Salerno: “Distrutta la rete ospedaliera calabrese, è il momento di reagire”

“Da un’attenta analisi del decreto n. 30/2016 emerge un evidente indebolimento della rete ospedaliera calabrese attraverso l’attuazione di una logica che non tiene conto né delle specificità territoriali né delle esigenze della popolazione”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno che spiega: “L’attuazione del Piano di rientro sottoscritto da Agazio Loiero comporta certamente enormi sacrifici, ma grazie a precise previsioni con gli accorgimenti adottati da Giuseppe Scopelliti erano stati salvaguardati quegli ospedali che, per la loro posizione e per la loro funzione, rappresentavano dei baluardi essenziali per la tutela del diritto alla salute. In più, era stato puntualizzato che, dopo una fase di recupero delle risorse da concretizzarsi (come poi è effettivamente successo) con l’eliminazione degli sprechi, sarebbero stati implementanti, per effetto del contesto economico migliorato, i servizi”. “Quanto emerge dalle disposizioni contenute nel nuovo decreto di riordino della rete ospedaliera – sottolinea l’esponente azzurro - è alquanto preoccupante: presidi chiave come quello di Lamezia Terme subiscono importanti privazioni; nosocomi posti in punti dalla grandissima rilevanza, anche dal punto turistico, come quelli di Tropea e Soverato, vengono svuotati di significato (perdita di Urologia e Oncologia nel primo che viene inoltre accorpato allo Spoke di Vibo e del reparto materno-infantile nel secondo); gli ospedali di montagna vengono, di fatto, trasformati in una sorta di case di cura, peraltro con inspiegabili differenze fra loro. Tutti i territori lamentano la riduzione dell’offerta sanitaria: lo Spoke di Rossano-Corigliano viene ridimensionato e l’ospedale di Acri perde definitivamente il reparto di Chirurgia generale e quello di Ostetricia e Ginecologia; la situazione nella Piana di Gioia Tauro si incancrenisce visti i dubbi e le incertezze sulla costruzione del nuovo ospedale; il numero dei posti letto per mille abitanti nel Vibonese è mantenuto abbondantemente sotto la media nazionale e regionale. Il fumo negli occhi gettato per mezzo dell’aumento sulla carta dei posti di post-acuzie – attacca ancora Salerno - conferma la precisa volontà di dismettere alcune strutture che, nella sostanza, non potranno più definirsi ospedali. Alla luce di questo allarmante stato di cose è indispensabile che il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio dia una scossa nel Consiglio regionale del 24 marzo dedicato alla Sanità tracciando una strategia per ribaltare un quadro nel quale è stato deciso il futuro sanitario della Calabria senza consultare i calabresi ed i loro rappresentanti. È inaccettabile – conclude Salerno - assistere passivamente a decisioni che penalizzano questa regione: occorre muoversi subito e con determinazione”.

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