Reggio Calabria e Serra San Bruno. “La valorizzazione del patrimonio storico e naturale – ha infine asserito – è il veicolo per la valorizzazione del patrimonio immateriale”. Le conclusioni sono state affidate al consigliere regionale Nazzareno Salerno che ha ribadito la rilevanza dell’aver “istituzionalizzato la Consulta tecnica di settore dopo quegli anni precedenti che hanno solo prodotto rumore al riguardo. Bisogna rendere attuabili gli strumenti che abbiamo – ha affermato – e la legge regionale sulla valorizzazione dei Santuari Mariani è un punto d’inizio. Voglio dire alla Consulta e all’amministrazione comunale, anche a quella entrante che dovrà cercare di continuare su quanto di buono è stato fatto e non distruggere come talvolta accade, di coinvolgere tutti coloro che sono animati dalla passione e vogliono lavorare per il bene della comunità”.

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Marrelli Hospital, Salerno a Scura e Urbani: “Il tempo è scaduto”

“In una regione in cui sempre più persone vengono colpite da mali quasi incurabili e in cui i pazienti e le famiglie sono costretti a difficoltosi viaggi della speranza, si assiste ad incomprensibili lungaggini sulle procedure di Autorizzazione all’esercizio di una clinica che potrebbe da un lato dare una risposta alla fortissima richiesta di buona sanità, frenando peraltro l’emigrazione sanitaria, e dall’altro offrire un’importante occasione di occupazione ai professionisti del settore”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno che aggiunge: “per ribadire la necessità di concedere al più presto l’Autorizzazione al Marrelli Hospital e per sostenere il diritto dei malati a curarsi nella propria terra, lunedì sarò anch’io in piazza Prefettura a Catanzaro alla manifestazione promossa per affermare l’esigenza di chiarezza su ciò che sta accadendo attorno al Marrelli Hospital. Le ultime notizie riguardanti la prosecuzione di un atteggiamento temporeggiatore – spiega l’esponente azzurro - motivato dalla prossima adozione da parte dei commissari di un decreto di aggiornamento della rete ospedaliera contenente la nuova programmazione sanitaria in termini di Posti Letto e di fabbisogni assistenziali, paiono confermare quella che sempre di più assomiglia ad una strategia per tenere sospesa la situazione esistente. Rinunciare ad una struttura ad indirizzo polispecialistico medico-chirurgico con prevalente attività oncologica ed ortopedica, che potrebbe rappresentare una prima soluzione rispetto alle esigenze dei pazienti e che a regime potrà occupare 170 collaboratori che si aggiungerebbero ai 200 già presenti che lavorano con il Gruppo aziendale è un’ipotesi senza senso e senza giustificazione. Mettere in campo tutte le azioni lecite a sostegno di una giusta causa – conclude Salerno - è un dovere al quale non ci possiamo sottrarre”.

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