Castorina: "Completato il quadro politico-istituzionale, la Calabria aspetta interventi radicali"

"Con il varo della nuova Giunta regionale e l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio, Nicola Irto, a cui formulo i più sinceri auguri di un buon e proficuo lavoro, non solo si completa il quadro politico–istituzionale del Consiglio regionale della Calabria ma si dà avvio, nei fatti, ad una fase politica nuova e di profondo rinnovamento di cui la Calabria ha realmente bisogno". A commentare l'elezione di Nicola Irto alla presidenza del Consiglio Regionale è Antonino Castorina, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria e componente della Segreteria Nazionale dei Giovani Democratici.  "La nostra regione - sostiene Castorina -  sente sempre di più la necessità di uno spirito unitario e di un lavoro sinergico nella stessa direzione a partire da dentro il Partito Democratico.  Sono certo che i rappresentanti della Giunta regionale, il Presidente Mario Oliverio ed il Presidente del Consiglio Nicola Irto riusciranno insieme a realizzare quel cambiamento necessario che i cittadini della nostra terra si aspettano per rialzare il livello della buona politica e risolvere i drammi che abbiamo ereditato da un passato non troppo remoto. In quello che sarà il loro agire c’è da parte nostra piena e incondizionata fiducia, ma anche l’aspettativa di interventi radicali.

Neo presidente Irto al Consiglio Regionale: "Serve una terapia d'urto"

Di seguito il  testo integrale dell’intervento in Aula del nuovo Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto:

"Signori Consiglieri regionali, signor Presidente Oliverio,

sono certo della vostra piena e convinta condivisione se, prima di ogni altra cosa, nell’assumere il ruolo altissimo che mi avete affidato, rivolgo un saluto per esprimere solidarietà a tutti i calabresi che soffrono e lottano per la salute nei nostri ospedali e in altri presidi sanitari per i quali questo Consiglio dovrà lavorare, per migliorare in maniera significativa. Rivolgo un pensiero analogo, anche a vostro nome, alle famiglie che al proprio interno vivono, spesso in terribili difficoltà, il dramma dell’handicap e della solitudine. Penso ai calabresi non più giovanissimi che hanno perduto il lavoro e vivono  un’umiliazione che attenta alla loro dignità di persona. Ai giovani che non hanno, non hanno mai avuto un lavoro e sono afflitti dal pensiero disperato di non trovarlo più. Alle donne della Calabria, oltre la metà del nostro popolo, che pagano per prime e più di tutti la crisi epocale dentro cui ci troviamo, col rischio di un restringimento dei diritti che con tanta fatica anche loro hanno rivendicato e conquistato. Ai precari la cui esistenza è scandita dall’incertezza e dal rischio di perdere ciò che hanno ogni giorno. Pochi minuti fa il Presidente Oliverio mi ha informato dell'inserimento nel maxiemendamento al Decreto sugli enti locali in esame al Senato della norma che salva i circa cinquemila precari Lsu- Lpu calabresi. Sarà possibile, dunque recuperare il testo che permette di utilizzare i 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la loro contrattualizzazione presso i comuni del nostro territorio.  È una buona notizia, per i lavoratori e le loro famiglie.  E’ a partire dagli ultimi, dai più deboli, dai luoghi e dai territori dove la sofferenza è più acuta, che questa Assemblea, che tutta insieme -maggioranza e opposizioni- incarna la sovranità della Calabria, dovrà guardare impegnandosi ad affrontare un problema di dimensione storica: lavoro, modernizzazione, rinnovamento, riduzione delle diseguaglianze nella nostra regione, uguaglianza di opportunità, valorizzazione del merito.  La Calabria deve diventare fino in fondo una regione autonoma. Questo serve. E può essere autonoma solo una terra che crea e produce in modo crescente le risorse necessarie a soddisfare per intero i propri bisogni.  Per riuscirci, a partire da questa Assemblea, bisogna compiere tutte le scelte necessarie per cancellare dal nostro orizzonte futuro contraddizioni, arretratezza, privilegi, sprechi, illegalità, l’handicap terribile della ‘ndrangheta.  Deve diventare una terra normale, la Calabria. Una terra dove l’interesse generale, senza l’umiliazione di nessun’altro interesse perseguito in modo legittimo, regolamentato e trasparente, sia finalmente al centro dell’attività delle istituzioni, della politica, delle forze e delle organizzazioni sociali, della cultura, dell’informazione. Alla Chiesa, che in Calabria ha grande peso e prestigio, destinati a lievitare con l’affermazione del messaggio di Papa Francesco, chiediamo di continuare e intensificare l’impegno di rinnovamento e di aiuto di cui abbiamo avuto segni anche recenti. Io vi ringrazio, cari Colleghi, per l’onore e la responsabilità a cui mi avete chiamato affidandomi la Presidenza della nostra Assemblea.  Ringrazio singolarmente ognuno di voi: quelli che mi hanno votato e quelli che legittimamente hanno fatto scelte diverse. I voti di ogni componente di questa assemblea hanno pari dignità a prescindere dalla collocazione di ognuno. E’ così che funziona la democrazia e si garantisce la libertà delle assemblee elette dai cittadini.  In modo particolare voglio ringraziare il collega Antonio Scalzo, già da me votato con convinzione Presidente della nostra Assemblea. Le autonome scelte politiche e istituzionali da lui fatte, tutte non dovute e perseguite con personale generosità e disinteresse e con lo sguardo attento ai bisogni della Calabria, sono state il frutto di una visione lucida che ha aiutato ad affrontare questa congiuntura istituzionale. Lo ringrazio per tutto questo e anche per l’equilibrio e la saggezza con cui ha guidato il Consiglio in questi difficili mesi che abbiamo alle spalle. Cari colleghi, non vi farò certo il torto di usare molte parole per richiamare la gravità della situazione in cui si trova la Calabria. Ognuno di voi sa quali drammi e quali difficoltà continuano ad accumularsi in gran parte delle famiglie calabresi. Del resto, basta dare un’occhiata ai maggiori indicatori sociali per capire cosa stia accadendo.  Siamo quindi consapevoli, il presidente Oliverio parlando più volte in quest’aula s’è mostrato perfettamente consapevole, di essere chiamati a un compito gigantesco e inedito.  La Calabria ha smesso da troppo tempo di andare avanti e di crescere. Ma questa affermazione è ancora insufficiente a raccontare la nostra regione. Il dato con cui dobbiamo fare i conti è sotto gli occhi di tutti: la Calabria, nel suo complesso, sta paurosamente arretrando.  C’è un punto che riassume tutto: sono sempre più numerosi, una quantità insopportabilmente ampia, i calabresi risucchiati nella disperazione della povertà.  Intere generazioni sembrano costrette a scegliere tra l’inedia della disoccupazione, l’abbandono della nostra terra, l’umiliazione e la dispersione delle competenze faticosamente accumulate.  Sono molti, direi troppi, le ragazze e i ragazzi della mia generazione – vi chiedo scusa per questa notazione personale - che non incontro più da tanto tempo, sono stati in realtà scacciati e cancellati dalla Calabria, alla ricerca di altre accettabili condizioni di vita.  Il lavoro, che è la misura della dignità, già così scarso in Calabria, diminuisce. In questo quadro c’è addirittura chi insinua che ormai non ci sia più niente da fare e teorizza che la massa critica della Calabria sia al di sotto della soglia necessaria per tentare, perfino per tentare, la ripresa e lo sviluppo.  E’ importante, io credo, ci sia una presa di coscienza generale su come stanno le cose e sul punto da cui, qui e oggi, partiamo. Nessuno dei segnali di ripresa, per la verità ancora deboli in tutto il paese, viene segnalato nella nostra regione. Molti si pongono una domanda: la Calabria può ancora farcela? Sarebbe una iattura, io credo, se tracce di questi convincimenti e di questo scetticismo dovessero trovare spazio nelle nostre discussioni. Il Consiglio regionale della Calabria, proprio perché espressione della sovranità popolare, ha il compito di lavorare e impegnarsi per rovesciare, intanto rovesciare, le tendenze, i processi, il degrado che si sono affermati. E’ capitato a noi, a questo Consiglio, a lei Presidente Oliverio, a questi partiti, vivere un momento decisivo e non rinviabile: o la Calabria inizia, almeno inizia a riprendersi, o sarà destinata a una progressiva marginalità e a un ridimensionamento drastico per un lungo periodo storico e al sacrificio di molte generazioni.  Non sarà la sconfitta di questo o quel pezzo di Calabria: o ci salviamo tutti, in un quadro di progressivo rinnovamento e di cambiamento, o pagheremo tutti perché è questa la logica dei grandi eventi storici. Su questo dobbiamo decidere. Se vogliamo tutti insieme, facendo ognuno la propria parte e svolgendo fino in fondo il proprio compito, salvare la Calabria da un destino di degrado.  Io non ho dubbi. Certo che possiamo farcela! Le potenzialità della Calabria sono enormi. Lo dico sommessamente e senza intenzione polemica con alcuno: mai interamente esplorate e messe alla prova. Il quadro geopolitico mondiale sta nuovamente spostandosi verso il Mediterraneo di cui la Calabria è un’immensa e naturale area logistica.  Dal Mediterraneo che circonda tutta la regione, che non dista più di una manciata di chilometri dai suoi pochissimi punti più lontani, passa una gran parte delle merci che si producono in tutto il mondo. E’ vero che per la messa in moto ci serve aiuto. Non abbiamo le energie, gli strumenti, le strutture per operare da soli.  Dobbiamo chiedere sostegno al resto del Paese e al Governo di Roma. Il Presidente Oliverio lo sta facendo. La maggioranza di questo Consiglio, com’è noto, sostiene questo suo sforzo strategico. L’aiuto si può chiedere in tanti modi. Si può chiedere, implorare, questuare per avere qualcosa in più. O si può chiedere (e ricevere da subito) iniziando ad affrontare e risolvere le contraddizioni e i problemi interni alla Calabria.  E’ in questo secondo modo che dovremo rivolgerci, io credo, al resto del Paese: spingendo avanti il bilancio delle nostre scelte, la qualità e il carattere incisivo della nostra legislazione, delle nostre riforme, del nostro rinnovamento, dei fatti che dobbiamo produrre. Dobbiamo fare rapidamente e per intero la nostra parte mettendo in ordine la Calabria per quanto dipende dai calabresi e su questa base chiedere al Governo di fare della Calabria e del Mezzogiorno un’opportunità per la ripresa dell’Italia e per la crescita delle sue risorse. Non sarà possibile la costruzione di una Calabria nuova senza l’impegno profondo di questo Consiglio regionale. E’ qui che dovranno nascere, essere verificati, approvati, controllati i tracciati delle strade da percorrere in questa straordinaria operazione.  Se c’è stato un limite nel regionalismo italiano e calabrese che abbiamo conosciuto è stato quello di caricare i Consigli e i consiglieri di un eccesso di gestione amministrativa, il più delle volte a discapito dello sforzo necessario per la definizione delle scelte strategiche, le sole che si sganciano dall’improvvisazione emergenziale, diventando promozione di crescita sociale, economica, culturale. Non servono schemi: le istituzioni devono poter giocare a campo libero e senza condizionamenti facendo quel che di volta in volta è necessario per il bene pubblico.  Oggi serve uno sforzo strategico perché oggi non è più rinviabile la scelta del rinnovamento della Calabria.  Le strade precedenti ci hanno portato a questo punto: la Calabria viene distaccata dal resto del Paese e anche da gran parte del Mezzogiorno. E’ incapace di reagire e schierare energie interne contro una crisi che ha esasperato tutte le nostre debolezze.   Serve una terapia d’urto. Il Consiglio ha una maggioranza politica di centrosinistra che è stata votata dagli elettori che hanno in maggioranza riconosciuto, nel programma presentato da Oliverio, i punti fondamentali che possono farci uscire dalla situazione in cui ci troviamo. La maggioranza ha il diritto e il dovere di governare, ma tutti i consiglieri regionali, quale che sia la loro collocazione di maggioranza o opposizione, sono chiamati al ruolo fondamentale di sollecitare, ognuno dalla propria postazione e con le proprie posizioni politiche e culturali, il processo necessario a salvare la Calabria.  In quest’aula servono proposte, iniziative legislative, interrogazioni e controlli sullo svolgimento dei programmi che il Presidente Oliverio ha già illustrato all’Assemblea.  Servono discussioni nel merito dei problemi, la definizione di leggi e regolamenti capaci di rinnovare tutto a partire da questa nostra istituzione e dal suo funzionamento. Come Presidente del Consiglio sarò garante rigoroso delle prerogative e dei diritti di ogni singolo consigliere regionale, dei gruppi in cui i consiglieri si riuniscono, dei regolamenti del Consiglio, della sua funzionalità. La salvaguardia dei diritti dei consiglieri è la condizione per assolvere al loro compito fondamentale: assicurare in maniera crescente il rispetto dei diritti di ogni singolo calabrese. Parte dalla trasparenza di quest’aula il recupero dell’autonomia e del prestigio della politica da parte dei calabresi, valori senza i quali nessuno riuscirà a spostare la Calabria dall’angolo in cui si trova. Voglio ricordare a tutti che nella Calabria che dobbiamo costruire, non c’è posto per la ‘ndrangheta e l’illegalità. E’ un nodo della nostra regione. Avremo modo di discutere e valutare quanto, nel permanere e nel crescere di un fenomeno così devastante, abbia pesato e pesi il venir meno del ruolo della politica, la sua fuga dalla responsabilità, la delega esclusiva ai magistrati e alle forze dell’ordine. Sia chiaro: senza il loro lavoro la vita non sarebbe possibile in Calabria e di questo i calabresi onesti non li ringrazieranno mai abbastanza.  Ma liberarsi dalla mafia significa non solo reprimere e punire i reati mafiosi. Significa, vorrei dire, soprattutto modificare i fatti e le illegalità che producono e riproducono l’ambiente ideale allo sviluppo e al rafforzamento continuo della ‘ndrangheta.  E’ sulla modifica di queste condizioni che la politica deve urgentemente intervenire.  Non bastano testimonianza e sostegno, che non possono che essere piene, verso chi si espone e combatte. La Calabria va liberata dalla criminalità con una lotta e uno scontro politici che tolgano aria e ossigeno alla riproduzione e all’irrobustirsi del fenomeno. Cari colleghi, scelgo di concludere il mio intervento con un ossequio non formale alla memoria di Francesco Fortugno, ucciso dieci anni fa per spezzare la sua attività politica a favore della Calabria e del bloccarne il suo rinnovamento. Sono sicuro che tutti terremo fermo l’impegno a non far mai diventare inutile il suo sacrificio.”

 

La fase 2 del Consiglio Regionale: Nicola Irto presidente

E' Nicola Irto il nuovo presidente del Consiglio Regionale. L'accordo sancito fra le diverse anime del PD, frutto degli input direttamente provenienti da Roma, ha trovato nel pomeriggio la sua formalizzazione con il voto dell'Aula di Palazzo Campanella. Sono stati 23 i voti favorevoli, 7 le schede bianche, una nulla: un risultato da cui traspare con nettezza come il consenso nei suoi confronti abbia superato il perimetro della maggioranza di centrosinistra. Come si ricorderà, era stato lo tsunami "Rimborsopoli" a costringere Tonino Scalzo a dimettersi dalla carica dopo un tira e molla che stava ingarbugliando l'intesa sulla composizione della Giunta presieduta da Mario Oliverio, anch'essa azzerata dalle conseguenze prodotte dall'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza  sulla gestione dei fondi riservati ai Gruppi consiliari. Nelle ultime settimane sono stati diversi gli esponenti della maggioranza che hanno accarezzato il sogno di sedere sulla poltrona più alta della massima assise regionale. Fughe in avanti e repentine marce indietro accompagnate da malumori espressi anche pubblicamente hanno trovato l'inevitabile conclusione nella seduta odierna. Irto, 33 anni, fedelissimo del deputato PD Demetrio Battaglia, in questa legislatura, per lui la prima conquistata a suon di 12.025 preferenze, era stato eletto a capo della IV Commissione "Assetto, Utilizzazione del territorio e Protezione dell'ambiente". Da studente di Architettura all’Università Mediterranea, ha fatto parte del Consiglio di Facoltà ed ha ricoperto l'incarico di rappresentante degli studenti in seno al Senato Accademico. Laureatosi, ha proseguito gli studi conseguendo il dottorato di ricerca in Pianificazione Territoriale. La sua esperienza politica ha avuto origine nella Margherita, partito con il quale è poi confluito nel Partito Democratico. Per poco più di un anno è stato consigliere comunale di opposizione a Reggio Calabria durante la sindacatura di Demi Arena, traumaticamente interrotta dallo scioglimento del Civico Consesso per infiltrazioni della 'ndrangheta. Fino a poco prima delle elezioni regionali celebratesi nel novembre dello scorso anno aveva ricoperto l'incarico di vicesegretario regionale del PD. 

Piano regionale rifiuti, le valutazioni della Commissione Ambiente

“La quarta Commissione ‘Ambiente’ è impegnata a svolgere fino in fondo il suo ruolo di indirizzo e controllo rispetto alla redazione del Piano regionale dei rifiuti che intendiamo ex ante contribuire a costruire, fornendo indicazioni e suggerimenti, puntando sulla più ampia concertazione che veda protagonisti i Sindaci, l’Anci e l’associazionismo affinché il parere finale sul documento non sia burocratico, ma entri nel merito delle scelte compiute”. E’ il commento del consigliere Nicola Irto, presidente della Commissione consiliare “Assetto e Utilizzazione del territorio e Protezione dell’ambiente”, a conclusione di una seduta che ha visto al centro del dibattito il tema dell’emergenza rifiuti in Calabria con i contributi dei consiglieri Arturo Bova (Democratici Progressisti), Domenico Tallini (Misto), Giovanni Nucera (La Sinistra), Orlandino Greco (Oliverio Presidente) e Giovanni Arruzzolo (Nuovo Centro Destra). Il confronto che ha affrontato tutti i profili della questione, ha preso le mosse dall’audizione del sindaco di Crotone e presidente dell’Anci Calabria, Peppino Vallone, il quale ha suggerito di “cogliere le opportunità che possono discendere da un corretto, moderno ed innovativo sistema di gestione dei rifiuti, attraverso un’organizzazione industriale capace di trasformare il rifiuto in risorsa per la parte pubblica che, fino ad oggi, della gestione ha sopportato soltanto i costi”. Il presidente Irto ha ribadito “l’importanza di allinearsi al resto del Paese, confermando il ruolo propositivo e di protagonismo  della Commissione che si attiverà per acquisire tutti i dati e le cifre afferenti la diffusione della ‘differenziata’ e favorendo la redazione di una green list dei Comuni virtuosi per stabilirne premialità, a fronte di quelli che invece ancora non attivano buone pratiche nelle politiche ambientali di gestione di rifiuti”. La seduta ha registrato anche l’audizione del sindaco del Comune di Settingiano, Rodolfo Iozzo, in merito alle problematiche generate da fenomeni di dissesto idrogeologico in alcune aree del comprensorio ed alle azioni di messa in sicurezza da approntare o già realizzate. Quanto alla proposta di legge “Esercizio della navigazione nel collettore artificiale  di bonifica denominato Canale degli Stombi e nella portualità interna delle acque dei Laghi di Sibari”, (d’iniziativa dei consiglieri Bevacqua, Mirabello e Battaglia), su cui è stata votata all’unanimità una specifica integrazione richiesta dal proponente Bevacqua, il presidente Irto ha informato che “essendo stato rivisitato l’articolato originario, occorrerà prendere visione del nuovo testo per procedere quindi all’esame ed all’approvazione del provvedimento”. Rispetto al progetto di legge del consigliere Greco “Tutela e valorizzazione economica sostenibile dei paesaggi rurali tradizionali”, sono stati accolti i contributi del Servizio Legislativo che il consigliere proponente si è impegnato a recepire nel nuovo testo. “Rilevata l’assenza dei dirigenti dei Dipartimenti Bilancio, Programmazione ed Urbanistica, appositamente convocati per intervenire in merito a quest’ultimo provvedimento”, il presidente Irto ha rimarcato “l’ineludibilità della partecipazione dei tecnici per i contributi richiesti al fine di un esame dei progetti di legge che sia il più possibile completo ed approfondito”.

Regione, IV Commissione discute di rifiuti, dissesto, Consorzi di bonifica

La Quarta Commissione consiliare, ‘Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’Ambiente’, presieduta dal consigliere Nicola Irto (Partito Democratico), ha dedicato la seduta odierna ad una serie di audizioni concernenti il Piano regionale dei rifiuti (su cui ha relazionato lo stesso presidente Irto), il dissesto idrogeologico, in particolare, la situazione del Comune di Mesoraca, l’attività dei Consorzi di Bonifica, e le disposizioni per la tutela del territorio rurale della regione.  “Sul Piano dei rifiuti – ha detto Nicola Irto a conclusione della seduta – avevamo convocato il dirigente regionale del dipartimento, l’ingegner Domenico Pallaria, per conoscere in maniera approfondita lo stato della situazione, tenuto conto non solo del bisogno di salvaguardare l’ambiente e la salute del cittadini, ma per avere un quadro dei costi finanziari attuali in materia di smaltimento e di trattazione dei rifiuti. Tant’è, che la Commissione, approvando una mia proposta, ha deciso di riconvocarsi per giovedì prossimo, 2 luglio, alle ore 11,00 con l’intento di ascoltare l’ingegner Pallaria che oggi, per impegni improvvisi, non ha potuto raggiungere Reggio Calabria. Sarà un appuntamento interamente dedicato al tema del ciclo dei rifiuti". "Non meno importanti – ha proseguito Irto - i contenuti della proposta di legge sottoscritta da oltre ottomila cittadini calabresi sul riordino dei Consorzi di Bonifica, tema su cui anche i Consigli comunali di San Pietro in Amantea, Longobardi, Serra d’Aiello, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio e Lago,  hanno deciso di varare un corpus normativo, iniziative meritevoli di ulteriori confronti con i dipartimenti della Regione interessati e con una più larga platea di partenariato istituzionale, per chiarire definitivamente il ruolo dei Consorzi di Bonifica e l’efficacia della riforma cui sono stati sottoposti nel corso della passata legislatura”.  Inoltre, la Commissione ha incardinato la discussione su una proposta di legge di iniziativa del consigliere Orlandino Greco (Oliverio Presidente) per la tutela e la valorizzazione economica dei paesaggi rurali tradizionali.  “Una proposta di legge – ha detto Orlandino Greco - che non altera gli equilibri di bilancio e che punta  a rilanciare un aspetto tipico del territorio calabrese finora non troppo tenuto in conto ai fini dello sviluppo delle aree interne, a rischio spopolamento”. Ai lavori della Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri: Arruzzolo (Ncd), Bova (Democratici e Progressisti),  Greco, Nucera (per la Sinistra), e Sculco (Calabria in rete).      

 

Personale della Regione: proposta di legge approvata in Commissione

La Prima Commissione consiliare “Affari istituzionali  e affari generali”, presieduta da Franco Sergio, ha approvato all’unanimità nella sua riunione odierna la proposta di legge che prevede disposizioni in materia di personale della Regione Calabria.  Il progetto di legge, d’iniziativa del consigliere Giovanni Nucera, ricalca, nei due articoli che lo compongono, lo spirito della legge n.34/2010 che aveva introdotto nell’ordinamento regionale l’istituto della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per quei dipendenti  a ridosso della maturazione dei requisiti per accedervi.  “Sono diversi gli obiettivi che si vogliono realizzare e che la Commissione ha condiviso, approvando il testo di legge – ha spiegato Nucera-: riorganizzare il personale secondo scelte funzionali e razionali; alleggerire l’inasprimento della legge Fornero; assicurare alle casse regionali un risparmio di circa otto milioni di euro e rinnovare e ringiovanire il parco dei dipendenti”.  Sulla proposta, si è sviluppata una proficua discussione (presente il dirigente del settore giuridico del Dipartimento del Personale della Giunta Sergio Tassone), nell’ambito della quale la Commissione ha approvato l’emendamento di Arruzzolo ed Esposito che estende gli effetti al personale trasferito alle Province in seguito alla legge regionale n.34 del 2002 ed individuato sulla base del protocollo d’intesa Regione-Province del 27 marzo 2006.  La seduta si è aperta con l’esame abbinato della  legge “promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali”, illustrata dal consigliere Flora Sculco, e quella d’iniziativa popolare  che introduce la doppia preferenza di genere. Alla fine, l’organismo consiliare ha assunto quale testo base quello della Sculco sul quale potranno essere prodotti eventuali emendamenti fino al giorno prima della prossima seduta e ciò in seguito anche alla proposta del presidente Sergio, condivisa dalla Commissione, di inserire, tra le possibili modifiche, l’indicazione della percentuale di genere nella predisposizione delle liste.  La Commissione ha inoltre incardinato la proposta di legge finalizzata ad istituire la figura del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale. E’ stato il proponente Nicola Irto ad illustrare i contenuti e lo spirito dell’iniziativa legislativa e la necessità di coprire il vuoto normativo che vede la Calabria unica regione priva di tale figura. “E’ stata una riunione produttiva, caratterizzata da un dialogo e da un confronto costruttivi che hanno portato anche all’approvazione di una legge sicuramente attesa quale quella del personale della Regione Calabria. In quest’ottica, anche la scelta di approfondire i progetti di legge dei colleghi Sculco ed Irto, che condividiamo nel merito, in vista di una approvazione che sia la più condivisa possibile per offrire risposte più adeguate ai tanti bisogni del territorio”, ha detto il presidente Franco Sergio, riprendendo le osservazioni della sezione regionale della Corte dei Conti per cui “qualsiasi proposta di legge non deve generare oneri finanziari aggiuntivi al Bilancio regionale”.  Hanno partecipato ai lavori i consiglieri: Bova, Esposito, Mirabello, Salerno e Sculco.     

 

Regione, dalla IV Commissione via libera al "Contratto Fiume"

Via libera al “Contratto di Fiume”, ulteriore strumento di attuazione del Piano di tutela delle acque e di governance finalizzato alla riqualificazione dei territori fluviali. E’ la novità rilevante introdotta dalla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Nicola Irto (n.16/10), che ha modificato ed integrato la legge urbanistica della Calabria, introducendo un nuovo articolo con la finalità di dare un quadro ordinamentale a strumenti come “la pianificazione, la tutela ed il recupero del territorio regionale, nonché l’esercizio delle competenze delle funzioni amministrative ad esso attinenti”. La proposta è stata approvata all’unanimità dalla quarta Commissione consiliare “Assetto ed utilizzazione del territorio- Protezione dell’Ambiente”, presieduta dallo stesso Irto nel corso dei lavori odierni ai quali hanno preso parte i consiglieri Giovanni Arruzzolo, Arturo Bova, Giovanni Nucera e Domenico Tallini. Nel corso della seduta, proprio in merito all’introduzione del Contratto di Fiume, sono stati auditi per l’Autorità di bacino della Regione Calabria il segretario generale, ing. Salvatore Siviglia e per il Dipartimento Ambiente e Territorio l’architetto Paolo Galletta. Della legge, che consta di due articoli e non comporta oneri finanziari, il presidente Irto sottolinea i passaggi significativi: “Il Contratto di Fiume realizza un momento qualitativamente importante nel quadro di grave condizione di dissesto idrogeologico che caratterizza il territorio calabrese, dove il progressivo abbandono delle zone montane e l’urbanizzazione di aree in prossimità dei corsi d’acqua o di zone in frana, richiedono una maggiore attenzione verso il problema. Ma il cambio di rotta culturale- aggiunge Nicola Irto- non può essere limitato ad interventi di prevenzione e allenamento, per quanto importanti, bensì deve comprendere la messa a punto di strategie integrate di governance fluviale per centrare l’obiettivo di uno sviluppo socio-economico equilibrato e sostenibile delle comunità interessate”. In questo senso, il Contratto di Fiume si presenta quale nuova opportunità per affrontare con maggiore efficacia la sfida del governo dei territori fluviali, attraverso l’azione sinergica e concertata che deve instaurarsi fra tutti i soggetti coinvolti: gestori della risorsa e del territorio, rappresentanti delle categorie e i singoli cittadini. “Per far crescere le politiche in materia di acque nella nostra Regione, è necessario che ci sia un coinvolgimento più diretto ed un diverso livello di responsabilizzazione di tutti gli attori. Ed è quello che abbiamo cercato di fare con questa legge”, conclude Irto.

Gli studenti dell'Istituto Omnicomprensivo di Cirò in visita al Consiglio regionale

La forza positiva degli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo di Cirò e la loro adesione ai valori della vita democratica, al rispetto delle sue leggi e regole fondamentali, al centro della visita istituzionale che hanno avuto a Palazzo Campanella. Accompagnati dal dirigente scolastico Angela Corso e dal direttore amministrativo, Antonio Luigi Ruggiero, gli allievi della scuola secondaria di primo grado, nell’Aula consiliare, hanno condiviso con il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo, con i consiglieri Sebi Romeo e Nicola Irto, con il loro concittadino, il parlamentare  Nicodemo Oliverio e con il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouchè, la lettura ed il commento di alcuni articoli della Costituzione italiana, dicendosi orgogliosi di “questa Carta  fondamentale della Repubblica e fonte primaria di tutte le leggi”. “Siamo qui nell’ambito del progetto ‘Il maggio dei libri’, che ha come scopo di diffondere la cultura della lettura in tutte le sue forme ed in ogni contesto. Ringrazio, a nome della scuola, il presidente Scalzo ed i consiglieri per l’accoglienza e la dimostrazione di affetto che ci hanno riservato”, ha sottolineato Angela Corso. L’iniziativa si è sviluppata nel segno di un rapporto di vicinanza e complicità tra Istituzione e giovani.  In questa direzione, dopo il messaggio di speranza porto da Diego Bouchè, quello di Sebi Romeo: “Dobbiamo partire proprio da voi – ha rimarcato il capogruppo del Pd - per costruire un confronto che concorra a delineare una fetta importante di democrazia, avvicinando due istituzioni primarie, quali la scuola e la Regione, che insieme possono far molto per alimentare in voi l’entusiasmo di nuove opportunità nel quadro di una società destinata a cambiare sempre più”. “Il progetto ‘Ragazzi in aula’ adottato dal consiglio regionale della Calabria, destinato agli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori di tutta la Regione, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, nasce dalla necessità, che avvertiamo sempre più forte, di farvi misurare sul programma di comunicazione istituzionale, mettendovi a disposizione strumenti metodologici e formativi affinchè possiate essere i veri attori di una società che sublimi il diritto di cittadinanza in senso profondo di appartenenza ai valori positivi che la comunità esprime”, ha sottolineato Nicola Irto. “La nostra Costituzione ha garantito democrazia, libertà e sviluppo. La sua modernità sta tutta nei valori e nei principi che esprime: vero patrimonio politico e culturale delle nuove generazioni. La sfida per il futuro sarà quella di dare a tutti i giovani, fin dai banchi di scuola, la possibilità di vivere la Costituzione in tutti i suoi aspetti. Solo conoscendola, la si potrà, infatti, rispettare e difendere”, ha aggiunto Nicodemo Oliverio. Ha concluso la bella iniziativa, il presidente Scalzo, rivolgendosi così ai giovani: “Il percorso di visite guidate che vi vede numerosissimi da ogni parte della Calabria, vi permette di focalizzare ruolo e funzioni della massima Assise calabrese, nonché l’iter di approvazione delle leggi regionali. E’ un percorso nel quale crediamo fermamente, nella consapevolezza che la lotta senza quartiere per la legalità, che è la battaglia delle battaglie, passa dagli strumenti della formazione e della partecipazione attiva. Servono impegno e passione per uscire dall’isolamento e voi, con la vostra curiosità ed il vostro entusiasmo, ce la potete fare. Sapendo sempre di trovarci accanto nel vostro cammino”. 

 

 

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